Silver Tongue - Torres (2020)
Quarto disco per Mackenzie Scott aka TORRES, disco sulla cui genesi, Pitchfork sottintende esserci la ricerca di un'audience più vasta, a causa del fallimento commerciale del disco precedente Three Futures, che ha causato pure la rottura con la sua vecchia etichetta. Può anche essere: quel che pare a me, è che il risultato, è quanto di più brillante si potesse aspettarci. Forse leggermente più "semplice" del suo predecessore, meno militante e più intimista, liriche comprese, il disco risulta davvero intenso e ti conquista al primo ascolto, per poi entrarti dentro con i seguenti. Un po' per il suo look tendente al cowboy, un po' per la sua gaytudine, mi è venuto da fare il paragone con Orville Peck, ma c'è da dire che forse TORRES è ancor più sperimentale, continuando a flirtare con la musica elettronica. Come che sia, davvero un buon disco.
Fourth album for Mackenzie Scott aka TORRES, album on whose genesis, Pitchfork implies that there is the search for a wider audience, due to the commercial failure of the previous work Three Futures, which also caused the break with her old label. It can also be: what it seems to me is that the result is the most brilliant thing we could expect. Perhaps slightly "simpler" than its predecessor, less militant and more intimate, including lyrics, the record is really intense and conquers you at first listen, and then it insinuates into you with the following. Partly because of her cowboy-like look, partly due to her gayness, it popped up to my mind a comparison with Orville Peck, but it must be said that perhaps TORRES is even more experimental, continuing to flirt with electronic. As it is, a really good record.
No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20200531
20200530
Non scazzare con i gatti
Don't Fuck With Cats: Hunting an Internet Killer - Di Mark Lewis - Miniserie documentario (3 episodi; Netflix) - 2019
La serie segue un gruppo di investigatori improvvisati che lanciano una caccia all'uomo su Internet verso Luka Magnotta, che acquisì notorietà internazionale nel 2010 per aver condiviso un video online di se stesso impegnato nell'uccisione di due gattini. Magnotta è stata successivamente condannato per l'orribile omicidio dello studente cinese Jun Lin.
Come sanno gli amici che me l'hanno consigliata, non mi sarei mai aspettato un prodotto valido da questa docu-serie. E invece, nell'era dei social, questo prodotto è un qualcosa dal quale imparare. Detto questo, molto ben fatta, e con un ottimo ritmo.
As friends who recommended it to me already know, I never expected a valid product from this docu-series. Instead, in the age of social media, this product is something to learn from. That being said, very well done, and with a great pace.
La serie segue un gruppo di investigatori improvvisati che lanciano una caccia all'uomo su Internet verso Luka Magnotta, che acquisì notorietà internazionale nel 2010 per aver condiviso un video online di se stesso impegnato nell'uccisione di due gattini. Magnotta è stata successivamente condannato per l'orribile omicidio dello studente cinese Jun Lin.
Come sanno gli amici che me l'hanno consigliata, non mi sarei mai aspettato un prodotto valido da questa docu-serie. E invece, nell'era dei social, questo prodotto è un qualcosa dal quale imparare. Detto questo, molto ben fatta, e con un ottimo ritmo.
As friends who recommended it to me already know, I never expected a valid product from this docu-series. Instead, in the age of social media, this product is something to learn from. That being said, very well done, and with a great pace.
20200529
Uomo comune
Ordinary Man - Ozzy Osbourne (2020)
Nonostante non abbia più senso, parlare di un disco nuovo di Ozzy, il personaggio è di una furbizia sorprendente. Quando sei convinto che ormai sia completamente rincoglionito, eccolo sfornare un disco autocelebrativo, come se dovesse morire da un momento all'altro, dove solo per leggere la lista dei musicisti occorrono 10 minuti. La cosa ancora più sorprendente, è che il disco, seppur leggermente incoerente (grandi tracce hard rock suonate ovviamente a livello pro stanno accanto a una roba al limite del ridicolo come la title track, dove Ozzy duetta con Elton John, o la traccia conclusiva dove lo stesso viene accompagnato nientemeno che da Post Malone e Travis Scott), non è affatto da buttare, anzi, è superiore a molte altre produzioni che arrivano da band dove i componenti hanno un terzo dell'età di Ozzy. Insomma, un testamento decente, e la cosa divertente è che il personaggio in questione non accenna ad andarsene...
Although it no longer makes sense to talk about a new Ozzy album, the character is surprisingly clever. When you are convinced that he is completely gone by now, here he is churning out a self-celebrating record, as if he were to die at any moment, where only 10 minutes are needed to read the list of musicians. The even more surprising thing is that the album, although slightly inconsistent (big hard rock tracks played obviously on a pro level are next to a ridiculous stuff like the title track, where Ozzy duets with Elton John, or the closing track Take What You Want where the same Ozzy sing with none other than Post Malone and Travis Scott), is not at all to throw it away, in fact, is superior to many other productions that come from bands where the members are one third of the age of Ozzy. In short, a decent testament, and the funny thing is that the character in question shows no sign of leaving ...
Nonostante non abbia più senso, parlare di un disco nuovo di Ozzy, il personaggio è di una furbizia sorprendente. Quando sei convinto che ormai sia completamente rincoglionito, eccolo sfornare un disco autocelebrativo, come se dovesse morire da un momento all'altro, dove solo per leggere la lista dei musicisti occorrono 10 minuti. La cosa ancora più sorprendente, è che il disco, seppur leggermente incoerente (grandi tracce hard rock suonate ovviamente a livello pro stanno accanto a una roba al limite del ridicolo come la title track, dove Ozzy duetta con Elton John, o la traccia conclusiva dove lo stesso viene accompagnato nientemeno che da Post Malone e Travis Scott), non è affatto da buttare, anzi, è superiore a molte altre produzioni che arrivano da band dove i componenti hanno un terzo dell'età di Ozzy. Insomma, un testamento decente, e la cosa divertente è che il personaggio in questione non accenna ad andarsene...
Although it no longer makes sense to talk about a new Ozzy album, the character is surprisingly clever. When you are convinced that he is completely gone by now, here he is churning out a self-celebrating record, as if he were to die at any moment, where only 10 minutes are needed to read the list of musicians. The even more surprising thing is that the album, although slightly inconsistent (big hard rock tracks played obviously on a pro level are next to a ridiculous stuff like the title track, where Ozzy duets with Elton John, or the closing track Take What You Want where the same Ozzy sing with none other than Post Malone and Travis Scott), is not at all to throw it away, in fact, is superior to many other productions that come from bands where the members are one third of the age of Ozzy. In short, a decent testament, and the funny thing is that the character in question shows no sign of leaving ...
20200528
One thousand nine hundred seventeen
1917 - Di Sam Mendes (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il 6 aprile 1917, la ricognizione aerea inglese rileva che l'esercito tedesco, che si è spostato da un settore del fronte occidentale nel nord della Francia, non è in ritirata ma ha eseguito una manovra strategica verso la nuova linea Hindenburg, dove sta aspettando gli inglesi per tendere loro un'imboscata con l'artiglieria. Nelle trincee britanniche, con le linee telefoniche interrotte, due giovani soldati britannici, William Schofield, un veterano della Somme, e Tom Blake, ricevono l'ordine dal generale Erinmore di portare il messaggio al colonnello Mackenzie del Secondo Battaglione del Devonshire Reggimento, per annullare l'attacco programmato che avrebbe messo a repentaglio la vita di 1.600 uomini, incluso il tenente Joseph Blake, fratello di Blake.
Il film di Mendes, con una enfasi patriottica inglese leggermente inferiore rispetto a Dunkirk, è un film di guerra che dice abbastanza poco come storia, ma è un grandioso esercizio di stile di due ore, montato come un unico piano-sequenza, che avrebbe meritato l'Oscar per la miglior regia. Invece, delle dieci nomination, ne ha vinte tre, tutte tecniche, compresa quella per la miglior fotografia. Molto bello da vedere, insomma.
Mendes' film, with a slightly lower English patriotic emphasis than Dunkirk, is a war movie that says little, as a story itself, but it's a great two-hour exercise in style, assembled as a single one-shot, that it deserved the Oscar for Best Direction. Instead, of the ten nominations, it has won three, all techniques, including the one for the Best Cinematography. In short, very nice to see.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il 6 aprile 1917, la ricognizione aerea inglese rileva che l'esercito tedesco, che si è spostato da un settore del fronte occidentale nel nord della Francia, non è in ritirata ma ha eseguito una manovra strategica verso la nuova linea Hindenburg, dove sta aspettando gli inglesi per tendere loro un'imboscata con l'artiglieria. Nelle trincee britanniche, con le linee telefoniche interrotte, due giovani soldati britannici, William Schofield, un veterano della Somme, e Tom Blake, ricevono l'ordine dal generale Erinmore di portare il messaggio al colonnello Mackenzie del Secondo Battaglione del Devonshire Reggimento, per annullare l'attacco programmato che avrebbe messo a repentaglio la vita di 1.600 uomini, incluso il tenente Joseph Blake, fratello di Blake.
