No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060630

non so se l'hai presa


Nonostante la mia indifferenza, l'Italia rischia adesso di vincere il Mondiale. Pazienza. Nel frattempo, iniziano i noiosissimi caroselli ad ogni partita vinta.
Non ha neppure giocato male; neppure il gioco delle altre nazionali ha esaltato, quindi forse è anche giusto così. Una volta c'era il culo di Sacchi, magari adesso c'è il culo di Lippi. Altra personcina davvero antipatica.

Ma una cosa va detta: Toni, hai rotto il cazzo con questa esultanza. Non sono nemmeno sicuro che tu sappia cosa significa. A Livorno, la rotazione ripetuta della mano messa "a conchiglia" vicino all'orecchio, di solito è accompagnata dalla chiosa "non so se l'hai presa", che sta, di solito, a rafforzare racconti di un qualche gesto epico, o quantomeno importante, compiuti dal narratore, oppure per sottolineare qualche fatto grave. Come dire "hai capito bene?" o "ti rendi conto?".

Sono anni, forse secoli che la usiamo. Tutte le volte che ti vedo farla, mi sento derubato. Quasi quasi assumo Taormina.

bisogna saper perdere























Non avendo visto in tv Germania-Argentina (non ho Sky, ho ascoltato la Gialappa's su RadioDue), mi ero perso la rissa finale. Da stigmatizzare e condannare.

Dimostrazione pratica che...........ora la dico.......ora la dico.......mi scappa.......................gli argentini sono più italiani degli italiani!!

bambini


Questa mattina, leggendo XL, ho notato un fatto curioso. Lindsay Lohan (foto), giovane attrice americana emergente, piuttosto brava nell'ultimo "Radio America" di Altman, già vista in "Mean Girls", va di gran moda tanto che la Mattel le ha dedicato una bambola con le sue fattezze.
La nota curiosa è che un paio di settimane fa, con gli amici a Olba, abbiamo assistito divertiti ad un film per la tv dal titolo "Life-Size" del 2000, dove una Lindsay adolescente assisteva impotente alla trasformazione in carne ed ossa della sua bambola preferita, che tra l'altro sembrava interessare al padre, fresco vedovo. La bambola in questione, nella versione umana, era interpretata nientepopodimenoche da Tyra Banks. Per inciso, avevo già visto questo film, in un pomeriggio inutile, per il solo motivo che c'era Tyra.

Ma il punto è anche un altro. Ieri sera mi sono sorbito quasi tutto "Winnie the Pooh", visto che piace moltissimo a mio nipote. Non conoscevo la storia, ma sono rimasto allibito. L'orsetto Winnie, goloso di miele, fa una scorpacciata mentre è a cena nella tana del coniglio, e da tanto miele che mangia non riesce, dopo cena, ad uscire dal buco che fa da porta. Rimane incastrato lì per giorni.
Rischio anoressia per i bambini.

chiude il chico bar

chiude il chico bar. cazzo. mi dispiace tantissimo! era un posto bellissimo, piccolo ma fatto per le persone. ci abbiamo suonato anche un paio di volte ed è sempre stato bello. hanno problemi di bilancio (come il manifesto!!). posto integralmente la loro comunicazione. dispiace cazzo! e ringrazio Francesco perchè è un grande!


Chiude il Chicobar
Con grande dispiacere comunichiamo a tutti i lavoratori e ai soci della cooperativa la decisione di chiudere il Chicobar a partire da agosto. La necessità di rifocalizzare l'attività della cooperativa sulla promozione e lo sviluppo delle botteghe non ci consentono di prolungare ulteriormente quella che indubbiamente è stata per il mondo del commercio equo una esperienza innovativa.
Aperto nel marzo del 2001, il Chicobar è stato il primo Circolo culturale equo e solidale d'Italia che ha fatto da battistrada ad altre simili iniziative in Liguria, Emilia, Lombardia. Ogni anno al Chicobar sono stati organizzati più di 70 incontri culturali, politici e ricreativi che hanno spesso visto la partecipazione dell'associazionismo diffuso presente a Milano.
Bilancio culturale in attivo quindi, ma grande dispendio di risorse umane ed economiche. Paghiamo probabilmente un'inesperienza nel settore e un'attenzione non sempre adeguata da parte della Cooperativa alle problematiche e alle difficoltà incontrate sin dalla nascita del Circolo culturale.
In 6 anni di vita il Chicobar è stato comunque un importante luogo di incontro e relazione per molti tra i soci e consumatori che vi hanno trascorso momenti di convivialità e condivisione sui temi del commercio equo e dell'economia solidale. Inoltre al Chicobar sono nate tante idee e progetti nuovi, non ultimo per importanza il progetto Argentina di costruzione di una filiera equa e solidale nel campo tessile.
Cercando quindi di trarre il meglio da questa esperienza e non volendo rinunciare all'attività di promozione culturale in città, sarà fondamentale trovare gli spazi e le modalità affinchè questa risulti maggiormente sostenibile. Non escludiamo a priori la possibilità di utilizzare lo spazio del circolo in modalità diverse nel prossimo futuro, pur non avendone la gestione diretta.
In questo momento di trasformazione della Cooperativa cogliamo l'occasione per ricordare e ringraziare tutte le persone che si sono impegnate per il Circolo, come volontari e soci lavoratori. Dal 2001 al 2006 in via Ollearo hanno lavorato Francesco Boati, Alberta Bottini, Diego Cassani, Serana Baldini, Stefano Gamba, Chiara Stablum, Silvia Franchetti, Veronica Vesco, Tarek Sherif, Marita Virgillito, Cristiano Buffa, Alessandro Dacomo, Alessio Torresani, Christian Ulloa, Chiara Caperdoni, Andrea Martinetti, Giuseppe Osnato, Ugo Serena, Bruna Bellesi, Massimiliano Mantovani, Daiele Ape, Michele Spada, Carlo Mantovani.

Un caro saluto

Il CdA della Cooperativa

20060629

le formiche

le formiche sono insetti straordinari. sono i migliori insetti sociali. vengono studiati i loro formicai e le loro società per migliorare l'efficienza all'interno delle grandi aziende. vanno in guerra contro altre colonie coscienti che una percentuale delle proprie operaie morirà durante la battaglia!
su wikipedia ci sono alcune informazioni interessanti.
poi le formiche hanno creato l'europa unita prima degli uomini:

UN IMPERO INVASORE ha conquistato l’Europa. Alcuni ricercatori hanno scoperto che un’enorme colonia di formiche provenienti dal Sud America, con milioni di ceppi e miliardi di individui, si estende per 6 mila chilometri attraverso le coste del Mediterraneo e dell’Atlantico. In questa colonia, ogni formica tratta l’altra come se fosse una sua compagna di nido, anche se possono non esserci tra loro delle relazioni effettive. I vari ceppi hanno lasciato da parte le proprie differenze allo scopo di creare la più ampia unità cooperativa mai scoperta, secondo quanto sostengono Laurent Keller e i suoi colleghi dell’Università di Losanna, in Svizzera. «Si possono mischiare tra loro formiche spagnole e italiane senza che si verifichino fenomeni di aggressione», afferma Keller. «Siamo rimasti molto sorpresi nello scoprirlo». «Tutto ciò è davvero sorprendente ed eccitante», dichiara l’entomologo Terrence McGlynn dell’Università di San Diego. Le facoltà di cooperazione di queste formiche Argentine (Linepithema humile) le hanno rese un serio flagello per le case e per l’agricoltura, e una minaccia per le specie indigene di tutto il mondo. Ma, a quanto dice McGlynn, prima d’ora non si conoscevano le effettive dimensioni di queste super-colonie, né si sapeva come si fossero formate. Altri insetti invasori, come per esempio le terribili formiche di fuoco degli Stati Uniti meridionali, agiscono in cooperazione, ma non allo stesso livello. «Capire il modo in cui si comportano è importante tanto a livello pratico quanto a livello biologico», afferma il genetista Pekka Pamilo dell’Università di Oulu, in Finlandia.
Le formiche Argentine hanno invaso tutti i continenti a eccezione dell’Antartide, e hanno raggiunto anche le isole, comprese le Hawaii e la Nuova Zelanda, facendosi trasportare dagli esseri umani. Il loro arrivo è una brutta notizia per gli insetti residenti: è molto difficile trovare delle formiche indigene nelle zone invase, secondo McGlynn. A lungo termine, suggerisce Keller, potrebbero essere elaborati dei prodotti chimici in grado di bloccare il sistema di comunicazione delle formiche in modo che esse si rivoltino l’una contro l’altra.
Keller e i suoi colleghi hanno raccolto formiche Argentine nell’Italia nord-occidentale, sulle coste meridionali della Francia, e in tutta la penisola Iberica, fino alla Spagna nord-occidentale. In Sudamerica, le formiche provenienti da nidi anche a distanza di pochi metri tra loro, si combattono fino alla morte. La maggior parte delle formiche europee non hanno manifestato segni di aggressività l’una contro l’altra, anche quando le loro tane erano situate a migliaia di chilometri di distanza tra loro. Il team di ricercatori crede che questa sospensione delle ostilità consenta ai vari ceppi di raggrupparsi. Libere dai predatori e dai parassiti della propria patria, le popolazioni di formiche raggiungono densità elevatissime. La cooperazione diventa una strategia migliore del conflitto, anche se le formiche non sono legate e quindi non hanno un interesse evoluzionistico nel benessere l’una dell’altra.
Le formiche si servono di segnali chimici per riconoscere le proprie compagne di nido. Keller suppone che dopo l’arrivo delle formiche in Europa negli anni Venti, esse si siano unite, per ottenere il dominio, a delle formiche di ceppi diversi che però sembravano condividere questo tipo di segnale. Tuttavia, le formiche Argentine non hanno ancora realizzato un’unificazione Europea. I ricercatori hanno scoperto che i nidi da loro raccolti potevano essere divisi in due blocchi che cooperavano al proprio interno ma mostravano tra di loro ostilità. La seconda minore super-colonia vive in Catalogna, in Spagna.

massime


A proposito di seni al silicone. Scena: esterno giorno. Location: Livorno (of course).

