No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20210531

La crema del Delta

Delta Kream - The Black Keys (2021)


Il decimo disco per il duo di Akron, Ohio, è un disco di cover. Cover molto particolari, che rivelano (non ce n'era bisogno, ma immagino fosse comunque importante per loro) l'origine di buona parte delle loro influenze. I brani, a detta dei protagonisti registrati in circa 10 ore, nel corso di due pomeriggi, appartengono (sempre a detta loro) alla tradizione del Mississippi hill country blues: molti traditional dall'autore sconosciuto, la cui origine risale alla notte dei tempi, portati al successo o comunque alla notorietà da artisti quali Big Joe Williams, John Lee Hooker, Mississippi Fred McDowell, R. L. Burnside, Junior Kimbrough, Ranie Burnette, suonate con diligenza e solo leggermente "spolverate" ed attualizzate, per un disco gustoso che combina, ovviamente, un retrogusto malinconico tipico sudista (statunitense), e una sensibilità danzereccia. 
The tenth album for the Akron, Ohio duo is a cover album. Very particular covers, which reveal (there was no need, but I guess it was still important for them) the origin of most of their influences. The songs, according to the protagonists recorded in about 10 hours, over the course of two afternoons, belong (always according to them) to the tradition of Mississippi hill country blues: many traditional by unknown author, whose origin dates back to the mists of time, brought to success or at least notoriety by artists such as Big Joe Williams, John Lee Hooker, Mississippi Fred McDowell, R. L. Burnside, Junior Kimbrough, Ranie Burnette, played with diligence and only slightly "dusted" and updated, for a tasty record that combines, obviously, a typical Southern (American) melancholy aftertaste, and a dancing sensibility.

Aus dem Leben der Marionetten (Dalla vita dei burattini)

Un mondo di marionette - Di Ingmar Bergman (1980)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Peter Egermann visita e uccide una prostituta di nome Ka, commettendo un atto di necrofilia. Il medico legale interroga gli amici di Peter per una spiegazione. Mogens Jensen, amico di famiglia nonché psichiatra, dice al medico legale di essere scioccato dall'omicidio, sostenendo che non c'erano segni che ciò potesse accadere. Peter è sposato con la donna in carriera Katarina; non hanno figli. In effetti, Peter aveva confidato a Jensen di essere afflitto da pensieri omicidi, diretti principalmente contro Katarina. Jensen considerò i pensieri probabilmente non seri, ma consigliò a Katarina di lasciare la città. Katarina liquidò l'avvertimento come assurdo e, dato il periodo impegnativo sul lavoro, decise che sarebbe stato impossibile per lei andarsene.

Thriller psicologico ed altissimo esercizio di stile, questo film di Bergman, piuttosto impegnativo per lo spettatore, ma anche in questo caso, vale la pena, per l'angoscia che riesce ad istillare. Notevole.

Psychological thriller and a very high exercise of style, this film by Bergman, rather demanding for the viewer, but also in this case, it is worthwhile, for the anguish it manages to instill. Remarkable.

20210530

I capricci del paesaggio

Landscape Tantrums (Unfinished Original Recordings Of De-Loused in the Comatorium) - The Mars Volta (2021)


Da chiarire subito che, al momento, non ci sono piani che prevedano la riunione dei Mars Volta. Nell'ambito della ristampa e dell'uscita del cofanetto di ben 18 dischi dal titolo La Realidad de Los Sueños (The Reality of Dreams), esce questo Landscape Tantrums, che non è altro che il demo di otto dei dieci brani originali di De-Loused in the Comatorium. Qualche sbavatura soprattutto sulle parti vocali, solo per appassionati, che ci ricordano la genialità di questa band, esageratamente prolissa ma decisamente appassionante.
It should be clarified immediately that, at the moment, there are no plans for the Mars Volta reunion. As part of the reissue and release of the 18-disc box set entitled La Realidad de Los Sueños (The Reality of Dreams), this Landscape Tantrums is released, which is nothing more than the demo of eight of the ten original songs by De- Loused in the Comatorium. Some smudges especially on the vocals, only for fans, which remind us of the genius of this band, exaggeratedly prolix but definitely exciting.

Soldier Blue

Soldato blu - Di Ralph Nelson (1970)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)


1877. Nel territorio del Colorado, una giovane donna, Cresta Lee, e il giovane soldato americano Honus Gant sono uniti dal destino quando sono gli unici due sopravvissuti dopo che il loro gruppo è stato assaltato e massacrato dai Cheyenne. Gant è devoto al suo paese e al suo dovere; Lee, che ha vissuto con i Cheyenne per due anni, è sprezzante nei confronti di Gant (lei lo chiama "Soldier Blue" in modo derisorio) e dichiara che in questo conflitto simpatizza con loro. I due devono ora cercare di arrivare a Fort Reunion, un campo dell'esercito, dove li aspetta il fidanzato di Cresta, un ufficiale dell'esercito. Mentre viaggiano attraverso il deserto senza acqua né cibo, nascondendosi dagli indiani, vengono individuati da un gruppo di indiani Kiowa. Sotto la pressione di Cresta, Honus combatte e ferisce gravemente il capo del gruppo. Honus si ritrova incapace di uccidere il leader Kiowa ormai spacciato, mentre i suoi uomini lo pugnalano lasciando Honus e Cresta da soli. Il divario ideologico tra loro si rivela anche nei loro atteggiamenti verso i costumi sociali, con il quasi puritano Honus disturbato da cose che Cresta nota a malapena.

Così come conto di fare un giorno con la pensione e i grandi classici della letteratura, ho approfittato della pandemia per colmare le molte lacune cinematografiche. Qua siamo davanti ad un capolavoro indiscusso, uno dei primi western revisionisti, fatta esclusione per Mezzogiorno di fuoco, considerato il capostipite, adattamento di Arrow in the Sun di Theodore V. Olsen, mescola il massacro di Sand Creek e la protesta anti-Vietnam, tra l'altro usando un cast tutto sommato senza grandi star. Da non mancare.

Just as I plan to make one day with retirement and the great classics of literature, I took advantage of the pandemic to fill the many cinematic gaps. Here we are faced with an undisputed masterpiece, one of the first revisionist westerns, except for High Noon, considered the progenitor, adaptation of Arrow in the Sun by Theodore V. Olsen, mixes the Sand Creek massacre and the anti-Vietnam protest, among other things using a cast after all without big stars. Not to be missed.