Il film di Mendes, con una enfasi patriottica inglese leggermente inferiore rispetto a Dunkirk, è un film di guerra che dice abbastanza poco come storia, ma è un grandioso esercizio di stile di due ore, montato come un unico piano-sequenza, che avrebbe meritato l'Oscar per la miglior regia. Invece, delle dieci nomination, ne ha vinte tre, tutte tecniche, compresa quella per la miglior fotografia. Molto bello da vedere, insomma.
Mendes' film, with a slightly lower English patriotic emphasis than Dunkirk, is a war movie that says little, as a story itself, but it's a great two-hour exercise in style, assembled as a single one-shot, that it deserved the Oscar for Best Direction. Instead, of the ten nominations, it has won three, all techniques, including the one for the Best Cinematography. In short, very nice to see.
20200527
A Sud della frontiera
Al sur de la frontera - Di Oliver Stone (2009)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il documentario esamina le politiche economiche di libero mercato degli Stati Uniti e del Fondo monetario internazionale e come non sono riuscite in gran parte ad alleviare la disparità cronica di reddito dell'America Latina. Il film suggerisce che le calamità finanziarie come il crollo del peso argentino del 2001, combinate con i sospetti sudamericani sugli sforzi statunitensi di eradicazione della droga e il risentimento per la vendita di risorse naturali attraverso società multinazionali, hanno contribuito all'ascesa di leader socialisti e socialdemocratici in tutta la regione.
Rivedere oggi questo documentario-spettacolo, tutto di parte, sull'ascesa di leader considerati socialisti o comunque di sinistra, a distanza di oltre 10 anni, porta a pensare che da una parte, Stone avesse ragione a (come disse lui stesso in proposito) "non ritenere necessario presentare l'opposizione", dall'altra che la Storia sia un ciclo. Per il bene che voglio all'America Latina, spero solo che questi cicli non riportino pure in auge le dittature. Come che sia, il documentario ovviamente piacerà ai simpatizzanti di sinistra, pur tenendo conto di quello che abbiamo detto prima, e farà infuriare quelli che la pensano in modo diverso.
Reviewing this documentary-show today, entirely biased, on the rise of leaders considered socialists or in any case leftist, after more than 10 years, leads us to think that on the one hand, Stone was right, as he said in this regard, "I didn't see it necessary to present the opposition's case in this film", on the other hand that History is a cycle. For the love I have toward Latin America, I only hope that these cycles do not bring dictatorships back into fashion. Whatever it is, the documentary will obviously be loved from leftist sympathizers, while taking into account what we have said before, and will infuriate those who think differently.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il documentario esamina le politiche economiche di libero mercato degli Stati Uniti e del Fondo monetario internazionale e come non sono riuscite in gran parte ad alleviare la disparità cronica di reddito dell'America Latina. Il film suggerisce che le calamità finanziarie come il crollo del peso argentino del 2001, combinate con i sospetti sudamericani sugli sforzi statunitensi di eradicazione della droga e il risentimento per la vendita di risorse naturali attraverso società multinazionali, hanno contribuito all'ascesa di leader socialisti e socialdemocratici in tutta la regione.
Rivedere oggi questo documentario-spettacolo, tutto di parte, sull'ascesa di leader considerati socialisti o comunque di sinistra, a distanza di oltre 10 anni, porta a pensare che da una parte, Stone avesse ragione a (come disse lui stesso in proposito) "non ritenere necessario presentare l'opposizione", dall'altra che la Storia sia un ciclo. Per il bene che voglio all'America Latina, spero solo che questi cicli non riportino pure in auge le dittature. Come che sia, il documentario ovviamente piacerà ai simpatizzanti di sinistra, pur tenendo conto di quello che abbiamo detto prima, e farà infuriare quelli che la pensano in modo diverso.
Reviewing this documentary-show today, entirely biased, on the rise of leaders considered socialists or in any case leftist, after more than 10 years, leads us to think that on the one hand, Stone was right, as he said in this regard, "I didn't see it necessary to present the opposition's case in this film", on the other hand that History is a cycle. For the love I have toward Latin America, I only hope that these cycles do not bring dictatorships back into fashion. Whatever it is, the documentary will obviously be loved from leftist sympathizers, while taking into account what we have said before, and will infuriate those who think differently.
20200526
Ossidiana
Obsidian - Paradise Lost (2020)
Verso l'inizio del 2019, per semplificare le operazioni di scelta dei migliori 10 album dell'anno, sul mio pc mi sono creato una sottocartella, vicino a quella che contiene gli album da recensire. Lo so, sono molto old school. Si chiama "Top 10"; al momento, quella del 2020 è ancora vuota, vuoi perché, complice la quarantena da pandemia, mi sono dedicato più a film e serie tv, vuoi perché non ho recensito, al momento, album degni di nota. Ecco: questo Obsidian, sedicesimo album in studio della band di Halifax, UK, sarà il primo degno di nota. Vedremo se, durante il 2020, sarà scalzato dalle prime 10 posizioni. Come sottolineano un po' tutti, Wikipedia compresa, i Paradise Lost sono considerati pionieri del death/doom. Essere pionieri comporta, con il passare del tempo, quantomeno padroneggiare il genere. Questo è quello che fanno, in effetti, nonostante i 32 anni di storia: il disco in questione non denota vecchiaia, stanchezza, appagamento. Bensì, chiarezza delle idee, perfezione nella composizione, ricerca della bellezza, seppur con sfumature gotiche e decadenti. Un disco che, se ci fosse una scuola metal, potrebbe essere usato come libro di testo, o perlomeno come definizione di parametri.
Around the beginning of 2019, to simplify the operations of choosing the best 10 albums of the year, on my PC I created a subfolder, next to the one that contains the albums to be reviewed. I know, I'm very old school. It's called "Top 10"; at the moment, that of 2020 is still empty, either because, thanks to the pandemic quarantine, I have dedicated myself more to films and TV series, or because I have not reviewed, at the moment, noteworthy albums. Here: this Obsidian, the sixteenth studio album by the band from Halifax, UK, will be the first noteworthy. We will see if, during 2020, it will be outcasted from the top 10 positions. As everyone points out, including Wikipedia, Paradise Lost are considered pioneers of death / doom. Being a pioneer involves, over time, at least mastering the genre. This is what they do, in fact, despite their 32 years of history: the record in question does not denote old age, tiredness, contentment. On the contrary, clarity of ideas, perfection in composition, search for beauty, albeit with Gothic and decadent shades. An album that, if there was a metal school, could be used as a textbook, or at least as a definition of parameters.
Verso l'inizio del 2019, per semplificare le operazioni di scelta dei migliori 10 album dell'anno, sul mio pc mi sono creato una sottocartella, vicino a quella che contiene gli album da recensire. Lo so, sono molto old school. Si chiama "Top 10"; al momento, quella del 2020 è ancora vuota, vuoi perché, complice la quarantena da pandemia, mi sono dedicato più a film e serie tv, vuoi perché non ho recensito, al momento, album degni di nota. Ecco: questo Obsidian, sedicesimo album in studio della band di Halifax, UK, sarà il primo degno di nota. Vedremo se, durante il 2020, sarà scalzato dalle prime 10 posizioni. Come sottolineano un po' tutti, Wikipedia compresa, i Paradise Lost sono considerati pionieri del death/doom. Essere pionieri comporta, con il passare del tempo, quantomeno padroneggiare il genere. Questo è quello che fanno, in effetti, nonostante i 32 anni di storia: il disco in questione non denota vecchiaia, stanchezza, appagamento. Bensì, chiarezza delle idee, perfezione nella composizione, ricerca della bellezza, seppur con sfumature gotiche e decadenti. Un disco che, se ci fosse una scuola metal, potrebbe essere usato come libro di testo, o perlomeno come definizione di parametri.