1: "dé, ma pamela anderso c'ha le puppe cor sili'one"

2: "dé, meLLio lì che ne' vetri"


PS: chiedere per eventuali traduzioni

scelte


Andrea Bargnani, classe 1985, è stato scelto al primo giro dai Toronto Raptors, squadra NBA di basket. Incredibile. Un italiano nelle prime scelte dell'NBA.

E' migliorato il basket italiano o è peggiorato quello NBA?

pellicce


Come si fa ad uccidere a sangue freddo dei bambini? Come si fa ad abusare di loro?
Come si fa a continuare ad uccidere per rappresaglia (forse è meglio usare la parola "faida") per un lembo di terra?

Come si fa a far "difendere" l'operosità degli italiani da un miliardario che nella vita non ha mai fatto un cazzo? Come si fa a convocare Iaquinta?

Come si fa a suicidarsi? Quali motivazioni bisogna avere? Quanto coraggio? Quanta incoscienza?

Ma soprattutto, come si fa a non amare una persona che è convinta testimonial per la P.E.T.A. (l'associazione contro le pellicce)?

pillole


Le donne sono come i caselli all'uscita dell'autostrada: per quanto tu scelga quello dove c'è meno coda, la coda si ingolferà di sicuro.

20060628

pochi applausi per la repubblica

ieri sera ho ascoltato la canzone Cuore di latta di Fabri Fibra.
jumbolo ne ha parlato il questo post.
una cosa che non mi convince(a parte la canzone ironica con un bel ritornello ma non eccezionale) è il fatto che Livia Pomodoro chieda di bloccare questa canzone dalle radio e dai video, MA questa canzone non l'ha sentita nessuno! non ha un video e non è un singolo!!!
non voglio pensare che sia una trovata del cronista della repubblica che ha portato il cd a livia pomodoro e poi chiesto una risposta da fabri fibra che casualmente è copertina di XL.

dolori


Anche se è di due giorni fa, questa è la notizia del giorno. Non altre.

Morte bianca in ditta trasporti a Pisa

26/06/2006 - Un'altra morte bianca. Un uomo e' morto schiacciato da alcune lastre di vetro.Vittima Carlo Pratelli, un pensionato di 62 anni che arrotondava la pensione facendo l’autista. L' uomo è morto stamani all' interno dello stabilimento Saint-Gobain di Pisa, schiacciato da alcune lastre di vetro. Secondo una prima ricostruzione sarebbe rimasto vittima dell'incidente mentre alcuni operai stavano caricando le lastre di vetro su un camion. Alcune lastre gli sarebbero cadute addosso investendolo in pieno. Per l’uomo non c’è stato niente da fare, è morto sul colpo, sommerso dalla massa imponente di vetro. Ogni lastra pesa all’incirca 2 tonnellate. Sul posto sono intervenuti i funzionari della Usl di Pisa e il magistrato inquirente. Pare che l’uomo, lavorasse per conto della ditta di autotrasporti Mancini di Cascina, con modalita' contrattuali che sono al vaglio degli inquirenti e del dipartimento di prevenzione dell' Asl 5. Intanto per domani è fissato lo sciopero indetto dai sindacati.

20060626

dignità sportiva


Avrete visto sicuramente tutti la partita Italia-Australia, valida per gli ottavi di finale dei Campionati Mondiali di Calcio di Germania 2006. Bene.
L'hanno già detta, fortunatamente, in diversi; fortunatamente perchè almeno si capisce che sopravvive in alcune persone l'obbiettività. L'ho pensata appena l'arbitro ha fischiato la fine della partita. Quindi, la ripeto accompagnandola con una foto (courtesy of Piazza XX) che chiarisce piuttosto bene quanto fosse rigore quello sanzionato al 93esimo contro l'Australia.

Probabilmente non ve ne siete accorti, se eravate impagnati a festeggiare; ma appena finita la partita, gli australiani sono andati a stringere la mano all'arbitro.

Ecco, provate ad immaginare (lo so, vi sto chiedendo spesso di usare la fantasia in questi Mondiali): 93esimo, vi fischiano un rigore discutibile contro. Viene trasformato, il calciatore che l'ha trasformato si produce in un'esultanza non simpaticissima, la partita è finita, siete fuori dai Mondiali. Cosa avrebbero fatto i calciatori italiani?

Vi ricordate di Byron Moreno?

PS: la foto del post "playlist" è di Garaz. Grazie.

boss

Bossi: "Se vince il "no" ce ne andiamo in Svizzera"

....non ti vogliono in svizzera!!!!!!!!coglione!

20060625

playlist-cosa c'è nel mio lettore mp3 al momento


Tool - 10.000 Days
Neffa e i Messaggeri della Dopa - 107 elementi
Be Your Own Pet - Be Your Own Pet
Red Hot Chili Peppers - Live in Hyde Park
Juana Molina - Son
Muse - Black Hole and Revelations
Nebula - Apollo
P.O.D. - Testify
TV On The Radio - Return To Cookie Mountain
Sangue Misto - S x M

applausi per Fibra


Nella melma italiana che emerge tra l'inchiesta sul calcio e quella sui videopoker e le "concussioni sessuali" a fini televisivi, mi colpisce il polverone sollevato su Cuore di latta di Fabri Fibra, da parte del presidente del Tribunale dei minori di Milano, Livia Pomodoro, alla quale oggi danno manforte nientemeno che l'avvocato di Omar, Lorenzo Repetti, e don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile di Milano.

Apprezzo quello che dice in risposta Fibra, e sto dalla sua parte. Alla sollecitazione sottopostagli (il Giudice Pomodoro dice che il tuo pezzo è "spazzatura pericolosa" e vorrebbe incontrarti per confrontarsi con te), Fibra risponde: "Il mio cd parla per me. Dunque non sono strumentalizzabile. E non ho tempo per incontrare nessuno". Tra l'altro, non siamo ai livelli di Sangue Misto, ma Fibra non è male, compreso il disco che include il pezzo "incriminato", "Tradimenti", uscito da poco.

Tra la fantastica ma suggestiva tesi dell'arbitro De Santis (la Juve avrebbe perso il famoso scudetto nel diluvio di Perugia facendo segnare Calori perchè l'anno prima aveva in pratica pagato lo stesso Calori per farsi autogol in Udinese-Juventus e consegnare lo scudetto alla Juve, e allontanare così i clamori e i sospetti), e lo stupore di Bergamo verso i Della Valle ("Ma come? L'anno scorso i designatori hanno fatto di tutto per farvi tornare in serie A e adesso farebbero di tutto per farvi retrocedere?"), l'Alitalia affonda.

Detto tutto questo, e ripetendo come ho fatto già altre volte da questo blog che morire per il lavoro è inaccettabile, soprattutto nel 2006, vi invito a leggere (come segnala anche l'amico Scoppe) qualche articolo sul nuovo lavoro del cineasta argentino Fernando Solanas, dal titolo Diario del saccheggio, e poi domandatevi cosa vi ricorda quella situazione.

Che dire. Applausi per Fibra.

20060624

bella senza aenema


Tool, Bologna, PalaMalaguti, 22/6/2006

E’ il giorno del passaggio del turno dell’Italia ai Mondiali di Germania. E fa un caldo bestiale. Gli ultimi tre dischi dei Tool (in 10 anni) sono bellissimi; è lecito aspettarsi un gran concerto.

Fuori del PalaMalaguti, la prima cosa che noto è un bus proveniente da Zagabria, Croazia, pieno di ragazzi e ragazze qui per i Tool. Poi una miriade di bancarelle di merchandising non ufficiale, e spettatori di tutti i tipi. Signori, l’alternativo, per chi ancora pensa che i Tool siano “alternative”, non abita più qui. Del resto, già in teoria, chi fa tre date in Italia, a Milano al Forum, sold out a Roma (prima doveva essere al Centrale del Foro Italico, poi spostato misteriosamente pochi giorni prima al Palaghiaccio di Marino) e un buon incasso (5/6000 spettatori) a Bologna, ha ormai ben poco di alternativo. Il problema è che, da qualcuno, questo viene visto come un male. Peggio per lui.

Il caldo, però, ci insegue fin dentro il palazzetto, è questo il problema. A fine concerto sembra di stare dentro un enorme forno. Mentre il calore mi fiacca lentamente, osservo ancora la varia umanità che affolla il concerto. Nessun gruppo spalla. Molto male. Poco prima delle 21 una voce femminile comunica che il concerto inizierà regolarmente alle 21, e reitera le avvertenze (pare diffuse dalla band), che pregano di non usare i flash delle macchine fotografiche “perché rovinano l’atmosfera del concerto e distraggono la band”. Beh, questa è davvero divertente.

