
The Fall - Norah Jones
Sono stato da sempre un detrattore di Norah Jones, detta Noia Jones. Fin dall'inizio. Oltre a pubblicare dischi con canzonette scontate, per niente jazz, l'ho sempre trovata moscia e, appunto, noiosa.
Devo ammettere che però questo nuovo lavoro non è così male: se ci fosse alla voce una cantante accattivante, con un timbro un po' più particolare, e con un minimo di grinta in più, sarebbe pure un buon disco. E pare proprio che ci sia un motivo piuttosto chiaro, nella sorta di svolta della figlia di Ravi Shankar: si è rotto il sodalizio con Lee Alexander, ex fidanzato ed ex produttore, e con la band che l'aveva sempre accompagnata, la Handsome Band. Ecco dunque un album con pezzi scritti insieme a Jesse Harris, Ryan Adams, Will Sheff (Okkervil River), Mike Martin (All That Remains), e prodotto da Jacquire King.
Nuova band, leggermente più rock, ma con Smokey Hormel e soprattutto Marc Ribot alla chitarra: e ho detto tutto.
Il pezzo più bello però, la Jones lo scrive (almeno così c'è scritto nei crediti) da sola: è It's Gonna Be, che musicalmente potrebbe avvicinarsi alle cose di Tom Waits dagli anni '90 in poi.
Un piccolo passo in avanti, senza dubbio.
volevo solennemente ringraziarti, a nome di tutti gli appassionati di musica, per aver segnalato che questa cantante col jazz c'entra come carla bruni con miss violetta.
RispondiEliminagrazie da tutti noi.
Mau
prego
RispondiElimina