20250719

Margins

Margini - Di Niccolò Falsetti (2022)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)


Grosseto, 2008. Michele, Edoardo e Iacopo sono tre amici che suonano nel gruppo street punk Wait for Nothing, girando la provincia tra feste dell'Unità e sagre. Lo skinhead disoccupato Michele, sposato con Margherita, cassiera al supermercato, ha una figlia piccola, Alice, con la quale ama condividere la sua passione per la musica; Edoardo lavora a malavoglia per il locale disco Sala Eden gestito dal compagno della madre, Adriano Melis; mentre Iacopo, di una ricca famiglia borghese, studia violoncello e sta aspettando la chiamata per suonare nel tour francese di Daniel Barenboim. I tre devono fare i conti con la monotonia della vita di provincia e con la marginalità percepita nell'abitare in una città "a due ore da tutto". Finalmente arriva la possibilità di suonare a Bologna in apertura di un famoso gruppo punk statunitense, The Defense, ma a causa di un imprevisto la data viene annullata. I tre decidono di contattare i Defense per proporre al gruppo di venire a suonare proprio a Grosseto e inaspettatamente la proposta viene accettata. Ma... (Wikipedia)


Partiamo spiegando la discrepanza che gli appassionati noteranno tra il giudizio sintetico "da vedere" e il voto riassuntivo (3,5/5), già accaduto ma per altri motivi: il film, personalmente, è assolutamente da vedere, perché si capisce che è un omaggio alla scena punk hardcore italiana anni '90 (seppure i due sceneggiatori Falsetti e Turbanti, uno anche regista e l'altro anche protagonista, siano nati alla fine degli anni '80 e quindi l'abbiano vissuta solo attraverso la musica e i racconti a posteriori), anche se per motivi di difficoltà di ricostruzione "storica", è stato poi ambientato negli anni 00, e perché si capisce che è autobiografico, e quindi i due di cui sopra ci hanno messo il cuore. Il fatto che uno dei protagonisti sia un mio concittadino (di altra generazione quindi a me sconosciuto, seppure si sia "fatto un nome" nel mondo della musica come Matteo Crea o anche Sodaboi), che ci sia una colonna sonora talmente bella che mi ha portato commozione, e che la storia sia anche un po' la mia, sono solo elementi aggiuntivi ma importanti. Non ho dato un 4 su 5 perché a parte l'intreccio emozionale dell'organizzazione del concerto e degli scazzi dei tre protagonisti, il resto è fatto da dinamiche prevedibili e abbastanza scontate. Il mio consiglio è comunque vedetelo, e spero di avere notizie di Falsetti e Turbanti quanto prima.


Let's start by explaining the discrepancy that fans will notice between the synthetic judgment "must see" and the summary vote (3.5/5), which has already happened but for other reasons: the film, personally, is absolutely must see, because it is clear that it is a tribute to the Italian hardcore punk scene of the 90s (even though the two screenwriters Falsetti and Turbanti, one also director and the other also protagonist, were born in the late 80s and therefore experienced it only through music and stories after the fact), even if for reasons of difficulty in "historical" reconstruction, it was then set in the 00s, and because it is clear that it is autobiographical, and therefore the two mentioned above put their heart into it. The fact that one of the protagonists is a fellow citizen of mine (from another generation therefore unknown to me, even though he "made a name for himself" in the world of music like Matteo Crea or even Sodaboi), that there is such a beautiful soundtrack that moved me, and that the story is also a bit mine, are just additional but important elements. I didn't give it a 4 out of 5 because apart from the emotional plot of the concert organization and the arguments of the three protagonists, the rest is made up of predictable and fairly obvious dynamics. My advice is to watch it anyway, and I hope to hear from Falsetti and Turbanti as soon as possible.


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