Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
In uno chalet di montagna remoto vicino a Grenoble, Samuel Maleski ascolta la musica nella sua soffitta, così forte che sua moglie, la scrittrice tedesca Sandra Voyter, chiede di posticipare l'intervista con uno studente che stava intervistando lui. Il figlio Daniel torna da una lunga passeggiata con Snoop, il suo cane guida, e trova Samuel morto sotto la finestra della soffitta. Sandra racconta a un vecchio amico, l'avvocato Vincent Renzi, che la caduta deve essere stata accidentale. Quando Vincent ribatte che il tribunale non crederà che si sia trattato di un incidente, Sandra lo informa del precedente tentativo di Samuel di assumere una dose eccessiva di aspirina sei mesi prima, dopo aver smesso di prendere gli antidepressivi. Vincent nota un livido sul braccio della donna e lei lo spiega come un colpo contro una superficie di lavoro. (Wikipedia)
Justine Triet è una giovane regista francese davvero interessante, capace di mettere in scena una serie infinita di registri. Non avendo mai visto i suoi lavori precedenti, ma avendoli recuperati tutti dopo questo, c'è da dire inoltre che questo film è molto diverso dai precedenti, che a loro modo erano permeati da un fondo di comicità amara, ma ben piantati nelle nevrosi moderne. Questo film è quasi un capolavoro, un thriller psicologico (che, facciamo pure gli snob, vedere doppiato è un peccato, visto che si passa dal francese all'inglese con una certa nonchalance) interpretato e diretto magistralmente, e "capitanato" da un'attrice straordinaria che risponde al nome di Sandra Hüller e che avevamo già ammirato in una serie di film altrettanto interessanti (nota di colore, ha la stessa età della regista, 46 anni, quindi ha una lunga carriera davanti), che giustamente ricevette cinque nomination agli Oscar 2024, e ne vinse uno, alla miglior sceneggiatura originale.
Justine Triet is a really interesting young French director, capable of staging an infinite series of registers. Having never seen her previous works, but having recovered them all after this one, it must also be said that this film is very different from the previous ones, which in their own way were permeated by a base of bitter comedy, but firmly rooted in modern neuroses. This film is almost a masterpiece, a psychological thriller (which, let's be snobs, is a shame to see dubbed, given that it switches from French to English with a certain nonchalance) interpreted and directed masterfully, and "captained" by an extraordinary actress who answers to the name of Sandra Hüller and who we had already admired in a series of equally interesting films (fun fact, she is the same age as the director, 46, so she has a long career ahead of her), who rightly received five nominations at the 2024 Oscars, and won one, for best original screenplay.

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