No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190630

Arrampicata senza corde

Free Solo - Di Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi (2018)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

C'è chi ha paragonato questa impresa di Alex Honnold, 33enne alpinista statunitense specializzato in free solo (arrampicata senza corde, imbragatura, o qualsiasi altro tipo di protezione) e nell'arrampicata di velocità, alla conquista della Luna. Il 3 giugno 2017, questo tipo sicuramente fuori dal comune, dopo anni di preparazione (anche da parte della troupe di ripresa), ha risalito senza corde, il famoso (per gli scalatori) El Capitan, e questo splendido documentario, che ha vinto l'Oscar nel 2019, ci racconta dell'impresa e del personaggio.

Amico di Tommy Caldwell (mi verrebbe da dire ovviamente), Alex è probabilmente un tipo ancora più strano di lui. Questo documentario davvero interessante e dal ritmo quasi asfissiante, ce lo racconta in maniera spettacolare. Non potrebbe essere stato altrimenti, vista la coppia di regia, e l'intera troupe, tutti scalatori professionisti. Da non perdere.

Friend of Tommy Caldwell (I would say of course), Alex is probably an even stranger type of him. This really interesting documentary with an almost suffocating rhythm tells us about Alex, in a spectacular way. It could not have been otherwise, given the couple of the directors, and the entire crew, all professional climbers. Not to be missed.

20190628

Morto per me

Dead to Me - Di Liz Feldman - Stagione 1 (10 episodi; Netflix) - 2019

Sobborghi di Los Angeles. Jen Harding, una agente immobiliare dal carattere irascibile, madre di due figli, rimane vedova a causa di un hit-and-run (automobilista che travolge un pedone e scappa) che uccide il marito. Ancor più suscettibile a causa dell'accaduto, durante un incontro di un gruppo di supporto per il dolore del lutto incontra Judy Hale, una chiacchierona che sembra l'esatto opposto di Jen. Le due diventano amiche inseparabili, ma Jen non sa che Judy è proprio...

Simpatica dark comedy targata Netflix che dopo un mese dalla messa in onda ha attenuto il rinnovo per una seconda stagione, Dead to Me non è esattamente imperdibile, ma può essere interessante. La chimica tra le due protagoniste Christina Applegate (Jen) e Linda Cardellini (Judy) è indovinata, ed è un passatempo divertente che fa riflettere sull'elaborazione del lutto.

Nice dark comedy by Netflix that after a month from the broadcasting has been renewed for a second season, Dead to Me isn't exactly a must, but it can be interesting. The chemistry between the two protagonists Christina Applegate (Jen) and Linda Cardellini (Judy) is guessed, and is a fun pastime that makes one reflect on the elaboration of mourning.

20190627

Il muro dell'alba

The Dawn Wall - Di Josh Lowell e Peter Mortimer (2017)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

Documentario che racconta in parte la vita dello scalatore statunitense Tommy Caldwell, 40enne, e nello specifico si concentra sulla sua impresa più recente, la scalata della parete detta Dawn Wall, della montagna El Capitan, nel Parco Nazionale dello Yosemite, compiuta, dopo sei anni di studio e tentativi, insieme a Kevin Jorgeson.

Non mi intendo né di montagna né di arrampicate di nessun tipo, ma spinto da un amico che invece ha questa passione, ho recuperato alcuni documentari sul tema, sempre seguendo i suoi consigli. Tralasciando (ma si fa per dire, è una delle cose bellissime di questo documentario) gli scenari, il documentario ci fa scoprire un personaggio assolutamente fuori dagli schemi, Tommy Caldwell, una delle dimostrazioni che l'essere umano è capace di qualsiasi cosa. E, anche per chi, come me, non è appassionato e/o conoscitore, incuriosisce verso il fascino dell'arrampicata. Molto bello.

I'm not an expert neither of mountain nor of climbing of any kind, but driven by a friend who instead has this passion, I recovered some documentaries on the subject, always following his advice. Leaving aside (but so to speak, it is one of the beautiful things of this documentary) the scenarios, the documentary makes us discover a character absolutely out of the box, Tommy Caldwell, one of the demonstrations that the human being is capable of anything. And, even for those who, like me, are not passionate and/or knowledgeable, it let you full of curiousity about the fascination of climbing. Very beautiful.

