No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20201031

Lamento

Lament - Touché Amoré (2020)
Il percorso che porta a questo quinto disco della band di Los Angeles, California, almeno a livello lirico, è soprattutto quello interiore del cantante e leader Jeremy Bolm, che dopo aver dedicato il disco precedente (splendido pure quello) alla morte della madre, si è reso conto a sue spese che perdite come quelle ti accompagneranno per tutta la vita: nonostante questo, il disco risuona, in maniera agrodolce, di una speranza venata di amarezza, ma è comunque un album scritto, eseguito e vissuto, da una band che ama la vita, e l'approccio è positivo. A livello musicale, con l'aiuto del produttore Ross Robinson, i Touché Amoré vanno ben oltre il post hardcore, ovviamente presente e riconoscibile, e riescono a far fruttare al meglio gli echi shoegaze, quelli rock, arrivando addirittura ad inserire tocchi di country, southern blues, ed intro di pianoforte, per un risultato sorprendente e a tratti maestoso. Mai domi, con una sezione ritmica robustissima e chitarre versatili, la voce di Bolm più a declamare verità che a cantare, con quella sua forza più umana che mai, ci regalano quello che se non è un capolavoro, poco ci manca. Da ascoltare assolutamente.
The path that leads to this fifth album by the band from Los Angeles, California, at least at a lyrical level, is above all the inner one of the singer and leader Jeremy Bolm, who after having dedicated the previous album (also splendid) to the death of his mother, he realized at his expense that losses like those will accompany you throughout your life: despite this, the record resonates, in a bittersweet way, with a hope tinged with bitterness, but it is still an album written, performed and lived, by a band that love life, and the approach is positive. On a musical level, with the help of producer Ross Robinson, Touché Amoré go far beyond the post hardcore, obviously present and recognizable, and manage to make the most of shoegaze echoes, rock ones, even going so far as to insert touches of country, southern blues, and piano intro, for a surprising and sometimes majestic result. Never bended, with a very robust rhythm section and versatile guitars, Bolm's voice more to declaim truth than to sing, with his more human strength than ever, they give us, if not a masterpiece, not much is missing. Absolutely to listen.

Nessuno è facile da amare

Italia's Father

Il padre d'Italia - Di Fabio Mollo (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Paolo è un ragazzo trentenne, omosessuale, piuttosto solitario ed introverso, che lavora come commesso in un negozio di Torino. Il giovane ha appena dovuto troncare una storia importante poiché il suo ex voleva sposarsi e mettere su famiglia con lui, che invece vede la famiglia come una dolorosa possibilità di fallimento. Una sera, in una dark room viene avvicinato da Mia, ragazza incinta al sesto mese che gli sviene tra le braccia. Il ragazzo la soccorre e, poiché non ha un posto dove andare né nessuno che la accolga, la ospita a casa sua.

Secondo lungometraggio cinematografico per il regista e sceneggiatore calabrese, apprezzabile road movie tutto italiano che affronta problematiche attuali con un piglio personale; bene la recitazione dei due protagonisti, Marinelli (Paolo) e Ragonese (Mia), sicuramente due belle realtà italiane.

Second feature film for the Calabrian director and screenwriter, an appreciable all-Italian road movie that tackles current issues with a personal attitude; good the acting of the two protagonists, Marinelli (Paolo) and Ragonese (Mia), certainly two beautiful Italian realities.

20201030

Riva

Shore - Fleet Foxes (2020)

Sono passati nove anni dall'ultima volta che ho ascoltato i Fleet Foxes, lo feci per scrivere in proposito del loro secondo disco Helplessness Blues; loro, nel frattempo, fregandosene giustamente del mio impietoso giudizio, hanno pubblicato Crack-Up nel 2017, e nel 2020 sono tornati con il loro quarto Shore. Dal 2013 al 2016, però, si sono presi uno iato. Anche questo, non credo dovuto alla mia recensione del 2011. Quindici tracce, che provano ad esprimere maggior gioia rispetto al solito, alla celebrazione, nelle parole stesse dei componenti della band, della vita sulla morte, soffici e delicate, come sempre brillantemente arrangiate, suonate e composte, che, riesco a capire, possano soddisfare alcuni palati, che ricercano raffinatezza folk arricchita da strati di strumenti ed intrecci di voci ricercate. A me continuano a non piacere, ma riconosco la loro bravura, e la capacità di scrivere canzoni raffinate.
It's been nine years since I last listened to Fleet Foxes, I did it to write about their second album Helplessness Blues; they, in the meantime, rightly not giving a damn about my merciless judgment, released Crack-Up in 2017, and in 2020 they returned with their fourth Shore. From 2013 to 2016, however, they took a hiatus. Even this, I don't think due to my 2011 review. Fifteen tracks, which try to express more joy than usual, to the celebration, in the very words of the band members, of life over death, soft and delicate, as always brilliantly arranged, played and composed, which, I can understand, can satisfy some palates, who seek folk refinement enriched by layers of instruments and intertwining of refined voices. I still don't like it, but I recognize their skill, and the ability to write refined songs.

Ester

Esther - Di Amos Gitai (1986)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Quando il re Ahasuerus di Persia caccia dalla sua corte la regina Vashti per essersi rifiutato di presentarsi davanti a lui, una frenetica ricerca di giovani vergini si scatena in tutto il regno, estendendosi dall'India all'Etiopia. Ester, un'orfana cresciuta da suo zio ebreo, Mordecai, è entrata nell'harem del re, dopo averla scelta come moglie senza sapere che era ebrea. A corte, Esther previene un attacco contro il re grazie alle informazioni fornite da suo zio. Per il servizio reso, Esther e Mordecai diventano gli unici personaggi di corte liberi di non prostrarsi di fronte a nessuno. Tuttavia, quando Mordecai rifiuta di inchinarsi al ministro Haman, quest'ultimo comanda la morte di tutti gli ebrei del regno sotto il sigillo del re. Questo viene scoperto da Esther e Mordecai, che escogitano a loro volta un piano per salvare il loro popolo. Mordecai agisce in anticipo contro Haman ordinando il vendicativo sterminio di tutti coloro che vogliono la morte degli ebrei.

Tra i primissimi lungometraggi del regista israeliano, Esther risente della sua propensione teatrale, ma lascia chiaramente intravedere la posizione critica verso l'atteggiamento guerresco dello stato di Israele. Interessante, ma un po' pesante.

Among the very first feature films of the Israeli director, Esther is clearly influenced from his theatrical propensity, but clearly reveals the critical position towards the warlike attitude of the state of Israel. Interesting, but a little heavy.