20210529

Myrkur & Anna von Hausswolff - All Is Full of Love

Letto a forma di cuore

Heart Shaped Bed - Nicole Dollanganger (2018)


Altra esponente, se vogliamo, del death gospel, è la canadese di Toronto Nicole Ann Bell, in arte Nicole Dollanganger, cognome "prelevato" dal libro Fiori senza sole (Flowers in the Attic) di V. C. Andrews. L'accostamento al genere (se di genere si tratta, in realtà è qualcosa di diverso, un po' come lo fu il grunge a fine anni '80 inizio '90) può sembrare forzato, visto che la ragazza viene più spesso inquadrata come sadcore o dream pop; senza dubbio è più lontana da Emma Ruth Rundle, Chelsea Wolfe e A.A.Williams, ma non troppo da Louise Lemon. Il disco contiene dieci tracce delicatissime, dolenti, rarefatte e sognanti. Pianoforte e tastiere, chitarre e percussioni rarefatte, la voce di Nicole, dall'estensione molto acuta, accarezza l'ascoltatore, ma lo percuote con liriche durissime. Altra sorprendente "scoperta" fatta per curiosità e "accostamenti" ad altri artisti musicali, decisamente da approfondire e da diffondere.
Another exponent, if you want, of death gospel, is the Canadian from Toronto Nicole Ann Bell, aka Nicole Dollanganger, surname "taken" from the book Flowers in the Attic by V. C. Andrews. The combining to genre (if it is a genre, it is actually something different, a bit like grunge was in the late 80s and early 90s) may seem forced, given that the girl is more often framed as sadcore or dream pop; she no doubt she is further away from Emma Ruth Rundle, Chelsea Wolfe and A.A. Williams, but not too far from Louise Lemon. The album contains ten very delicate, painful, rarefied and dreamy tracks. Piano and keyboards, guitar and percussions rarefied, Nicole's voice, with a very high range, caresses the listener, but hits him with very hard lyrics. Another surprising "discovery" made thanks to curiosity and "combinations" with other musical artists, definitely to be explored and disseminated.

Djävulens öga

L'occhio del diavolo - Di Ingmar Bergman (1960)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


In accordo con il proverbio irlandese che "la castità di una donna è un orzaiolo nell'occhio del diavolo", Belzebù crede che un dolore che sente nei suoi occhi sia un orzaiolo e che sia causato da una vergine sulla Terra. In particolare, il dolore è collegato a Britt-Marie, la figlia di un vicario. Britt-Marie è ancora vergine a 20 anni ed è fidanzata con un uomo di nome Jonas. Belzebù teme che Britt-Marie possa servire da esempio alle sue amiche per rimanere vergini, e decide di mandare Don Giovanni a sedurre Britt-Marie. Don Giovanni sta sopportando quella che considera una punizione noiosa: consiste nel desiderare donne che poi scompaiono. Belzebù propone a Don Giovanni di sedurre la ragazza e in cambio gli promette uno sconto di pena di trecento anni.

Uno dei film più divertenti e spassosi di Bergman, con il solito grande cast e un ritmo che oserei definire moderno. Ispirato da una commedia radiofonica (The Return of Don Juan di Oluf Bang), e corroborato da un falso proverbio ("la castità di una donna è un orzaiolo nell'occhio del diavolo" è inventato da Bergman stesso), il film assicura 87 minuti di delizioso divertimento.

One of Bergman's funniest and most hilarious films, with the usual great cast and pace that I would dare to call modern. Inspired by a radio comedy (Oluf Bang's The Return of Don Juan), and corroborated by a false proverb ("A woman's chastity is a stye in the Devil's eye" is invented by Bergman himself), the film provides 87 minutes of delicious fun.

20210528

Spazzalo nello spazio

Sweep It Into Space - Dinosaur Jr. (2021)


Dinosaur Jr., un nome una garanzia, poco da aggiungere se non che con questo Sweep It Into Space arrivano al loro dodicesimo album, e che adesso sono tutti e tre a metà dei loro 50 anni, come colui che vi scrive. Nel loro caso, la passione per scrivere e suonare musica semplice ma appassionata, per i riff profondi e gli assoli avvolgenti e distorti, per quel fondo di malinconia che si apprezza ascoltando le loro canzoni, non sembra diminuire, e nonostante quel fondo di ripetitività, li si continua ad apprezzare. Come fai a criticare una band che ti infila in To Be Waiting un assolo del genere? Non ce la farete a convincermi del contrario. Da notare due tracce scritte e cantate da Lou Barlow, Garden e la conclusiva You Wonder, se possibile ancor più malinconiche. Avanti così, fino a 120 anni.
Dinosaur Jr., a name a guarantee, little to add except that with this Sweep It Into Space they arrive at their twelfth album, and that now they are all three in their mid-50s, like the one who writes to you. In their case, the passion for writing and playing simple but passionate music, for deep riffs and enveloping and distorted solos, for that background of melancholy that is appreciated by listening to their songs, does not seem to diminish, and despite that background of repetitiveness, you continue to appreciate them. How can you criticize a band for putting a solo like that into To Be Waiting? You won't be able to convince me otherwise. To be noted two tracks written and sung by Lou Barlow, Garden and the final You Wonder, even more melancholic if possible. Go on like this, up to 120 years.

Imitazione della vita

Imitation of Life - Di John M. Stahl (1934)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)


La vedova Bea Pullman e la figlia di due anni Jessie stanno passando una mattinata dura. Jessie chiede la sua papera di gomma e non vuole andare all'asilo nido. Deve: sua madre continua gli affari del marito, vendendo pesanti lattine di sciroppo d'acero porta a porta e guadagnando pochissimi soldi. Anche la governante nera Delilah Johnson ha avuto una brutta mattinata. Ha letto male un annuncio ed è arrivata nella casa sbagliata: quella di Bea. Cercando di raggiungere la sua anatra, Jessie cade completamente vestita nella vasca da bagno e Bea corre di sopra. Quando torna, Delilah ha preparato la colazione. Delilah spiega che nessuno vuole una governante con un figlio e presenta sua figlia Peola, la cui carnagione chiara nasconde le sue origini. Bea non può permettersi un aiuto, quindi Delilah si offre di mantenere la casa in cambio di vitto e alloggio. I quattro diventano rapidamente come una famiglia. A tutti piacciono particolarmente i pancake di Dalila, preparati con una ricetta segreta di famiglia.

Tratto dall'omonimo libro di Fannie Hurst, questo film che vede nella parte della protagonista Bea la star dell'epoca Claudette Colbert, e che ha avuto un remake nel 1959, è considerato, a detta di molti critici, uno dei film più importanti sul problema razziale negli USA. Credo abbiano ragione: con un tocco perfino divertente, la storia è intrigante, e sorprendentemente dinamica considerando l'epoca di uscita e di realizzazione.