20190626

Epoca irragionevole

Age of Unreason - Bad Religion (2019)

Faccio un'altra ammenda per non aver mai parlato, su questo blog, della storica e seminale band di Los Angeles, California, attiva fin dal 1980, e parto subito dicendovi che, al netto di tutte le nuove tendenze, della continua ricerca di intriganti crossover che mettano insieme rock pesante a cose lontanissime, mentre ascoltavo ripetutamente questo diciassettesimo disco dei Bad Religion, mi sono commosso. Così come ebbi a dire parlandovi dei loro pargoli (seguaci, nipoti, figli, eredi, fate voi) Rise Against, c'è qualcosa di puro nella musica e nelle canzoni dei BR, seppure autori di una formula che è praticamente sempre la stessa, ed è la purezza delle idee, la costanza di scrivere ancora oggi, testi che parlano alla testa e al cuore, e di mettere sempre prima di tutto l'impegno sociale, suonando musica divertente. Giù il cappello.



I make another apology for never having spoken, on this blog, about the historical and seminal band of Los Angeles, California, active since 1980, and I immediately start telling you that, net of all the new trends, of the continuous search for intriguing crossovers that put together heavy rock to very distant things, while I repeatedly listened to this seventeenth Bad Religion record, I was moved. So as I already wrote talking about their babies (followers, nephews, children, heirs, up to you guys) Rise Against, there is something pure in the music and songs of the BR, even if they are the authors of a formula that is almost always been the same, and it is the purity of ideas, the constancy of writing, still today, lyrics that speak to the head and the heart, and to always put social commitment first of all, while playing funny music. Hat down.

20190625

Chi combatte con una frenesia selvaggia

Berserker - Amon Amarth (2019)

Avevamo parlato della band svedese giusto poche settimane fa; approfitto dell'occasione per porgervi le mie scuse. Nella recensione di The Pursuit of Vikings, avevo detto erroneamente che non li avevo mai ascoltato fino ad allora. Probabilmente avevo fretta, perché una semplice ricerca sul blog, mi avrebbe ricordato che ne avevo scritto nel 2011, parlandovi del loro ottavo Surtur Rising. Fatto ammenda, veniamo a Berserker (la parola norrena, anglicizzata, significa appunto, la trance da combattimento), il loro undicesimo disco, che qualche critico ha acclamato come uno dei loro più duri. Come già espresso in passato, il sound degli svedesi è zero originale, ma del tutto particolare: è un po' come ascoltare gli Iron Maiden (uso sempre questo riferimento, molto semplice ma indicativo) con il cantante dei Lamb of God. Il suono è potente, ma stilisticamente è molto classic heavy metal: la loro catalogazione come melodic death metal è dovuta, a mio modesto parere, semplicemente al cantato di Johan Hegg. Detto questo, saprete cosa aspettarvi, e, se vi piace il metal, vinto il primo spaesamento, troverete questo disco prevedibile ma coinvolgente.



We talked about the Swedish band just a few weeks ago; I take this opportunity to offer you my apologies. In the review of The Pursuit of Vikings, I had mistakenly said that I had never listened to them until then. I was probably in a hurry, because a simple blog search would remind me that I wrote about it in 2011, talking about their eighth Surtur Rising. Once I have made amends, we come to Berserker (the Norse word, anglicized, which means precisely, the combat trance), their eleventh record, which some critics have acclaimed as one of their strongest. As already expressed in the past, the sound of the Swedes is zero original, but quite special: it's a bit like listening to Iron Maiden (I always use this reference, very simple but indicative) with the singer of Lamb of God. The sound is powerful, but stylistically it is very classic heavy metal: their cataloging as melodic death metal is due, in my humble opinion, simply to the singing of Johan Hegg. Having said that, you will know what to expect, and, if you like metal, having won the first disorientation, you will find this album predictable but engaging.

20190624

Non vero

The Unreal McCoy - Virginiana Miller (2019)

Il settimo disco dei livornesi è anche il loro primo in inglese: un percorso inverso rispetto, per esempio, a quello fatto dagli Afterhours, e che chissà, se vuole essere un passo ambizioso, o solo uno sfizio. Probabilmente, e dico probabilmente, la cosa non durerà, ed è stata solamente una scelta "obbligata": il disco è cantato in inglese perché è il disco americano dei Virginiana Miller, perché parla degli States di provincia, perché suona, o almeno tende a suonare, in quel modo, prova a suonare per trasportare l'ascoltatore proprio lì. Il risultato non è perfetto, purtroppo, ma è senza dubbio apprezzabile, perché Simone Lenzi riesce ad essere abbastanza bravo (anche qui, non perfetto) nella pronuncia e nei toni, e le tracce non sono tutte belle, ma ce ne sono di molto belle (una su tutte, Lovesong). Meno dark, meno shoegaze, più country alternative, dal punto di vista strettamente musicale.



