Si prosegue verso il centro della città, e la piazza da dove siamo partiti, costeggiando il Clementinum, vicinissimo all'hotel dove alloggio, ed entrando nella biblioteca municipale, giusto di fronte al municipio stesso, dove all'interno, visibile già dall'ingresso, c'è una torre fatta dai libri proibiti durante il comunismo. Ci soffermiamo davanti all'orologio astronomico, sul retro del municipio e quindi sulla piazza della Città Vecchia, orologio purtroppo parzialmente coperto dalle impalcature per il restauro, ma nel complesso la piazza è maestosa, seppure oggi parzialmente occupata da un palco (stasera ci sarà un concerto). Da qui ci dirigiamo al ristorante dove abbiamo il pranzo compreso, ristorante poco distante a tema medievale: un buio pesto accompagna il tutto.
No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20170630
20170629
Praga (Repubblica Ceca) - Giugno 2017 (2)
Sabato 17 giugno
La colazione è un po' povera, ma del resto questo Hotel Liliova è un tre stelle, però è decisamente in centro, e quindi prendiamo quel che viene. Verso le 9,30 mi vengono a prendere, per condurmi, a piedi, nella piazza della Città Vecchia, punto da dove partono tutte le escursioni. Ho comprato un'escursione in italiano, visto che c'era, e che il costo era lo stesso, dopo una settimana a parlare inglese e ad ascoltare francese, l'ultima cena tutta in spagnolo, magari un po' d'italiano può anche far piacere. Comunque, durante i 500 metri che mi separano dalla piazza, con il tipo che mi accompagna parlo italiano, spagnolo e inglese, poi inglese con un'altra guida, dopo di che si sale sul bus che ci porta nella parte alta della città, verso il Castello. Qua ci raggruppiamo per lingue, e appare la nostra guida, una simpatica anziana che parla un discreto italiano; il gruppo è composto da due coppie, un pensionato arzillo e un pugliese/umbro che lavora in Germania. Passeggiamo per il quartiere, la signora ci spiega alcune cose infarcendole da considerazioni personali sulla storia di questo Paese, dall'eredità lasciata dal comunismo, e pian piano comprendiamo che non visiteremo il castello, che per visitarlo bisogna alzarsi presto, dotarsi di pazienza, viste le code, e che ci vuole una giornata intera. Decido che non lo farò neppure domani, e che così ho la scusa per tornarci un altro weekend. Imponente la piazza davanti all'ingresso, dopo di che scendiamo per Thunovska, inizialmente una scalinata, e pian piano raggiungiamo il fiume per imbarcarci su un battello per una breve navigazione e una veduta diversa della città. Scendiamo per attraversare il famoso Ponte Carlo, e trovarci davanti la Torre.
La colazione è un po' povera, ma del resto questo Hotel Liliova è un tre stelle, però è decisamente in centro, e quindi prendiamo quel che viene. Verso le 9,30 mi vengono a prendere, per condurmi, a piedi, nella piazza della Città Vecchia, punto da dove partono tutte le escursioni. Ho comprato un'escursione in italiano, visto che c'era, e che il costo era lo stesso, dopo una settimana a parlare inglese e ad ascoltare francese, l'ultima cena tutta in spagnolo, magari un po' d'italiano può anche far piacere. Comunque, durante i 500 metri che mi separano dalla piazza, con il tipo che mi accompagna parlo italiano, spagnolo e inglese, poi inglese con un'altra guida, dopo di che si sale sul bus che ci porta nella parte alta della città, verso il Castello. Qua ci raggruppiamo per lingue, e appare la nostra guida, una simpatica anziana che parla un discreto italiano; il gruppo è composto da due coppie, un pensionato arzillo e un pugliese/umbro che lavora in Germania. Passeggiamo per il quartiere, la signora ci spiega alcune cose infarcendole da considerazioni personali sulla storia di questo Paese, dall'eredità lasciata dal comunismo, e pian piano comprendiamo che non visiteremo il castello, che per visitarlo bisogna alzarsi presto, dotarsi di pazienza, viste le code, e che ci vuole una giornata intera. Decido che non lo farò neppure domani, e che così ho la scusa per tornarci un altro weekend. Imponente la piazza davanti all'ingresso, dopo di che scendiamo per Thunovska, inizialmente una scalinata, e pian piano raggiungiamo il fiume per imbarcarci su un battello per una breve navigazione e una veduta diversa della città. Scendiamo per attraversare il famoso Ponte Carlo, e trovarci davanti la Torre.
