Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Nell'estate del 1957, l'imprenditore italiano Enzo Ferrari prepara la sua scuderia per la Mille Miglia, una gara di endurance su strada aperta al pubblico lunga 1.600 chilometri. Alle prese con crisi familiari e professionali, Enzo e la moglie Laura, da cui si era separato, piangono la scomparsa del loro unico figlio, Dino, avvenuta un anno prima. Mentre Enzo ha tenuto nascosta a Laura la sua infedeltà, l'amante di Enzo, Lina Lardi, lo spinge a concedere al loro figlio illegittimo, Piero, il nome Ferrari, in vista della sua cresima. Nel frattempo, la casa automobilistica Ferrari versa in pessime condizioni finanziarie dopo l'innovativo sviluppo della monoposto di Formula 1 del team. Per sopravvivere, ha bisogno di concludere rapidamente un accordo con un concorrente. Tuttavia, Laura possiede metà delle azioni dell'azienda ed Enzo ha bisogno del pieno controllo per concludere l'affare. In cambio della procura sulle sue azioni, Laura, risentita, chiede un assegno di 500.000 dollari, che se fosse da lei incassato, manderebbe in bancarotta la società. Laura conferma i suoi sospetti che Enzo abbia una relazione extraconiugale dopo aver scoperto che Lina e Piero vivono nella campagna modenese. Enzo accetta di firmare l'assegno e si fida di Laura, che aspetterà di incassarlo. (Wikipedia)
Ho provato a prescindere dal fastidio che spesso, i film non italiani che provano a dipingere la realtà italiana, mi provocano. Non so se ce l'ho fatta, oppure no: quello che vi posso dire, è che questo film mi è parso davvero imbarazzante. Non solo, appunto, nel presentare una storia tutto sommato importante e piena di successi, seppure sicuramente con dei lati oscuri, ridotta soprattutto ad una tormentata storia coniugale, quanto per i dialoghi, davvero da principianti, e per i personaggi, interpretati da un cast importante, ridotti anche loro, a stereotipi davvero difficili da digerire sullo schermo, visto che sono stati diretti da un regista esperto. Una delusione.
I tried regardless of the annoyance that non-Italian films that try to depict Italian reality often cause me. I don't know if I succeeded or not: what I can tell you is that this film seemed really embarrassing to me. Not only, in fact, in presenting a story that is all in all important and full of successes, although certainly with some dark sides, reduced above all to a tormented marital story, but also for the dialogues, truly beginner-like, and for the characters, played by an important cast, also reduced to stereotypes that are really difficult to digest on the screen, given that they were directed by an expert director. A disappointment.

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