Around the beginning of 2019, to simplify the operations of choosing the best 10 albums of the year, on my PC I created a subfolder, next to the one that contains the albums to be reviewed. I know, I'm very old school. It's called "Top 10"; at the moment, that of 2020 is still empty, either because, thanks to the pandemic quarantine, I have dedicated myself more to films and TV series, or because I have not reviewed, at the moment, noteworthy albums. Here: this Obsidian, the sixteenth studio album by the band from Halifax, UK, will be the first noteworthy. We will see if, during 2020, it will be outcasted from the top 10 positions. As everyone points out, including Wikipedia, Paradise Lost are considered pioneers of death / doom. Being a pioneer involves, over time, at least mastering the genre. This is what they do, in fact, despite their 32 years of history: the record in question does not denote old age, tiredness, contentment. On the contrary, clarity of ideas, perfection in composition, search for beauty, albeit with Gothic and decadent shades. An album that, if there was a metal school, could be used as a textbook, or at least as a definition of parameters.
20200525
Cosa dicono gli uomini morti
What the Dead Men Say - Trivium (2020)
Il nono album in studio della band proveniente da Orlando, Florida, è una sorta di reminder: questo è l'heavy metal classico nel 2020. La struttura che, appunto, possiamo definire classica al giorno d'oggi, ha inglobato elementi di metalcore, thrash, progressive, groove, e addirittura di death metal. Strutture complesse (Iron Maiden, Metallica), cantato harsh e clean alternato, armonici e assoli con due chitarre (Iron Maiden, Judas Priest), ritmiche compresse e robuste (Metallica, tutto il thrash, il groove). Lo so, l'analisi è fin troppo semplicistica, ma credo che ci siamo capiti. I Trivium fanno questa cosa alla perfezione, e sono molto bravi a trovare la melodia in ogni parte della forma-canzone. Un disco che potete anche ascoltare a ripetizione per qualche giorno. Poi, ovviamente, non ve ne ricorderete più.
The ninth studio album by the band from Orlando, Florida, is a sort of reminder: this is classic heavy metal in 2020. The structure that, precisely, we can define as classic nowadays, has incorporated elements of metalcore, thrash, progressive, groove, and even death metal. Complex structures (Iron Maiden, Metallica), singing harsh and clean alternately, harmonics and solos with two guitars (Iron Maiden, Judas Priest), compressed and robust rhythms (Metallica, all the thrash bands, all the groove metal bands). I know, the analysis is all too simplistic, but I think we understand each other. Trivium does this perfectly, and they are very good at finding melody in every part of the musical form. A record that you can also listen to repeatedly for a few days. Then, of course, you won't remember it anymore.
Il nono album in studio della band proveniente da Orlando, Florida, è una sorta di reminder: questo è l'heavy metal classico nel 2020. La struttura che, appunto, possiamo definire classica al giorno d'oggi, ha inglobato elementi di metalcore, thrash, progressive, groove, e addirittura di death metal. Strutture complesse (Iron Maiden, Metallica), cantato harsh e clean alternato, armonici e assoli con due chitarre (Iron Maiden, Judas Priest), ritmiche compresse e robuste (Metallica, tutto il thrash, il groove). Lo so, l'analisi è fin troppo semplicistica, ma credo che ci siamo capiti. I Trivium fanno questa cosa alla perfezione, e sono molto bravi a trovare la melodia in ogni parte della forma-canzone. Un disco che potete anche ascoltare a ripetizione per qualche giorno. Poi, ovviamente, non ve ne ricorderete più.
The ninth studio album by the band from Orlando, Florida, is a sort of reminder: this is classic heavy metal in 2020. The structure that, precisely, we can define as classic nowadays, has incorporated elements of metalcore, thrash, progressive, groove, and even death metal. Complex structures (Iron Maiden, Metallica), singing harsh and clean alternately, harmonics and solos with two guitars (Iron Maiden, Judas Priest), compressed and robust rhythms (Metallica, all the thrash bands, all the groove metal bands). I know, the analysis is all too simplistic, but I think we understand each other. Trivium does this perfectly, and they are very good at finding melody in every part of the musical form. A record that you can also listen to repeatedly for a few days. Then, of course, you won't remember it anymore.
20200524
Guardare la morte e rimanere fermi
Stare Into Death and Be Still - Ulcerate (2020)
Ormai ogni giorno scopro cose vecchie, per me nuove. Il sesto disco in studio della band di Auckland, Nuova Zelanda, è per me il primo ascolto. La band, formata da musicisti tecnicamente ottimi, è autrice di un death metal molto tecnico, che adotta strutture progressive e soluzioni ad effetto. L'atmosfera è evocativa, le tracce lunghe, strutturate, la voce al limite del growling, alternanza tra blast beat e rallentamenti costruiti su arpeggi in delay, dissonanze, tutto estremamente ricercato, all'interno di un approccio violento, estremo, ma controllato. Liriche introspettive. Disco interessante.
Now every day I discover old things that are new to me. The sixth studio album by the band from Auckland, New Zealand is my first listen. The band, made up of technically excellent musicians, is the author of a very technical death metal, which adopts progressive structures and spectacular solutions. The atmosphere is evocative, the long, structured tracks, the voice at the limit of growling, alternation between blast beats and slowdowns built on arpeggios in delay, dissonances, all extremely refined, within a violent, extreme, but controlled approach. Introspective lyrics. Interesting record.
Ormai ogni giorno scopro cose vecchie, per me nuove. Il sesto disco in studio della band di Auckland, Nuova Zelanda, è per me il primo ascolto. La band, formata da musicisti tecnicamente ottimi, è autrice di un death metal molto tecnico, che adotta strutture progressive e soluzioni ad effetto. L'atmosfera è evocativa, le tracce lunghe, strutturate, la voce al limite del growling, alternanza tra blast beat e rallentamenti costruiti su arpeggi in delay, dissonanze, tutto estremamente ricercato, all'interno di un approccio violento, estremo, ma controllato. Liriche introspettive. Disco interessante.
Now every day I discover old things that are new to me. The sixth studio album by the band from Auckland, New Zealand is my first listen. The band, made up of technically excellent musicians, is the author of a very technical death metal, which adopts progressive structures and spectacular solutions. The atmosphere is evocative, the long, structured tracks, the voice at the limit of growling, alternation between blast beats and slowdowns built on arpeggios in delay, dissonances, all extremely refined, within a violent, extreme, but controlled approach. Introspective lyrics. Interesting record.
20200523
Il faro
The Lighthouse - Di Robert Eggers (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Alla fine del XIX secolo, Ephraim Winslow svolge un lavoro a contratto come guardiano di un faro per quattro settimane su un'isola molto al largo dalla costa del New England, sotto la supervisione di un irritabile uomo anziano di nome Thomas Wake. Il primo giorno, Winslow nota un buco nel suo lettino, trovando una piccola statuetta di una sirena e se la infila nella giacca. Winslow osserva Wake che di notte sale nella stanza della luce del faro e si spoglia completamente. Winslow inizia ad avere visioni e sogni di tentacoli giganti dentro il faro, tronchi che galleggiano nell'acqua e immagini distanti di una sirena.
Secondo lungometraggio per il giovane regista e sceneggiatore (qui la scrive a quattro mani insieme al fratello Max) statunitense, basato su The Light-House, un racconto mai terminato di Edgar Allan Poe, dopo l'interessante debutto del 2015 The VVitch. Claustrofobico, visionario e con molti riferimenti letterari e psicologici, bianco e nero raffinato e atmosfera davvero ossessiva, con un Pattinson che tiene testa egregiamente ad un superlativo Dafoe.
Second feature film for the young American director and screenwriter (here he writes it together with his brother Max) based on The Light-House, an unfinished story by Edgar Allan Poe, after the interesting 2015 debut The VVitch. Claustrophobic, visionary and with many literary and psychological references, refined black and white and a truly obsessive atmosphere, with a Pattinson who holds up very well against a superlative Dafoe.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Alla fine del XIX secolo, Ephraim Winslow svolge un lavoro a contratto come guardiano di un faro per quattro settimane su un'isola molto al largo dalla costa del New England, sotto la supervisione di un irritabile uomo anziano di nome Thomas Wake. Il primo giorno, Winslow nota un buco nel suo lettino, trovando una piccola statuetta di una sirena e se la infila nella giacca. Winslow osserva Wake che di notte sale nella stanza della luce del faro e si spoglia completamente. Winslow inizia ad avere visioni e sogni di tentacoli giganti dentro il faro, tronchi che galleggiano nell'acqua e immagini distanti di una sirena.
Secondo lungometraggio per il giovane regista e sceneggiatore (qui la scrive a quattro mani insieme al fratello Max) statunitense, basato su The Light-House, un racconto mai terminato di Edgar Allan Poe, dopo l'interessante debutto del 2015 The VVitch. Claustrofobico, visionario e con molti riferimenti letterari e psicologici, bianco e nero raffinato e atmosfera davvero ossessiva, con un Pattinson che tiene testa egregiamente ad un superlativo Dafoe.
