No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150301

Perù - Febbraio 2015 (1)

E così, dopo qualche anno, eccomi di nuovo ad attraversare l'Atlantico su un aereo. Sto viaggiando verso il continente che conosco meglio, vecchia Europa a parte (a pensarci bene, la vecchia madre è così frazionata e diversa che non la conosco poi così bene): il Sud America.
La cosa nasce più o meno un anno fa, o forse più. Vi ricorderete degli amici che vivono a Gent, Belgio, che chiuderanno un occhio se ogni tanto vi racconto i cazzi loro. Beh, in Belgio (come un po' in tutto il Nord Europa), anche il padre ha diritto al congedo di paternità, retribuito (in parte). Se ne può usufruire fino al compimento del dodicesimo anno di età del figlio, e questo è quello che ha deciso di fare Dria. La moglie Sabien, che ha viaggiato più di lui, gli domanda: dov'è che ti piacerebbe andare? E lui: in Perù. E lei: ok, senti se Ale, che di Sud America ne sa, ti accompagna, almeno per un po'. Nasce la proposta, io aderisco anche perché sul Perù non ho ancora piantato una bandierina. Se ne parla via email, e alla fine si individua il periodo in ottobre 2014. Poi, durante la mia visita a Gent in giugno, ne parliamo con Sandro. Sandro è peruviano, ha sposato Heleen, una ragazza belga, con la quale ha avuto quattro bambine (una di loro è amica di Matilde, la figlia di Sabien e Dria), vivono a Gent ma hanno intenzione di trasferirsi in Perù, e di impiantare una scuola per bambini poveri a San Ramón, nella selva. L'idea di Dria è, quindi, di viaggiare con me lungo l'itinerario turistico più classico del Perù, dopo di che raggiungere Sandro e le sue donne a San Ramón, per dar loro una mano. Le problematiche del trasferimento della famigliola fanno slittare la loro partenza a febbraio 2015, e di conseguenza slitta pure la nostra. Febbraio non è il miglior periodo per visitare l'interno, anzi, in realtà è il periodo peggiore, la stagione delle piogge, addirittura su alcune guide c'è scritto che il famoso Inka Trail, il cammino di quattro giorni a piedi per arrivare a Machu Picchu (lo ha fatto l'amica Juli con il fratello Gastón, i miei amici argentini, nel 2005, quando mi invitarono ma io dovetti rifiutare per mancanza di fondi), in febbraio è chiuso. Ma del resto, quando ci sono così tante cose da far coincidere, devi prendere quel che viene, e quindi si va avanti, Dria prenota il volo da Bruxelles via Madrid, e io dopo un po', alla ricerca delle tariffe e dei voli più convenienti, prenoto con Air France (ma il volo sarà interamente - o quasi - KLM, partner), da Roma Fiumicino via Amsterdam. 
Alcune curiosità, di quelle che non vi interessano proprio ma mi piace raccontarvi ugualmente. Inizialmente mi convinco che Dria arriverà la mattina del 5 febbraio a Lima, mentre io arriverò la sera stessa. Per cui ci organizziamo, Sandro ci prenota un appartamento a Lima, vicino a dove abiteranno loro prima di trasferirsi nella selva. Pochissimi giorni prima di partire, con l'auto già prenotata, mi accorgo che invece sono io che arriverò la sera del 4, mentre Dria arriverà la mattina seguente. Sposto il ritiro dell'auto alla mattina del 5, e prenoto una notte al Costa del Sol, l'hotel embedded nell'aeroporto Jorge Chávez di Lima Callao (esattamente di fronte all'uscita). Lima è troppo, troppo grande, e un po' mi spaventa.