20201029

Castello di Loki

Utgard - Enslaved (2020)
Degno successore del precedente E del 2017, il quindicesimo disco in studio della band norvegese Utgard vede Iver Sandøy (che in precedenza aveva co-prodotto molti degli album della band) alla batteria al posto di Cato Bekkevold, e il titolo fa riferimento ad una località della mitologia nord europea, includendo alcuni testi e titoli di canzoni in norreno, come ad esempio Jettegryta, uno dei singoli che hanno anticipato il disco, con video girato in Islanda. Il disco continua il lavoro di ricerca e di fusione tra black metal e prog rock anni '70, con risultati davvero interessanti, riuscendo a creare un'atmosfera mitologica senza cadere nel kitsch (come invece capita con altre band che si ispirano a quella mitologia). Davvero bravi.
Worthy successor to the previous E from 2017, Norwegian band Utgard's fifteenth studio record sees Iver Sandøy (who previously co-produced several of the band's albums) on drums in place of Cato Bekkevold, and the title references a location of Norse mythology, including some lyrics and song titles in Old Norse, such as Jettegryta, one of the singles that anticipated the album, with video shot in Iceland. The album continues the research work and the fusion between black metal and prog rock of the 70s, with really interesting results, managing to create a mythological atmosphere without falling into kitsch (as happens with other bands inspired by that mythology). Really good.

Mord i Reykjavík

Case - Scritto da Þorleifur Örn Arnarsson, Sigurjón Kjartansson e Andri Óttarsson, diretto da Baldvin Zophoníasson (2015) - Miniserie in 9 episodi - Netflix

La giovane adolescente Lára viene trovato impiccata nel teatro locale, dall'investigatore Gabríela. Tutto ciò suggerisce che si tratta di un suicidio, ma Gabríela è sicura che ci sia una causa, e quindi, dopo che il direttore della polizia ha chiuso il caso, continua ad indagare ugualmente in collaborazione con gli avvocati Logi e Brynhildur.

Non male neppure questa miniserie islandese, che pare sia una sorta di spin off della più famosa Réttur, carpendone alcuni protagonisti. Una coppia di detective decisamente inusuali, totalmente "normali", e questo è sicuramente uno dei fattori interessanti. Si insiste molto meno sugli scenari suggestivi e più sull'investigazione.

Not bad even this Icelandic miniseries, which seems to be a sort of spin off of the most famous Réttur, taking some of its protagonists. A decidedly unusual pair of detectives, totally "normal", and this is certainly one of the interesting factors. Much less emphasis is placed on suggestive scenarios and more on investigation.

20201028

La macchina

Róisín Machine - Róisín Murphy (2020)

Le recensioni che ho letto sul quinto disco solista della ex cantante dei Moloko, mi hanno stranamente confortato. Nonostante il genere sia lontano da quello che preferisco normalmente, le citazioni di Donna Summer, soprattutto nella fase della sua carriera quando collaborò con Giorgio Moroder, dimostrano che l'apice della disco music è una parte che conosco. Nonostante ciò, vi ripeto ancora una volta che non sono la persona più appropriata per giudicare il lavoro della cantante irlandese, sul quale per prima cosa vi posso consigliare, se siete dei rocker, di togliervi i paraocchi prima di ascoltarlo, e provare a giudicarlo senza preconcetti. Vi troverete all'ascolto di un disco fatto con sapienza, una roba che fa impallidire qualsiasi altra produzione dance recente. Ogni traccia ha il suo perché, le liriche sono vaghe (ma non banali) abbastanza perché ognuno possa farle proprie, le influenze spaziano lungo tutta una serie di generi dance che hanno modificato lo stesso genere negli ultimi 50 anni. Fondamentale, pare, la collaborazione con Richard Barratt (aka DJ Parrot e Crooked Man), con il quale Murphy ha lavorato negli ultimi (almeno) 8 anni, visto che Simulation uscì come singolo nel 2012, e Jealousy nel 2015. Un disco di dance che mi fa riconsiderare il giudizio su molte star pop più giovani.



The reviews I read on the fifth solo album of the former Moloko singer have strangely comforted me. Although the genre is far from what I normally prefer, Donna Summer's quotes, especially in the phase of her career when she collaborated with Giorgio Moroder, show that the apex of disco music is a part I know. Despite this, I repeat once again that I am not the most appropriate person to judge the work of the Irish singer, on which I can first advise you, if you are a rocker, to take off your blinders before listening to it, and try to judge it without preconceptions. You will find yourself listening to an album made with wisdom, a stuff that dwarfs any other recent dance production. Each track has its own reason to be, the lyrics are vague (but not trivial) enough for everyone to make them their own, the influences range across a whole series of dance genres that have changed the same in the last 50 years. Crucial, it seems, is the collaboration with Richard Barratt (aka DJ Parrot and Crooked Man), with whom Murphy has worked for the last (at least) 8 years, given that Simulation was released as a single in 2012, and Jealousy in 2015. A dance record which makes me reconsider my judgment on many younger pop stars.

La trincea infinita

La trinchera infinita - Di Jon Garaño, Aitor Arregi e José Mari Goenaga (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Spagna. Quando scoppia la guerra civile spagnola, Higinio è costretto a nascondersi nella sua stessa casa per paura di essere fucilato dai franchisti. Il suo esilio particolare durerà trenta anni, lasso di tempo infinito che condividerà con Rosa, sua moglie.

Una storia vera e purtroppo neppure unica, narrata provando a non risultare noiosa, viste le circostanze, in ogni modo. La regia e il cast si dimostra all'altezza, ma la durata andava decisamente ridotta.

A true story and unfortunately not even unique, told trying not to be boring, given the circumstances, by any means. The direction and the cast proves to be up to par, but the duration should have been decidedly reduced.

20201027

Spasmi di gioia nelle fauci del disfattismo

Throes of Joy in the Jaws of Defeatism - Napalm Death (2020)

Sedicesimo disco della band di Meriden, West Midlands, UK. A 33 anni dal loro debutto Scum, a 39 dalla loro fondazione (1981), a 5 dall'uscita del precedente Apex Predator - Easy Meat (2015). Un titolo, come sempre, che è tutto un programma (sentite questa: ispirato dalla posizione politica della band, il professor Simon Springer ha scritto la conclusione del suo libro del 2016, The Discourse of Neoliberalism: An Anatomy of a Powerful Idea, incorporando nel testo canzoni e titoli di album di Napalm Death), e un approccio che ci ricorda si, da dove provengono, ma soprattutto a chi si ispira una moltitudine di band attuali. Ascoltate Backlash Just Because e ditemi se il ritornello non potrebbe essere scambiato per un pezzo qualsiasi dei Converge. Quasi 40 anni, come dicevamo in apertura, e ancora loro suonano come una delle band più estreme, senza compromessi, cantando di socialismo, anarchismo, umanesimo e diritti (animali compresi). Una band incredibile, per un disco, ancora una volta, incredibile.