Based on the book of the same name by Fannie Hurst, this film which stars the star of the era Claudette Colbert in the role of the protagonist Bea, and which had a remake in 1959, is considered, according to many critics, one of the most important films on the racial problem in the USA. I think they're right: with an even humorous twist, the story is intriguing, and surprisingly dynamic considering the era of release and making.

20210527

Tifoni

Typhoons - Royal Blood (2021)


Al terzo lavoro, il duo inglese di Brighton prova a dare retta alla critica, che li aveva sonoramente accusati di non essersi mossi di una virgola tra il fulminante debutto del 2014, ed il seguente How Did We Get So Dark? di tre anni dopo, ed inserisce importanti elementi di elettronica, disco music e dance-rock. Non vi aspettate una rivoluzione copernicana, ma tenete ben presente che Kerr e Thatcher sanno bene come circuire l'ascoltatore, e pure su questo Thyphoons ci sono undici tracce che ti acchiappano all'istante, con altrettanti ritornelli che ti stendono. Certo, per chi cerca qualcosa di più, è ancora un po' poco, e dura come un gatto su un'autostrada molto trafficata.
In their third work, the British duo from Brighton try to listen to the critics, who had soundly accused them of not having moved one iota between the fulminating debut of 2014, and the following How Did We Get So Dark? three years later, and includes important elements of electronics, disco music and dance-rock. You don't expect a Copernican revolution, but keep in mind that Kerr and Thatcher know very well how to circumvent the listener, and even on this Thyphoons there are eleven tracks that grab you instantly, with as many choruses that knock you down. Of course, for those looking for something more, it's still a little few, and it last as a cat on a busy highway.

Lavanda

Lavender - Di Ed Gass-Donnelly (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)


Nel 1985, gli agenti di polizia dicono a Patrick che è successo qualcosa a suo fratello e alla sua famiglia. Jane, un'adolescente ricoperta di sangue, viene trovata dalla polizia. Lavender Blue suona in sottofondo. Jane è cresciuta da una famiglia affidataria e non ha memoria della sua famiglia o della tragedia.
Nel 2010, Jane possiede uno studio, vende fotografie che scatta a fattorie abbandonate. Ha una relazione tesa con suo marito Alan e la loro giovane figlia Alice, in parte perché ha vuoti di memoria. Durante un'escursione, è attratta dalla fattoria che abbiamo visto all'inizio del film. Alcuni giorni dopo, Jane ha un incidente d'auto e si sveglia in ospedale ma non riconosce Alan e Alice. Un medico spiega che l'incidente ha aggravato un trauma cranico infantile, motivo dei suoi vuoti di memoria infantili.


E' probabile che, così come ho molte difficoltà a farmi piacere i film di supereroi, abbia le stesse con quelli horror (un giorno sviscereremo questo argomento), il che mi porta ad essere o molto esigente, o perfino intollerante. Questo dramma/horror/psicologico, con un cast rispettabile, lascia veramente indifferenti e annoiati, per schemi ripetitivi e poco convincenti.

It is likely that, just as I have a lot of difficulty in liking superhero movies, I have the same with horror movies (one day we will explore this topic), which leads me to be either very demanding, or even intolerant. This drama/horror/psychological, with a respectable cast, leaves you truly indifferent and bored, due to repetitive and unconvincing patterns.

20210526

Cercare rifugio

Seek Shelter - Iceage (2021)


Il quinto disco della band di Copenhagen potrebbe sorprendere chi, come me, li ha seguiti poco e si trova solo adesso ad approfondire; eppure, che la Scandinavia in generale, abbia rappresentato spesso una sorta di isola felice a livello musicale, è ben chiaro a me e a molti altri appassionati di suoni duri. Attenzione, però, gli Iceage sono lontani da death metal e affini: dopo un paio di minuti dell'iniziale Shelter Song, la prima cosa che mi viene in mente è la freschezza dei mai abbastanza rimpianti The (International) Noise Conspiracy. Freschezza giustificata, nel caso degli Iceage, da un'età media giusto sotto i 30 anni, seppure il suono e le influenze affondino non più solo nel post punk, ma pure nel classic rock e perfino, come notano i critici veri, nel britpop: qualcuno ha scomodato nomi altisonanti, come Pogues, Replacements, addirittura Velvet Underground e Rolling Stones. Ma è tutto vero: c'è una maturità compositiva sorprendente in queste nove tracce, c'è sensualità, sfacciataggine, voglia di sperimentare su basi rock solide, e di omaggiare (appunto) grandi maestri, divertendosi.
The fifth album of the Copenhagen band might surprise those who, like me, have not followed them a lot and only now are deepening; yet, that Scandinavia in general has often been a kind of "happy island" on a musical level, is very clear to me and many other hard-sound enthusiasts. Attention, however, Iceage are far from death metal and the like: after a couple of minutes of the initial Shelter Song, the first thing that comes to mind is the freshness of the never enough regrets The (International) Noise Conspiracy. Freshness justified, in the case of Iceage, from an average age just below 30, although the sound and influences sink not only in post punk, but also in classic rock and even, as real critics note, in britpop: someone has bothered with high-sounding names, such as Pogues, Replacements, even Velvet Underground and Rolling Stones. But it's all true: there is a surprising compositional maturity in these nine tracks, there is sensuality, cheekiness, the desire to experiment on solid rock bases, and to pay homage (in fact) to great masters, while having fun.

En passion

Passione - Di Ingmar Bergman (1969)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Andreas Winkelman è un uomo che vive solo su un'isola, emotivamente desolato dopo la fine recente del suo matrimonio. Sull'isola vive anche Anna, che è in lutto per la recente morte di suo marito e di suo figlio, e che usa un bastone a causa dell'incidente automobilistico che li ha uccisi, si presenta a casa sua chiedendogli di poter usare il suo telefono; lui ascolta la di lei conversazione (con un'amica, una questione di soldi), dopodiché Anna si allontana visibilmente sconvolta. Ha però lasciato la borsetta e Andreas, trovando la stessa e leggendo una lettera lì contenuta, una lettera del marito che dice di volerla lasciare, si reca a casa di Anna per restituirle la borsa.
La narrazione del film è periodicamente interrotta da brevi interviste degli attori che discutono dei loro personaggi.


Altro classico Bergman, che dimostra (ancora una volta) la sua passione per il teatro, e la capacità di creare un crossover molto originale, che (come detto già più volte, e che continuerò a ripetere, probabilmente) ha fatto scuola e che continua ad ispirare tutt'oggi molti cineasti. Cast sempre un po' "ripetitivi", ma costantemente all'altezza.