The seventh record by the band from Livorno is also their first in English: a reverse path to, for example, the one made by Afterhours, and who knows, if it wants to be an ambitious step, or just a whim. Probably, and I say probably, it will not last, and it was only a "forced" choice: the record is sung in English because it is the American album by Virginiana Miller, because it speaks of the provincial US, because it sounds, or at least tends to playing that way, try playing to transport the listener right there. The result is not perfect, unfortunately, but it is undoubtedly appreciable, because Simone Lenzi manages to be quite good (even here, not perfect) in pronunciation and tone, and the tracks are not all beautiful, but there are very beautiful ones (one above all, Lovesong). Less dark, less shoegaze, more country alternatives, from a strictly musical point of view.

20190623

Quinto

V - Spidergawd (2019)

La band norvegese ha saltato un anno (il 2018), visto che, dal loro debutto, dal 2014 al 2017 hanno pubblicato 4 album, solitamente in gennaio, con una regolarità mostruosa; ma, nel gennaio del 2019, sono tornati con questo V, un disco che non cambia di una virgola tutto quello che abbiamo detto su di loro in passato. Un altro disco che possiamo definire di heavy rock, sempre uguale a se stesso, ma sempre bellissimo e impeccabile, con otto tracce una più bella e potente dell'altra. Davvero, una band imperdibile.



The Norwegian band missed a year (2018), since, from their debut, from 2014 to 2017 they released 4 albums, usually in January, with a monstrous regularity; but, in January 2019, they came back with this V, a record that does not change everything we said about them in the past. Another record that we can define as heavy rock, always the same, but always beautiful and impeccable, with eight tracks, one more beautiful and more powerful than the other. Really, a must-have band.

20190621

Dove i gufi conoscono il mio nome

Where Owls Know My Name - Rivers of Nihil (2018)

Un passo indietro al 2018, per parlarvi del terzo disco di questa band originaria di Reading, Pennsylvania, che a settembre prossimo saranno in Italia per una data milanese. Ascoltati per pura curiosità (ho deciso di andare a vederli per una delle band che saranno di supporto, i danesi Mol), mi hanno decisamente impressionato. Autori di un progressive death metal decisamente tecnico, su questo disco osano davvero molto, introducendo soli di sax (suonato da Zach Strouse), trombe, violoncello e voci femminili. Tracce spesso piuttosto lunghe, complesse, elaborate, ma assolutamente convincenti, con una coniugazione squisita di tecnica e potenza. Molto interessanti.



A step back to 2018, to tell you about the third record of this band originally from Reading, Pennsylvania, which in September will be in Italy for a live in Milan. Listened out of pure curiosity (I decided to go see them for one of the bands that will be there as guest, the Danish Mol), they definitely impressed me. Authors of a decidedly technical progressive death metal, on this record they really dare a lot, introducing sax solo (played by Zach Strouse), trumpets, cello and female vocals. Tracks often quite long, complex, elaborate, but absolutely convincing, with an exquisite combination of technique and power. Very interesting.

20190620

Migliore centro comunitario di oblio

Better Oblivion Community Center - Better Oblivion Community Center (2019)

Debbo confessarvi, chi mi conosce lo immaginerà già, che ho dovuto vincere la mia viscerale antipatia verso Conor Oberst, uno dei due componenti di questo progetto, per riuscire a dare un giudizio spero equilibrato su questo disco, uscito agli inizi del 2019. Al tempo stesso, pur non essendo ancora riuscito ad ascoltare il suo debutto Stranger in the Alps, mi è bastato sentirla nel gustosissimo progetto Boygenius, per innamorarmi di Phoebe Bridgers, l'altra metà di questi Better Oblivion Community Center, nome simpatico e curioso, e probabilmente questo ha rischiato di far pendere la bilancia troppo a favore. Ma, c'è veramente poco da bilanciare: questo disco eponimo di indie folk rock è meraviglioso, anche se c'è da sopportare la voce di Oberst. Canzoni scritte divinamente, voci che si intrecciano benissimo, e dolcezza quasi da diabete. Soffice come gommapiuma, bellissimo.



I must confess to you, those who know me will imagine it already, that I had to overcome my visceral antipathy towards Conor Oberst, one of the two components of this project, to be able to give a judgment I hope balanced on this record, released at the beginning of 2019. At the same time, although I am not yet able to hear her debut Stranger in the Alps, it was enough to hear her in the very tasty Boygenius project, to fall in love with Phoebe Bridgers, the other half of these Better Oblivion Community Centers, a funny and curious name, and probably this threatened to tip the balance too much. But, there is very little to balance: this eponymous record of indie folk rock is wonderful, even if we have to put up with the voice of Oberst. Divinely written songs, voices that intertwine very well, and almost diabetes-like sweetness. Soft like foam rubber, beautiful.