Sixteenth album by the band from Meriden, West Midlands, UK. 33 years after their debut Scum, 39 after their foundation (1981), 5 after the release of the previous Apex Predator - Easy Meat (2015). A title, as always, that is all a program (get this: inspired by the band's political stance, Professor Simon Springer wrote the conclusion of his 2016 book, The Discourse of Neoliberalism: An Anatomy of a Powerful Idea, incorporating into the text, songs lyrics and album titles by Napalm Death), and an approach that reminds us of where they come from, but above all which band inspired a multitude of current bands. Listen to Backlash Just Because and tell me if the chorus could not be mistaken for a track by Converge. Almost 40 years, as we said at the beginning, and still they play as one of the most extreme bands, without compromise, singing about socialism, anarchism, humanism and rights (including animals). An incredible band, for an incredible album, once again.

Il bosco

Rojst - Scritto da Jan Holoubek e Kasper Bajon, diretto da Jan Holoubek (2018) - Miniserie in 5 episodi - ShowMax

La serie è ambientata in una città di fantasia nella Polonia occidentale. È il 1984, il periodo cupo della Repubblica popolare polacca, tra l'abolizione della legge marziale e l'inizio dei colloqui che portarono agli Accordi della Tavola Rotonda.
La parola rojst significa palude. La palude del titolo è il mondo mostrato nella serie. Gli eroi restano bloccati in un sistema che paralizza le loro vite per vari motivi. La grigia realtà socialista assomiglia a una zona paludosa - "più movimenti sconsiderati fai, più in profondità puoi collassare".


Ho trovato ottimo anche questo prodotto polacco, non tanto dal punto di vista dell'intreccio narrativo / thriller, quanto da quello della descrizione del periodo storico e del blocco che gravava sulle vite di quasi tutti gli abitanti.

I also found this Polish product excellent, not so much from the point of view of the narrative / thriller plot, but from that of the description of the historical period and the block that weighed on the lives of almost all the inhabitants.

20201026

Impero dei ciechi

Empire of the Blind - Heathen (2020)

Pochi di voi ricorderanno questa band, che ebbe origine nel 1984 e debuttò nel 1987 con un disco straordinario, Breaking the Silence, un bellissimo ibrido tra il thrash della Bay Area e la NWOBHM (che tra l'altro, conteneva una cover degli Sweet, Set Me Free, una band molto sottovalutata, esattamente come loro). Con mia sorpresa ho recentemente scoperto che si sono riformati nel 2001, e che avevano pure pubblicato un terzo album nel 2009. Sono ancora attivi, e di recente hanno pubblicato questo Empire of the Blind. Il loro stile non è molto cambiato degli esordi, e come mi è capitato di dirvi, ai tempi era esattamente il tipo di musica che avrei voluto suonare (ci ho provato, per un po' di tempo). Adesso suona ovviamente datato, ma farà felice i nostalgici. La voce di David White (ai tempi conosciuto come David Godfrey) è ancora molto bella (la cosa li differenziava da molte altre thrash band), e la tecnica del chitarrista, nonché unico superstite della formazione originale, Lee Altus, affiancato da uno dei nuovi arrivati Kragen Lum [nello strumentale A Fine Red Mist ci sono addirittura tre ospiti: Gary Holt (Exodus, Slayer), Rick Hunolt (Exodus) e Doug Piercy (ex degli stessi Heathen)] alle chitarre, è sempre super. Altro limite del disco, i suoni, anche quelli molto simili a 30 anni fa.



Few of you will remember this band, which originated in 1984 and debuted in 1987 with an extraordinary record, Breaking the Silence, a beautiful hybrid between Bay Area thrash and NWOBHM (which by the way featured a cover of Sweet, Set Me Free, a very underrated band, just like them). To my surprise I recently discovered that they reformed in 2001, and that they also released a third album in 2009. They are still active, and recently released this Empire of the Blind. Their style hasn't changed much since the beginning, and as I happened to tell you, at the time it was exactly the kind of music I wanted to play (I tried, for a while). Now it obviously sounds dated, but it will make nostalgics happy. The voice of David White (known at the time as David Godfrey) is still very beautiful (which differentiated them from many other thrash bands), and the technique of the guitarist, and only survivor of the original lineup, Lee Altus, flanked by one of the new arrived Kragen Lum [in the instrumental A Fine Red Mist there are even three guests: Gary Holt (Exodus, Slayer), Rick Hunolt (Exodus) and Doug Piercy (ex of the same Heathen)] to guitars, it's always super. Another limit of the album, the sounds, even those very similar to 30 years ago.

Kari

Sorjonen - Di Mikko Oikkonen - Stagioni 1, 2 e 3 (11, 10 e 10 episodi; Yle TV1) - 2016/2020

L'ispettore investigativo Kari Sorjonen è uno degli ufficiali più rispettati del Keskusrikospoliisi (KRP) (Ufficio nazionale di indagine) finlandese, quando sua moglie sopravvive a malapena al cancro al cervello. Sorjonen accetta quindi un nuovo lavoro alla guida della SECRI, la Serious Crime Unit a Lappeenranta, e trasferisce la sua famiglia proprio in quella città finlandese, vicino al confine con la Russia per una vita più tranquilla. Ma la vita si rivela meno che pacifica lì.

Durante la pandemia mi sono appassionato a quelli che continuo a chiamare polizieschi, andando a cercarne moltissimi, e soprattutto, provenienti da ogni dove, per viaggiare almeno con lo sguardo. Questo finlandese Sorjonen (anche questo dal cognome dal protagonista), conosciuto internazionalmente come Bordertown, mi ha letteralmente conquistato sia per il meraviglioso personaggio principale, il classico detective straordinariamente intuitivo ma altrettanto strano, sia per il contorno, decisamente affascinante, che per l'intreccio narrativo, mai banale.

During the pandemic I became passionate about what I continue to call police fiction, going to look for many thriller tv series, and above all, from all over the world, to travel at least with my eyes. This Finnish Sorjonen (also this one, from the surname from the protagonist), known internationally as Bordertown, literally conquered me for the wonderful main character, the extraordinarily intuitive but equally strange classic detective, both for the scenary, decidedly fascinating, and for the plot narrative, never banal.

20201025

Pettegolezzi

TattleTales - 6ix9ine (2020)

Non sentendomi preparato come su altri generi sull'hip hop, soprattutto quello "moderno", mi rincuora che NME la pensi più o meno come me. L'impressione che fa questo suo secondo disco è esattamente quello della raschiatura del barile, nonostante anche questa volta i numeri siano dalla sua parte: 500 milioni di visualizzazioni del singolo GOOBA, uscito in Aprile mentre lui era sempre in prigione, parlano da sé. Ma siamo qui per provare a capire, e pure a fare i cosiddetti avvocati del diavolo: il suo stile aggressivo (scream rap, hardcore hip hop, punk rap e drill), appunto quello del singolo in questione, sembra quello che gli riesce meglio, mentre il disco in questione è un'accozzaglia di incursioni in altri generi, che non convince pienamente e lascia dei dubbi sulla sua vena compositiva. Molti ospiti, tra i quali spicca Nicki Minaj, ma come fa correttamente notare ancora NME, molti meno rispetto al disco di debutto (segno di maggior confidenza, ma al tempo stesso, si nota che senza ospiti la qualità si abbassa).