Second feature film for the young American director and screenwriter (here he writes it together with his brother Max) based on The Light-House, an unfinished story by Edgar Allan Poe, after the interesting 2015 debut The VVitch. Claustrophobic, visionary and with many literary and psychological references, refined black and white and a truly obsessive atmosphere, with a Pattinson who holds up very well against a superlative Dafoe.
20200522
Guardiani
Guardians - August Burns Red (2020)
Nono disco in studio per la band di Lancaster, Pennsylvania, fautrice di un metalcore che definirei classico: ritmiche solide, break piacevoli, aperture melodiche sia nel cantato che con begli assoli echeggianti la NWOBHM, alternanza tra scream e clean. Meno pop, ad esempio, rispetto agli Asking Alexandria, ma lontani dal top del genere, anche come violenza sonora. Testi che rispecchiano un'attitudine positiva, del resto fino a qualche anno fa gli stessi erano etichettati come christian band. Niente di nuovo sotto il sole.
Ninth album in the studio for the band from Lancaster, Pennsylvania, author of a metalcore that I would call classic: solid rhythms, pleasant breaks, melodic openings both in singing and with beautiful guitar solos echoing the NWOBHM, alternation between scream and clean vocals. Less pop, for example, than Asking Alexandria, but far from the top of the genre, also as a sonic violence. Lyrics that reflect a positive attitude, pretty obvious giving the fact until a few years ago they were labeled as a Christian band. Nothing new under the sun.
Nono disco in studio per la band di Lancaster, Pennsylvania, fautrice di un metalcore che definirei classico: ritmiche solide, break piacevoli, aperture melodiche sia nel cantato che con begli assoli echeggianti la NWOBHM, alternanza tra scream e clean. Meno pop, ad esempio, rispetto agli Asking Alexandria, ma lontani dal top del genere, anche come violenza sonora. Testi che rispecchiano un'attitudine positiva, del resto fino a qualche anno fa gli stessi erano etichettati come christian band. Niente di nuovo sotto il sole.
Ninth album in the studio for the band from Lancaster, Pennsylvania, author of a metalcore that I would call classic: solid rhythms, pleasant breaks, melodic openings both in singing and with beautiful guitar solos echoing the NWOBHM, alternation between scream and clean vocals. Less pop, for example, than Asking Alexandria, but far from the top of the genre, also as a sonic violence. Lyrics that reflect a positive attitude, pretty obvious giving the fact until a few years ago they were labeled as a Christian band. Nothing new under the sun.
20200521
Come una casa in fiamme
Like a House on Fire - Asking Alexandria (2020)
Sesto disco in studio per la band inglese, primo per me. Prima di mettermi all'ascolto, davvero non avevo idea del preciso orientamento della band, anche se un generico metalcore mi aveva attirato un minimo. Purtroppo, anche se leggo ovunque che la band ha modificato la propria attitudine, ed è cambiata in meglio, a me il loro suono appare ancora esageratamente pop, a tratti realmente insopportabile. C'è modo e modo di usare i synth, di inglobare la trap e l'hip hop dentro una struttura metalcore: non tutti sono i Bring Me the Horizon, per farla breve. Qualche buon momento, ma davvero niente di più: gran parte del disco è stucchevole.
Sixth studio album for the English band, first for me. Before I listened, I really had no idea of the precise orientation of the band, even if a generic metalcore had attracted me a minimum. Unfortunately, even if I read everywhere that the band has changed its attitude, and has changed for the better, their sound still seems overly pop to me, at times really unbearable. There is a way and a way to use synths, to incorporate trap and hip hop into a metalcore structure: not all of them are Bring Me the Horizon, in short. A few good moments, but really nothing more: most of the album is cloying.
Sesto disco in studio per la band inglese, primo per me. Prima di mettermi all'ascolto, davvero non avevo idea del preciso orientamento della band, anche se un generico metalcore mi aveva attirato un minimo. Purtroppo, anche se leggo ovunque che la band ha modificato la propria attitudine, ed è cambiata in meglio, a me il loro suono appare ancora esageratamente pop, a tratti realmente insopportabile. C'è modo e modo di usare i synth, di inglobare la trap e l'hip hop dentro una struttura metalcore: non tutti sono i Bring Me the Horizon, per farla breve. Qualche buon momento, ma davvero niente di più: gran parte del disco è stucchevole.
Sixth studio album for the English band, first for me. Before I listened, I really had no idea of the precise orientation of the band, even if a generic metalcore had attracted me a minimum. Unfortunately, even if I read everywhere that the band has changed its attitude, and has changed for the better, their sound still seems overly pop to me, at times really unbearable. There is a way and a way to use synths, to incorporate trap and hip hop into a metalcore structure: not all of them are Bring Me the Horizon, in short. A few good moments, but really nothing more: most of the album is cloying.
20200520
L'amore inaspettato
El amor menos pensado - Di Juan Vera (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Marcos e Ana sono sposati da 25 anni. Tuttavia, il giorno in cui il figlio va a studiare in Spagna e sperimentano la sindrome del nido vuoto, si trovano di fronte al vuoto che si stava aprendo quasi impercettibilmente tra di loro e in un discorso più o meno spontaneo si rendono conto di non avere più nulla in comune, niente che sostenga la coppia. In realtà non litigano o non vanno d'accordo. Molto semplicemente, la passione comincia ad estinguersi e non sapendo come reagire a quel vuoto, decidono di separarsi. Da quel momento, iniziano a vivere la loro solitudine sentimentale con una serie di storie attraverso Tinder, Facebook o Instagram.
Sicuramente dipenderà dalla mia esterofilia, e da una personale vicinanza verso l'Argentina, fatto sta che probabilmente ad un film del genere, se fosse stato italiano, non mi ci sarei neppure avvicinato. Invece, complice la presenza di Darín, in questo caso coadiuvato da una altrettanto brava Mercedes Morán nei panni di Ana (un'attrice argentina di grande esperienza e totalmente versatile, l'avrete pure vista ne I diari della motocicletta dove interpretava la madre del Che, ma è stata in due film di Lucrecia Martel, in uno di Campanella, ha fatto molto teatro, cinema e tv), e sorretto da una sceneggiatura che diverte ma che non sottovaluta l'aspetto reale della crisi di coppia, si lascia vedere con il sorriso sulle labbra.
Certainly it will depend on my esterophilia, and on a personal closeness to Argentina, the fact is that probably to a film like that, if it had been Italian, I wouldn't even have approached it. Instead, thanks to the presence of Darín, in this case assisted by an equally good Mercedes Morán in the role of Ana (an Argentine actress with great experience and totally versatile, you will also have seen her in The Motorcycle Diaries where she played Che's mother, but she was in two films by Lucrecia Martel, in one of Campanella, she did a lot of theater, cinema and TV), and supported by a screenplay that amuses but that does not underestimate the real aspect of the couple's crisis, the movie can be seen with the smile on the lips.
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Marcos e Ana sono sposati da 25 anni. Tuttavia, il giorno in cui il figlio va a studiare in Spagna e sperimentano la sindrome del nido vuoto, si trovano di fronte al vuoto che si stava aprendo quasi impercettibilmente tra di loro e in un discorso più o meno spontaneo si rendono conto di non avere più nulla in comune, niente che sostenga la coppia. In realtà non litigano o non vanno d'accordo. Molto semplicemente, la passione comincia ad estinguersi e non sapendo come reagire a quel vuoto, decidono di separarsi. Da quel momento, iniziano a vivere la loro solitudine sentimentale con una serie di storie attraverso Tinder, Facebook o Instagram.
Sicuramente dipenderà dalla mia esterofilia, e da una personale vicinanza verso l'Argentina, fatto sta che probabilmente ad un film del genere, se fosse stato italiano, non mi ci sarei neppure avvicinato. Invece, complice la presenza di Darín, in questo caso coadiuvato da una altrettanto brava Mercedes Morán nei panni di Ana (un'attrice argentina di grande esperienza e totalmente versatile, l'avrete pure vista ne I diari della motocicletta dove interpretava la madre del Che, ma è stata in due film di Lucrecia Martel, in uno di Campanella, ha fatto molto teatro, cinema e tv), e sorretto da una sceneggiatura che diverte ma che non sottovaluta l'aspetto reale della crisi di coppia, si lascia vedere con il sorriso sulle labbra.
Certainly it will depend on my esterophilia, and on a personal closeness to Argentina, the fact is that probably to a film like that, if it had been Italian, I wouldn't even have approached it. Instead, thanks to the presence of Darín, in this case assisted by an equally good Mercedes Morán in the role of Ana (an Argentine actress with great experience and totally versatile, you will also have seen her in The Motorcycle Diaries where she played Che's mother, but she was in two films by Lucrecia Martel, in one of Campanella, she did a lot of theater, cinema and TV), and supported by a screenplay that amuses but that does not underestimate the real aspect of the couple's crisis, the movie can be seen with the smile on the lips.