20170628
Praga (Repubblica Ceca) - Giugno 2017 (1)
Venerdì 16 giugno
Non è la prima volta che mi organizzo un weekend lungo, o un city break, come si usa dire ultimamente, direttamente mentre sono in una trasferta di lavoro, e spero non sia l'ultima. Stavolta poi, la cosa divertente è che lunedì, anziché tornare a casa, ripassando da Bruxelles, dovrò andare in Francia, sempre per lavoro. Ma andiamo per ordine. L'aereo, prima volta con la Brussels Airlines, partirà da Zaventem, l'aeroporto ufficiale di Bruxelles, quello non troppo lontano dal centro, alle 16,30, quindi ho tutto il tempo, ma decido, per ottimizzare i tempi, di lasciare l'hotel alle 11,30, subito dopo aver fatto il check out (e sfruttare la camera fin quasi al limite, andare all'aeroporto a quell'ora (già prenotato il taxi ieri sera), in modo da arrivare per l'ora di pranzo, pranzare con calma lì, da qualche parte, e poi attendere diligentemente l'imbarco. Quindi mi sveglio un (bel) po' più tardi del solito, scendo a far colazione, risalgo per cazzeggiare e chiudere i bagagli, e poi fattasi l'ora, scendere e, come detto, fare il check out e prendere il taxi. Così faccio, se non fosse che, terminato il check out, uno dei concierge mi dice che il mio taxi è già arrivato (10 minuti di anticipo). Nessun problema, sono pronto. Mentre lascio la hall, noto una signora indiana, circondata da due caucasiche, chiaramente le sue assistenti. Sono sicuro che è chi credo che sia. La vedo ingrugnita e quindi non la disturbo. Ma, mentre esco, domando al concierge (in inglese): "scusi, ma quella signora indiana, nella hall, è Arundhati Roy?" Al che lui mi risponde "non lo so signore". Per un attimo, l'idea che in quell'albergo mi abbiano trattato come un'icona della letteratura mondiale, mi fa sorridere. Esco e salgo in taxi, digitando su google "Arundhati Roy Bruxelles". E' qui per il suo tour promozionale per l'uscita del suo secondo libro, Il ministero della suprema felicità, che arriva dopo 20 anni di distanza dal suo bellissimo debutto Il dio delle piccole cose, ed è passata anche dall'Italia. Questo weekend parte benissimo.
Arrivo all'aeroporto, osservando l'ottimo e ampio spazio per il drop off, cambiato dall'ultima volta (pochi mesi fa) in cui sono arrivato in taxi, ed entro. Check in automatico, drop del bagaglio in stiva, anche quello automatico, controlli, e via in cerca di un ristorantino dove pranzare. Scelta che cade, lo so mi sto turistizzando, su Amo', per una pizza. Dopo di che, si attende il volo. Volo regolare, arrivo all'aeroporto di Praga on time, il mio trasferimento è lì che mi attende, una ventina di minuti di tragitto, ed eccomi al Liliova.
Mi installo, attraverso la strada per un hamburger alla Pension U Lilie, prenoto un tour guidato per l'indomani, e mi corico. A domani.
Nel frattempo, qualche anteprima.
Non è la prima volta che mi organizzo un weekend lungo, o un city break, come si usa dire ultimamente, direttamente mentre sono in una trasferta di lavoro, e spero non sia l'ultima. Stavolta poi, la cosa divertente è che lunedì, anziché tornare a casa, ripassando da Bruxelles, dovrò andare in Francia, sempre per lavoro. Ma andiamo per ordine. L'aereo, prima volta con la Brussels Airlines, partirà da Zaventem, l'aeroporto ufficiale di Bruxelles, quello non troppo lontano dal centro, alle 16,30, quindi ho tutto il tempo, ma decido, per ottimizzare i tempi, di lasciare l'hotel alle 11,30, subito dopo aver fatto il check out (e sfruttare la camera fin quasi al limite, andare all'aeroporto a quell'ora (già prenotato il taxi ieri sera), in modo da arrivare per l'ora di pranzo, pranzare con calma lì, da qualche parte, e poi attendere diligentemente l'imbarco. Quindi mi sveglio un (bel) po' più tardi del solito, scendo a far colazione, risalgo per cazzeggiare e chiudere i bagagli, e poi fattasi l'ora, scendere e, come detto, fare il check out e prendere il taxi. Così faccio, se non fosse che, terminato il check out, uno dei concierge mi dice che il mio taxi è già arrivato (10 minuti di anticipo). Nessun problema, sono pronto. Mentre lascio la hall, noto una signora indiana, circondata da due caucasiche, chiaramente le sue assistenti. Sono sicuro che è chi credo che sia. La vedo ingrugnita e quindi non la disturbo. Ma, mentre esco, domando al concierge (in inglese): "scusi, ma quella signora indiana, nella hall, è Arundhati Roy?" Al che lui mi risponde "non lo so signore". Per un attimo, l'idea che in quell'albergo mi abbiano trattato come un'icona della letteratura mondiale, mi fa sorridere. Esco e salgo in taxi, digitando su google "Arundhati Roy Bruxelles". E' qui per il suo tour promozionale per l'uscita del suo secondo libro, Il ministero della suprema felicità, che arriva dopo 20 anni di distanza dal suo bellissimo debutto Il dio delle piccole cose, ed è passata anche dall'Italia. Questo weekend parte benissimo.
Arrivo all'aeroporto, osservando l'ottimo e ampio spazio per il drop off, cambiato dall'ultima volta (pochi mesi fa) in cui sono arrivato in taxi, ed entro. Check in automatico, drop del bagaglio in stiva, anche quello automatico, controlli, e via in cerca di un ristorantino dove pranzare. Scelta che cade, lo so mi sto turistizzando, su Amo', per una pizza. Dopo di che, si attende il volo. Volo regolare, arrivo all'aeroporto di Praga on time, il mio trasferimento è lì che mi attende, una ventina di minuti di tragitto, ed eccomi al Liliova.
Mi installo, attraverso la strada per un hamburger alla Pension U Lilie, prenoto un tour guidato per l'indomani, e mi corico. A domani.
Nel frattempo, qualche anteprima.
La torre dell'orologio astronomico, purtroppo in corso di restauro |
Il suggestivo vecchio cimitero ebraico |
Il castello |
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