Alle 21 in punto si spengono le luci, le aspettative sono al massimo, ma vicine ad avere risposte chiare. Entrano Justin, l’inglese della band, al basso, Adam, la mente, lo schivo ragazzo che cominciò suonando il violino e proseguì imbracciando il basso accanto a un giovane Tom Morello che già suonava la chitarra negli Electric Sheep, per poi diventare lui stesso chitarrista e innovatore, e Danny, un roccioso e virtuoso batterista dalla stazza imponente, giocatore di basket al college. Attaccano Lost Keys in attesa del misterioso Maynard James Keenan, l’ex soldato ravennate (ebbene si: per chi non lo sapesse è nato a Ravenna, Ohio), che si manifesta, è proprio il caso di dirlo, solo all’inizio della seguente Rosetta Stoned, giocando alle ombre cinesi dietro i quattro schermi giganti dietro il palco. I volumi sono altissimi, ma gli equilibri precari. L’acustica del PalaMalaguti si conferma ancora una volta pessima, e si può solo avere compassione dei tecnici audio che devono lavorarci per renderla accettabile, ma la versione che esce fuori di questa accoppiata iniziale è piuttosto scarsa, molte sbavature e un po’ di confusione. Maynard esce da sotto gli schermi, ma rimane sulla pedana accanto alla batteria, torso nudo, cresta posticcia, un cinturone con strani arnesi attaccati. Rimarrà in penombra, com’è solito fare, nascondendosi nel buio senza neppure uno straccio di spot che lo illumini anche solo per sbaglio, con vistosi occhiali da sole. L’impressione è che si nasconda un po’ anche con la voce, tenendo i volumi piuttosto bassi. Affoga così, nel marasma degli strumenti, anche il passaggio chiave “overwhelmed as one would be, placed in my position” di Rosetta Stoned. Il pezzo finisce e mi dico che i suoni miglioreranno, e la voce si scalderà.
Maynard, stranamente, parla: “Buonasera. And congratulations for your victory today”, frase che ovviamente scatena l’entusiasmo generale. Già su “today” parte Stinkfist che bene o male è sempre un pugno nello stomaco, e che bene o male ricorda sempre i King Crimson virati in chiave metal. Parentesi. Metal, altra parola chiave. C’è chi arriva ai Tool da altre strade, e questo è buono. C’è però chi rifiuta il metal, ma ama i Tool. Beh, non so che dire. Se non è metal questo, io sono un modello di Calvin Klein.
La versione è leggermente variata, e a ruota segue Forty Six & 2. La confusione è sempre nell’aria, ma le cose migliorano leggermente, e le teste ondeggiano sugli stop precisi di Danny e gli altri con gli strumenti a corda.

Sugli schermi scorrono immagini psichedeliche, o estratti dei videoclip, magari rimontati. Adam è immobile e assorto nel suo dovere. Justin è l’unico che dà un minimo di movimento, ma è sempre un qualcosa di infinitamente ridotto rispetto a bands che fanno della presenza scenica una parte fondamentale del loro valore aggiunto live.

Maynard presenta simpaticamente Jambi farfugliando volutamente prima di dire “ten thousand days”, rifarfugliando qualcosa prima di dire “Jambi”. Il pezzo esce alla grande, una versione superba. Sempre Maynard, che nel frattempo al posto della cresta si è messo il suo cappello di paglia da cowboy, inscena una specie di rodeo immaginario. Insieme a qualche calcio nell’aria, forse per far vedere che indossava stivali anche oggi, sarà uno dei pochi movimenti che avrà inanellato alla fine. Buffo, nel senso peggiore del termine. Comunque sia, da questo pezzo in poi il concerto finalmente decolla.

La seguente è Schism, eseguita con alcune variazioni, forse cantata troppo alta nella prima parte, ma ben fatta musicalmente. Trascinante e suggestiva. Parte Right In Two e sento che ci siamo. Il momento è propizio e il pezzo è quello giusto. Bello, infinitamente. Maynard continua a nascondersi anche con la voce, ma qui fa la cosa giusta. Godo.
Danny, dopo l’intermezzo con le tabla, diventa un fiume in piena nel crescendo finale. Maestoso.

Chitarra e basso, aiutati dai rispettivi conduttori, tramite volumi, manopole e feedback sugli ampli, creano un intermezzo noise simile a tratti a (-) Ions ma anche a Viginti Tres. Se chiudi gli occhi potresti non tornare indietro. E’ solo l’introduzione alla storica Sober, che conferma il momento propizio del concerto: ennesima grande versione.

Arriva Lateralus, che è grande, ma verso la fine Maynard (sempre lui!) salta qualche parte cantata. Insiste col suo atteggiamento da non-frontman, defilatissimo e nel buio: ognuno ha il suo parere su questo, ma a me infastidisce. Magari sbaglio io. Il termine di Lateralus è perfetto, all’unisono con le immagini proiettate sugli schermi, preponderanza di rosso fuoco e un finalone metal straripante e cazzuto.

Pausa sul palco per la band, strana questa cosa. Danny (che lancia un paio di bacchette), Justin e Adam seduti guardando il pubblico, Maynard sdraiato dietro di loro. Magari è agorafobico.

Si riprende con Vicarious e la storia si ripete: massiccia la prestazione strumentale, mentre Maynard non ne ha più, così pensa bene di smettere di cantare prima, bevendo in allegria dell’acqua. Alla fine del pezzo saluta, ma gli altri attaccano AEnema, chissà, magari costringendolo all’ultimo sforzo. Il pezzo esce così così, ma il pubblico apprezza ugualmente, anche se Maynard ripete il copione e per lui la parte cantata termina prima del solito. E’ finita, il cowboy saluta col segno della pace e si dilegua, gli altri tre si dilungano sul palco beccandosi gli applausi e ricambiando alla loro maniera: Adam sobriamente, ma visibilmente soddisfatto, Justin rispondendo agli applausi con altri applausi e salutando in maniera calorosa, Danny distribuendo bacchette e addirittura pelli di tamburo, dilettandosi sulla distanza e usandole come frisbee.

Rifletto un momento anche su quel poco che mancava, a parte la presenza scenica. Sono convinto che nelle parti strumentali più violente mancasse qualcosa, un briciolo di potenza di fuoco. Rilevo la possibilità che, soprattutto negli stop and go, lo stile di Justin, piuttosto tecnico e ricercato, non dia la giusta spinta congiunta con le “fermate” di Danny e le pennate secche di Adam. Sofismi.
La prova di Maynard, splendida voce su disco, è stata decisamente altalenante, lasciando la netta sensazione che regolasse (lui o chi per lui) i volumi soprattutto preoccupato di non farsi sentire quando non ne aveva e viceversa, ma anche quella che non regga due date consecutive in due giorni. O magari era una serata storta.

Compro una maglia per mio nipote di due anni. Gli andrà giusta il prossimo anno, più piccole non ne trovo. Magari “10.000 Days” vende 13 milioni di copie e lui si bulla con gli amichetti. Magari il prossimo tour indovino la serata giusta di Maynard e mi diverto anche di più. Stasera, evidentemente, era la serata fortunata dell’Italia, ma non la mia. Almeno, non fino in fondo.

20060623

retromarce


Gregoraci smentisce: ho subito pressioni dal PM.
Berlusconi smentisce: volevo dire che non è degno di essere italiano chi non va a votare, sia per il SI che per il NO.

In Italia si smentisce tutto. Provate a mandare in culo un giocatore di rugby e poi smentire mentre vi mena.

manca

a volte mi manca pasolini.
trovo nelle note alte della chitarra o del piano la scossa nervosa.
a volte mi sembra che le amicizie siano legate ad alcuni fatti pratici, senza i quali l'amicizia non ci sarebbe. amicizia vincolata. mi rammarico di ciò, sento che anche le cose belle potrebbero finire da un momento all'altro.
torno ad est per respirare un'aria un pò diversa.

20060622

califfo


alla mattina passo corso buenos aires da via palestrina, all'incrocio il semaforo è sempre rosso, quando scatta il verde ho il vizio di ruotare la testa a destra verso piazzale loreto per vedere il tabellone che segna la temperatura sopra il palazzo della cariplo. questa mattina segnava 31°. ancora in via palestrina mi viene incontro un uomino a petto nudo, casco bianco non allacciato, zoccoli biachi e pantaloncini azzurri su di un califfo! do you rimember the califfo?
mi sembrava di essere in campeggio!

allucinazioni mattutine


Lo so, dovrei non farci caso. Ma non ci riesco.
Allucinanti i toni e le metafore (metafore?) usate dalla cosiddetta Casa delle Libertà (facciamo un po' come cazzo ci pare, cit.) mentre si conclude la campagna referendaria. Calderoli, ormai una presenza inquietante nel mondo, dice "non andate al mare domenica, perchè se non andate a votare poi per andare di nuovo al mare ci vorrà la tessera della CGIL" (con un ragionamento sinceramente cervellotico; per farlo, non posso credere che non si sia fatto almeno una canna), mentre Berlusconi dice che "non è degno di essere italiano chi vota NO", facendo il paio col famoso "coglione" pre-amministrative (poi si meraviglia che la gente non gli voglia bene, e se, magari, gli tirano un treppiede).

Trasecolo.

Uso un altro estratto delle dichiarazioni di Calderoli; questa mi serve da "ponte" per introdurre un'altra riflessione sul fatto del giorno. Allora, il Calde (ormai possiamo usare un diminutivo/vezzeggiativo) dice che "meglio trombarsi una velina che una banca", con un chiaro riferimento all'inchiesta del PM Woodcock, ironizzando sulle cooperative di sinistra.
Allora, capiamoci. L'altra notizia di riferimento è: Sottile, portavoce di Fini, nega di aver ricevuto favori sessuali, in cambio di spinte in RAI, da Elisabetta Gregoraci (foto...vabbè). La Gregoraci, interrogata un mese e mezzo fa, invece, conferma tutto in lacrime e dice che ha fatto sesso con Sottile alla Farnesina, a Palazzo Chigi ed in altri luoghi, ma sempre in maniera consenziente.

