No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070104

sul lavoro


Vi voglio raccontare due storie. Hanno entrambe a che fare con il lavoro.

La prima parla di un uomo albanese, che abita vicinissimo a casa mia, già da qualche anno. Fino a qualche mese fa, lo vedevo spesso fuori dalla porta ad oziare e a guardare i passanti; poi, spesso lo vedevo in una piazza, sempre vicino a casa mia, con la sua compagna, seduto su una panchina o al telefono in una cabina. Il suo atteggiamento era da padrone, nei confronti della sua compagna. L'uomo ha una faccia rude, quasi cattiva. Mi sforzo da sempre di non avere preconcetti, ma devo ammettere che ho pensato male di questa persona. Ne parlavo con un amico, che ha un albergo proprio qui vicino. Sospettavo che non lavorasse, e che fosse coinvolto in un giro losco.
Come sapete, da poco più di un anno ho cambiato reparto a lavoro. Nel reparto dove lavoro adesso ci sono molti operai di una ditta di facchinaggio che lavorano per noi, ci forniscono servizi di imballaggio principalmente. Alcuni dei lavori che svolgono non sono piacevoli, sono faticosi e sporchi. Bene, un giorno, facendo un giro di controllo noto l'uomo albanese che lavorava con questa ditta. Lo saluto timidamente, e lui mi riconosce. Da quel giorno ci salutiamo anche fuori, ci scambiamo qualche parola, ridiamo. Quando mi vede anche da lontano si sbraccia per salutarmi per primo. Parlando con altre persone della sua ditta, ho saputo che è uno di quelli che lavora più di tutti, che è una faccia dura, ma se rispettato dà il massimo. Lavora facendo turni 6-14 o 14-22, per questo mi capitava di vederlo di mattina o di primo pomeriggio a casa. Come tutte le persone intelligenti, approfitta del tempo libero per oziare.
Mi sono sentito una merda per aver avuto cattivi pensieri, ho avuto l'ennesima lezione dalla vita.

La seconda non è propriamente una storia. E' una notizia che ho letto oggi sul giornale. Viene dagli Stati Uniti, e dice che tra qualche giorno, la catena Wal-Mart, già nota per essere all'avanguardia nella gestione delle risorse umane, nel senso che sfrutta al massimo la flessibilità e la precarietà dei lavoratori, pagandoli il minimo sindacale e chiedendogli appunto flessibilità, comincerà ad utilizzare buona parte dei suoi dipendenti americani (circa 1,3 milioni) non secondo turni prestabiliti, come è stato finora, ma in base al numero dei clienti presenti negli iper-mercati della catena. Le richieste della presenza a lavoro verranno gestite da un computer che registra le presenze dei clienti.
Se questa è la nuova frontiera del neo-capitalismo, mi sento ogni giorno più comunista. E' una follia pura e semplice, a mio modestissimo modo di vedere. E' disumano. Niente da aggiungere.

Il lavoro è importante, e anche se sono convinto che molti di noi ne farebbero volentieri a meno, sono quasi d'accordo sul fatto che nobiliti l'uomo. Ma è l'uomo che deve governarlo, e per farlo, deve essere, appunto, umano. Lavorare tutti per avere tutti fonti di sostentamento, per una vita dignitosa, lavorare per vivere, insomma, e non vivere per lavorare. Altrimenti tutto crolla.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

le gerarchie familiari dei paesi dell'est, assomigliano molto alle italiane di due o tre generazioni scorse....

...per quanto riguarda la concezione del lavoro, e la dignità di ognuno....
...è bene essere comunisti nei rapporti umani....purtroppo la realtà è diversa se vuoi conseguire un profitto...

non m'ammazzà anche stavolta...

jumbolo ha detto...

quando è stata la volta scorsa?
a parte questo, caro, il problema a questo punto è proprio qui, il profitto. dove vogliamo arrivare? a cosa serve tendere sempre più al profitto a scapito di posti di lavoro e condizioni umane di lavoro, se poi quel profitto rimane nelle mani di pochi?
qui bisogna seriamente ripensare a quello che vogliamo. vogliamo che si venga a creare un burrone che divide chi ha i miliardi e chi muore di fame, oppure vogliamo aspettare ed aiutare chi è rimasto indietro?
io, da cristiano, e forse comunista, voglio la seconda opzione.

Anonimo ha detto...

...perchè il profitto è l'unica maniera per mantenere i posti di lavoro....
non è demoniaco trarre profitto dalle proprie dalle proprie attività....
.....la soluzione è distribuirlo meglio...

"satana è colui che usa il profitto contro l'umanità"....(chàvez)

...però serve anche più dignità sui posti di lavoro...altrimenti ogni rivendicazione è opinabile...

Anonimo ha detto...

Se ci limitiamo alla situazione italiana, e in USA è di certo peggio, le Aziende hanno TUTTI gli strumenti per ottimizzare le risorse.
Ma dico, possono chiamre un lavoratore anche solo per un giorno!
Il problema è che non basta mai.
L'obiettivo è ripristinare la schiavitù, e in qualche caso è già una realtà.

jumbolo ha detto...

beh gente preparata eh?

Matteo ha detto...

Vorrei sapere che fine ha fatto il liberismo. Suppongo che il problema sia che non è mai esistito, in realtà. Mah...

Anonimo ha detto...

io invece è un pò che arrovello il gulliver per capire dove sono finiti tutti gli imprenditori progressisti illuminati che "le risorse umane vengono sempre first" sul profitto.

Anonimo ha detto...

"vogliamo che si venga a creare un burrone che divide chi ha i miliardi e chi muore di fame, oppure vogliamo aspettare ed aiutare chi è rimasto indietro?
io, da cristiano, e forse comunista, voglio la seconda opzione."

che dire ale, non si può non essere d'accordo con te...
chi è che diceva 'c'è vero progresso solo quando i vantraggi di una nuova tecnologia diventano per tutti' Ford? (non quello dei western). ti posso assicurare che da buddista e non comunista, desidero ardentemente la stessa cosa, e lotterò con forza per cambiare me stesso al fine di cambiare l'ambiente che mi circonda.
m.

scoppe ha detto...

QUOTO IN TOTO IL POST
GRANDE ALE

Matteo ha detto...

No, questo non è liberismo, è capitalismo. Sono due cose diverse. Per lo meno a me hanno insegnato così.

Matteo ha detto...

...e non è in contraddizione con quello che dice Ale.