Another classic Bergman, which demonstrates (once again) his passion for the theater, and the ability to create a very original crossover, which (as already said several times, and which I will continue to repeat, probably) has made school and continues to inspire many filmmakers today. Cast always a little "repetitive", but consistently up to par.

20210525

Forza d'animo

Fortitude - Gojira (2021)


Il settimo album della band francese era uno dei più attesi, quest'anno, almeno per me. Il risultato è sicuramente l'album della maturità, un disco che definisce ancora più profondamente l'attivismo della band (insieme al disco è stata lanciata una campagna di raccolta fondi in favore dei diritti degli indigeni del Brasile), già noto ai più. Oltre alle liriche, la musica, conseguentemente, subisce una mutazione forte: se da un lato, il death metal ormai è scomparso, il progressive rimane nel gusto della complessità ritmiche, il groove nell'uso e nel suono delle chitarre, e il post assume forme curiose e perfino coraggiose (l'incipit di Fortitude sembra una versione metal di Bone Machine di Tom Waits), il tecnicismo dell'intera band si sposa a forme complesse di word music, nello specifico orientate a ricordare, appunto, tribalismi "amazzonici". Pochissimo cantato sporco, canzoni non troppo lunghe, ganci melodici robusti ma dal gusto quasi pop, insomma, si ha l'impressione di ascoltare i Mastodon più ispirati, usciti da poco da una sessione di ascolto di Roots dei Sepultura. E, seppure l'ombra proprio dei colleghi statunitensi affiori spesso lungo i 52 minuti di Fortitude (l'album), il disco è di quelli che potresti lasciare in repeat per lungo, lunghissimo tempo. Il metal moderno è proprio qui, ed arriva dal cuore dell'Europa.
The seventh album by the French band was one of the most anticipated this year, at least for me. The result is certainly the album of maturity, a record that defines even more deeply the activism of the band (together with the record a fundraising campaign was launched in favor of the rights of the indigenous people of Brazil), already known to most. In addition to the lyrics, the music, consequently, undergoes a strong mutation: if from one hand, death metal has now disappeared, the progressive remains in the taste of rhythmic complexity, the groove in the use and sound of guitars, and the post assumes curious and even courageous forms (the incipit of Fortitude - the song - looks like a metal version of Tom Waits' Bone Machine), the technicality of the entire band is combined with complex forms of word music, specifically aimed at remembering "Amazonian" tribalisms. Very little harsh singing, tracks not too long, robust melodic hooks but with an almost pop taste, in short, one gets the impression of listening to the most inspired Mastodon, recently released from a listening session of Roots by Sepultura. And, even if the shadow of their American colleagues often surfaces along the 52 minutes of Fortitude (the album), the record is one that you could leave on repeat for a long, very long time. Modern metal is right here, and it comes from the heart of Europe.

Confine di fango

Mudbound - Di Dee Rees (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Nel Delta del Mississippi, i fratelli bianchi Henry e Jamie McAllan scavano una fossa durante un temporale e lottano per calarvi la bara del padre defunto. Quando i Jackson, una famiglia di mezzadri neri passano su di un carro, Henry chiede aiuto al loro capofamiglia, Hap. Henry sembra a disagio nel chiedere e Hap esita a rispondere. Perché?

Film che è andato dritto su Netflix, Mudbound è una sorta di epopea (bi) familiare, e certamente una abbastanza accurata descrizione del razzismo imperante, all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto negli stati del sud degli USA, e della vita degli agricoltori in genere, ma soprattutto dei mezzadri. Storia abbastanza prevedibile, è pure un'ulteriore occasione di apprezzare la versatilità di Carey Mulligan (Laura McAllan), ed un cast di caratteristi molto bravi, tra i quali includo anche Mary J. Blige (Florence Jackson).

A film that went straight to Netflix, Mudbound is a kind of (bi) familiar epic, and certainly a fairly accurate description of the prevailing racism, at the time of the Second World War, especially in the southern states of the USA, and of the life of farmers in general, but especially of sharecroppers. Quite predictable story, it is yet another opportunity to appreciate the versatility of Carey Mulligan (Laura McAllan), and a cast of very good character actors, among which I also include Mary J. Blige (Florence Jackson).

20210524

Instabile

Unstable - Tetrarch (2021)


Questo Unstable è il secondo album per la band originaria di Atlanta, Georgia, di base oggi a Los Angeles, California. Non ho ascoltato il loro debutto, ma qualcosa mi fa intuire non ci siano stati sostanziali cambiamenti. Come è già accaduto con altre band, siamo di fronte ad un revival totale del nu metal alla Korn; in questo caso, le piccole differenze si possono notare, forse, nei soli di chitarra, più di ispirazione NWOBHM. Per il resto, nulla di trascendentale da segnalare, di certo ben suonato e molto melodico, potente e ben prodotto, ma zero originale.
This Unstable is the second album by the band originally from Atlanta, Georgia, based today in Los Angeles, California. I haven't listened to their debut, but something is telling me there have been no substantial changes. As has already happened with other bands, we are facing a total revival of nu metal a la Korn; in this case, the small differences can be heard, perhaps, in the guitar solos, more NWOBHM-inspired. For the rest, nothing transcendental to report, certainly well played and very melodic, powerful and well produced, but zero original.

Crimini oscuri

Dark Crimes - Di Alexandros Avranas (2016)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)


Polonia. Tadek è un detective che si occupa di un caso che coinvolge l'omicidio di un uomo d'affari. Con sua sorpresa e di tutti, il caso è identico all'omicidio di un personaggio in un romanzo pubblicato di recente da un uomo di nome Kozlov. Mentre il crimine sembra essere un caso semplice, Tadek scopre un segreto più oscuro.

Occasione mancata per il regista che ci aveva entusiasmato con il suo precedente Miss Violence, e che in questo caso godeva anche di un cast internazionale piuttosto importante (Jim Carrey, Marton Csokas, Charlotte Gainsbourg), oltre che una sceneggiatura non male. Probabilmente, il problema va ricercato nel fatto che la scelta di Avranas non era la prima (come pure quella di Carrey come protagonista). Fatto sta che il film è confusionario, e decisamente poco convincente. 

A missed opportunity for the director who had thrilled us with his previous Miss Violence, and who in this case also enjoyed a rather important international cast (Jim Carrey, Marton Csokas, Charlotte Gainsbourg), as well as a not bad script. Probably, the problem lies in the fact that the choice of Avranas was not the first (as well as that of Carrey as the protagonist). The fact is that the film is confusing, and very unconvincing.