Tiro le somme. Non ho niente contro le donne che decidono di scambiare il loro corpo per qualcosa in cambio. Ho qualcosa contro chi, detenendo un potere, lo usa in maniera sbagliata.

Inoltre: ma la destra non è contro la prostituzione? E allora?

20060621

varie ed eventuali


Vogliamo dire, ancora una volta, che sulla tv italiana, a parte pochissime eccezioni, le cose migliori sono spesso gli spot? E allora, visto che siamo "sotto Mondiali", vogliamo dire che lo spot Adidas "José 10+", quello dove José e Pedro, nel campetto sabbioso sotto casa, fanno "le madri" e allestiscono due squadre di calcio "dei sogni" con i loro campioni preferiti, compresi quelli del passato, comandandoli a bacchetta, è me-ra-vi-glio-so?

Passando di palo in frasca, mi premeva segnalare una cosa curiosa che mi è successa domenica. Tornavo da Olba, dove ho passato un bel weekend con amici, quindi dopo aver raggiunto Genova scollinando il Turchino tramite la Genova-Alessandria, percorrevo tranquillamente la Genova-Livorno, un'autostrada bella, almeno da Genova a La Spezia senza corsia d'emergenza, ma con un sacco di gallerie, di verde intorno e con improvvisi panorami sul mare impressionanti. Non avevo orari, andavo tranquillamente (90-110), e mi godevo il poco traffico e la bellezza dell'insieme. Nonostante ciò, mi sorpassavano tutti, e sembravano indiavolati, sfidando i limiti di velocità (non essendoci la corsia d'emergenza, il limite massimo è 110, ma con molti tratti a 80).
Ma, dico io, è possibile che abbiano tutti fretta?

e la prostituz...ops...costituzione?

la piazza principale di san bonifacio, ha il nome di piazza Costituzione, spesso soprannominata piazza Prostituzione...
c'è il referendum costituzionale.
io voto assolutamente per il NO.
il solo pensiero che la carta costituzionale venga sconvolta in 52 punti dalla mente bacata di calderoli mi fa star male...

http://www.referendumcostituzionale.org questo è il sito ufficile del comitato per il NO.
http://www.stopdevolution.it questo è il sito di un altro comitato, è interessante l'articolo Devolution: ma quale riduzione di parlamentari?...così quando vedete la pubblicità su mediaset sapete anche il perchè vi stanno prendendo per il culo!
http://www.referendumcostituzionale.org/public/opuscoloMI.pdf questo, invece, è un opuscolo in pdf da stampare a da dare a tutti i vostri amici, parenti, colleghi...


BUON NO a tutti!

20060619

intercettazioni


Sarà colpa dei Mondiali, ma trovo poche notizie interessanti sui giornali in questi dì.
La più interessante, anche per il mio colpevole ritardo (non lo sapevo assolutamente), è che è uscito da un po' il doppio dvd di Corrado Guzzanti "Il caso Scafroglia". Imperdibile direi.
Corrado è molto più di un comico. E' un amico, una persona che vorresti avere a tavola o al bar accanto a te per vedere la partita e discutere delle cose del mondo. Non riuscirei a scegliere tra tutte le cose che ha fatto, le imitazioni che ha interpretato, i personaggi che ha inventato.

Non posso però esimermi da dire ciò che penso sulle intercettazioni telefoniche, che da un po' stanno imperversando. Si comincia a dire che non vanno bene.
Secondo me invece vanno benissimo. Abbiamo modo di leggere come parla e di cosa parla la gente che detiene il potere, i soldi, che appare in tv e che pretende anche di rappresentare una corona.
Rifletteteci e prendete ad esempio una qualsiasi vostra conversazione telefonica con un amico o un'amica. Potrei anche spingermi anche più in là.
Bene, lo farò.
Conosco persone che si prostituiscono. Quando ci parlo al telefono, le conversazioni che ne escono, sono molto più educate e profonde di quelle che continuo a leggere sui giornali. Senza contare che alcune telefonate con amici che non vedo da un po' di tempo, a confronto, sembrano trattati di filosofia. O, almeno, molto più divertenti.

Nonostante ciò, io tutte le mattine alle 7,00 devo andare a lavorare.
Volete togliermi anche la soddisfazione di sentirmi infinitamente superiore a un trafficone, un aspirante Re, un direttore di rete, una conduttrice tv, un portaborse di un vice Presidente del Consiglio?
No. Per favore no.

vernacoliere

senza parole

20060616

vittorio tedesco

vittorio è in germania tra i giornalisti appresso agli azzurri.
il suo blog è simpatico. visitatelo.

neo pol

invece in questo periodo post elettorale neo governativo non riesco più a sopportare la politica in tv. cambio canale alla prima avvisaglia di ministri od oppositori.

20060615

l'eroina in svizzera

la svizzera ha iniziato, agli inizi degli anni 90, un programma di somministrazione controllata di eroina (o simili), in pratica i tossicodipendeti vanno a prendere gratis l'eroina o il metadone direttamente presso i centri ospedalieri, che forniscono anche siringhe monouso e gli altri accessori che non conosco. la droga è prodotta da industrie farmaceutiche confederali e perciò controllata.
bene, i morti per overdose sono diminuiti del 45%, c'è stata una diminuzione di nuovi tossicodipendenti dell'80%, naturalmente perchè è quasi impossibile trovare eroina dallo spacciatore ai giardini pubblici, i tossicodipendenti inoltre possono vivere in modo abbastanza normale, farsi una famiglia, e vengono aiutati a smettere.
le città sono libere dagli spacciatori e dalla malavita che ne deriva.
qui qualche giorno fa il ministro ferrero e poi l'ex ministro veronesi hanno parlato di liberalizzazione controllata e della "stanza del buco", ma si è subito gridato allo scandalo.
cambierà mai qualcosa da noi?

20060614

vibrazioni mondiali


Finalmente una partita dura, ringhiosa, combattuta fino alla fine, vibrante: Germania-Polonia.
Merito anche della Polonia che, nonostante la figuretta rimediata nell'apertura contro l'Ecuador, stasera ce l'ha messa tutta; la Germania ha, almeno per questa volta, registrato la difesa, sciupato molto sotto porta, ma ha spinto a spallate fino alla fine, vincendo nei minuti di recupero.

Note curiose: il terzo portiere tedesco fa Hildebrand di cognome. Che sia parente di una certa persona?

Note di moda: me ne ero dimenticato qualche giorno fa, ma la maglia più bella è ancora una volta quella dell'Inghilterra. E su questa maglia voglio aggiungere anche una nota di colore: i più attenti si saranno accorti che David Beckham era l'unico che giocava con le maniche lunghe.

america onirica


American Dreamz – di Paul Weitz 2006

Martin Tweed è un rampante presentatore tv, egocentrico, complessato e totalmente fuori dalla realtà; Sally Kendoo è una bionda di provincia arrivista fino all’estremo; Omer è un imbranato iracheno che vuole fare il terrorista ma ama i musical americani; il Presidente Staton è alla guida della più grande potenza mondiale, ma è un cretino.

Martin Tweed conduce il programma più visto del mondo, non solo degli USA: American Dreamz, Sally e Omer parteciperanno al programma fino in fondo perché sono casi umani, e alla finale parteciperà perfino il Presidente Staton in qualità di giudice straordinario.

Le storie dei personaggi (e quelli nominati sono solo alcuni) dapprima viaggiano da sole, poi si incrociano, fino, letteralmente, all’esplosione.

Dopo “American Pie” e “About A Boy”, non proprio riuscitissimi, e “In Good Company”, dove si intravedeva una sorta di svolta, una presa di posizione piuttosto netta, Weitz, apparentemente senza il fratello Chris, sfiora il capolavoro, con un film che mescola Mel Brooks, i Farrelly e molto altro ancora. Uno spaccato grottesco e sarcastico non solo degli USA odierni, ma del mondo intero visto attraverso la lente deformante della televisione spazzatura, con momenti straordinariamente esilaranti e personaggi al limite dell’idiozia (che, ovviamente, non sono abbastanza idioti per essere veri: ricordiamoci che la realtà supera sempre, e di gran lunga, la fantasia).

Manca la zampata finale, ma il messaggio arriva forte e chiaro: abbiamo una nuova grande firma del cinema comico come si deve. Regia scattante ma senza esagerazioni, ottima direzione del superlativo cast, dove non possiamo non citare un Dennis Quaid molto divertente e un William Dafoe stratosferico e gigione. Bravo anche Hugh Grant.

Ottimo, per essere d’estate.

uomini sessuali


E' di qualche giorno fa la notizia che il nuovo Superman cinematografico, interpretato dallo sconosciuto Brandon Routh (scelto, così pare, per la somiglianza col "predecessore", il compianto Christopher Reeve), ha dovuto essere "difeso" dal regista Bryan Singer (regista autore degli scarsi "X Men" e "X Men 2", ma anche degli ottimi "I soliti sospetti" e "L'allievo"), gay dichiarato, dalle indiscrezioni, innescate soprattutto dalle riviste gay statunitensi, che sostenevano la gaytudine del nuovo Superman.
Intanto, Alessio Boni intepreterà, con lenti a contatto scure, il Caravaggio televisivo, personaggio storico sospettato di essere gay.
Del resto, quanti personaggi storici importanti, artisti, geni, condottieri, tiranni, erano, probabilmente, gay? Un sacco.

Questa riflessione, unita per esempio alla risaputa avversione dei grandi filosofi greci per l'organo sessuale femminile, ritenuto sporco e penetrato solo per motivi di procreazione, mi ha spesso portato a formulare una, lo riconosco, ardita e rischiosa teoria sulla sessualità umana.