Seconda curiosità. A corto di tempo, mentre discutiamo via email, chiedo a Dria di buttare giù un itinerario di viaggio, tenendo conto che abbiamo l'auto. Io ho 16 giorni a disposizione, per cui l'auto è necessaria per accorciare i tempi di spostamento. Insieme a Sandro abbiamo convenuto che non c'è tempo per tornare a Lima con l'auto, per cui ho prenotato il ritiro a Lima e la consegna a Cusco. Devo prenotare con Hertz, perché AVIS non ha uffici a Cusco. Quindi, compro un volo interno da Cusco a Lima, per il pomeriggio del 20 febbraio, visto che il mio volo KLM di rientro su Amsterdam parte il 20 alle 21,25 da Lima. Vado su LAN (curiosità nella curiosità: nel 1994, durante il mio viaggio in Cile, ho volato con quella che allora era semplicemente LAN Chile, per il pacchetto di voli interni. Segno evidente del percorso di evoluzione economica del Cile negli ultimi 25 anni, la compagnia è diventata la seconda più potente del continente sudamericano dopo la TAM brasiliana, e si è "espansa" in Perù, Argentina, Ecuador, Colombia, Brasile e Messico, fondando le varie sussidiarie) Perù. La prenotazione va a buon fine, ma non il pagamento. Chiamo il servizio clienti in Perù, non mi aiutano, chiamo quello in Italia che mi rimanda a quello in UK, alla fine provo con un'altra carta di credito e tutto fila liscio.
Decidiamo di non prenotare le notti, nonostante l'itinerario sia approvato e siamo decisi a seguirlo. Le uniche prenotate sono la mia prima, vedi sopra, e la seconda, la prima di Dria, a Lima, tramite Sandro. Le rifiniture sono, da parte mia, la prenotazione del parcheggio a Fiumicino (lo stesso prenotato in ottobre per il volo a Birmingham, stavolta sono 60 euro per 18 giorni, direi molto molto buono), e la vuotatura programmata di frigo e congelatore.
Saluto padre, sorella, nipote, saluto i colleghi, inserisco la risposta automatica nell'indirizzo email di lavoro. Sto invecchiando e si nota dal fatto che ho preparato il trolley anziché lo zaino, e l'ho preparato con almeno 3 giorni di anticipo. Ci ho messo perfino 2 paia di pantaloni, oltre a quelli che indosserò per partire, più pure un paio di copri-pantaloni impermeabili, del resto nell'interno pioverà sicuramente. E, udite udite, oltre alle scarpe da ginnastica con cui partirò, nel trolley faccio entrare degli scarponi da trekking (non perché voglia camminare, semplicemente per la pioggia). Il solito schema 3-3-3 (oltre a quelli indosso, 3 paia di mutande, 3 paia di calzini, 3 magliette), 2 giubbotti tutti indossati alla partenza (uno senza maniche), un costume, un'adattatore per prese di corrente, un ombrello, un asciugamano (microfibra), 3 libri (piccoli di volume), la chiavetta USB con serie e film (non si sa mai), infradito e un paio di pantaloni corti per dormire, occhiali di riserva e da sole, patente internazionale (un furto, nessuno me la chiederà mai, neppure il poliziotto che mi estorcerà 100 euro minacciandomi di multarmi per 2.500 dollari americani), occorrente per la toilette, saponetta e sapone per lavare gli indumenti (anche qui, sono invecchiato, una volta mi sarei lavato la faccia col Sole Marsiglia), e, naturalmente, telefonico e cavo per ricarica. Portafogli e carte di credito. Poco dopo mezzanotte, senza aver dormito un cazzo, salgo in macchina e parto per Fiumicino. Piove come se piovesse. Mi accompagna una delle mie famose "cassettine", la mia insegnante di ginnastica posturale l'ha tirata fuori dal dimenticatoio una sera, e mentre l'ascoltavo mi complimentavo con me stesso per averla fatta così bene. Mi porto dietro tutte le mie paranoie, ma ormai so che, fino ad un certo punto, riesco a nasconderle benissimo.
Il selfie a Machu Picchu era una roba impossibile da non fare. Certo, Dria, ti potevi pure spostare un momento eh...

7 commenti:

mazza ha detto...

"piove come se piovesse"
(10.0)

cipo ha detto...

..adotteremo lo schema 3-3-3....

monty ha detto...

ottimo

jumbolo ha detto...

naturalmente grazie a tutti dell'attenzione

mazza ha detto...

non aspetto altro che te ne vada a zonzo per farmi i cazzi tuoi :)

dria ha detto...

Certo che con tutto il posto che c'era potevi anche spostarti un po' piú in lá...

Dria

garaz ha detto...

bello! :)