Not feeling as prepared as on other genres when we talk about hip hop, especially the "modern" one, it heartens me that NME think more or less like me on the new 6ix9ine. The impression that his second album makes is exactly that of the scraping of the barrel, although this time too the numbers are on his side: 500 million views of the single GOOBA, released in April while he was always in prison, speak for themselves. But we are here to try to understand, and also to be the so-called devil's advocates: his aggressive style (scream rap, hardcore hip hop, punk rap and drill), precisely that of the single in question, seems to be what he does best, while the album we are talking about is a jumble of forays into other genres, which does not fully convince and leaves doubts about his compositional vein. Many guests, among which Nicki Minaj stands out, but as NME still correctly points out, far fewer than the debut album (a sign of greater confidence, but at the same time, we notice that without guests the quality drops).

Sono dappertutto

Ils sont partout - Di Yvan Attal (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

A Yvan viene detto che sta esagerando e che è paranoico quando parla di un crescente antisemitismo. Decide di consultare il suo psicologo per parlare della sua identità e capire cosa significa oggi essere francese ed ebreo.

Film a episodi veramente divertente (chi mi conosce sa che sono convinto che i francesi siano i migliori in questo genere), ma assolutamente non fine a se stesso: si ride, ma si riflette moltissimo sulla discriminazione e sui tempi moderni.

Really funny episodic film (who knows me knows that I am convinced that the French are the best in this genre), but absolutely not only this: you laugh, but you reflect a lot on discrimination and modern times.

20201024

Angeli a sangue freddo

L'amore è una donna grassa

El amor es una mujer gorda - Di Alejandro Agresti (1988)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

José è un giovane giornalista che viene licenziato per aver rifiutato di scrivere un articolo neutro su una troupe cinematografica americana, drammatizzando eccessivamente la situazione Argentina, a detta dei suoi capi. Quando va a cercare la sua vecchia fidanzata, si imbatte nuovamente nella troupe.

Uno dei primi film del regista argentino, con piglio militante, un piglio che ha poi abbandonato proseguendo con la sua carriera. Buone intuizione, anche oniriche, con i pochi mezzi a disposizione.

One of the first films of the Argentine director, with a militant attitude, an attitude that he later abandoned, continuing with his career. Good intuitions, even dreamlike, with the few means available.

20201023

Bianco

Blanco - Ricardo Arjona (2020)

A tre anni dal precedente Circo Soledad, intervallato dal live Circo Soledad: en vivo, ecco il sedicesimo disco in studio del guatemalteco Arjona, del quale vi ho parlato più volte. Registrato ai mitici Abbey Road Studios, prima parte di un progetto che si dovrebbe completare l'anno prossimo con Negro, uscito alla fine di luglio del 2020 contro il parere della Sony Music (non è l'anno giusto, frase sibillina che, con la sua solita ironia riprende nella traccia No es el momento), Blanco è la conferma della versatilità di un artista che sicuramente non diverrà mai famoso dalle nostre parti, ma che attira folle oceaniche in Latino America, e che conta su una base di fan agguerritissimi (e soprattutto agguerritissime); più di altre volte scopre le sue radici blues e rock, lasciando da parte le influenze latine. Nonostante tutto, non mi è parso uno dei suoi dischi più riusciti. Certo, non è Bob Dylan, neppure quello Latino Americano, come si lascia scappare NBC News in questa recensione, ma come detto in precedenti recensioni, le sue liriche non lasciano mai indifferenti, e sa come scrivere una canzone pop.



Three years after the previous Circo Soledad, interspersed with the live Circo Soledad: en vivo, here is the sixteenth studio album by the Guatemalan Arjona, of which I have spoken to you several times. Recorded at the legendary Abbey Road Studios, the first part of a project that should be completed next year with Negro, released at the end of July 2020 against the advice of Sony Music ("It is not the right year", cryptic phrase that, with the his usual irony resumes in the track No es el momento), Blanco is the confirmation of the versatility of an artist who will certainly never become famous in our country, but who attracts huge crowds in Latin America, and who has a very fierce fan base; more than other times he discovers his blues and rock roots, leaving aside the Latin influences. Despite everything, it didn't seem to me one of his most well done records. Sure, he's not Bob Dylan, not even the Latin American one, as NBC News lets slip in this review, but as mentioned in previous reviews, his lyrics never leave you indifferent, and he knows how to write a pop song.

Il passato

El pasado - Di Héctor Babenco (2007)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Dopo 12 anni di matrimonio e quasi una vita insieme, Sofia e Rimini decidono di separarsi, inizialmente in maniera molto amichevole. Mentre Rimini cerca di allontanarsi da lei e iniziare una nuova vita, Sofia rimane aggrappata al passato e lo molesta costantemente. Riappare ancora e ancora all'orizzonte di Rimini per riconquistarlo, torturarlo o riscattarlo.

Storia di una storia d'amore folle, con spunti curiosi e addirittura comici, dal regista argentino-brasiliano scomparso nel 2016. Come detto, a tratti divertente con spunti di riflessione, ma un po' troppo contorto. Buon cast, con Garcia Bernal sopra di tutti.

Story of a crazy love story, with curious and even comic ideas, from the Argentine-Brazilian director who passed away in 2016. As mentioned, at times funny with food for thought, but a little too convoluted. Good cast, with Garcia Bernal above all.

20201022

Biglietti per la mia rovina

Tickets to My Downfall - Machine Gun Kelly (2020)

Quinto disco in studio per il rock rapper nato a Houston ma cresciuto in giro per il mondo, per poi fermarsi a Cleveland, Ohio. Con tutta la simpatia verso il giovanotto ormai 30enne, sia per essersi fidanzato con Megan Fox (durante la pandemia!) e per averci regalato una pirotecnica interpretazione di Tommy Lee in The Dirt, questo disco, che segna il suo passaggio, non sappiamo se passeggero o definitivo, al punk pop, album che nasce supportato nella composizione e nella produzione dall'amico Travis Barker (Blink-182), che oltre a questo (come se fosse poco) suona pure (ovviamente) la batteria (su tutti le tracce), tastiere, piano, chitarra, synth, basso, programmazione su alcune tracce, e che vede ospiti Halsey, Trippie Redd, Blackbear, Iann Dior (e Yungblud, Bert McCracken, Pvris sulle tracce dell'edizione deluxe), sembra una selezione di inediti (appunto) dei Blink-182, più in forma del solito e vogliosi di sperimentare, ma esageratamente ripetitivo. Si capisce che il ragazzo ha ben chiari tutti i ganci per scrivere canzoni d'effetto, ma non mi pare così ispirato come compositore.