20200519
마더
Mother - Di Bong Joon-ho (2009)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Una vedova senza nome vive da sola con il suo unico figlio, vendendo erbe medicinali in una piccola città nel sud della Corea del Sud mentre pratica agopuntura senza licenza alle donne della città. Suo figlio Yoon Do-joon è timido, ma incline ad attaccare chiunque deride la sua disabilità intellettuale. Lo rimprovera per essere uscita con Jin-tae, un delinquente locale. Quando Do-joon viene quasi investito da un'auto, lui e Jin-tae vandalizzano l'auto e attaccano guidatore e passeggeri per vendetta. Jin-tae incolpa Do-joon per il danno arrecato alla macchina e Do-joon viene citato in giudizio. Il debito scatena la reazione della mamma.
Quarto film del regista sud coreano, teoricamente un thriller che, come è nelle sue corde, mescola un po' tutti i generi, spruzzando di ironia nera il tutto. La prestazione della protagonista Kim Hye-ja nei panni della madre è notevole, la sceneggiatura è molto articolata, ma siamo ancora lontani dal capolavoro.
Fourth film by the South Korean director, theoretically a thriller that, as it is in his strings, mixes all genres a bit, spraying everything with black irony. The performance of the protagonist Kim Hye-ja in the role of the mother is remarkable, the script is very complex, but we are still far from the masterpiece.
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Una vedova senza nome vive da sola con il suo unico figlio, vendendo erbe medicinali in una piccola città nel sud della Corea del Sud mentre pratica agopuntura senza licenza alle donne della città. Suo figlio Yoon Do-joon è timido, ma incline ad attaccare chiunque deride la sua disabilità intellettuale. Lo rimprovera per essere uscita con Jin-tae, un delinquente locale. Quando Do-joon viene quasi investito da un'auto, lui e Jin-tae vandalizzano l'auto e attaccano guidatore e passeggeri per vendetta. Jin-tae incolpa Do-joon per il danno arrecato alla macchina e Do-joon viene citato in giudizio. Il debito scatena la reazione della mamma.
Quarto film del regista sud coreano, teoricamente un thriller che, come è nelle sue corde, mescola un po' tutti i generi, spruzzando di ironia nera il tutto. La prestazione della protagonista Kim Hye-ja nei panni della madre è notevole, la sceneggiatura è molto articolata, ma siamo ancora lontani dal capolavoro.
Fourth film by the South Korean director, theoretically a thriller that, as it is in his strings, mixes all genres a bit, spraying everything with black irony. The performance of the protagonist Kim Hye-ja in the role of the mother is remarkable, the script is very complex, but we are still far from the masterpiece.
20200518
Il vuoto senza dio ed altre storie
X: The Godless Void and Other Stories - ...And You Will Know Us by the Trail of Dead (2020)
Se partissimo dalla fine, vi potrei dire che la conclusiva Through the Sunlit Door è un chiaro omaggio agli Alan Parsons Project di Sirius (da Eye in the Sky). Potrei dirvi che il suono e l'approccio dell'ormai duo Reece/Keely, da Austin, Texas, al decimo disco, non è cambiato di molto. Eppure, considerando che il loro lato migliore è senza dubbio quello dal vivo, è innegabile, almeno per me, che anche l'ascolto dei loro dischi provoca un piacere rilevante. Il loro marchio di fabbrica è quella grandeur priva di troppi orpelli, tipica delle band "collettive" di un certo indie alt rock di gran moda negli ultimi anni, e che al contrario, va dritta al sodo pure inglobando una quantità quasi inenarrabile di influenze (come ebbi modo di dire più di 10 anni fa, "dagli EL&P ai Beatles"). Anche questo loro decimo disco contiene una serie non trascurabile di canzoni belle, robuste, totalmente godibili sia da chi è abituato a cose più pesanti, sia da chi si ferma all'indie.
If we'd start from the end, I could tell you that the final Through the Sunlit Door is a clear tribute to Sirius' Alan Parsons Project (from Eye in the Sky). I could tell you that the sound and approach of the now Reece / Keely duo from Austin, Texas on the tenth record hasn't changed much. Yet, considering that their best side is undoubtedly the live side, it is undeniable, at least for me, that listening to their records also causes significant pleasure. Their trademark is that grandeur without too many frills, typical of the "collective" bands of a certain indie alt rock of great fashion in recent years, and which on the contrary, goes straight to the point even incorporating an almost unspeakable amount of influences (as I got to say more than 10 years ago, "from EL&P to the Beatles"). Also their tenth album contains a not negligible series of beautiful, robust songs, totally enjoyable both by those used to heavier things and by those who stop to the indie rock.
Se partissimo dalla fine, vi potrei dire che la conclusiva Through the Sunlit Door è un chiaro omaggio agli Alan Parsons Project di Sirius (da Eye in the Sky). Potrei dirvi che il suono e l'approccio dell'ormai duo Reece/Keely, da Austin, Texas, al decimo disco, non è cambiato di molto. Eppure, considerando che il loro lato migliore è senza dubbio quello dal vivo, è innegabile, almeno per me, che anche l'ascolto dei loro dischi provoca un piacere rilevante. Il loro marchio di fabbrica è quella grandeur priva di troppi orpelli, tipica delle band "collettive" di un certo indie alt rock di gran moda negli ultimi anni, e che al contrario, va dritta al sodo pure inglobando una quantità quasi inenarrabile di influenze (come ebbi modo di dire più di 10 anni fa, "dagli EL&P ai Beatles"). Anche questo loro decimo disco contiene una serie non trascurabile di canzoni belle, robuste, totalmente godibili sia da chi è abituato a cose più pesanti, sia da chi si ferma all'indie.
If we'd start from the end, I could tell you that the final Through the Sunlit Door is a clear tribute to Sirius' Alan Parsons Project (from Eye in the Sky). I could tell you that the sound and approach of the now Reece / Keely duo from Austin, Texas on the tenth record hasn't changed much. Yet, considering that their best side is undoubtedly the live side, it is undeniable, at least for me, that listening to their records also causes significant pleasure. Their trademark is that grandeur without too many frills, typical of the "collective" bands of a certain indie alt rock of great fashion in recent years, and which on the contrary, goes straight to the point even incorporating an almost unspeakable amount of influences (as I got to say more than 10 years ago, "from EL&P to the Beatles"). Also their tenth album contains a not negligible series of beautiful, robust songs, totally enjoyable both by those used to heavier things and by those who stop to the indie rock.
20200517
Non c'è anno
There Is No Year - Algiers (2020)
Il terzo album della band, considerata intercontinentale (per il fatto di essere per lo più provenienti da Atlanta, Georgia US, ma di essersi ufficialmente formati a Londra, UK), si basa concettualmente su un poema composto dal cantante Franklin James Fisher, intitolato Misophonia; il lavoro è probabilmente ispirato al libro del 2011 di Blake Butler (autore originario di Atlanta, che la band considera "un amico"), appunto There Is No Year. Il libro segue una famiglia colpita da una forma di attività paranormale. Si trasferiscono in una nuova casa e la realtà si piega attorno a loro. I corridoi si restringono e si contraggono, colpendo gomiti e ginocchia; il segnale televisivo è sfocato per i canali normali, ma la ricezione della stazione porno premium è chiarissima; i bruchi proliferano nella cassetta postale. Fisher trasferisce l'allegoria dark alla propria visione socio-politica del mondo attuale, e la musica, dove i synth stratificano l'angoscia, rendono il tutto cupo e senza raggi di sole. Nel complesso, la capacità compositiva della band è ancora altissima, ed il disco offre diverse gemme, ottime canzoni, la padronanza nel miscelare i loro diversissimi generi di riferimento è ancora ammirevole: non solo, riuscirebbero pure a far ballare. Globalmente, il disco risulta leggermente meno incisivo dei predecessori, probabilmente perché ci hanno abituato a livelli molto, molto alti.
Third album of Algiers, band that is considered intercontinental (for being mostly from Atlanta, Georgia US, but having officially formed in London, UK), is conceptually based on a poem composed by singer Franklin James Fisher, entitled Misophonia; the work is probably inspired by the 2011 book by Blake Butler (author from Atlanta, whom the band considers "a friend"), indeed titled There Is No Year. The book follows a family struck by a plague of paranormal activity. They move into a new house and reality bends around them. The hallways constrict and contract, nicking elbows and knees; the television signal is blurry for normal channels, but the premium porn station comes in crystal clear; caterpillars spawn in the mailbox. Fisher transfers the dark allegory to his socio-political vision of the current world, and music, where synths stratify the anguish, makes everything dark and without sunlight. Overall, the compositional ability of the band is still very high, and the album offers several gems, excellent songs, the mastery in mixing their very different genres of reference is still admirable: not only that, they could even make people dance. Finally, the album is slightly less punchy than its predecessors, probably because they have accustomed us to very, very high levels.
