No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20050630

emozioni in pochi secondi

Il tuo fiore non si appassirà mai, è chiuso in un cubo di ghiaccio e la temperatura esterna è –27°.
Otto milioni di note non bastano per costruire la melodia che stai sentendo,
uno squillo attrae la tua attenzione :
“Pronto?”
“Ciao, sono io!”.

lottatori

L’ ho visto lì, con una punta di coraggio è arrivato a casa sua, l’ ha vista ed è diventato subito rosso, come la sua maglietta, poi si sono allontanati, sono arrivati ad un carnevale, e tutti l’ hanno deriso, lui però si è ribellato, e ha cominciato ad urlare la sua rabbia contro tutto ciò che è finto in questo mondo, come le persone che gli girano attorno, lui è vero, autentico.Non rompetemi il cazzo, capito!

20050622

america

Non c'è più l'America. Eh, passa il tempo. Allora, per l'America, sì, stive piene di anime, e adesso esse tornano indietro con un sorriso amaro. Non c'è più l'America. Non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più...l'America. Non c'è più. Intanto, quel bambino che vidi stretto stretto a suo padre a Bowery Street, tutti ubriachi, guardati e non amati... da nessuno da nessuno da nessuno. Non c'è più l'America. Non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più...l'America. Non c'è più. Albert Camus diceva che l'America è una colonia di terremotati mentali... Alberto Moravia, con le sue lesbiche (e la sua astuzia), dice che l'America è forse il Paese del destino. Intanto Jack Kerouac me l'hanno ammazzato a 47 anni dopo aver scritto "I sotterranei". Non c'è più l'America. Non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più. Non c'è più non c'è più non c'è più non c'è più...l'America. Non c'è più. Non c'è più l'America. Non c'è più l'America.
Non c'è più.

ed eccola qui, astuta militarista alla conquista nel mondo. all'opposto dell'idea romantica che avevamo anni fa.

20050619

stock!!!!!!!!!!

La piccola ragazza blu camminava con lo sguardo abbassato per la 34esima strada, si stava dirigendo verso la 12esima avenue, lì la aspettava Gringo con la solita macchina color amaranto, sarebbero andati, come tutti i giovedì sera, a fare l’amore in uno sporco motel della periferia, vicino Hampsted, e poi sarebbero andati a trovare Benny al negozio di giornali, avrebbero fumato un po’ di marjuana e avrebbero aspettato l’alba respirando ad occhi chiusi, senza dire una parola, lentamente, di nuovo. Camminava contando i propri passi, ma ad un tratto alzò gli occhi e si vide una lacrima scenderle dalla guancia e all’improvviso cadde atterra con tutto il suo peso, una smorfia di dolore si impossessò del suo viso, ma velocemente si lasciò andare, sentiva che ormai era alla fine del suo viaggio, era di nuovo libera, mutò il suo colore prima in giallo e poi in viola, alla fine il grigio si impossessò di lei. Per sempre.

20050614

jesus rodriguez

Eccolo con il suo grande camion bianco, su di un lato c’è il suo nome, dall’alto c’è scritto I save the world, lui guida pacifico e beato dietro ai suoi baffoni lunghi quasi fino al collo, i suoi occhi verdi e le guance rosse lo fanno assomigliare ad un norvegese, lo si potrebbe immaginare al pascolo con le renne, in mezzo alla neve, coperto di pelliccia e ai piedi un paio di scarponi, non starebbe male, sì, penso che possa starci. Ma lo immaginereste vestito di pelle, borchiato, occhiali da sole scuri e cappello di pelle, danzare su di un tavolo di un locale per omosessuali, io ce lo vedo benissimo, sembra fatto apposta, anzi , penso che ogni volta che qualcuno ha in mente questa immagine l’uomo in questione è preso a sua immagine e somiglianza, anche se inconsciamente. Vabbè, non diciamoglielo, penso si offenderebbe un pochettino, anche se lui è fondamentalmente un uomo bonario, infatti lo vedete alla guida tranquillo mentre canta una canzone forse in spagnolo, è spensierato, anche troppo, infatti, oh, marda!, attento!!, cazzo, la macchina…Jesusssss, attento!!!!la macchinaaaa….BUMM!!!
(in memoria di Jesus Marçio Rodriguez Segundo, morto in un incidente stradale il 32 Febbraio 1994. Rimarrà sempre nei nostri cuori).