Fifth studio album for the rock rapper born in Houston but raised around the world, before stopping in Cleveland, Ohio. With all the sympathy towards the now 30-year-old young man, both for being engaged to Megan Fox (during the pandemic!) and for giving us a pyrotechnic interpretation of Tommy Lee in The Dirt, this record, which marks his passage, we do not know if for a time or for good, to punk pop, an album that was born supported in composition and production by his friend Travis Barker (Blink-182), who in addition to this (as if it were little) also plays (obviously) the drums (on all tracks), keyboards, piano, guitar, synth, bass, programming on some tracks, and which sees guests Halsey, Trippie Redd, Blackbear, Iann Dior (and Yungblud, Bert McCracken, Pvris on the deluxe edition tracks), it seems a selection of unreleased tracks (in fact) by Blink-182, in better shape than usual and eager to experiment, but overly repetitive. Of course, the boy clearly has all the hooks to write effective songs, but he doesn't seem so inspired as a composer.

Non ortodosso

Unorthodox - Scritto da Anna Winger e Alexa Karolinski, diretto da Maria Schrader (2020) - Miniserie in 4 episodi - Netflix

In un giorno di sabato, la diciannovenne Esty Shapiro, una donna ebrea ortodossa sposata, fugge da casa sua a Williamsburg, Brooklyn, New York City, con solo una manciata di beni. Prende un aereo per Berlino, dove vive sua madre dalla quale si è separata molto piccola, ma sua madre non è in casa quando lei arriva. In una caffetteria, Esty incontra Robert, un giovane che ordina molti caffè. Lo aiuta a raggiungere i suoi amici che lo stanno aspettando in un vicino conservatorio di musica dove studiano. Esty si intrufola alle loro prove ed è profondamente commossa dalla loro musica. Dopo le prove, sente il gruppo annunciare che stanno andando in spiaggia e chiede di partecipare. In spiaggia Esty rimuove il suo sheitel mentre si bagna nell'acqua, rivelando i suoi capelli rasati.
Di ritorno a Williamsburg, il marito di Esty, Yanky Shapiro, scopre che lei è scomparsa e corre dalla sua famiglia per chiedere aiuto.
In un flashback, Esty si prepara a sposare Yanky e viene visitata da sua madre che le consegna i documenti di rimpatrio per Berlino, se mai ne avesse bisogno. 

Trasposizione dell'omonima biografia Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots di Deborah Feldman, questa miniserie di produzione tedesca mi è piaciuta molto, come spesso accade quando la fiction mostra realtà poco conosciute e soprattutto, chiuse, come molte comunità chassidiche. Toccante e molto simile all'esperienza della Feldman, la serie è tenuta sulle spalle della 25enne (ne dimostra meno) israeliana Shira Haas nei panni di Esty, una giovane dalla bravura incredibile, che i più attenti avevano già individuato in Shtisel (ne parleremo).

Transposition of the homonymous biography Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots by Deborah Feldman, I liked this German miniseries very much, as often happens when the fiction shows little known and above all, closed realities, like many Hasidic communities. Touching and very similar to Feldman's experience, the series is kept on the shoulders of the 25 year old (it seems younger) Israeli actress Shira Haas in the role of Esty, with incredible skill, that the most attentive among you had already noticed in Shtisel (we will talk about it).

20201021

Cosa farai quando la griglia si abbasserà?

What You Gonna Do When the Grid Goes Down? - Public Enemy (2020)

Quindicesimo (o sedicesimo, se contiamo pure Loud Is Not Enough pubblicato come Public Enemy Radio) disco in studio per lo storico combo hip hop di Long Island, New York, a 35 anni dalla sua formazione, praticamente una vita media. Ai miei orecchi suonano ancora decenti, seppure immagino che a quelle di mio nipote, cresciuto con la trap, possano suonare antichi. Il problema è che, al netto del ritorno all'etichetta Def Jam, non c'è niente di veramente nuovo, e il ritorno sembra solo cavalcare il movimento Black Lives Matter. Si pesca a piene mani nel passato, tanto che qualche recensore suggerisce che non avrebbe dovuto essere neppure un disco, bensì un semplice mixtape, qualche traccia nella prima parte può ancora eccitare l'ascoltatore, ma nel complesso non siamo di fronte ad un disco epocale.



Fifteenth (or sixteenth, if we also count Loud Is Not Enough released as Public Enemy Radio) studio album for the historic hip hop combo from Long Island, New York, 35 years after its born, practically an average life. To my ears they still sound decent, although I imagine that to my nephew, who grew up with the trap, they may sound ancient. The problem is that, apart of the return to the Def Jam label, there is nothing really new, and the return just seems to ride the Black Lives Matter movement. They fish with both hands in the past, so much so that some reviewers suggest that it should not have even been a record, but a simple mixtape, some tracks in the first part can still excite the listener, but overall we are not facing an epochal record.

La ragazza danese

The Danish Girl - Di Tom Hooper (2015)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

A metà degli anni '20 a Copenaghen, la ritrattista Gerda Wegener chiede a suo marito, il famoso paesaggista Einar Wegener, di sostituire una modella che sta arrivando tardi nel loro appartamento per posare per un dipinto su cui sta lavorando.
L'atto di posare come figura femminile smaschera l'identità di genere di Einar come donna, che si ribattezza Lili Elbe. Questo fa scattare una progressione, prima un tentativo e poi decisione irreversibile, di lasciare l'identità di Einar, che ha lottato per mantenere tutta la sua vita. Ciò avviene mentre Lili e Gerda si trasferiscono a Parigi; I ritratti di Gerda di Lili nel suo stato femminile attirano una seria attenzione da parte dei commercianti d'arte come non era mai accaduto rispetto ai suoi ritratti precedenti. Nel frattempo, Gerda rintraccia il commerciante d'arte Hans Axgil, un amico d'infanzia di Lili (che Lili aveva baciato quando erano giovani). 

Ho trovato le critiche a questo film un poco esagerate, ma capisco che su temi così delicati ci debba essere una sorta di controllo di genere. Al netto delle critiche e del fatto che sia tratto da un libro che parte da una storia vera, ma la romanza, il film è ben recitato, forse un po' troppo edulcorato in alcune parti, ma rende omaggio ad una delle prime transgender della storia, ed ha contribuito ad assegnare un Oscar alla svedese Alicia Vikander (anche questo seguito da polemiche, in quanto lei candidata nella categoria di miglior attrice non protagonista anche se con un minutaggio da protagonista), attrice senza dubbio degna di nota (Redmayne pure si conferma straordinario).

I found the criticisms of this film a little exaggerated, but I understand that on such delicate subjects there must be a kind of gender control. Net of criticism and the fact that it is taken from a book that starts from a true story, but novelise it, the film is well-acted, perhaps a little too sweetened in some parts, but pays tribute to one of the first transgenders in history , and helped to award an Oscar to the Swedish Alicia Vikander (in the role of Gerda, also followed by controversy, as she is a candidate in the category of Best Supporting Actress even if with a clear leading role), undoubtedly noteworthy actress (Redmayne as Einar / Lili confirmed himself as an extraordinary performer).

