No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090226

ministri del tempo


Quando li sentii per la prima volta (I soldi sono finiti), mi parvero una band di buontemponi rock. Il suono è quello derivato dal metal, il cantato in italiano con una decisa inflessione milanese (subito una tirata d'orecchie per tutte quelle "e" aperte), so che vi sembrerà strano, a livello di timbro mi ricorda a volte Fernando Ruiz Díaz dei Catupecu Machu (band con la quale hanno assonanze anche musicali, soprattutto nei pezzi tirati). Invece, ascoltando meglio i testi, si capisce che questi tre ragazzi milanesi hanno diverse cose da dire, e la giusta quantità di rabbia in corpo.

Dopo l'EP La piazza, è uscito da poche settimane questo Tempi bui (mai titolo fu più adeguato), che si candida ad entrare tra i migliori 10 dischi del 2009. I suoni si affinano senza perdere l'adeguata aggressività, i testi continuano ad essere affilati come una buona lama; non mancano i potenziali "singoli": la title-track (già un inno generazionale, sappiatelo), Diritto al tetto (già in La piazza, e ancora tra le mie preferite, quasi un pezzo punk, urlato da Davide come si deve, con un testo molto bello e un ritornello indimenticabile), La faccia di Briatore (già il titolo dice molto), Bevo (un riff iniziale davvero bello). I pezzi meno tirati sono quasi tutti delle semi-ballad atipiche, molto particolari: bellissima Il futuro è una trappola.

Nessun particolare virtuosismo, ma grande compattezza. Interludi (e anche dentro un pezzo) di musica etnica: tammurriata, canti anatoliani, canti in griko, canti turchi e vecchi canti tradizionali del sud. Nonostante questo, davvero pochi fronzoli e grande padronanza dei generi, ben miscelati.

Ai testi manca poco per diventare indimenticabili, si coglie la semplicità ma anche la ricerca della frase ad effetto, e una discreta cultura di fondo.


I nuovi Afterhours? Può darsi. Senza ego incontrollabili, potrebbero anche andare più lontano.




Ministri - Tempi bui

8 commenti:

Filo ha detto...

anch'io ho pensato a dei nuovi Afterhours, lo confesso.
Anche se hanno uno spirito molto più grunge, a mio parere.

jumbolo ha detto...

concordo

Anonimo ha detto...

li sto ascoltando da qualche giorno. temo mi piacciano parecchio. dal vivo sono validi?
mazza

jumbolo ha detto...

io non li ho mai visti, ma come ti ho detto, a questo punto gli tocca.

Anonimo ha detto...

dal vivo sono bravi e di solito fanno un bello spettacolo...fanno i finti sbruffoni, cercano di essere un po' antipatici.
cosa opposta a come sono in realtà.

la rece comunque è azzeccatissima, i testi sono validi e tempi bui è davvero una sorta di inno.

p.s. unica cosa: non si chiamano più "ministri del tempo" da un paio d'anni, sono semplicemente "ministri".

ciwi,

beach :)))

Nemesi ha detto...

ah tra l'altro sono nati alla "Noise factory" dove suonano e registrano gli after da tempo (a parte che ultimamente registrano allo studio 75, sempre nella stessa zona, Ripamonti)...quindi si conoscono e, penso, si stimano.

gnau.

p.s. son sempre beach eh, mi sono solo loggato

jumbolo ha detto...

ehi beach! il titolo del post è ministri del tempo, ma in chiusura, ho scritto correttamente il loro nome. per il titolo cerco sempre una frase ad effetto, e questa volta c'era dietro un significato che solo quelli che li conoscono da tempo come te poteva cogliere in pieno, perchè, appunto, quando hanno iniziato si chiamavano ministri del tempo.
mi spiegai?

Nemesi ha detto...

capito!! :D