20210523

Piangere per sempre

Cry Forever - Amy Shark (2021)


Nonostante non mi avesse entusiasmato più di tanto, come ricorderete dalla recensione di Love Monster del 2018, la 34enne nativa di Gold Coast, Queensland, Australia, ha un viso di quelli che ispira simpatia. Metteteci dentro il fatto che il titolo di questo suo nuovo disco (il secondo, ma in realtà il quarto, se considerate che nel 2010 e nel 2012 fece uscire due dischi con il nome di Amy Cushway) è un inside joke tra noi che amiamo la musica triste, e l'ascolto risulta obbligato. Il risultato non cambia: il pop di Shark, moderno, fortemente influenzato dall'hip hop e dal pop punk (tra l'altro, dopo aver duettato con Mark Hoppus nel disco precedente, qua c'è C'mon con Travis Barker), è di sicuro ed immediato impatto, ma alla fine lascia poco addosso. Apoteosi (della scontatezza) con Love Songs Ain't for Us, scritta a quattro mani con Ed Sheeran e cantata in duetto con il signor Nicole Kidman, Keith Urban.
While it didn't get me too excited, as you may recall from the 2018 Love Monster review, the 34-year-old native of Gold Coast, Queensland, Australia, has a face that inspires sympathy. Put into it the fact that the title of this new album (the second, but actually the fourth, if you consider that in 2010 and 2012 she released two discs under the name of Amy Cushway) is an inside joke between us who love sad music, and listening is obligatory. The result does not change: Shark's pop, modern, strongly influenced by hip hop and pop punk (among other things, after having a duet with Mark Hoppus on the previous album, here is C'mon with Travis Barker), it is of sure and immediate impact, but in the end it leaves little on. Apotheosis (of predictability) with Love Songs Ain't for Us, co-written with Ed Sheeran and sung in a duet with Mr. Nicole Kidman, Keith Urban.

Trollflöjten

Il flauto magico - Di Ingmar Bergman (1975)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Tamino, un bel principe sperduto in una terra lontana, viene inseguito da un dragone, e chiede agli dei di salvarlo. Sviene e tre dame, assistenti della Regina della Notte, appaiono e uccidono il serpente. Trovano il principe inconscio estremamente attraente e ognuna di loro cerca di convincere le altre due ad andarsene. Dopo aver litigato, decidono a malincuore di andarsene insieme, ad informare la regina.

Superba trasposizione cinematografica del teatro, che prova ad essere emozionante come, appunto, la magia dello stesso. L'amore di Bergman per il palcoscenico è qui tangibile. Utile sottolineare, per gli ignoranti come me, che parliamo dell'opera lirica di Mozart.

Superb cinematic adaptation of the theater, which tries to be as exciting as its magic. Bergman's love for the stage is tangible here. It is useful to underline, for the ignorant like me, that we are talking about Mozart's opera.

20210522

Sleep Token - Blood Sport (from the room below)

Vieni amore mio

Come My Love - Nicole Sabouné (2019)


Da qualche tempo volevo parlarvi, ed approfondire i miei ascolti fino a poco tempo fa piuttosto frettolosi, di questa cantautrice svedese di Solvesborg, classe 1991. Si fa conoscere in patria tramite un talent, che però abbandona volontariamente nonostante fosse arrivata in semifinale, per cominciare a scrivere musica propria, insieme ad un paio di musicisti svedesi (Ola Salo dei The Ark e Niklas Stenemo). Influenzata da rock, punk e new wave, ha modificato il suo approccio fino a questo EP contenente quattro tracce molto belle e intense, che inesorabilmente ricordano Zola Jesus, e non per niente, ho scovato il suo nome in un articolo che parlava dei nuovi nomi femminili che si vanno ad aggiungere al calderone del cosiddetto death gospel. La ragazza sta senza dubbio lavorando a qualcosa di nuovo, essendo uscito anche il singolo Come Along nel 2020, traccia che prosegue lungo questo percorso.
For some time I wanted to talk to you, and deepen my listening until recently rather hasty, of this Swedish singer-songwriter from Solvesborg, born in 1991. She makes herself known at home through a talent show, but she voluntarily leaves despite having reached the semifinal, to begin with to write his own music, together with a couple of Swedish musicians (Ola Salo from The Ark and Niklas Stenemo). Influenced by rock, punk and new wave, she modified her approach up to this EP containing four very beautiful and intense tracks, which inexorably remind of Zola Jesus, and not for nothing, I found her name in an article that talked about the new names of female musicians who are added to the cauldron of the so-called death gospel. The girl is undoubtedly working on something new, having also released the single Come Along in 2020, a track that continues along this path.

그물


The Net - Di Kim Ki-duk (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Nam Chul-woo è un povero pescatore che vive una vita semplice in Corea del Nord con sua moglie e sua figlia. Un giorno la sua rete rimane intrappolata nel motore della sua barca, e si sospetta che sia un disertore o una spia quando la sua barca va alla deriva accidentalmente nelle acque sudcoreane. Sopporta interrogatori, percosse e altro nel suo tentativo di tornare dalla sua famiglia, anche se si rende conto che la sua vita non sarà più la stessa. La versione italiana è stata tradotta come Il prigioniero coreano, a differenza di quella internazionale che è la traduzione esatta del titolo coreano.

Film decente, ma sicuramente non tra i migliori del maestro coreano; buone le prove del cast, curioso lo sguardo dentro due dei paesi (soprattutto uno, la Corea del Nord, ma evidentemente ci sono molte cose che ignoriamo pure su quella del Sud) a noi più sconosciuti, solito tono melodrammatico ma canzonatorio, eppure, manca quel qualcosa che ci ha fatto innamorare di lui ai tempi dei suoi primi lavori.

Decent film, but certainly not among the best of the Korean master; good evidence of the cast, curious look inside two of the countries (especially one, North Korea, but evidently there are many things that we also ignore about the South) unknown to us, usually melodramatic but mocking tone, yet, it is missing that something that made us fall in love with him at the time of his first works.