20201020

Questo sogno di te

This Dream of You - Diana Krall (2020)


La cantante e pianista canadese, che a breve festeggerà il suo 56esimo compleanno, giunge, con questo album che si intitola come la canzone di Bob Dylan (una delle dodici cover che compongono l'album stesso), al suo quindicesimo lavoro in studio. Questo è il frutto delle sue ultime registrazioni con il suo produttore di lunga data Tommy LiPuma nel 2017, poco prima della di lui morte. Dodici cavalli di battaglia dal famoso GAS (Great American Songbook), eseguiti, con l'aiuto del solito gruppetto di musicisti estremamente capaci (tra i quali anche Marc Ribot, ma giusto per fare un solo nome), ed interpretati con il suo solito stile, sensuale ed elegante al tempo stesso, misurato ed attentissimo, per l'ennesimo disco senza sbavature, forse qua e là eccessivo negli arrangiamenti con gli archi. Giunti appunto, al quindicesimo disco, e mi fa piacere che qualche recensore più titolato di me condivida l'idea, ci si domanda perché non osare qualcosa di quantomeno diverso dal solito.



The Canadian singer and pianist, who will soon be celebrating her 56th birthday, reaches her fifteenth studio work with this album, which is titled like the Bob Dylan song (one of the twelve covers that make up the album). This is the fruit of her last recordings with his longtime producer Tommy LiPuma in 2017, shortly before his death. Twelve warhorses from the famous GAS (Great American Songbook), performed, with the help of the usual group of extremely capable musicians (including Marc Ribot, but just to name one), and interpreted with her usual style , sensual and elegant at the same time, measured and very attentive, for yet another record without smudging, perhaps here and there excessive in the arrangements with strings. Having reached the fifteenth album, and I'm glad that some reviewer more titled than me shares the idea, one wonders why not dare something at least different from the usual.

Il re delle tigri

Tiger King: Murder, Mayhem and Madness - Di Eric Goode e Rebecca Chaiklin (2020) - Docuserie in 8 episodi - Netflix

La serie esplora le profonde interconnessioni tra le organizzazioni di allevatori e collezionisti di grandi felini in America, e gli zoo privati e i santuari che sono stati creati per questi animali insoliti e mortalmente pericolosi. Il soggetto principale è Joe Exotic, l'eccentrico proprietario del G.W. Zoo di Wynnewood, in Oklahoma, e la sua faida lunga anni con Carole Baskin, CEO di Big Cat Rescue a Tampa, in Florida. Baskin si presenta come un'attivista per i diritti degli animali la cui missione è quella di fornire un santuario per i grandi felini allevati in cattività, ma Joe Exotic la accusa di essere semplicemente una proprietaria di uno zoo rivale il cui scopo è quello di eliminare la concorrenza. I due si scambiano video minacciosi, accuse legali, proteste e campagne di molestie mirate, in cui la PETA e lo United States Fish and Wildlife Service vengono coinvolti. Joe Exotic arriva al punto di sostenere che Baskin abbia ucciso il suo secondo marito Don Lewis, scomparso dal 1997.

La "big thing" di Netflix di inizio pandemia è stata indubbiamente questa docu-serie pazzesca su un fenomeno tutto statunitense, al punto che qualche mese dopo è stato realizzato anche un ottavo episodio dove Joel McHale intervistava alcuni dei protagonisti su come avessero vissuto la celebrità derivata loro dal grande successo della serie. Spiace dirlo, e sicuramente cose del genere possono accadere ovunque, finché ci siano fonti di guadagno di mezzo, ma l'attitudine white trash statunitense qui è al suo apice, e non resta altro che scuotere la testa. Intrattenimento assicurato, spesso anche a bocca aperta dallo stupore.

Netflix's "big thing" at the beginning of the pandemic was undoubtedly this crazy docu-series about an all-American phenomenon, to the point that a few months later an eighth episode was also made where Joel McHale interviewed some of the protagonists on how them had lived the celebrity derived from the great success of the series. Sorry to say, and surely such things can happen anywhere, as long as there are sources of income in between, but the American white trash attitude here is at its peak, and all that remains is to shake your head. Guaranteed entertainment, often even with your mouth open in amazement.

20201019

Catessi di massa

Mass Cathexis - Krallice (2020)

Se, come ho fatto io, vi andate a rileggere le tre recensioni di altrettanti dischi dei newyorkesi Krallice, Dimensional Bleedthrough (2009), Diotima (2011) e Prelapsarian (2017), vi accorgerete che non sono esattamente la mia band preferita. Per qualche oscura ragione, questo loro nono album non mi dispiace affatto. Riesco, più di altre volte, a distinguere qualcosa, dentro il solito inferno musicale che solitamente scatenano. Sia chiaro, siamo ancora dalle parti del metal più estremo, sommariamente etichettato come experimental black metal, molto tecnico, tracce dilatate con infiniti cambi di tempo, cavalcate furiose, violente, aggressive, due voci (uno dei chitarristi, Mike Barr, e il bassista Nick McMaster) forsennate, intrecci chitarristici (l'altro chitarrista, leader e fondatore, è Colin Marston, anche produttore di molte band di musica estrema) complicatissimi, una sezione ritmica che certo non si limita a mantenere un 4/4. Mi pare che su questo disco, dai droni di chitarra ci si muova verso ritmiche velocissime e, come detto, complicate ma gustose, per chi apprezza le dissonanze e i tecnicismi, e spesso venga messo in evidenza il grandissimo lavoro del basso, e addirittura ci sia spazio pure per rarissimi momenti leggermente più lenti. Certo, ancora un disco molto complesso, e che richiede totale attenzione, ma da non sottovalutare.



If, as I did, you go and reread the three reviews of as many records by New Yorkers Krallice, Dimensional Bleedthrough (2009), Diotima (2011) and Prelapsarian (2017), you will find that they are not exactly my favorite band. For some reason, I don't mind this ninth album of theirs. I am able, more than other times, to distinguish something, within the usual musical hell that they usually unleash. Let's be clear, we are still in the zone of the most extreme metal, summarily labeled as experimental black metal, very technical, dilated tracks with infinite rhythm changes, furious rides, violent, aggressive, two voices (one of the guitarists, Mike Barr, and the bassist Nick McMaster) frenzied, guitar intertwinings (the other guitarist, leader and founder, is Colin Marston, also producer of many extreme music bands) very complicated, a rhythm section that certainly does not just maintain a 4/4. It seems to me that on this record, from the guitar drones we move towards very fast rhythms and, as mentioned, complicated but tasty, for those who appreciate dissonances and technicalities, and often the great work of the bass is highlighted, and even there is space as well for very rare moments that are slightly slower. Of course, still a very complex album, and that requires total attention, but not to be underestimated.