Siamo tutti bisessuali. La supposta e supponente predominanza dell'eterosessualità è un'illusione generata da secoli di oppressione ecclesiastica e religiosa in genere (di certo non si salvano le altre religioni in questo campo). L'amicizia virile tra uomini è l'atrofizzazione dell'omosessualità, come le mammelle maschili non riescono più a dare latte solo perchè non si sa chi ha deciso che fossero solo le donne ad allattare i piccoli.

Il dibattito è aperto. I blog servono anche per questo.

20060613

mama africa

pensavo ieri sera alle squadre africane.
tutti i miei compagni fanno il tifo per le squadre africane. fanno simpatia, fanno tenerezza, tanto non vincono mai, sono le più deboli, sono tutti neri e sorridenti. come se fosse una partita geo-politica e sociale.
no non li considero diversi e perciò non li tifo a priori.
(poi magari li tifo lo stesso!)

della partita di ieri sera, invece, nonostante un ritmo non altissimo, mi è piaciuta l'italia per un pò, mi ha divertito, una squadra che se giocasse al massimo delle sue potenzialità andrei a vedere anche allo stadio, mi è piaciuto quel pirla di pirlo. il limitato ghana invece poco incisivo e faticoso nel palleggio, nonostante qualche spunto di essien, il giocatore africano più pagato nella storia (38 milioni di euro al lione dal chelsea...qualcuno sa quanto è il suo stipendio al chelsea?).

tra i ghanesi in difesa giocava mensah, lo vidi qualche anno fa a san zano di montagna, in una amichevole precampionato del chievo (sai comè...ero li vicino in vacanza...), giocava nel chievo naturalmente, bhe era una sega paurosa, lo dribblavano perfino i giocatori del san zano che forse giocavano in seconda categoria, mi ha stupito vederlo ai mondiali!

20060612

il mondo è bello.....


Ero indeciso. Volevo rimanermene nel mio guscio di sportività. Poi leggo il post del mio co-blogger e mi viene voglia di dirlo.
Ho già detto che i Mondiali mi piacciono, li seguo da sempre. Ho avuto anche fortuna: nel 1982 avevo 16 anni, ero giovane e capellone, avevo una splendida Vespa Piaggio ET3 125 Primavera rossa. Dopo la vittoria contro l'Argentina alla prima partita della seconda fase partii con un caro amico sventolando una bandiera italiana (senza lo stemma sabaudo) e suonando il ridicolo clacson della Vespa, carosellando per il paese. Fu un crescendo impressionante. La sera della finale vinta fu come se tutti fossero impazziti. Avevo nel frattempo comprato un tricolore enorme, riuscii ad avvolgerci la macchina con la quale facemmo il carosello finale.

A 8 anni durante i Mondiali, perfino quando ero alla Colonia Montana, la mattina scendevo in paese (Gavinana, provincia di Pistoia) e compravo 2, 3 giornali sportivi. Seguo volentieri anche gli Europei.

Con gli anni forse sono cambiato io, ma anche il calcio è cambiato. Molto. Troppi soldi, troppi giocatori divi, strapagati, e poi quando gli domandano chi è Borrelli non sanno cosa rispondere.
E allora non ce la faccio più. Non ce la faccio più ad urlare, a sostenere questa squadra di fighetti che fuori dal rettangolo di gioco non hanno un perchè, che pensano solo ad aggiustarsi la fascetta e a darsi l'olio nei capelli, che sfoggiano pettinature degne di una geisha (Camoranesi, ma vai a cagare!), a portare il timpano della batteria al bar per guardare la partita sul maxischermo insieme agli amici, a correre ad abbracciare chi aveva segnato dell'Italia abbracciando proprio il maxischermo, a mandare affanculo Maradona e chiunque sfidasse le maglie azzurre.
Non ce la faccio proprio.

Oggi sono uscito da lavoro, sono andato al cinema, sono tornato, ho fatto scorta di birra e patatine, mi sono fatto un'insalata, ho acceso la tv, le ho tolto il volume, ho acceso RaiRadioDue e la Gialappa's, ho guardato la partita, ho apprezzato sia l'Italia sia il Ghana, ma non ho avuto sussulti.

In effetti un sussulto l'ho avuto. Verso la fine, ho mandato a cagare Kuffour, che ha servito su un piatto d'argento l'assist del 2 a 0 a Iaquinta. Un giocatore, Iaquinta, che a noi livornesi non può rimanere simpatico per ovvi motivi.

Volevo essere onesto. L'ho detto. Provate mentalmente ad essere obiettivi e a fare mentalmente una classifica delle squadre più antipatiche del Mondiale.

ilar ita lia

io stasera tifo italia.
nonostrante l'azzurro savoia e nonostante forza italia e nonostante il calcioscoppiato.
se non tifassi non guarderei nemmeno una partita e tantomeno quella di stasera.
chi non tifa sa di esserlo!

20060611

rock da stadium


Red Hot Chili Peppers – Stadium Arcadium 2006

Spero che a nessuno sfugga l’importanza che i RHCP hanno avuto nel rock contemporaneo, anche se fino al ’90 in Italia non c’era verso, per un comune mortale, di ascoltare i loro cd (Non ci credete? Per riuscire ad ascoltarli ho dovuto, proprio in quell’anno, pregare un mixerista di una band statunitense prima di un concerto di mettere nell’impianto audio “The Abbey Road EP” che avevo visto vicino al cassettino cd. Nessuna possibilità di trovare i loro primi 3 lavori nei negozi. “Mother’s Milk”, uscito l’anno prima, fu di lì a poco rintracciabile). Grazie a loro, la parola crossover assunse un significato più largo; fino al loro avvento, veniva usato solamente per il mix di metal e punk, avendo giocoforza un uso ristretto.

Tutti, però, invecchiano, ed in un certo qual modo, evidentemente, “mettono la testa a posto”, dirigendosi verso acque più sicure. La parabola dei peperoncini si potrebbe riassumere così, forse.

Questo nuovo “Stadium Arcadium” non è un brutto disco, ma ha molti difetti. Prima di tutto, è ridondante. 28 pezzi sono francamente troppi, per essere tutti belli. Così è, in effetti. Alla lunga, risulta noioso e, cosa una volta impensabile per la musica dei Peppers, fa da sottofondo, ma non graffia.

Sono lontani i tempi delle apparenti assurdità degli accostamenti di “Mother’s Milk”, o del masterpiece “Blood Sugar Sex Magik”, dove il funky era prepotente e muscolare, le ballate erano poche ma sofferte e significative, il rap del cantato si fondeva alla perfezione con una costruzione rock superba.

Adesso ci sono tentativi stucchevoli di reinventarsi cantante melodico da parte di Kiedis, abbinate a mielose ballatone da accendino (Stadium Arcadium, Slow Cheetah, Desecration Smile, She Looks To Me), reminescenze funky che capitolano ben presto nel pop (Warlocks, Tell Me Baby), pezzi che ricordano un po’ troppo vecchie produzioni (She’s Only 18, Readymade, If, Storm In A Teacup), riempitivi davvero inutili (C’mon Girl, Wet Sand, Hey, Hard To Concentrate, Make You Feel Better, Animal Bar, Death Of A Martian).

Un peccato, perché la sezione ritmica continua ad essere rocciosa come quella di una band di ragazzini (Flea davvero in gran spolvero, impressionante in Charlie), e soprattutto la chitarra di John Frusciante dipinge assoli, armonici e atmosfere che, spesso, valgono da soli la pena dell’ascolto di una serie di canzoni spesso mediocri. Inutile che mi metta qui ad indicarvi titoli e minutaggio, sappiate solo che Frusciante, evidentemente più inquadrato al servizio della band rispetto ai suoi deliri solistici, ha di gran lunga sorpassato (non vi stupisca l’accostamento apparentemente azzardato) Richie Sambora, un chitarrista che, nonostante il tipo di musica suonata nei Bon Jovi, ne sa a pacchi e ha grande classe, classe che gli permette di rendere, anche con due note, indimenticabile una canzone. Ascoltatevi il finalone country di Slow Cheetah (30 secondi, mentre Kiedis canta ancora), il crescendo finale di Especially In Michigan, oppure l’assolo centrale di Strip My Mind (tra l’altro, canzone dove i suoi cori ricordano il Fossati dei Delirium, non chiedetemi perché, solo ascoltatela e dopo riprendetevi il 45 giri di Jesahel).

Meglio, sia lui, sia tutta la band, sul primo dischetto rispetto al secondo. Purtroppo, si parla ormai di pop-rock, non più di crossover di un certo livello. Roba da stadio. Vista la resurrezione dagli inferi della droga, potrebbero diventare i Rolling Stones della mia generazione.

Questo disco venderà molto. Io però passo.

animali domestici


Be Your Own Pet – Be Your Own Pet 2006

Cominciamo col dire che hanno tutti meno di 18 anni, e sono tutti figli di persone “introdotte” nel music business. Continuiamo dicendo che a me di queste cose non me ne frega un cazzo: BYOP è uno dei dischi che negli ultimi tempi ascolto con più piacere.

Ruvido, punky, orecchiabile, violento, suonato a volte benino, a volte meno, ma onesto e adrenalinico.