20190619

Shine

Madrugada, Latteria Molloy, Brescia, 4 maggio 2019
Poco dopo l'avventura norvegese che vi ho raccontato qui, la band che si riuniva per festeggiare il ventennale dall'uscita del loro album di debutto, mette in piedi un tour europeo. Addirittura tre date in Italia, Roma Milano e Brescia, non posso esimermi e scelgo quella di Brescia visto che si terrà di sabato. Con un minimo di anticipo eccomi alla Latteria Molloy, un locale dove non ho mai messo piede ma che mi piace subito, con una bella atmosfera rilassata, e che si riempie con un paio di centinaia di persone, per il concerto che comincia con un discreto ritardo rispetto all'orario annunciato, ma si sa, l'abitudine è tutta italica ed è dura a morire.

Non c'è alcuna band di apertura, e la scaletta è più o meno la solita vista e sentita ad Oslo (ovviamente senza l'ospite Ane Brun), ed è quella che i norvegesi stanno rispettando in quasi tutte le date in giro per l'Europa, cambiando qualcosa durante il lungo encore (che arriva a otto canzoni in alcune date). La prestazione è impeccabile, la band affiatata, sciolta, e il leader/cantante Sivert Hoyem si lascia andare, soprattutto verso la fine, a ringraziamenti e ad aneddoti in alcuni casi davvero gustosi (come quando racconta di come nacque il titolo del loro primo disco, appunto Industrial Silence), e, scusate la ripetizione, gustandosi l'apprezzamento sentitissimo che arriva loro dal pubblico. Durante una di queste chiacchierate/introduzioni, Hoyem si lascia perfino scappare che ci potrebbe essere un seguito a questa reunion. E noi fan siamo tutti qui a braccia aperta, aspettandoli.



There is no opening band, and the setlist is more or less the usual sight and heard in Oslo (obviously without the guest Ane Brun), and it is the one that the Norwegians are respecting in almost all the dates around Europe, changing something during the long encore (which reaches eight songs on some dates). The performance is impeccable, the band is well matched, and the leader/singer Sivert Hoyem lets himself go, especially towards the end, to thanks and anecdotes in some cases really tasty (like when he tells how the title of their first record was born, indeed Industrial Silence), and enjoying the heartfelt appreciation that comes to them from the public. During one of these chats/introductions, Hoyem even lets himself escape that there could be a follow-up to this reunion. And we, fan, are all here with open arms, waiting for them.

20190618

L'Alienista

The Alienist - Di Caleb Carr - Stagione 1 (10 episodi; TNT) - 2018

1896, New York. Una serie di cruenti omicidi di ragazzini prostituti impauriscono la città. Il commissario Teddy Roosevelt, fresco di nomina, conscio della corruzione che impazza nelle fila della polizia della quale è al comando, incarica segretamente l'amico e psicologo criminale Laszlo Kreizler, e l'illustratore giornalistico John Moore, di condurre le indagini. Laszlo mette insieme una curiosa task force, per risolvere i casi, non senza enormi difficoltà. Una soluzione positiva rafforzerebbe la fiducia in una scienza, quella appunto della psicologia criminale, al tempo praticamente sconosciuta.

A metà tra Mindhunter e The Knick, The Alienist è un buon prodotto, dalla partenza lenta ma mano a mano piuttosto intrigante. Basata sull'omonimo romanzo di Caleb Carr, avrà un seguito, sempre basato sui libri di Carr, e si avvale di un cast di outsider (per vari motivi), che però funziona.

Halfway between Mindhunter and The Knick, The Alienist is a good product, with a slow start but rather intriguing. Based on the novel of the same name by Caleb Carr, it will have a sequel, still based on Carr's books, and uses a cast formed by outsider (for various reasons), but that works.

20190617

Abbattere la casa

Knock Down the House - Di Rachel Lears (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Documentario che segue il percorso per vincere le primarie locali del 2018, di quattro candidate Democratiche donne, giovani e non politiche di professione, scelte da due comitati politici quali Justice Democrats e Brand New Congress, comitati che vogliono una politica meno influenzata dalle lobby. Tre di loro non ce l'hanno fatta, ma una si. Quest'ultima si chiama Alexandria Ocasio-Cortez, non sappiamo se cambierà il corso della storia, ma di sicuro ha già dato qualche sonoro scossone, dato che dopo le primarie, è stata eletta al Congresso, diventando la più giovane parlamentare della storia USA.