Il terzo album della band, considerata intercontinentale (per il fatto di essere per lo più provenienti da Atlanta, Georgia US, ma di essersi ufficialmente formati a Londra, UK), si basa concettualmente su un poema composto dal cantante Franklin James Fisher, intitolato Misophonia; il lavoro è probabilmente ispirato al libro del 2011 di Blake Butler (autore originario di Atlanta, che la band considera "un amico"), appunto There Is No Year. Il libro segue una famiglia colpita da una forma di attività paranormale. Si trasferiscono in una nuova casa e la realtà si piega attorno a loro. I corridoi si restringono e si contraggono, colpendo gomiti e ginocchia; il segnale televisivo è sfocato per i canali normali, ma la ricezione della stazione porno premium è chiarissima; i bruchi proliferano nella cassetta postale. Fisher trasferisce l'allegoria dark alla propria visione socio-politica del mondo attuale, e la musica, dove i synth stratificano l'angoscia, rendono il tutto cupo e senza raggi di sole. Nel complesso, la capacità compositiva della band è ancora altissima, ed il disco offre diverse gemme, ottime canzoni, la padronanza nel miscelare i loro diversissimi generi di riferimento è ancora ammirevole: non solo, riuscirebbero pure a far ballare. Globalmente, il disco risulta leggermente meno incisivo dei predecessori, probabilmente perché ci hanno abituato a livelli molto, molto alti.
Third album of Algiers, band that is considered intercontinental (for being mostly from Atlanta, Georgia US, but having officially formed in London, UK), is conceptually based on a poem composed by singer Franklin James Fisher, entitled Misophonia; the work is probably inspired by the 2011 book by Blake Butler (author from Atlanta, whom the band considers "a friend"), indeed titled There Is No Year. The book follows a family struck by a plague of paranormal activity. They move into a new house and reality bends around them. The hallways constrict and contract, nicking elbows and knees; the television signal is blurry for normal channels, but the premium porn station comes in crystal clear; caterpillars spawn in the mailbox. Fisher transfers the dark allegory to his socio-political vision of the current world, and music, where synths stratify the anguish, makes everything dark and without sunlight. Overall, the compositional ability of the band is still very high, and the album offers several gems, excellent songs, the mastery in mixing their very different genres of reference is still admirable: not only that, they could even make people dance. Finally, the album is slightly less punchy than its predecessors, probably because they have accustomed us to very, very high levels.
20200516
Centennial Olympic Park bombing
Richard Jewell - Di Clint Eastwood (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Nel 1986, Richard Jewell lavora come impiegato in un piccolo studio legale pubblico, dove crea un rapporto di rispetto con l'avvocato Watson Bryant. Lascia l'azienda per perseguire una carriera in polizia. Ad un certo punto viene assunto come vice sceriffo, ma alla fine viene dimesso. All'inizio del 1996, lavora come guardia di sicurezza presso il Piedmont College, ma viene licenziato dopo diverse denunce per aver agito oltre la sua giurisdizione. Jewell successivamente si trasferisce con sua madre Bobi ad Atlanta. Nell'estate del 1996 lavora come guardia di sicurezza ai Giochi Olimpici, monitorando il Centennial Park.
Al netto delle critiche e delle polemiche suscitate dal film, l'ennesimo di un encomiabile Clint Eastwood, a me Richard Jewell (un Paul Walter Hauser poco conosciuto ma qui totalmente convincente) è piaciuto. Romanzare la realtà, soprattutto quando ci sono state in gioco tante vite umane, non è mai facile e non porta mai letti di rose, e nonostante questo trovo che Eastwood abbia ancora un gran bel tocco e sappia rimanere misurato politicamente. Oltre a dirigere bravi attori in maniera sopraffina.
Despite of the criticisms and controversies aroused by the film, yet another of a commendable Clint Eastwood, to me Richard Jewell (a little known but totally convincing Paul Walter Hauser) liked it. Romancing reality, especially when there have been many human lives at stake, is never easy and never brings beds of roses, and regardless this I find that Eastwood still has a great touch and knows how to remain politically measured. In addition to directing good actors in an excellent way.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Nel 1986, Richard Jewell lavora come impiegato in un piccolo studio legale pubblico, dove crea un rapporto di rispetto con l'avvocato Watson Bryant. Lascia l'azienda per perseguire una carriera in polizia. Ad un certo punto viene assunto come vice sceriffo, ma alla fine viene dimesso. All'inizio del 1996, lavora come guardia di sicurezza presso il Piedmont College, ma viene licenziato dopo diverse denunce per aver agito oltre la sua giurisdizione. Jewell successivamente si trasferisce con sua madre Bobi ad Atlanta. Nell'estate del 1996 lavora come guardia di sicurezza ai Giochi Olimpici, monitorando il Centennial Park.
Al netto delle critiche e delle polemiche suscitate dal film, l'ennesimo di un encomiabile Clint Eastwood, a me Richard Jewell (un Paul Walter Hauser poco conosciuto ma qui totalmente convincente) è piaciuto. Romanzare la realtà, soprattutto quando ci sono state in gioco tante vite umane, non è mai facile e non porta mai letti di rose, e nonostante questo trovo che Eastwood abbia ancora un gran bel tocco e sappia rimanere misurato politicamente. Oltre a dirigere bravi attori in maniera sopraffina.
Despite of the criticisms and controversies aroused by the film, yet another of a commendable Clint Eastwood, to me Richard Jewell (a little known but totally convincing Paul Walter Hauser) liked it. Romancing reality, especially when there have been many human lives at stake, is never easy and never brings beds of roses, and regardless this I find that Eastwood still has a great touch and knows how to remain politically measured. In addition to directing good actors in an excellent way.
20200515
Vicario
Vice - Di Adam McKay (2018)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Kurt, un veterano delle guerre in Afghanistan e Iraq, ci racconta come Dick Cheney sia arrivato a diventare il Vice Presidente USA più potente della storia. Il film si apre con Dick Cheney e altri funzionari e staff della Casa Bianca che rispondono agli attacchi dell'11 settembre 2001. La storia torna quindi nel Wyoming nel 1963, dove Cheney trova lavoro come manutentore della rete elettrica dopo che il suo alcolismo lo ha portato a lasciare la Yale University. Dopo che Cheney viene fermato da un poliziotto mentre guida ubriaco, sua moglie Lynne Cheney lo convince a ripulire la sua vita.
Dopo The Big Short, anche stavolta McKay ci va giù pesante, non risparmiando assolutamente nulla a Dick Cheney. Un affresco romanzato ma totalmente credibile, a meno che non apparteniate al KKK o al Tea Party, con un cast di una bravura indescrivibile. Christian Bale è il De Niro dei nostri tempi, ma questo già lo sapevate da tempo.
After The Big Short, McKay goes down heavy again, saving absolutely nothing to Dick Cheney. A fictionalized but totally credible fresco, unless you belong to the KKK or the Tea Party, with a cast of an indescribable skill. Christian Bale is the De Niro of our times, but you already knew this.
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Kurt, un veterano delle guerre in Afghanistan e Iraq, ci racconta come Dick Cheney sia arrivato a diventare il Vice Presidente USA più potente della storia. Il film si apre con Dick Cheney e altri funzionari e staff della Casa Bianca che rispondono agli attacchi dell'11 settembre 2001. La storia torna quindi nel Wyoming nel 1963, dove Cheney trova lavoro come manutentore della rete elettrica dopo che il suo alcolismo lo ha portato a lasciare la Yale University. Dopo che Cheney viene fermato da un poliziotto mentre guida ubriaco, sua moglie Lynne Cheney lo convince a ripulire la sua vita.
Dopo The Big Short, anche stavolta McKay ci va giù pesante, non risparmiando assolutamente nulla a Dick Cheney. Un affresco romanzato ma totalmente credibile, a meno che non apparteniate al KKK o al Tea Party, con un cast di una bravura indescrivibile. Christian Bale è il De Niro dei nostri tempi, ma questo già lo sapevate da tempo.
After The Big Short, McKay goes down heavy again, saving absolutely nothing to Dick Cheney. A fictionalized but totally credible fresco, unless you belong to the KKK or the Tea Party, with a cast of an indescribable skill. Christian Bale is the De Niro of our times, but you already knew this.