20050610

l'incontro

Domani
la mia camicia sarà pulita,
le mie pupille bianche,
il mio passo fermo,
i calzoni stirati,
le scarpe lucide,
e la mano non deve tremare,
costi quel che costi.
Non ti potrò baciare
perché anche tra noi due l'attesa è sacra
e la diffidenza necessaria.
Forse comincerò a prenderti la mano,
poi non saprò come continuare,
farò di tutto perché tu non capisca
l'indifferenza che in questo mondo ci perseguita.
Stanotte allenerò le mie labbra a sorridere
e dovrò quindi pensare a lavarmi fino alla morte i denti.
Vorrei piacerti come un tempo
ma la mia pelle è stanca
e non posso nascondere il mio volto.
Dovresti essere forte e dirmi,
lasciandomi alla mia vita di sempre,
che ormai per te sono un estraneo
e che ha ragione la gente
quando dice che merito la solitudine.
Ma guarda tu che cosa ti dico;
sarebbe molto meglio per te
che te ne andassi
prima di incontrarmi.

20050607

equilibrio, serenità e nudità

Soffiata dal vento, verso la storia, come è bella la città senza macchine, posso correre, camminare o urlare e so che nessuno mi sentirà o mi vedrà, accelero fino al tunnel ed è deserto, sessoamoreepastorizia, calore ancora è questo che cerco, confidenza, confusione, conforto e schiavitù, aspetta almeno un minuto, calcio il pallone così forte da far volare il portiere nel cercar di parare il tiro che è destinato ad entrare nonostante l’energia spesa per fargli smettere la corsa,
taxi e sai cosa succede in città, vedi tutto ciò che succede, sono morti i miracoli e chi mai prenderà il loro posto? Gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili, e lei era ancora nel bagno, è uscita solo con il viso, il corpo era ancora nell’accappatoio, per salutarmi e mi ha sorriso e io ho brillantemente giocato, poi un bacio, che io preferisco di lunga a due, e di gran gran lunga a tre, che anzi detesto, in città ci si può anche sentire soli perché non si appartiene a nessuno e a niente,
newyorkdinotte è pura e viva, questa è la mia soffiata.
Silenzio.

30

Eccomi, pulito, ben pettinato, tutti mi aspettano, ma più di tutti mi aspetto io, è una prova non da poco per uno come me! Davanti a così tanta gente, dimostrare se stessi. Sorrido.

fantasmi

Ci credi anche tu ai fantasmi? E’ la prima volta che mi sparano.

20050602

un viaggio

Sono appena partito dalla stazione di Peschiera del Garda, il sole batte forte su questo interregionale e un po’ di foschia copre il lago all’orizzonte. La mia digestione sembra lentissima, ma mentre consumavo il mio abbondante pranzo non ci pensavo, lo godevo in tutte le sue sfumature; il pesce mi piace molto, la sua carne così saporita e magra penso sarebbe piaciuta anche al grande Pereira.
Ho appena passato anche la stazione di Desenzano e ancora uno scorcio sul lago, un po’ lontano ma completo, Sirmione al centro che lo domina, Garda sulla destra che fa da sentinella, il Vittoriale sulla sinistra assonnato, Riva sulla punta estrema;è ormai un abitudine, ogni viaggio il suo scorcio.
Una volta limpido, un'altra pallido, un’altra bagnato, una volta splendido al tramonto.
Vederlo lucente e luminoso mi da gioia, che si trasforma in sorriso immediato.
Il tratto Brescia Milano è sicuramente il più noioso, il panorama dal finestrino è squallido.