Documentario che non va, a mio parere, giudicato assolutamente dal punto di vista tecnico, ma dal punto di vista decisamente "di parte": non piacerà certo a chi, anche da non statunitense, sostiene Trump e i Repubblicani in genere. A chi invece, come me, spera in un ritorno al potere dei Democratici, e che addirittura, segue AOC (Alexandria Ocasio-Cortez) proprio da quanto ha vinto le primarie, questo documentario darà una speranza in una politica migliore. 

Documentary that does not go, in my opinion, judged absolutely from a technical point of view, but from a decidedly "partisan" point of view: it will like only to those who, even from non-US, will certainly not like Trump and the Republicans in general. To those who, like me, are hoping for a return to power of the Democrats, and who even, follows AOC (Alexandria Ocasio-Cortez) precisely from when she won the primaries, this documentary will give hope in a better politics.

20190616

Latest

Casey + Gatherers + Acres + What We Lost + Moderntears, La Tenda MO, 27 aprile 2019

Un sabato di primavera che finalmente sa d'estate, un incontro con amici nordisti, una passeggiata per Modena, brulicante di giovani allegri, si mangia qualcosa ed eccoci a La Tenda, locale ammirevole per l'impegno a portare musica veramente underground, per di più gratis. Cinque band sono veramente troppe, ed arriviamo giusto in tempo per l'ultimo pezzo degli Acres, band inglese già compagna di tour degli headliner di stasera. Pubblico sparuto, ci avviciniamo fin sotto il palco, bassissimo, per l'esibizione dei Gatherers, band del New Jersey che fonde l'hardcore melodico e lo screamo. Non il massimo sul palco, per essere statunitensi, ma ci vanno giù duro e i pezzi sono buoni: l'amico Beach me li aveva raccomandati, ma ancora non ero stato in grado di sentirli prima di stasera.

Rapidissimo cambio palco, ed ecco la band gallese, che sta portando in tour l'ottimo Where I Go When I Am Sleeping, e la decisione di sciogliersi dopo questo giro. I tempi sono stretti, l'esibizione dura quindi un'ora scarsa, ma c'è il tempo per apprezzare le sonorità hardcore virate in salsa shoegaze, e quella ricerca melodica affannosa, quegli stacchi densi di pathos che ce li faranno ricordare. Un mazzo di fiori attaccato all'asta del microfono di Tom è un po' il simbolo di questa band, durata il tempo di due album in studio, che picchia duro ma che è (era) capace di grandissima sensibilità. E' stato un piacere conoscervi.

Rapid stage change, and here is the Welsh band, which is bringing the excellent Where I Go When I Am Sleeping on tour, and the decision to disband after this round. The times are tight, the performance therefore lasts a short time, but there is time to appreciate the hardcore sounds turned in shoegaze sauce, and that frantic melodic research, those breaks full of pathos that will make us remember them. A bunch of flowers attached to Tom's microphone rod is a little bit the symbol of this band, which lasted two studio albums, which beats hard but is (was) capable of great sensitivity. It was a pleasure to meet you.

20190614

Moon Shadow

American Gods - Sviluppata da Bryan Fuller e Michael Green - Stagione 2 (8 episodi; Starz) - 2019

Una dozzina di Antichi Dei si riuniscono, e Shadow è ammesso all'incontro. Nel frattempo, Mr. World sta organizzando una contro offensiva. Bilquis ha una strategia, ma Wednesday viene supportato da Shadow, che convince tutti a seguire il piano del suo "padrone". Più tardi, mentre tutti stanno mangiando al Wisconsin Motel America, Mr. World ordina un attacco: Zorya viene uccisa da un cecchino, e Shadow viene catturato.

La giostra impazzita di American Gods, ricordiamolo, serie tratta dalla graphic novel omonima di Neil Gaiman, continua la sua corsa (per modo di dire, visti i ritmi estremamente soporiferi) deragliante verso non si sa dove. Continuo a vederla perché a livello estetico è superba. E' stata rinnovata per una terza stagione (e davvero, non me ne capacito).

The maddened carousel of American Gods, let's remember, series taken from the graphic novel of the same name by Neil Gaiman, continues its run (so to speak, given the extremely soporific rhythms) derailing towards no one knows where. I continue to see it because at an aesthetic level it is superb. It has been renewed for a third season (and really, I can't believe it).