20200514
Il suo odore
Her Smell - Di Alex Ross Perry (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il film racconta la storia di Becky Something, cantante chitarrista e leader della band rock Something She, attraverso cinque segmenti distinti che vanno in ordine cronologico e mostrano l'ascesa, la rovina e la rinascita della protagonista, punteggiate da alcuni filmati amatoriali fin dai primi anni della carriera della band: le apparizioni sulle copertine delle riviste, la partecipazione a servizi fotografici e la consegna di dischi d'oro.
Non è il primo film del giovane regista statunitense, evidentemente fino ad oggi poco conosciuto, ma con questo Her Smell ci ricorda che è d'obbligo tenerlo d'occhio. Personale, ruvido ma estremamente convincente, ci ricorda che non è oro tutto quello che luccica, perfino nel mondo della musica. Non ci sono più parole per descrivere la bravura di Elizabeth Moss, qui nei panni dell'assoluta protagonista Becky. Il resto del cast non è da sottovalutare.
It is not the first film by the young American director, apparently little known to date, but with this Her Smell reminds us that it is a must to keep an eye on him. Personal, rough but extremely convincing, it reminds us that all that glitters is not gold, even in the world of music. There are no more words to describe Elizabeth Moss' skill, here in the role of the absolute protagonist Becky. The rest of the cast is not to be underestimated.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il film racconta la storia di Becky Something, cantante chitarrista e leader della band rock Something She, attraverso cinque segmenti distinti che vanno in ordine cronologico e mostrano l'ascesa, la rovina e la rinascita della protagonista, punteggiate da alcuni filmati amatoriali fin dai primi anni della carriera della band: le apparizioni sulle copertine delle riviste, la partecipazione a servizi fotografici e la consegna di dischi d'oro.
Non è il primo film del giovane regista statunitense, evidentemente fino ad oggi poco conosciuto, ma con questo Her Smell ci ricorda che è d'obbligo tenerlo d'occhio. Personale, ruvido ma estremamente convincente, ci ricorda che non è oro tutto quello che luccica, perfino nel mondo della musica. Non ci sono più parole per descrivere la bravura di Elizabeth Moss, qui nei panni dell'assoluta protagonista Becky. Il resto del cast non è da sottovalutare.
It is not the first film by the young American director, apparently little known to date, but with this Her Smell reminds us that it is a must to keep an eye on him. Personal, rough but extremely convincing, it reminds us that all that glitters is not gold, even in the world of music. There are no more words to describe Elizabeth Moss' skill, here in the role of the absolute protagonist Becky. The rest of the cast is not to be underestimated.
20200513
Dolore e gloria
Dolor y gloria - Di Pedro Almodóvar (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Il regista spagnolo Salvador Mallo è nel mezzo di una crisi creativa, afflitto da disturbi fisici e mentali, quando un suo film (Sabor) è stato rimasterizzato e ripubblicato al pubblico, che lo acclama. Spinto dalla sua vecchia amica, Zulema, chiama Alberto Crespo, l'attore protagonista di Sabor, con il quale non parla da 32 anni a causa di una lite sull'influenza dell'uso di eroina dell'attore sulla sua prestazione. Crespo introduce Salvador all'eroina fumata.
Ci sono alcuni film che mi fanno dubitare di me stesso, non dei critici. E' il caso di questo ennesimo film di Almodovar, che non riesce assolutamente più ad entusiasmarmi, a commuovermi, a coinvolgermi, ma non solo. Trovo i suoi ultimi film messi in scena in maniera imbarazzante, e le recitazioni totalmente imbranate, frutto evidente di una direzione a livelli davvero scarsi. Probabilmente è un problema mio: in quel caso, vedete questo film, e poi ditemi se, anche voi, pensate sia così.
There are some films that make me doubt myself, not critics. This is the case with this latest film by Almodovar, which is absolutely unable to excite me, to move me, to involve me, but not only. I find his latest films staged in an embarrassing way, and the totally clumsy recitations, the clear result of a direction at very low levels. It's probably my problem: in that case, please go see this movie, and then tell me if you think so too.
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Il regista spagnolo Salvador Mallo è nel mezzo di una crisi creativa, afflitto da disturbi fisici e mentali, quando un suo film (Sabor) è stato rimasterizzato e ripubblicato al pubblico, che lo acclama. Spinto dalla sua vecchia amica, Zulema, chiama Alberto Crespo, l'attore protagonista di Sabor, con il quale non parla da 32 anni a causa di una lite sull'influenza dell'uso di eroina dell'attore sulla sua prestazione. Crespo introduce Salvador all'eroina fumata.
Ci sono alcuni film che mi fanno dubitare di me stesso, non dei critici. E' il caso di questo ennesimo film di Almodovar, che non riesce assolutamente più ad entusiasmarmi, a commuovermi, a coinvolgermi, ma non solo. Trovo i suoi ultimi film messi in scena in maniera imbarazzante, e le recitazioni totalmente imbranate, frutto evidente di una direzione a livelli davvero scarsi. Probabilmente è un problema mio: in quel caso, vedete questo film, e poi ditemi se, anche voi, pensate sia così.
There are some films that make me doubt myself, not critics. This is the case with this latest film by Almodovar, which is absolutely unable to excite me, to move me, to involve me, but not only. I find his latest films staged in an embarrassing way, and the totally clumsy recitations, the clear result of a direction at very low levels. It's probably my problem: in that case, please go see this movie, and then tell me if you think so too.
20200512
Mattacchione
Joker - Di Todd Phillips (2019)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Nel 1981, Arthur Fleck fa il clown part time ma sogna di diventare un bravo comico. Vive con sua madre, Penny, a Gotham City. Spesso preso in giro, Arthur è scoraggiato dall'atmosfera di Gotham, che è piena di criminalità e disoccupazione, lasciando parti della popolazione prive di diritto di voto e impoverite. Arthur soffre di un disturbo medico che lo fa ridere in momenti scomodi e inappropriati; dipende dai servizi sociali per i farmaci. Dopo che una banda di delinquenti attacca Arthur in un vicolo, il suo collega, Randall, gli dà una pistola per proteggerlo. Arthur incontra la sua vicina, la madre single Sophie Dumond, e la invita alla sua imminente esibizione in un locale.
Ormai conoscete tutti la mia antipatia verso Joaquin Phoenix; non è tutto. Questo film è stato scritto e diretto dal regista della trilogia Una notte da leoni (The Hangover), che personalmente ho detestato. Ma davanti a questo Joker, non ci sono antipatie o preconcetti che tengano: un film eccezionale, attuale, scritto, diretto, ed interpretato magistralmente. Da non perdere: Oscar a Joaquin Phoenix (miglior attore protagonista) e ad Hildur Guðnadóttir (migliore colonna sonora) più che meritati.
By now you all know my dislike of Joaquin Phoenix; it's not all. This film was written and directed by the director of the Hangover Trilogy, which I personally hated. But in front of this Joker, there are no dislikes or preconceptions that hold: an exceptional film, present-day, written, directed, and masterfully interpreted. Do not miss: Oscar to Joaquin Phoenix (Best Actor) and Hildur Guðnadóttir (Best Original Score) more than deserved.
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Nel 1981, Arthur Fleck fa il clown part time ma sogna di diventare un bravo comico. Vive con sua madre, Penny, a Gotham City. Spesso preso in giro, Arthur è scoraggiato dall'atmosfera di Gotham, che è piena di criminalità e disoccupazione, lasciando parti della popolazione prive di diritto di voto e impoverite. Arthur soffre di un disturbo medico che lo fa ridere in momenti scomodi e inappropriati; dipende dai servizi sociali per i farmaci. Dopo che una banda di delinquenti attacca Arthur in un vicolo, il suo collega, Randall, gli dà una pistola per proteggerlo. Arthur incontra la sua vicina, la madre single Sophie Dumond, e la invita alla sua imminente esibizione in un locale.
Ormai conoscete tutti la mia antipatia verso Joaquin Phoenix; non è tutto. Questo film è stato scritto e diretto dal regista della trilogia Una notte da leoni (The Hangover), che personalmente ho detestato. Ma davanti a questo Joker, non ci sono antipatie o preconcetti che tengano: un film eccezionale, attuale, scritto, diretto, ed interpretato magistralmente. Da non perdere: Oscar a Joaquin Phoenix (miglior attore protagonista) e ad Hildur Guðnadóttir (migliore colonna sonora) più che meritati.
By now you all know my dislike of Joaquin Phoenix; it's not all. This film was written and directed by the director of the Hangover Trilogy, which I personally hated. But in front of this Joker, there are no dislikes or preconceptions that hold: an exceptional film, present-day, written, directed, and masterfully interpreted. Do not miss: Oscar to Joaquin Phoenix (Best Actor) and Hildur Guðnadóttir (Best Original Score) more than deserved.