Hanno, in molti, avvicinato i ragazzini di Nashville agli Yeah Yeah Yeahs, personalmente, un po’ per nostalgia, un po’ per la vicinanza del timbro vocale di Jemina, la ragazza che canta, mi hanno ricordato i lontanissimi berlinesi Hardcore-Punk Jingo de Lunch, pensate un po’ (se li conoscete, ascoltatevi Love Your Shotgun dei BYOP e poi mi dite). Nella loro musica, semplice ed energica, con pochissime concessioni ai tempi rallentati (October, First Account, tra l’altro molto bella, un pezzo che fa intravedere buone potenzialità anche per altri tipi di eventuali “utenti”), si sentono prepotenti anche gli Stooges e gli MC5, che infatti dichiarano di amare insieme ai Sex Pistols.

Un disco non epocale, ma molto godibile. Mettetelo nel lettore mp3 ed ascoltatelo in treno o sull’autobus. Sarà impossibile arrestare il piedino che batte il tempo.

piacere quotidiano


La lettura del quotidiano è, o meglio, sarebbe, un piacere, avendo il tempo per leggerlo in maniera "critica". Spesso, durante la settimana non è possibile, ma ci si prova.
Nel fine settimana, invece, capita, ed è un piacere. Mi piace leggere le notizie, e spesso mi colpiscono quelle strane, o particolari, comunque quelle che innescano riflessioni più o meno profonde.
Anche oggi mi sono esercitato in questo particolarissimo "sport".

Facciamo come se sfogliaste il giornale insieme a me.
Il cuore di Confindustria batte a destra. Dov'è la notizia? Proposta: Berlusconi a capo di Confindustria. Un bel modo di pacificare il paese. Calci e pugni su Al Zarqawi ferito. Dov'è la notizia?
Questa, invece, è molto bella, una notizia che dà davvero speranza. I pacifisti israeliani contestano l'esercito dopo l'ennesima strage di palestinesi. In piazza anche Dana Olmert, la figlia del Primo Ministro israeliano. Un futuro di speranza.
Bimbi spariti a Gravina di Puglia. Il sindaco: "una faida di famiglia". Questa è la famiglia italiana, quella che la destra, una parte della sinistra e la Chiesa porta ad esempio come valore da difendere contro PACS, adozioni ai gay, ai single e inseminazione artificiale alle lesbiche. Avanti così.
Milano: tenuta in vita tre mesi per salvare la figlia. Altro punto interessante: si è fatto nascere una bimba orfana. Vedi sopra. Monsignor Sgreccia, esperto di bioetica: "nessun accanimento terapeutico, la Chiesa applaude quei medici". Ok. E perchè no alle adozioni ai single?
Ultimo rush per la Sagrada Familia: "presto finita, la apriremo ai fedeli". Questa è una notizia poco rilevante, ma è importante che se ne parli. La Sagrada Familia di Barcellona è un monumento stupendo, affascinante, mozzafiato. Se non l'avete mai vista, fatelo. Che sia terminata o no poco importa: è uno spettacolo grandioso comunque.
USA, il bisturi è a tempo di musica. Operazioni con musica in sottofondo. Un chirurgo sostiene che i Red Hot Chili Peppers live sono perfetti per gli interventi al pancreas. In effetti, ai Peppers è rimasto solo questo.
Nel Po un ascensore per gli storioni. Permetterà ai pesci di risalire la corrente oltre una diga e riprodursi. Ora. Sono vegetariano, massimo rispetto per animali e natura. Ma gli anziani che non hanno l'ascensore e devono portare la spesa, che ne so, al quinto piano?
La vecchiaia del Rock: i grandi hanno tutti tra i 60 e i 70 anni. Un po' come la politica italiana. Ecco perchè, a volte, bisogna essere indulgenti con i giovani. Secondo me.

Sport

Blair: vinceremo noi il Mondiale. Ieri, mentre l'Inghilterra giocava contro il Paraguay, ha fatto innalzare su Downing Street la Croce di San Giorgio, vessillo dell'Inghilterra, al posto dell'Union Jack, stendardo nazionale britannico. All'orizzonte vari incidenti diplomatici con Galles e Scozia.
L'Angola e il derby della storia: sfida ai figli degli ex coloni. Stasera Angola-Portogallo. Bello il significato di questa partita.
Chiudo con una considerazione personale della quale già da alcuni giorni voglio rendervi partecipi. Non mi piace il tennis, lo trovo noioso. Ma non riesco a non leggere gli articoli di Gianni Clerici. Un poeta, ai livelli di Gianni Brera col calcio. Onore ai due Gianni, anche se a uno l'onore va postumo.

Notizie tratte da La Repubblica.
Colonna sonora: Be Your Own Pet - Be Your Own Pet (età media 16,5 anni)
Nella foto: la bandiera dell'Angola.

20060610

romito


Lo so, tutti sono legati al luogo di nascita, e a tutti pare bello quello che ci sta intorno.
Ma c'è una cosa qui vicino che ogni volta, ogni singola volta che mi capita di vedere, mi toglie il fiato. E' il tratto di costa tra Calafuria e Castel Sonnino, soprattutto nelle notti di luna piena e di mare calmo. Percorrendo la via Aurelia il riflesso lunare sulla superficie del mare assume un che di magico. Ti tocca il cuore. Bisogna impegnarsi sul serio se si è alla guida di un auto. Spesso accade a notte fonda, e magari si è stanchi.
Ma ne vale la pena.
Inserisco una foto del tratto di costa di giorno. Se volete vederlo di notte, col mare calmo e la luna piena, dovete venire qua.

lo chiamavano Trinità


La sorpresa è senz'altro il pareggio a reti bianche tra Svezia e Trinidad e Tobago. Per il resto, la Germania ha una difesa ballerina, e il Costarica per un po' ci crede, una Polonia inesistente rende grande l'Ecuador, l'Inghilterra gioca un bel calcio nel primo tempo, ha un grande centrocampo ma nessun finalizzatore, l'Argentina gioca solo un tempo contro la Costa d'Avorio che, come tutte le squadre africane, gioca a sprazzi e non riesce a concretizzare le proprie indubbie potenzialità.
La cosa più rilevante è che nell'intervallo di Inghilterra-Paraguay, la regia di Sky ha inquadrato un gruppo di fighe di livello stratosferico. Prego sovraimporre numero di telefono.

20060609

bevo per la noia


Whisky – di Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll 2006

Montevideo, Uruguay. Jacobo, un ebreo uruguayano ormai sulla sessantina, vive solo, dopo la morte della madre, che ha accudito fino alla fine, e della quale rimangono alcune “tracce” in giro per la sua casa. Manda avanti una piccola e artigianale fabbrica di calzini, con due operaie e una capo operaia, Marta, una signora anche lei sulla sessantina, segretamente (ma nemmeno troppo) innamorata di Jacobo, devota (anche troppo), puntualissima, meticolosa ed educatissima, silenziosa ed efficientissima.
La posa della lapide sulla tomba della madre, fa sì che il fratello Herman, anche lui proprietario di una fabbrica di calzini, ma in Brasile, e, a detta di lui, molto più moderna, torni a trovarlo dopo un periodo evidentemente lunghissimo. Scocciato (non a ragione) dal farsi trovare senza una moglie, Jacobo chiede a Marta di trasferirsi a casa sua nel periodo durante il quale anche Herman sarà suo ospite. Marta accetta di buon grado e fa cambiare volto all’appartamento.
Herman si tratterrà più a lungo del previsto, e insisterà perché tutti insieme vadano a passare qualche giorno in una località di mare nella quale lui e Jacobo andavano da piccoli. Lì, Jacobo si scoprirà stranamente geloso di Marta, accetterà dei soldi dal fratello a malincuore, e, sperando di perderli, li giocherà al casinò vincendo una somma consistente, che regalerà, non prima di averne “trattenuto” una parte (non fate battute razziste), a Marta. Che però, rientrando Jacobo a lavoro il giorno seguente….
Alcune fondamentali premesse, prima di parlare in maniera critica di questo film: esistono due modi diametralmente opposti di fruire il cinema. Ci si va per passare il tempo e divertirsi, oppure ci si va per pensare. Certo, si può fare l’una e l’altra cosa, e a volte si trovano anche film che concentrano le due cose insieme.
Spesso, se si appartiene alla seconda categoria, capita di vedere film noiosi, o che comunque non scorrono molto. Sono quelli che, però, più si avvicinano alla vita reale.
L’Uruguayano (lo confesso, sono di quelli che pensa che solo perché è un film che viene dall’Uruguay andrebbe visto, dato che non ne arrivano poi così tanti sui nostri schermi) “Whisky” appartiene a questo tipo di film. Narra di persone tristi, alle quali accadono cose poco felici, che sembrano vivere solo perché devono farlo. Sono abitudinarie, per cui il film è volutamente noioso, perché ci fa rivivere più e più volte le stesse scene, in diversi giorni che però si assomigliano tutti quanti, tutti uguali, ripetitivi fino allo sfinimento. Anche la tecnica è volutamente minimale, camera fissa, inamovibile, così come la fissità degli sguardi dei protagonisti, immobili negli anni e nelle loro immutabili abitudini. Poi, succede qualcosa, e tutto cambia. In quale maniera, sarete proprio voi, pochi spettatori che avrete visto questo piccolo film, a deciderlo, perché il finale semplicemente non c’è.
“Whisky” non è bello, non vincerà niente, non farà il pieno di spettatori, rimarrà poco nelle sale e forse non uscirà nemmeno in dvd. Vi divertirete anche poco, se andrete a vederlo in sala.
Quando uscirete, non sarete una persona diversa da quella che è entrata.
Però, penserete; anche solo per un attimo, rifletterete sul senso della vita.