20210521

Sessanta estati

Sixty Summers - Julia Stone (2021)


Al terzo album da solista, l'australiana che è anche metà del duo Angus & Julia Stone mostra di voler intraprendere un percorso di quelli che ci piacciono, pop quanto basta ma interessato a sperimentazioni di ogni tipo, tanto è vero che il disco si apre con sonorità caraibiche, e si avvale della produzione congiunta di Thomas Bartlett (Doveman) e St. Vincent (da qui probabilmente il tocco Byrneiano). Tralasciando l'ospite su We All Have (Matt Berninger dei The National, ormai ovunque), il disco prosegue deliziosamente, mostrando la versatilità della voce davvero inebriante di Julia, un disco leggero ma non banale, che lascia ancora margini di miglioramento e, come accennato in apertura, si fa apprezzare per la voglia di uscire dagli schemi.
On the third solo album, the Australian who is also half of the duo Angus & Julia Stone shows that she wants to embark on a path of the ones we like, pop enough but interested in experimentation of all kinds, so much so that the disc opens with Caribbean sounds, and makes use of the joint production of Thomas Bartlett (Doveman) and St. Vincent (hence probably the Byrneian touch). Leaving aside the guest on We All Have (Matt Berninger of The National, now everywhere), the record continues delightfully, showing the versatility of Julia's truly intoxicating voice, a light but not trivial record, which still leaves room for improvement and, as mentioned at the beginning, it is appreciated for the desire to break the mold.

Esquire

Roman J. Israel, Esq. - Di Dan Gilroy (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Roman J. Israel è un avvocato che guadagna 500 dollari a settimana in un piccolo studio legale a Los Angeles. Nel suo ufficio con due soci, Israel è responsabile della preparazione dei fascicoli, spesso concentrandosi sui diritti civili dei loro imputati, mentre William Jackson, il fondatore dell'azienda e un professore rispettato, si concentra sulle apparizioni in aula, cosa con la quale Israel ha gravi difficoltà. Israel ha passato anni a lavorare su un fascicolo che, secondo lui, porterà una riforma all'uso ingiusto del patteggiamento e a condannare il sistema giudiziario. Sebbene a disagio con le interazioni sociali, Israel è dotato di una memoria fenomenale e di forti convinzioni personali, che ha perseguito a spese della sua famiglia.

Un film interessante ma una sorta di occasione mancata. Il regista, che è più a suo agio con la scrittura, si perde un poco nei dettagli (tanto è vero che ne esiste una versione più corta), e toglie forza ad una prestazione superba di un Denzel Washington totalmente a suo agio. La storia solleva un problema reale, nel sistema giudiziario statunitense.

An interesting film but a kind of missed opportunity. The director, who is more comfortable with writing, gets a little lost in the details (so much so that there is a shorter version), and detracts from a superb performance by a totally at ease Denzel Washington. The story raises a real problem in the US judicial system.


20210520

Vitale

Vital - Big Brave (2021)


Dovrebbe essere il quinto album, questo Vital, per il trio quebecoise di Montreal, che di recente è diventato a maggioranza femminile, con l'ingresso alla batteria di Tasy Hudson. Il ritorno, a tra anni di distanza dal precedente A Gaze Among Them, è di quelli che possono lasciare il segno. Cinque tracce per meno di 40 minuti di musica, pesante come un incudine, possente come ultimamente solo il post rock sperimentale sa fare (mi vengono in mente i Sumac, ma qualcuno li avvicina ai Godspeed You! Black Emperor, altri addirittura ai Sunn O))) con i quali hanno condiviso il palco anni addietro), un tipo di musica che porta in qualche modo all'introspezione. Accompagnata da liriche non banali (il testo di Half Breed si ispira agli scritti del poeta statunitense Alexander Chee quando parla di discriminazione verso le persone di "razza mista"), scandite dalla voce dissonante, ma necessaria, della anche chitarrista Robin Wattie, Vital è senza dubbio l'album della consacrazione dei Big Brave. Il bacino d'utenza è quello che non riempie né gli stadi, né i palazzi dello sport, ma le emozioni che certa musica riesce a suscitare negli ascoltatori sono quelle vere, e non di plastica.
It should be the fifth album, this Vital, for the Quebec trio from Montreal, which recently became mostly female, with Tasy Hudson joining the drums. The return, three years after the previous A Gaze Among Them, is one that can leave its mark. Five tracks for less than 40 minutes of music, heavy as an anvil, powerful as lately only experimental post rock can do (Sumac comes to mind, but someone approaches them to Godspeed You! Black Emperor, others even to Sunn O))) with whom they shared the stage years ago), a type of music that somehow leads to introspection. Accompanied by non-trivial lyrics (the text of Half Breed is inspired by the writings of the American poet Alexander Chee when he speaks of discrimination against people of "mixed race"), marked by the dissonant but necessary voice of the guitarist Robin Wattie, Vital is undoubtedly the Big Brave consecration album. The catchment area is the one that does not fill the stadiums or the sports halls, but the emotions that some music manages to arouse in the listeners are the real ones, and not plastic ones.

Senza lasciare traccia

Leave No Trace - Di Debra Granik (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Will, un veterano della guerra in Iraq che soffre di disturbo da stress post-traumatico, vive con sua figlia di 13 anni, Tom, nel vecchio Forest Park vicino a Portland, in Oregon. Vivono in isolamento, usando abilità di sopravvivenza nella foresta e entrano in città solo occasionalmente per cibo e rifornimenti. Will guadagna qualche soldo vendendo i suoi antidolorifici, ai quali ha diritto attraverso la VHA, ad altri veterani.
Dopo che Tom viene individuato nel bosco da un jogger, vengono arrestati dai ranger del parco e detenuti dai servizi sociali. Vengono valutati e Tom risulta essere, a livello di istruzione, molto avanzata per la sua età nonostante non frequenti la scuola. Viene loro trovata una casa in cui vivere in un vivaio di alberi di Natale nelle zone rurali dell'Oregon, in cambio del lavoro di Will nella fattoria. Will inizia a malincuore i lavori di confezionamento degli alberi, ma è infastidito dagli elicotteri usati per spostarli. Tom incontra un ragazzo del posto che sta costruendo la sua piccola casa e la presenta al club giovanile 4-H locale. I servizi sociali continuano a controllarli e richiedono la compilazione costante di moduli.

Altro ottimo film dalla regista di Winter's Bone, sempre attratta da storie di statunitensi "ai margini" della società. Stavolta "tocca" ai veterani, e alla loro incapacità di (ri)adattarsi alla cosiddetta vita normale. Suggestive ambientazioni e molto belle le prove dei due protagonisti, Ben Foster (Will) e la giovanissima ma già piuttosto quotata Thomasin McKenzie (Tom), insieme ad un bel cast di contorno.

Another excellent film by the director of Winter's Bone, always attracted to stories of Americans "on the margins" of society. This time "it's up" to the veterans, and their inability to (re) adapt to the so-called normal life. Evocative settings and very beautiful perfornamce of the two protagonists, Ben Foster (Will) and the very young but already quite popular Thomasin McKenzie (Tom), together with a strong supporting cast.