20190613

Occupati

Okkupert - Di Jo Nesbø, Erik Skjoldbjærg e Karianne Lund - Stagioni 1 e 2 (10 e 8 episodi; TV2) - 2015/2017

In un futuro prossimo, l'instabilità medio-orientale compromette la produzione petrolifera. Gli USA raggiungono l'indipendenza energetica, e si ritirano dalla NATO, causando una crisi energetica Europea. Un catastrofico uragano alimentato dal cambiamento climatico, devasta la Norvegia, facendo 7/800 vittime e causando danni enormi. La conseguenza è l'ascesa al potere del Partito dei Verdi norvegese, guidato dall'idealista Jesper Berg, che eletto Primo Ministro dà il via all'apertura in tempi record di alcune centrali nucleari basate sul Torio, che possono fornire energia pulita, e in modo da avviare un netto taglio delle emissioni di CO2 fa cessare ogni produzione di combustibili fossili, acuendo la crisi energetica nel continente. A questo punto, l'EU acconsente all'invasione in guanti di velluto della Norvegia, a guida russa. 

Lasciatevelo dire, questa serie norvegese, tratta da un'idea dello scrittore norvegese Jo Nesbo, e che ha (ovviamente) fatto infuriare i russi, è semplicemente geniale ed estremamente coinvolgente. Oltre all'idea, ritmo, sottotrame, cast, location, davvero meritevoli. Sono felice che, prima o poi, si farà una terza stagione.

Let me tell you, this Norwegian series, taken from an idea by the Norwegian writer Jo Nesbo, and which (obviously) infuriated the Russians, is simply brilliant and extremely involving. Besides the idea, rhythm, subplots, cast, location, it's really worthy. I am happy that, sooner or later, a third season will be aired.

20190612

Sorriso dai denti scheggiati

Chip Tooth Smile - Rob Thomas (2019)

E' veramente un peccato ascoltare voci del genere cantare dischi del genere. Rob Thomas, statunitense nato in Germania (padre nella US Army), voce dei decenti ma non imprescindibili Matchbox Twenty, e soprattutto, cantante e autore delle liriche della indimenticabile (almeno per me) Smooth, da quel discone che fu Supernatural di Carlos Santana, ha una voce che meriterebbe quantomeno di cantare sempre pezzi come quest'ultimo citato, e non cose totalmente scontate come quelle che riempiono questo disco, che è probabilmente uno dei peggiori ascoltati nel 2019.



It is really a shame to hear such voices sing such records. Rob Thomas, American born in Germany (father in the US Army), voice of the decent but not indispensable band Matchbox Twenty, and above all, singer and author of the lyrics of the unforgettable (at least for me) Smooth, from that huge album that was Supernatural by Carlos Santana, he has a voice that at least deserves to always sing tracks like the last one mentioned, and not totally discounted things like those that fill this Chip Tooth Smile, which is probably one of the worst listened to in 2019.

20190611

Fa male essere umani

Hurts 2B Human - P!nk (2019)

Ottavo disco in studio per Alecia Beth Moore in arte Pink, e c'è da dire che la ragazza continua a saper scrivere canzoni pop che ti acchiappano, scegliendo le collaborazioni giuste, e riesce a stare al passo con i tempi. Il disco si fa ascoltare. Però (e qui passiamo ai lati negativi), non fa più breccia nel mio cuore rock già da alcuni album, e trovo una certa omogeneità (pezzi quindi troppo simili tra di loro) in questo Hurts 2B Human. A voi la scelta.



Eighth record in the studio for Alecia Beth Moore aka Pink, and it must be said that the girl continues to know how to write pop songs that catch you, choosing the right collaborations, and manages to keep up with the times. The album let it listen to itself with no problems. But (and here we go to the negative sides), it no longer breaks my heart from some albums, and I find a certain homogeneity (tracks too similar to each other) in this Hurts 2B Human. To you the choice.

20190610

Dopo che il porno finisce

After Porn Ends / After Porn Ends 2 / After Porn Ends 3 - Di Bryce Wagoner (1, 2) e Brittany Andrews (3) - 2012/2017/2018
Giudizio sintetico: curioso (2,5/5)

Tre documentari pieni di interviste a famose e famosi ex attrici/attori dell'industria porno USA: le loro origini, quello che sognavano di fare, quello che hanno fatto, quello che sono adesso. E, soprattutto, la domanda principe: possono vivere davvero una vita "normale" dopo il porno?

Tre documentari, leggermente diversi nello stile e nella struttura (i primi due simili, il terzo è leggermente diverso, non per niente il regista cambia - è una ex attrice porno), pieni di curiosità, gustose se siete appassionati del genere, e abbastanza godibili, che mostrano senza dubbio un paio di cose: una vita dopo il porno non è facile, ma è possibile, certo si deve essere molto equilibrati, e supportati. Il 2 e il 3 li trovate su Netflix Italiano.