22 giugno 1974


Mi ricordo quella sera come se fosse adesso. Avevo 8 anni da poco, e mi piaceva il calcio, forse più di adesso. Anche a mio padre piaceva.
Erano i primi Mondiali che vedevo con una certa cognizione (nel 1966 in Inghilterra ero appena nato, e quelli del 1970 in Messico me li ricordo bene, ma perchè le partite dell'Italia furono riproposte un sacco di volte in seguito), li seguivo con avidità e interesse. Quando mio padre non era a lavoro (faceva il turnista) vedevamo le partite insieme. Quella sera, ignaro della politica, parteggiavo per la Germania Ovest, perchè c'era Beckenbauer e perchè mi sembrava giocasse molto meglio di altri, mentre mio padre, da sempre politicamente al centro ma sbilanciato sulla destra, per farmi dispetto teneva alla Germania Est, nonostante avesse, a differenza mia, ben presente cosa rappresentasse la allora DDR.
La DDR impose un catenaccio stretto e agì di contropiede. Non fu una bella partita, ma fu vibrante: anche alla televisione, era palpabile l'importanza socio-politico/emozionale della sfida.
Al 77esimo successe quello che nessuno avrebbe mai immaginato: Jurgen Sparwasser siglò l'1 a 0 per la DDR, quella comunista, sulla RFT, quella filo-americana. Mio padre iniziò a prendermi per il culo e io, che non ci potevo credere, mi misi a piangere come un bambino, quale ero.
La partita finì con quel risultato, e rimase nella storia come Jurgen Sparwasser.

A parte la magia dei Mondiali di calcio, che rimane nonostante l'Italietta di Moggi, la cosa più strana sapete qual è?
Che io sono diventato di sinistra.

feo

il passato rimane scolpito indelebile nell'anima ma il cuore gli pompa addosso gemiti di adrenalina!!!

20060608

mondiali di calcio teutonici

preso da un momento nostradamico do la mia profezia sui mondiali di calcio teutonici, eccola:
gironi
girone A: 1.germania 2.polonia
girone B: 1.svezia 2.inghilterra
girone C: 1.argentina 2.serbia montenegro
girone D: 1.portogallo 2.messico
girone E: 1.repubblica ceca 2.italia
girone F: 1.brasile 2.croazia
girone G: 1.francia 2.svizzera
girone H: 1.ucraina 2.spagna
ottavi
germania-inghilterra:inghilterra
svezia-polonia:svezia
argentina-messico:argentina
portogallo-serbia montenegro:serbia montenegro
repubblica ceca-croazia: repubblica ceca
brasile-italia:brasile
francia-spagna:francia
ucraina-svizzera:ucraina
quarti
inghilterra-argentina:argentina
svezia-serbia montenegro:svezia
repubblica ceca-francia:francia
brasile-ucraina:brasile
semifinali
argentina-francia:argentina
svezia-brasile:brasile
finale
argentina-brasile:argentina

vedremo a fine luglio...

20060607

jack

mi chiedo cosa abbia spinto Johnny Winter a scivere una canzone come Black Jack.
è dura tenere alta la bandiera dell'amicizia. ci sono tante isidie che la vogliono abbattere. sto forse perdendo un'amicizia che credevo fosse solidificata per esperienze passate fatte in comune, e invece la vedo sfumare ad un livello di "...e ciao come stai..bene ...e tu..e dai bene..." insopportabile. so naturalmente che le strade delle persone si dividono, come finiscono gli amori più focosi, ma è triste lo stesso. si è abbattuta una colonna della mia casa, la casa rimane in piedi lo stesso, ma si vedono crepe sui muri. rimango quindi in attesa di qualche evento che mi faccia cambiare idea. lo spero.

discooter

ho notato che i nomi degli scooter sono nomi adattissimi per delle discoteche! nevvero?!!??!

20060605

the desert boots

quando metto le clarks, come oggi, sono comodo ed elegante, ma elettrostimolato e prendo la scossa ogni 5 minuti.

il cacciatore di acquiloni


400 pagine da divorare se sei un amante dei romanzi e se sei dalle lacrime facili procurati dei fazzoletti.
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
khaled hosseini.il cacciatore di aquiloni

20060604

donne 2


Vorrei tornare sull'argomento donne, o almeno a cose che ruotano lì intorno.
Due domeniche fa ho visto Il codice Da Vinci. Lasciando perdere il giudizio sul film, perchè secondo me non vale la pena sprecarci molte parole (un misto tra i film di 007 e una sorta di Crociata moderna), non avendo letto il libro ho finalmente capito qual è l'argomento pregnante del teorema: Gesù sarebbe stato sposato, o almeno avrebbe avuto come compagna Maria Maddalena, con la quale avrebbe avuto una figlia prima di essere crocefisso.
Beh, è una teoria affascinante e interessante, già ripresa e sviluppata da altri, rimanendo solo nel campo del cinema (Mary di Abel Ferrara, o anche L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese). La Maddalena potrebbe benissimo essere stata tra i discepoli fino alla fine, e senz'altro se fossi stato Gesù, avrei preferito fondare la mia Chiesa sulla persona amata piuttosto che su uno che mi rinnega tre volte mentre vengo maltrattato violentemente senza motivo ed ucciso inchiodato ad una croce di legno.
Non stento a credere che cose di questo genere sono state "insabbiate" dai discepoli più fedeli a Pietro, e, nel corso della storia e degli anni, dai fedelissimi della Santa Romana Chiesa. Hanno fatto di peggio.
E' certo che il ruolo della donna oggi, se così fosse, sarebbe profondamente diverso, non credete?
Tra l'altro, visto che siamo qui a fare fantastoria, mentre scrivo mi sovviene un'altra ipotesi. E se, fermo restando che Maria Maddalena fosse stata l'amante, la sposa o la compagna del figlio di Dio, il Cristo fosse stato, come in Dogma di Kevin Smith, una donna (in quel caso interpretata da una spassosa Alanis Morissette)?
In questo caso si che si aprirebbero scenari interessanti.......

Dal sacro al profano, parliamo di donne eccezionalmente belle. A parte che, come sostiene il grande Daniele Luttazzi, a me fanno arrapare anche i manichini, compresi quelli solo busto ma rotanti che si trovano nelle vetrine di Intimissimi, vorrei proprio sapere dove trovano le modelle tutte queste linee di intimo quali Intimissimi stessa, La Perla, Yamamay, Calzedonia, Argentovivo, Parah, Tezenis. Sono tutte bellissime, e ogni volta che ne vedo una che non avevo mai visto prima, rimango basito, stordito da tanta bellezza. Starei a giornate intere a guardare solo le foto. Non è arte anche questa? Non bisognerebbe premiare la mamma, o addirittura entrambi i genitori?
Nella foto, una modella per Argentovivo, che a me pare bellissima, ma che un'amica ha definito grottesca. Come si dice, de gustibus non est disputandum.

una e una


Intermezzo: una notizia buona e una cattiva. Prima quella buona.

Per chi, come me, non ha Sky, la trasmissione della Gialappa's Band Sky dire Mondiale (su Sky sul canale 254), andrà in diretta anche su Radiodue Rai (due partite al giorno). Ottimo.

Quella cattiva: la Yomo ha messo in vendita una nuova linea di yogurt. Gusti misti frutta e verdura. Sono 5. Eccoli.
Fragola e pomodoro.
Ananas e finocchio.
Mango e zucca.
Mela e spinaci.
Mirtillo e carota.
Ne chiedo ufficialmente la messa al bando. Scriverò direttamente al Presidente della Repubblica.

donne (e affini) 1


Pensieri e riflessioni ti affollano la mente nei giorni di festa. Se riusciste a viverli in discreta solitudine accadrebbe anche a voi. Partiamo.

Sui giornali di sabato veniva dato un buon risalto alla decisione del parlamento danese di liberalizzare l'inseminazione artificiale per le donne single e lesbiche, e di renderla possibile gratuitamente negli ospedali pubblici. Interessante scendere nei particolari; la proposta veniva dall'opposizione di centrosinistra (che aveva cominciato a discuterne quando era al governo), ed è passata con il voto a favore di una parte della maggioranza di centrodestra. La Danimarca da anni permette le unioni di fatto tra coppie gay, e permetteva già la fecondazione artificiale a single e lesbiche solo in cliniche private a pagamento. Arriva dopo Belgio, Olanda, Spagna e Slovenia, dove è già possibile questa cosa.
Sono assolutamente d'accordo con questa posizione; è ovviamente un mio pensiero e non pretendo siate concordi anche voi. Sono felice che sia possibile in quei paesi.
Credo inoltre che sia un segnale di civiltà laico che serve anche a far sentire la Chiesa un po' accerchiata. La senatrice a vita Rita Levi Montalcini, in un approfondimento sul Corriere della Sera, si dice d'accordo, ma puntualizza che secondo lei i figli di coppie omosessuali andrebbero incontro a serie difficoltà nella società perchè apparirebbero diversi, data la prevalenza della nostra cultura cattolica. Beh, io che non sono né scenziato, né ricercatore, né senatore a vita, dico che se non si comincia mai, non si arriva mai.

Su Repubblica, nella stessa pagina (Repubblica mi piace anche perché è geniale in queste cose) riporta altri 3 articoli, quindi introduce altri 3 argomenti vicini, molto interessanti.

Il primo dice che su Lancet, una rivista scientifica molto accreditata, vengono pubblicati i risultati dell'esperimento svizzero sull'eroina di stato: i tossicodipendenti sono diminuiti dell'82%. Brutto a dirlo, ma questo è l'argomento che m'interessa meno. Sono talmente convinto della bontà della liberalizzazione in quella maniera che non servono dati per convincermi.