20210519

Dal vivo a Berlino

Louder Than Noise... Live in Berlin - Motorhead (2021) 


Come c'era da immaginarsi, continuano le pubblicazioni "postume" dei Motorhead, dopo la morte, ormai più di cinque anni fa, di Lemmy Kilmister, anche se c'è da dire che mi sarei aspettato più ingordigia: bene così. Questo disco dal vivo, registrato il 5 dicembre 2012 al Velodrom di Berlino, ha una scaletta che non esagera con i grandi classici, ma mostra quanto efficaci fossero anche tracce più recenti, dal vivo, e ovviamente, un eccezionale affiatamento tra i componenti della band. A voler fare i pignoli, si nota un certo affaticamento di Lemmy, soprattutto quando parla al pubblico, tanto è vero che spesso gli interludi sono a cura di Phil Campbell. Quindici brani per un'ora e nove minuti, chiusura con Overkill insieme agli Anthrax, che evidentemente aprivano quella data.
As expected, the "posthumous" publications of Motorhead continue, after the death, now more than five years ago, of Lemmy Kilmister, even if it must be said that I would have expected more greed: that's fine. This live album, recorded on December 5, 2012 at the Velodrom in Berlin, has a set list that does not exaggerate with the great classics, but shows how effective even more recent tracks were, live, and of course, an exceptional harmony between the members of the band. If you want to be picky, you can notice a certain fatigue of Lemmy, especially when he speaks to the public, so much so that often the interludes are edited by Phil Campbell. Fifteen songs for an hour and nine minutes, closing with Overkill together with Anthrax, who evidently opened that date.

Kvinnodröm (Sogni)

Sogni di donna - Di Ingmar Bergman (1955)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Susanne è la proprietaria di un'agenzia di modelle a Stoccolma. Doris, la sua modella più popolare, ha una discussione con il suo fidanzato, Palle, poco prima di andare con Susanne a Göteborg per farsi fotografare in una nuova collezione.
A Göteborg Doris incontra un anziano console benestante, che vede in lei una somiglianza sorprendente con sua moglie, ora in un ospedale psichiatrico. Il console gratifica i desideri di Doris con abiti e gioielli raffinati, e i due trascorrono una giornata insieme.


Film considerato minore nella sterminata produzione bergmaniana, ma come sempre, dallo svolgimento impeccabile, e sempre coinvolgendo temi interessanti, rimanendo nell'ambito del rapporto di coppia. Scoppiettante Harriet Andersson, ovviamente giovanissima.

A film considered minor in the boundless Bergmanian production, but as always, with an impeccable development, and always involving interesting themes, remaining within the context of the couple relationship. Crackling Harriet Andersson, obviously here very young.

20210518

Regno dell'oblio

Kingdom of Oblivion - Motorpsycho (2021)


Dovrebbe essere il ventiseiesimo album, ma con loro si corre sempre il rischio di confondersi. Si dice che le canzoni di questo lavoro siano gli "scarti" del precedente The All Is One, e, se da una parte, vista la loro proverbiale prolificità, non faccio fatica a crederlo, dall'altra, penso che se questi sono scarti, speriamo che facciano uscire sempre dischi fatti di scarti. Perché anche questo è un disco superbo, c'è dentro tutta la storia del rock, una maestria invidiabile, dodici tracce per 70 minuti di musica che non stanca mai. Lunga vita a loro.
It should be the twenty-sixth album, but with them you always take the risk of getting confused. It is said that the songs in this work are the "rejects" of the previous The All Is One, and if on the one hand, given their proverbial prolificacy, I don't find it hard to believe it, on the other, I think that if these are rejects, we hope they always release discs made of scraps. Because this too is a superb record, there is the whole history of rock inside, an enviable mastery, twelve tracks for 70 minutes of music that never tires. Long live them.

Vita privata

Private Life - Di Tamara Jenkins (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Richard e Rachel sono una coppia di mezza età che cerca disperatamente di avere un figlio. Dopo diversi tentativi falliti di inseminazione artificiale, tentano la fecondazione in vitro. La coppia scopre che Richard ha un blocco che non gli consente di produrre sperma, costringendolo a sottoporsi a un intervento chirurgico che lo mette in debito di 10.000 dollari con suo fratello Charlie e sua moglie Cynthia. Allo stesso tempo stavano anche tentando di adottare un bambino dopo essere entrati in contatto con un'adolescente presumibilmente incinta dell'Arkansas che cercava di rinunciare a suo figlio, ma che poi ha interrotto il contatto.

Film delicato, divertente e non banale, nello stile della regista (anche The Savages e Juliet, Naked), sempre molto composto e mai strillato, e con un grande cast fatto di bravissimi caratteristi, più Paul Giamatti nei panni di Richard, e Kathryn Hahn in quelli di Rachel, un'attrice che è ancora sottostimata, senza motivi.

Delicate, funny and non-trivial film, in the style of the director (also The Savages and Juliet, Naked), always very composed and never screamed, and with a great cast made up of excellent character actors, plus Paul Giamatti in the role of Richard, and Kathryn Hahn in those of Rachel, an actress who is still underestimated, for no reason.

20210517

Ultrapopolare

Ultrapop - The Armed (2021)


Il quarto album del collettivo anonimo proveniente da Detroit, Michigan, è una festa di colori e di suoni, un inno alla libertà stilistica, un caleidoscopio di rumori, melodie, generi, una figata pazzesca. A livello di nomi, sappiamo solo che alla batteria c'è Urian Hackney (Rough Francis ma qualche tempo fa nei Converge per sostituire Koller infortunato), e che sulla conclusiva The Music Becomes a Skull c'è un featuring di Mark Lanegan; possiamo anche dire che, dietro la mano del produttore ufficiale che è Dan Greene, c'è quella di Kurt Ballou, che qui funge da executive producer. Dodici tracce per meno di quaranta minuti di hardcore punk elettrico, una sorta di Death Grips o anche degli Ho99o9 ugualmente spigolosi ma ancora più melodici, in salsa mathcore. Ritmiche vertiginose (il lavoro della batteria e del basso è a tratti spaventoso, e potrebbe ricordare perfino i Mars Volta), elettronica durissima ma pure chitarre a volontà, cori e melodie seppure veloci, apprezzabili perfino da chi non ama la musica estrema, e assolutamente coinvolgenti. Una delle band più strane sulla piazza, un disco che si candida decisamente alle posizioni più alte di questo 2021.
The fourth album by the anonymous collective from Detroit, Michigan, is a party of colors and sounds, a hymn to stylistic freedom, a kaleidoscope of noises, melodies, genres, a crazy but really cool thing. At the level of names, we only know that on the drums there is Urian Hackney (Rough Francis but some time ago with Converge to replace injured Koller), and that on the conclusive The Music Becomes a Skull there is a featuring by Mark Lanegan; we can also say that, behind the hand of the official producer who is Dan Greene, there is that of Kurt Ballou, who here acts as executive producer. Twelve tracks for less than forty minutes of hardcore electric punk, a sort of Death Grips or even Ho99o9 equally edgy but even more melodic, in a mathcore sauce. Dizzying rhythms (the work of the drums and bass is frightening at times, and could even recall Mars Volta), very hard electronics but also guitars at will, choirs and melodies albeit fast, appreciable even by those who do not love extreme music, and absolutely engaging. One of the strangest bands on the square, an album that is definitely a candidate for the highest positions of this 2021.