Maniaco

Maniac - Scritto da Patrick Somerville, diretta da Cary Joji Fukunaga (2018) - Miniserie in 10 episodi - Netflix

In una New York di un prossimo futuro, dove la pubblicità è onnipresente, Owen Milgrim è un uomo che soffre di schizofrenia, ma nasconde i suoi sintomi alla sua famiglia, incluso il fatto di vedere un fratello immaginario di nome Grimsson (che sembra suo fratello Jed con i baffi) che continua a ricordargli che è parte di una missione di qualche tipo. La sua famiglia gestisce un'azienda industriale di successo e sta proteggendo Jed dalle accuse di molestie sessuali, qualcosa su cui Owen intende difenderlo fornendogli un falso alibi. Alla fine, Owen viene licenziato dal suo lavoro e rifiuta l'offerta di suo padre di lavorare con la sua compagnia e di accettare i suoi soldi. Viene a conoscenza di Neberdine, un'azienda farmaceutica, e firma per testare il loro nuovo farmaco che presumibilmente può curare tutti i disturbi. Mentre è lì, incontra l'anti-sociale Annie Landsberg, e Grimsson spiega a Owen che lei è proprio l'agente che deve vedere. Quando le parla, Annie, per evitare guai ad entrambi, gli mente "confermando" la sua affiliazione, e lo prega di non  fa saltare la loro "copertura". Owen obbedisce mentre si prepara per le prove.

Parte benissimo questa miniserie che potremmo definire di fanta-psicologia, con una buona intuizione e un bel cast, ma delude moltissimo, arenandosi dentro un susseguirsi di scatole cinesi, sogni e visioni con i due protagonisti che si divertono ad indossare panni ogni volta diversi. Per fortuna che come co-protagonista c'è Sonoya Mizuno nei panni della dottoressa Azumi Fujita, a far da spalla ad un divertente Justin Theroux con il parrucchino.

This miniseries that we could define as scifi-psychologal starts off very well, with a good intuition and a nice cast, but it disappoints a lot, getting stuck in a succession of Chinese boxes, dreams and visions with the two protagonists who enjoy wearing different cloths every time. Fortunately, as co-protagonist there is Sonoya Mizuno in the role of Dr. Azumi Fujita, acting as a shoulder to a fun Justin Theroux with a wig.

20201018

Il mio regalo

My Gift - Carrie Underwood (2020)

Solitamente, i dischi di Natale sono totalmente inutili. Spiace dirlo, ma questo da parte della carinissima, e pure brava, musicista country-pop originaria dell'Oklahoma, uscito tra l'altro in Settembre, quindi fastidiosamente in anticipo, è più che inutile, e serve esclusivamente per far tornare il suo nome d'attualità. Undici tracce, otto super classici natalizi della tradizione anglosassone o comunque europea poi "esportata", più tre tracce inedite, Let There Be Peace e Sweet Baby Jesus (la prima passabile, la seconda trascurabile), co-scritte dalla stessa Carrie, e Hallelujah scritta (e interpretata in duetto con la stessa Carrie) da John Legend e Toby Gad (sufficiente, ma prevedibile). Non ce n'era bisogno, ma Carrie, ti voglio bene lo stesso.



Usually, Christmas albums are totally useless. Sorry to say, but this from the cute, and also good, country-pop musician originally from Oklahoma, released by the way in September, so annoyingly early, is more than useless, and only serves to get her name back topical. Eleven tracks, eight Christmas super classics of the Anglo-Saxon or European tradition then "exported", plus three unreleased tracks, Let There Be Peace and Sweet Baby Jesus (the first passable, the second negligible), co-written by Carrie herself, and Hallelujah written (and performed in duet with Carrie herself) by John Legend and Toby Gad (sufficient, but predictable). There was no need, but Carrie, I love you just the same.

Sofia

Karppi - Di Rike Jokela, Jari Olavi Rantala e Kirsi Porkka - Stagioni 1 e 2 (12 e 8 episodi; Yle TV2) - 2018/2020

L'investigatrice criminale Sofia Karppi ritorna al suo posto di lavoro nella squadra omicidi della polizia di Helsinki dopo la morte accidentale del marito. A Karppi viene affiancato il giovane partner Sakari Nurmi, che ha fatto domanda per il trasferimento alla squadra omicidi dal quella dei crimini finanziari. La prima missione di Karppi inizia come una sparizione di routine. Gli abiti di una donna, trovati in un cantiere, conduce i detective al corpo della consulente per gli affari sociali Anna Bergdahl, sepolta con fiori tra le mani su una spiaggia appartenente alla società di ricerca energetica Tempo. Anna è stata assassinata e suo marito Usko Bergdahl è in shock dopo aver saputo dell'incidente. Karppi e Nurmi iniziano a indagare sul background di Anna, come la sua consulenza con la società Tempo e la sua posizione critica su un nuovo progetto di costruzione di una grande zona residenziale alimentata totalmente con energia eolica.


E' innegabile che nel Nord Europa ci sappiano fare con quelli che una volta si definivano gialli. Questo Karppi, dal cognome del personaggio protagonista, internazionalmente conosciuto come Deadwind, ne è un esempio. Ce ne sono di migliori, sicuramente, ma, almeno la prima stagione, è decisamente interessante, e si lascia vedere con piacere. Sempre apprezzabile la decisione di far cadere la scelta del protagonista su un carattere femminile. La terza stagione è stata confermata, le riprese dovrebbero cominciare quando leggerete queste righe.

It is undeniable that in Northern Europe they know how to deal with the thriller. This Karppi (from Finland), from the surname of the main character, internationally known as Deadwind, is an example. There are better ones, of course, but, at least the first season, it is definitely interesting, and can be seen with pleasure. Always appreciated the decision to choose as a protagonist a female character. The season 3 has been confirmed, shooting should begin when you'll read these lines.

20201017

Céline Dion Carpool Karaoke

Numero uno.




Gemme non tagliate

Uncut Gems - Di Josh e Benny Safdie (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Nel 2012, il dipendente da gioco d'azzardo Howard Ratner gestisce KMH, una gioielleria nel quartiere dei diamanti di New York. Howard si sforza di estinguere i debiti del gioco d'azzardo, inclusi 100.000 dollari nei confronti di Arno, il cognato strozzino. La sua vita domestica è divisa tra Dinah, sua moglie ormai lontana che ha accettato il divorzio dopo la prossima Pasqua ebraica, e la sua ragazza Julia, una dipendente della KMH.

Un film di produzione Netlifx che prova ad uscire dai soliti schemi, e lascia intravedere buone cose. Incessante come la parlantina del protagonista, un Adam Sandler anche lui ormai deciso a diversificarsi, e come il sottofondo sonoro, davvero da sottolineare. Non un capolavoro, ma sicuramente un prodotto di due registi da tenere d'occhio.