In un trafiletto poi, si dice che in Spagna, il governo Zapatero vuole votare una legge che renda più facile cambiare genere (leggi: sesso) sui documenti. Una legge che si rivolge direttamente ai transessuali, e che permetterebbe loro di cambiare "identità" sui documenti anche senza essersi sottoposti ad un intervento.
A parte che la notizia non è fresca (e quindi Repubblica la rilancia furbescamente nella stessa pagina), ma anche qui sono completamente d'accordo. Si eviterebbero spiacevoli e imbarazzanti situazioni; magari sarei leggermente restrittivo, e esigerei il parere di uno psicologo davvero al di sopra delle parti. Ad ogni modo, se un uomo si sente donna, o se una donna si sente uomo, e comincia un percorso ormonale e fisico, già di per sé un calvario, non vedo perchè mettergli i bastoni tra le ruote. E basta con le battutacce, che vi sento laggiù in fondo!

La pagina di Repubblica si completa con una notizia fantastica, in tutti i sensi. A partire dal mese di luglio, DC Comics pubblicherà un albo dedicato a Batwoman (attenzione, non Catwoman) che, oltre ad un restyling fisico, segnerà anche un cambo di orientamento sessuale: sarà una ricca signora felicemente innamorata dell'ex detective di polizia Renee Montoya, donna anche lei. Non sarà il primo supereroe dichiaratamente gay, non è ancora uno di quelli famosissimi, ma è un passo avanti comunque.
Tanto, anche se lo psichiatra Fredric Wertham oltre 50 anni fa sostenne che Batman e Robin erano una coppia, noi lo sapevamo già. E poco importa se non fanno outing.

segnali


Sta arrivando lentamente l'estate, e il paesello si riempie poco a poco di forestieri.
Il segnale più netto dell'ingrossamento del numero dei residenti non è né il traffico, né il nervosismo latente, e neppure la coda al supermercato, il fatto che i quotidiani finiscano prima oppure che la domenica non riesci a trovare un centimetro quadrato per stendere l'asciugamano.
Sono gli antifurti.
Da ottobre ad aprile, il silenzio della notte è rotto soltanto da marmitte rumorose, camion della spazzatura, e, a seconda del vento e della situazione meteo, dal nastro che trasporta la pietra calcarea dentro gli enormi forni dentro lo stabilimento, dal suono del passaggio a livello che si chiude per il passaggio di un treno merci, oppure dal rumore del mare che frange.
Invece, da maggio a settembre, più che i suoni delle varie serate danzanti o delle discoteche in lontananza, si sentono gli antifurti delle auto. Suonano a tutte le ore, svegliano tutti meno che il padrone. Suonano per decine di minuti, a volte per ore.
E il padrone non sente mai.

Se conoscessi i padroni delle auto forestiere che hanno l'antifurto, gli presterei il garage.
Così gli antifurto smetterebbero di rompere i coglioni.
Faccio un appello a ogni proprietario di garage del mio paese: cedeteli gratuitamente ai forestieri che hanno l'auto con l'antifurto.

scemo a chi?


Per caso, mentre mangiavo, mi sono imbattutto in uno spettacolo di Ascanio Celestini, intitolato Scemo di guerra. Lo davano su Rai Tre (che domande).

Era un po' che avevo voglia di vedere all'opera Celestini, e in molti me lo caldeggiavano.
Molto bravo. Divertente e toccante, come dev'essere questa nuova forma di "teatro sociale" che sta prendendo forma grazie a lui e a Marco Paolini, e che si cementa anche e soprattutto raccontando storie di guerra, o meglio storie nate attorno ai tempi di guerra, per non perdere la memoria.

Credo che a ognuno di noi siano state raccontate storie di guerra. Quella che mi è rimasta più impressa era quella che mi raccontavano i genitori di mia madre, e anche lei stessa. Loro abitavano su un colle di fronte ad un altro colle dove c'era un cimitero. I bombardamenti colpivano regolarmente il cimitero. E si vedevano volare in aria le ossa.
Dei morti. Che erano già morti prima dei bombardamenti.

Che spreco.

20060603

citazione


Tutto su mia nonna – di Silvia Ballestra (Einaudi)

Ultima fatica di Silvia Ballestra, e dispiace veramente dire che è piuttosto deludente. Non si capisce dove voglia andare a parare, e gli intermezzi con “l’ospite”, dove racconta di questa scrittrice che deve consegnare il suo nuovo libro alla sua nuova casa editrice, “Enaudi”, mentre non ha scritto quasi niente, sembrano la verità.
Troppo personale senza commuovere, senza riuscire a toccare le corde del cuore, troppo poco approfondito, troppo incentrato sulle manie dei personaggi e della loro influenza sui posteri. Un libro scritto troppo per se stessa, questa è la netta impressione.

Divertenti alcuni passaggi, sempre interessante l’uso del dialetto, godibili gli spaccati di passaggio dal dopoguerra e la società contadina a quella più recente dove i paesi diventano paesoni e/o cittadine, non ha però una trama, e sembra procedere a tentoni, in maniera totalmente schizofrenica.

Credevamo fosse finalmente arrivata l’ora per Silvia, di confrontarsi con un romanzo di lunga durata, e invece, evidentemente, i tempi non sono ancora maturi. Ed è un peccato, perché continuiamo a volerle bene, e da lei ci aspettiamo grandi cose.

Rimandata.

torno sui miei passi


Volver – di Pedro Almodóvar 2006

Raimunda fa 3-4 lavori, è sposata ad un uomo che è spesso disoccupato, al quale piace un po’ troppo oziare e bere. Hanno una figlia adolescente. La sorella di Raimunda, Sole, separata che tira avanti facendo la parrucchiera abusiva. I loro genitori sono morti anni prima in un incendio, al loro paese d’origine, nella Mancha; loro si sono trasferite a Madrid a cercare miglior fortuna. Hanno una zia, Paula, al paese, praticamente cieca, ma la loro amica di sempre Agustina la accudisce come una madre. Al paese, c’è chi giura di aver visto il fantasma di Irene, la madre di Sole e Raimunda.
Paula muore, il marito di Raimunda molesta la figlia: sono le micce che innescano una serie di accadimenti inimmaginabili.

Pedro, uno dei cineasti più estremi del Vecchio Continente, uno che ha influenzato tutta una filmografia (quella spagnola, in buona parte), raggiunto l’apice con “Tutto su mia madre”, adesso fa film per se stesso, per regolare i conti col suo passato.

Urticante, trasgressivo, volutamente scioccante, molto gay, e non di quelli intellettuali, di quelli proprio checche, con un gusto per il melò nei primi film appena accennato, poi via via sempre più forte, fino, appunto, alla sua massima sintesi tra il grottesco e il melodramma in “Tutto su mia madre”, sforna un film completamente dedicato alle donne e lascia basiti per quanto riesce a dipingerle bene. Non è il suo miglior film, ma è la migliore prova di Penelope Cruz, intensa e appassionata, ispirata apertamente alle grandi attrici storiche italiane.

Sceneggiatura pirotecnica, di quelle che solo lui riesce a far digerire, regia accademica con alcuni colpi magistrali (la scena d’apertura, un paio di inquadrature dall’alto), particolari sfiziosi (i titoli di coda, bellissimi), e ancora una volta un omaggio ai quartieri popolari, così pieni d’umanità.

Almodóvar signori, take it or leave it.

postcards from London


London – di Will Self (Mondadori)

All’apparenza, può sembrare una di quelle classiche mosse editoriali che puntano solo a raschiare il fondo del barile: una raccolta, come recita l’interno copertina, di articoli pubblicati su quotidiani e riviste, interventi radiofonici, saggi, interviste, memorie, recensioni e scritti vari, dell’eccentrico, caustico, sbeffeggiatore numero uno inglese. Will Self, autore di incredibili raccolte di racconti quali “Misto maschio” e “Cordiali saluti da un mondo insano”, oltre che dei romanzi “Grandi scimmie” e “Dorian”, scritti dove si capisce benissimo la visionarietà, oltre che la padronanza stilistica, di questo ex tossico dichiarato, provocatore ad oltranza.

Invece, più si va avanti nella lettura, più si capisce il senso di questa raccolta, e la grandezza di questo scrittore, capace di ridicolizzare il Premier inglese, i suoi predecessori, di recensire in maniera assolutamente fuori dagli schemi i ristoranti londinesi, di intervistare intelligentemente grandi scrittori, di sezionare libri, di renderci addirittura simpatici gli Oasis.

Per i fans, imperdibile; per chi non lo conosce, una maniera interessante per avvicinarsi a una voce ancora troppo poco conosciuta del panorama editoriale internazionale.

20060601

brasileirando

ascoltavo ieri sera una cassettina, con un mix di canzoni brasiliane, che mi aveva preparato un'amica brasiliana tempo fa. mi è salita la voglia di andare in brasile, andare a trovare i miei zii paulisti e poi respirare l'aria di rio e poi andare a bahia a vedere la capoeira. voglio andare in brasile e ci andrò nel giro di un paio d'anni. ho deciso.
intanto vi invito ad ascolate un pò di musica brasileira, caetano veloso, chico buarque, adriana calcanhotto, jorge ben, carlinhos brown, etc...

ecco il testo di una canzone magnifica di adriana calcanhotto, si intitola

Vambora

Entre por essa porta agora
E diga que me adora
Você tem meia hora
Pra mudar a minha vida
Vem
Vambora
Que o que você demora
É o tempo que leva
Ainda tem o seu perfume pela casa
Ainda têm você na sala
Porque meu coração dispara
Quando tem o seu cheiro
Dentro de um livro
Dentro da noite Veloz
Ainda tem o seu perfume pela casa
Ainda têm você na sala
Porque meu coração dispara
Quando tem o seu cheiro
Dentro de um livro
Na cinza das horas