Andið eðlilega

And Breathe Normally - Di Ísold Uggadóttir (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Lara è una madre single in difficoltà. Ha esaurito le carte di credito, ha perso il suo appartamento e vive nella sua automobile con il figlio di sei anni, Eldar. Trova lavoro come apprendista per la sicurezza delle frontiere presso la polizia dell'aeroporto di Keflavik, l'unico aeroporto internazionale d'Islanda. Adja, una viaggiatrice della Guinea-Bissau la cui ragazza è stata uccisa perché lesbica, sta cercando di sfuggire alla persecuzione degli omosessuali nel suo paese chiedendo asilo in Canada. Dopo che Lara ha segnalato una discrepanza nel passaporto di Adja, viene separata dai suoi compagni di viaggio (sua figlia e sua sorella) e trattenuta in un centro per rifugiati fino a quando non viene presa una decisione sul suo status di immigrata. Le vite delle due donne si intersecano e formano un legame improbabile.

Più che apprezzabile film islandese dal bassissimo profilo, ma molto ben fatto, con una storia attuale e con un cast di sconosciuti, che però se la cavano benissimo. Toccante, ruvido, vero.

More than appreciable Icelandic film with a very low profile, but very well done, with a current story and with a cast of strangers, but they do very well. Touching, rough, true.

20210516

Finché ci incontreremo ancora

‘Till We Meet Again - Norah Jones (2021)


Primo disco live per la pianista, cantante e compositrice (nonché attrice, diciamo a tempo perso) nativa di Manhattan, New York, figlia di Ravi Shankar; le registrazioni risalgono al periodo 2017/2019, e sono di concerti negli US, in Francia, Italia, Brasile ed Argentina, tutte con una serie di musicisti impeccabili. La scaletta spazia dal suo debutto Come Away With Me, fino a Begin Again del 2019, e si chiude con la ormai famosa cover piano e voce di Black Hole Sun dei Soundgarden, suonata come tributo a Cornell pochi giorni dopo la sua morte.
Ottime performance, grande voce con qualche virtuosismo che è solita non mostrare nei dischi in studio.
First live album for the pianist, singer and composer (as well as actress, let's say in her spare time) native of Manhattan, New York, daughter of Ravi Shankar; the recordings date back to the period 2017/2019, and are of concerts in the US, France, Italy, Brazil and Argentina, all with a series of impeccable musicians. The set list ranges from her debut Come Away With Me, to Begin Again in 2019, and ends with the now famous piano and vocal cover of Soundgarden's Black Hole Sun, played as a tribute to Cornell a few days after his death.
Great performances, great voice with some virtuosity that she doesn't usually show on studio records.

Polo

Ema - Di Pablo Larraín (2019)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)


Ema è una ballerina, ed era sposata con Gastón, il direttore della compagnia di danza moderna per la quale si esibisce. Un poco alla volta, si capisce che i due avevano adottato un bambino, a causa della sterilità di Gastón, ma che lo hanno dovuto riportare all'orfanotrofio, a causa della problematicità del bambino (tendenze piromani), e della fragilità del loro rapporto di coppia. Il senso di colpa divora entrambi.

Non voglio esagerare, dicendo che ogni cosa che tocca Larraín diventa oro, ma poco ci manca. Credo sinceramente che questo regista, anche produttore insieme a parte della sua famiglia, sia una delle realtà più scintillanti del cinema moderno, a livello mondiale. Detto questo, nonostante tutti i suoi film non siano, come si direbbe per la musica, commerciali, o meglio, immediatamente godibili, anche questo film è uno di quelli che hanno bisogno di essere "digeriti" a livello di storia, ed ingloba pure numeri musicali, cosa che rappresenta una completa novità e spiazza il classico spettatore di Larraín, ma che lo stesso regista usa per creare momenti oserei dire psichedelici, bilanciando quindi la necessità di riflettere un po' di più sul messaggio. In breve, un film da vedere.

I don't want to exaggerate, saying that everything that Larraín touches becomes gold, but we are close to it. I sincerely believe that this director, also a producer along with part of his family, is one of the most glittering realities of modern cinema, worldwide. Having said that, although all his films are not, as we would say for music, commercial, or rather, immediately enjoyable, this film is also one of those that need to be "digested" in terms of history, and also includes musical numbers, which represents a complete novelty and displaces the classic Larraín viewer, but which the director himself uses to create psychedelic moments, thus balancing the need to reflect a little more on the message. In short, a movie to see.

20210515

Grimes & i_o - Violence (Official Video)

Certe libertà

Certain Freedoms - Trade Wind (2019)


Secondo album per la band formata per volere di Jesse Barnett degli Stick to Your Guns e Tom Williams degli Strayfrom the Path, due band stilisticamente molto diverse dall'approccio dei Trade Wind, che vengono catalogati come post-hardcore soprattutto per la provenienza dei musicisti (e, appunto, per i generi suonati dalle band dalle quali provengono). In realtà qua siamo di fronte ad un post rock estremamente ben fatto, molto robusto ma al tempo stesso molto delicato, se mi passate il termine, e perfino elegante. Belle canzoni, dove elementi di hard rock / metal si fondono con lo shoegaze e con l'indie alt rock, per regalare momenti davvero intensi. L'alternanza e l'intreccio di influenze e stili producono un miscuglio spesso interessante.
Second album for the band formed at the behest of Jesse Barnett of Stick to Your Guns and Tom Williams of Stray from the Path, two bands stylistically very different from the Trade Wind approach, which are cataloged as post-hardcore especially for the origin of the musicians (and, in fact, for the genres played by the bands they come from). In reality here we are dealing with an extremely well done post rock, very robust but at the same time very delicate, if you pass the term, and even elegant. Beautiful songs, where elements of hard rock/metal blend with shoegaze and indie alt rock, to give really intense moments. The alternation and interweaving of influences and styles produce an often interesting mixture.