Three documentaries, slightly different in style and structure (the first two are similar, the third is slightly different, not for nothing the director changes - is a former porn actress), full of curiosity, tasty if you are passionate about the genre, and quite enjoyable, which undoubtedly show a couple of things: a life after porn is not easy, but it is possible, of course you have to be very balanced, and supported. The 2 and 3 can be found on Netflix Italy.

20190609

Sasami Ashworth

Sasami - Sasami (2019)

Ex tastierista nei Cherry Glazerr, Sasami Ashworth fa base a Los Angeles e debutta con un disco fatto da chitarre riverberate (del fratello JooJoo) e synth malinconici. Buon songwriting, voce soffice come pan di spagna, liriche vagamente tristi, su un complesso che potrebbe essere anche scambiato per spensierato. Non male, ma c'è da lavorarci su ancora un po'.



Former keyboardist in Cherry Glazerr, Sasami Ashworth is based in Los Angeles and debuts with a record made of reverberated guitars (by her brother JooJoo) and melancholic synths. Good songwriting, soft voice like sponge cake, vaguely sad lyrics, on a complex that could also be mistaken for carefree. Not bad, but there is still some work to do.

20190607

Saluta Stan

Periphery IV: Hail Stan - Periphery (2019)

A dispetto del numero del titolo, questo è il sesto disco in studio per la band di Washington D.C., US, capitanata dal dotatissimo chitarrista Misha Mansoor detto Bulb, formata da musicisti tutti estremamente validi, non ultimo il cantante Spencer Sotelo. Nonostante sia il sesto, questo è il mio primo approccio a loro; rischiando di sbagliare la mia valutazione, posso dirvi che anche questa è una band da tenere decisamente d'occhio. Fautori di una sorta di progressive metal che alterna sonorità spiccatamente djent ad altre molto più pop, e con uno stile chitarristico che ricorda quello di molti axe hero, questo disco è estremamente godibile, nonostante lo stile molto variegato. Aperture super melodiche e, come detto, quasi pop (pur rimanendo metal: in qualche passaggio ricordano i Thirty Seconds to Mars), parti aggressive e, appunto, punteggiate da ritmiche djent, tracce lunghe e anche molto lunghe (l'apertura è riservata a Reptile, 16 minuti e 44 secondi), complesse ma digeribili senza sforzi. Da provare.



Despite the title number, this is the sixth studio album for the band from Washington D.C., US, headed by the highly talented guitarist Misha Mansoor known as Bulb, made up of extremely good musicians, not least the singer Spencer Sotelo. Despite being the sixth, this is my first approach to them; risking to make a mistake in my evaluation, I can tell you that this is also a band to keep an eye on. Proponents of a sort of progressive metal that alternates distinctly djent sounds with much more pop ones, and with a guitar style reminiscent of many axe heroes, this record is extremely enjoyable, despite the very varied style. Super melodic openings and, as mentioned, almost pop (while remaining metal: in some passages they recall Thirty Seconds to Mars), aggressive parts and, precisely, punctuated by djent rhythms, long and even very long tracks (the opening is reserved for Reptile, 16 minutes and 44 seconds), complex but easily digestible. To try.

20190606

Ricominciare

Begin Again - Norah Jones (2019)

Sono passati un po' di anni da quando il soprannome Noia Jones mi fece molto ridere, cosa che vi racconto ogni volta che parliamo di un nuovo disco di Norah. Questo settimo disco, tra l'altro molto breve (meno di mezz'ora), conferma la fase di evoluzione positiva per l'artista nata a Manhattan e cresciuta nel Texas. Canzoni dove si incontrano tutte le sue influenze musicali, canzoni più intense, meglio scritte, con più cuore, più vere. A me basterebbe già così, ma c'è da aggiungere che è pure suonato benissimo.



It's been a while since the nickname Noia Jones (Boredom Jones) made me laugh, which I tell you every time we talk about a new Norah record. This seventh album, among other things very short (less than half an hour), confirms the phase of positive evolution for the Manhattan-born artist who grew up in Texas. Songs where all her musical influences meet, songs more intense, better written, with more heart, more true. It would already be enough for me, but we have to add that it is also very well played.

20190605

DCI John Luther

Luther - Di Neil Cross - Stagioni 1, 2, 3, 4, 5 (6, 4, 4, 2, 4 episodi; BBC One) - 2010/2019

Londra. John Luther è un Detective Chief Inspector (DCI), che lavora per l'Unità crimini violenti. Poliziotto assolutamente dedito, è ossessivo, quasi posseduto dal suo lavoro, talvolta soggetto a scatti d'ira violenta. Luther paga a prezzo altissimo la sua dedizione: non riesce ad impedire che l'oscurità dei crimini con i quali si ritrova ad avere a che fare, lo consumino. Il lavoro viene sempre avanti a tutto; la sua dedizione è, al tempo stesso, una benedizione e una maledizione, sia per lui, che per chi gli sta vicino.