A Netlifx production film that tries to get out of the usual patterns, and lets you glimpse good things. As incessant as the little talk of the protagonist, an Adam Sandler who is also now determined to diversify, and as the sound background, really worth emphasizing. Not a masterpiece, but certainly a product of two directors to keep an eye on.

20201016

Origini 2

Origins Vol. 2 - Ace Frehley (2020)

Come sa chi mi conosce bene (questa frase la uso spesso, ma comincio a dubitare ci siano molte persone che hanno questa sfortuna), e come spiegato sia nella recensione del suo disco precedente Spaceman, sia in quella "con il cuore in mano" di Alive II, della band che gli ha dato notorietà (i Kiss), senza dimenticare quella del suo primo disco solista del 1978Paul Daniel "Ace" Frehley è un musicista al quale sono estremamente legato in maniera che posso senza indugi definire sentimentale, per i motivi di cui sopra, e che mi ha fatto capire una cosa a mio avviso importantissima, in campo musicale: la tecnica è importante, ma è il gusto che rende un musicista davvero unico. La tecnica di Ace non è quella di Steve Vai, ma i suoi assoli ed il suo modo di suonare sono diventati eterni, almeno nel campo della musica rock. Dopo tutto questo panegirico, che serve più a me che a voi, passiamo a dire che questo signore che il 27 aprile 2021 compirà la bella età di 70 anni, con la faccia che sembra cadergli dal cranio, che ultimamente sembra avere trovato un equilibrio invidiabile (fa uscire un disco ogni due anni), continua a sfornare musica e, almeno apparentemente, a divertirsi un mondo suonando. Dopo il disco del 2016 Origins, Vol. 1, ecco qua il seguito. Ospiti di un certo calibro (John 5, Rob Sabino, Lita Ford, Robin Zander, Bruce Kulick), e una lista di classici rock da leccarsi i baffi (Good Times Bad Times, Never In My Life, Space Truckin', Jumpin' Jack Flash, Politician, Lola, 30 Days in the Hole, Manic Depression, Kicks, We Gotta Get Out of This Place), più una b-side dei Beatles (I'm Down) e un momento nostalgico con una versione rivitalizzata di She, monumentale pezzo dei Kiss (ad essere precisi prima ancora dei Wicked Lester, band dove Simmons suonava prima dei Kiss) scritto da Gene Simmons (e coverizzato da alcune band "moderne", a ragione). Disco divertentissimo. Lunga vita ad Ace.



As anyone who knows me well knows (I use this phrase often, but I begin to doubt there are many people who have this bad luck), and as explained both in the review of his previous album Spaceman, and in the one "with the heart in my hand" of Alive II, from the band that gave him fame (Kiss), without forgetting that of his first solo album in 1978, Paul Daniel "Ace" Frehley is a musician to whom I am extremely attached in a way that I can without delay define sentimental, for the reasons mentioned above, and that made me understand something very important in my opinion, in the musical field: the technique is important, but it is the taste that makes a musician truly unique. Ace's technique is not Steve Vai's, but his solos and playing have become eternal, at least in the field of rock music. After all this panegyric, which serves me more than you, let's move on to say that this gentleman who will turn 70 on 27 April 2021, with a face that seems to fall from his skull, which lately seems to have found an enviable balance (he releases a record every two years), continues to churn out music and, at least apparently, to have a lot of fun playing. After the 2016 album Origins, Vol. 1, here's the sequel. Guests of a certain caliber (John 5, Rob Sabino, Lita Ford, Robin Zander, Bruce Kulick), and a list of mouth-watering rock classics (Good Times Bad Times, Never In My Life, Space Truckin ', Jumpin' Jack Flash, Politician, Lola, 30 Days in the Hole, Manic Depression, Kicks, We Gotta Get Out of This Place), plus a Beatles b-side (I'm Down) and a nostalgic moment with a revitalized version of She, monumental Kiss tracks (to be precise, it was a Wicked Lester's song, band in which Simmons played before Kiss) written by Gene Simmons (and covered by some "modern" bands, with good reason). Great fun record. Long live Ace.

Like Crazy

La pazza gioia - Di Paolo Virzì (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Nei dintorni di Pistoia, a Villa Biondi, è presente una comunità che ospita donne affette da disturbi mentali. Beatrice, atteggiamento da signora d'alta classe e parlantina inarrestabile, vive lì già da tempo. Nella struttura arriva Donatella, una ragazza giovane, apparentemente timida, diffidente e intimorita da tutto. Spinta da Beatrice, nasce un'inaspettata amicizia, tanto che i responsabili scelgono entrambe per partecipare ad un programma rieducativo in un vivaio della zona. Quando un giorno, il pulmino che normalmente le riporta a Villa Biondi ritarda, le due colgono l'occasione ed iniziano una fuga che riserverà non poche sorprese.

Film divertente e perfino commovente, da un Virzì sempre con una bella mano. Due protagoniste conosciute dal pubblico italiano e sempre brave, ed una serie di comparse, in ruoli marginali, che aggiungono sorrisi al divertimento un poco amaro.

Funny and even moving film, from a Virzì always with a beautiful hand. Two protagonists known by the Italian public and always good, and a series of extras, in marginal roles, which add smiles to the slightly bitter fun.

20201015

Che tu possa essere trattenuto

May You Be Held - Sumac (2020)

Quarto album per i Sumac, che per info, non troverete su Spotify su esplicita richiesta della band alla loro casa discografica, in polemica con alcune dichiarazioni del CEO della piattaforma, Daniel Ek, sulle band con basso numero di streaming. Detto questo, prosegue il viaggio, possiamo senza dubbio definirlo così, di Aaron Turner ed i suoi amichetti, Nick Yacyshyn dei Baptists e Brian Cook dei Russian Circles, nel lato oscuro della musica, metal ma non solo. Un'ora, divisa in sei tracce, di un qualcosa che sembra una jam session di tre musicisti che fanno a gara per chi fa più rumore. Eppure, il risultato, con grandi suoni ed un impatto travolgente, è decisamente affascinante, ma naturalmente, adatto esclusivamente a palati curiosi e rotti a qualsiasi esperienza. L'idea di partenza di Turner, ricordiamolo ancora una volta, era di "spingersi al limite". Missione compiuta.



Fourth album for Sumac, which for info, you will not find on Spotify at the explicit request of the band to their record company, in controversy with some statements by the CEO of the platform, Daniel Ek, on bands with low streaming numbers. That being said, the journey continues, we can undoubtedly define it like this, of Aaron Turner and his friends, Nick Yacyshyn of the Baptists and Brian Cook of Russian Circles, in the dark side of music, metal but not only. An hour, divided into six tracks, of something that looks like a jam session of three musicians competing for who makes the most noise. Yet, the result, with great sounds and an overwhelming impact, is definitely fascinating, but of course, suitable only for curious palates and ready to any experience. Turner's starting idea, let us remember once again, was to "push it to the limit". Mission accomplished.