E finalmente ho trovato il tempo per vedermi, tutto d'un fiato, le cinque stagioni di Luther, fighissima serie BBC (con Paradise Circus dei Massive Attack sui titoli di testa, vedete un po' voi) con un fighissimo e stropicciato Idris Elba nella parte dell'implacabile e inarrestabile protagonista. E non c'è niente da fare: gli inglesi, i polizieschi li sanno davvero fare molto bene.  

And finally I found the time to see, in one breath, the five seasons of Luther, the very cool BBC series (with Paradise Circus by Massive Attack on the credits, do your math) with a very cool and wrinkled Idris Elba in the part of the relentless and unstoppable protagonist. And there is nothing to do: the British really know how to do the police dramas, very very well.

20190604

Speciale

Special - Di Ryan O'Connell - Stagione 1 (8 episodi; Netflix) - 2019

Ryan Hayes è un giovane uomo gay, afflitto da una paralisi cerebrale infantile. Ha una madre single iperprotettiva, ma decide di emanciparsi, e di riscrivere, in qualche modo, la sua storia, per poter vivere finalmente la vita che desidera.

Basata sulla biografia I'm Special: And Other Lies We Tell Ourselves, scritta da Ryan O'Connell, che ha in seguito ideato, scritto, prodotto e interpretato, nel ruolo del protagonista, questa serie, Special è un altro prodotto decisamente simpatico, breve ed innovativo, che arriva da Netflix. Da vedere in una sera.

Based on the biography I'm Special: And Other Lies We Tell Ourselves, written by Ryan O'Connell, who later conceived, wrote, produced and performed, in the lead role, this series, Special is another decidedly likeable product, short and innovative, which comes from Netflix. To see in one evening.

20190603

Arrivo

Arrival - Di Denis Villeneuve (2016)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

USA. Louise Banks è una linguista di indubbia fama e valore, ed ha una cattedra in una università statunitense, ha scritto libri. Sembra tormentata da una perdita (la figlia Hannah è morta ancora piccola, di una malattia incurabile). Un giorno che sembra qualunque, dodici misteriosi oggetti, evidentemente alieni, appaiono contemporaneamente in dodici punti del pianeta. Louise viene cooptata per far parte di una ristretta squadra che dovrà provare a comunicare con le creature che guidano la navicella che è apparsa nel Montana, insieme al fisico Ian Donnelly, e agli ordini del colonnello G.T. Weber, dell'esercito US.

Tratto dal racconto Story of Your Life di Ted Chiang, che non ho letto ma immagino bellissimo, questo film di fantascienza che finalmente sono riuscito a vedere, mi ha riconciliato con il regista canadese, che seguo fin dai suoi inizi. E' riuscito, grazie evidentemente ad una storia intrigante e ad un cast ben scelto, a raccontare una storia sugli alieni che sia credibile, e che al tempo stesso, rifletta sulla natura umana. Fatto benissimo ed estremamente coinvolgente.

Taken from the short story Story of Your Life by Ted Chiang, which I haven't read but I imagine beautiful, this science fiction film that I finally managed to see, reconciled me with the Canadian director, who I've been following since his beginnings. He succeeded, evidently thanks to an intriguing story and a well-chosen cast, to tell a story about aliens that is credible, and that at the same time reflects on human nature. Very well done and extremely engaging.

20190602

Amore, morte e robot

Love Death + Robots - Di Tim Miller - Stagione 1 (18 episodi; Netflix) - 2019

Vagamente ispirata al mitico Heavy Metal, un gruppo di produttori importanti ha messo insieme una serie di 18 brevi e brevissime storie, tratte da varie storie (tra cui anche un paio di Joe Lansdale), adattate da un ristretto gruppo di sceneggiatori, e animate da diversi studi di animazione, con tecniche diverse.

Interessante, perfino eccitante, esperimento Netflix con varie tecniche di animazione, storie futuristiche ed intriganti. Molto fruibile (gli episodi, tutti autoconclusivi, vanno dai 6 ai 17 minuti), e davvero molto interessante, con alcuni picchi assolutamente degni di nota.

Interesting, even exciting, Netflix experiment with various animation techniques, futuristic and intriguing stories. Very easy to watch (the episodes, all self-contained, ranging from 6 to 17 minutes), and really very interesting, with some peaks absolutely noteworthy.