20200511
Alle stelle
Ad Astra - Di James Gray (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In un prossimo futuro, il Sistema Solare è colpito da misteriosi picchi di energia, che minacciano tutta la vita umana. Dopo essere quasi morto per un incidente causato da uno di questi picchi, il maggiore Roy McBride, figlio del famoso astronauta H. Clifford McBride, viene informato dal comando spaziale statunitense (SpaceCom) che le impennate sono state ricondotte al "Progetto Lima", creato 29 anni prima per cercare ai limiti del Sistema Solare tracce di vita intelligente, sotto la guida di Clifford - del quale non si hanno notizie da 16 anni, dopo che ha raggiunto Nettuno. Ammettendo che Clifford potrebbe essere ancora vivo, Roy accetta la missione: raggiungere Marte per cercare di stabilire una comunicazione con lui, affiancato dal vecchio compagno di suo padre, il colonnello Pruitt.
Ci sono i film di fantascienza muscolari, e poi ci sono quelli che potremmo definire intellettuali, che ovviamente si ispirano tutti a 2001: Odissea nello spazio. Ad Astra fa parte di questo secondo gruppo, ed assolve il suo compito decentemente. Riesce a creare curiosità ed emozione, e ci regala un Brad Pitt (Roy) misurato come non mai.
There are muscle science fiction films, and then there are what we might call intellectuals, which of course are all inspired by 2001: A Space Odyssey. Ad Astra is part of this second group, and does its job decently. It manages to create curiosity and emotion, and gives us a Brad Pitt (Roy) measured like never before.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In un prossimo futuro, il Sistema Solare è colpito da misteriosi picchi di energia, che minacciano tutta la vita umana. Dopo essere quasi morto per un incidente causato da uno di questi picchi, il maggiore Roy McBride, figlio del famoso astronauta H. Clifford McBride, viene informato dal comando spaziale statunitense (SpaceCom) che le impennate sono state ricondotte al "Progetto Lima", creato 29 anni prima per cercare ai limiti del Sistema Solare tracce di vita intelligente, sotto la guida di Clifford - del quale non si hanno notizie da 16 anni, dopo che ha raggiunto Nettuno. Ammettendo che Clifford potrebbe essere ancora vivo, Roy accetta la missione: raggiungere Marte per cercare di stabilire una comunicazione con lui, affiancato dal vecchio compagno di suo padre, il colonnello Pruitt.
Ci sono i film di fantascienza muscolari, e poi ci sono quelli che potremmo definire intellettuali, che ovviamente si ispirano tutti a 2001: Odissea nello spazio. Ad Astra fa parte di questo secondo gruppo, ed assolve il suo compito decentemente. Riesce a creare curiosità ed emozione, e ci regala un Brad Pitt (Roy) misurato come non mai.
There are muscle science fiction films, and then there are what we might call intellectuals, which of course are all inspired by 2001: A Space Odyssey. Ad Astra is part of this second group, and does its job decently. It manages to create curiosity and emotion, and gives us a Brad Pitt (Roy) measured like never before.
20200510
Elisa e Marcella
Elisa y Marcela - Di Isabel Coixet (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel 1885, Elisa e Marcela si incontrano nella scuola dove studieranno. Ciò che inizia come una grande amicizia termina in una relazione d'amore che devono vivere in segreto. I genitori di Marcela sospettano questa relazione e la manderanno in un'altra regione della Spagna per alcuni anni. Al loro ritorno, la riunione con Elisa è magica e decidono di avere una vita in comune. Di fronte alla pressione sociale e ai pettegolezzi, entrambi decidono di elaborare un piano: Elisa lascerà la città per un po', per tornare sotto mentite spoglie come Mario e sposare Marcela, ma non tutto sarà così facile per questo amore non riconosciuto.
Tratto da una storia realmente accaduta in Spagna, Elisa y Marcela merita di essere visto proprio per questo motivo, ma ahimé, conferma che la Coixet non ne indovina più una, o che ha totalmente "perso la mano". Peccato, perché seppur dirette malamente, le due protagoniste ce la mettono tutta, eppure, a tratti, si sfiora il ridicolo.
Based on a story that really happened in Spain, Elisa y Marcela deserves to be seen for this very reason, but alas, it confirms that Coixet no longer guesses one, or that she has totally lost her touch. Too bad, because even if they are badly directed, the two actresses do their best, yet, at times, the movie is on the verge of the embarassment.
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel 1885, Elisa e Marcela si incontrano nella scuola dove studieranno. Ciò che inizia come una grande amicizia termina in una relazione d'amore che devono vivere in segreto. I genitori di Marcela sospettano questa relazione e la manderanno in un'altra regione della Spagna per alcuni anni. Al loro ritorno, la riunione con Elisa è magica e decidono di avere una vita in comune. Di fronte alla pressione sociale e ai pettegolezzi, entrambi decidono di elaborare un piano: Elisa lascerà la città per un po', per tornare sotto mentite spoglie come Mario e sposare Marcela, ma non tutto sarà così facile per questo amore non riconosciuto.
Tratto da una storia realmente accaduta in Spagna, Elisa y Marcela merita di essere visto proprio per questo motivo, ma ahimé, conferma che la Coixet non ne indovina più una, o che ha totalmente "perso la mano". Peccato, perché seppur dirette malamente, le due protagoniste ce la mettono tutta, eppure, a tratti, si sfiora il ridicolo.
Based on a story that really happened in Spain, Elisa y Marcela deserves to be seen for this very reason, but alas, it confirms that Coixet no longer guesses one, or that she has totally lost her touch. Too bad, because even if they are badly directed, the two actresses do their best, yet, at times, the movie is on the verge of the embarassment.
20200509
Coltelli
Knives Out - Di Rian Johnson (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il ricco scrittore di gialli Harlan Thrombey invita la sua famiglia nella sua residenza nel Massachusetts per la sua 85esima festa di compleanno. La mattina dopo, la governante di Harlan, Fran, lo trova morto, con la gola tagliata. La polizia è convinta che si sia trattato di suicidio, ma un anonimo paga il famoso detective privato Benoit Blanc per indagare.
Blanc scopre che le relazioni di Harlan con la sua famiglia erano tese: ha minacciato di esporre suo genero Richard per aver tradito sua moglie Linda, ha tagliato l'indennità di sua nuora Joni per averlo derubato, ha licenziato il figlio minore Walt dalla sua casa editrice, e ha avuto un alterco con il nipote "pecora nera" Ransom.
Delizioso whodunit magistralmente girato e diretto, e superbamente recitato da un cast quasi interamente di stelle, con qualche sorpresa davvero interessante (Ana de Armas/Marta). Il cinema non è solo intrattenimento, ma questo lo è ed è davvero succulento.
Delicious whodunit masterfully shot and directed, and superbly played by a cast almost entirely of stars, with some really interesting surprises (Ana de Armas / Marta). Cinema is not just entertainment, but this is it, and is truly succulent.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il ricco scrittore di gialli Harlan Thrombey invita la sua famiglia nella sua residenza nel Massachusetts per la sua 85esima festa di compleanno. La mattina dopo, la governante di Harlan, Fran, lo trova morto, con la gola tagliata. La polizia è convinta che si sia trattato di suicidio, ma un anonimo paga il famoso detective privato Benoit Blanc per indagare.
Blanc scopre che le relazioni di Harlan con la sua famiglia erano tese: ha minacciato di esporre suo genero Richard per aver tradito sua moglie Linda, ha tagliato l'indennità di sua nuora Joni per averlo derubato, ha licenziato il figlio minore Walt dalla sua casa editrice, e ha avuto un alterco con il nipote "pecora nera" Ransom.
Delizioso whodunit magistralmente girato e diretto, e superbamente recitato da un cast quasi interamente di stelle, con qualche sorpresa davvero interessante (Ana de Armas/Marta). Il cinema non è solo intrattenimento, ma questo lo è ed è davvero succulento.
Delicious whodunit masterfully shot and directed, and superbly played by a cast almost entirely of stars, with some really interesting surprises (Ana de Armas / Marta). Cinema is not just entertainment, but this is it, and is truly succulent.
20200508
Truffatrici
Hustlers - Di Lorene Scafaria (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Nel 2014, Elizabeth, una giornalista, sta lavorando a una storia che coinvolge l'ex spogliarellista Dorothy, con base a New York, conosciuta come Destiny, e l'ex amica e mentore di Destiny, Ramona Vega.
Sette anni prima Destiny stava lavorando a Moves, uno strip club, per sostenere economicamente sua nonna, ma a malapena ci riesce. Incantato dalle esibizioni di Ramona e dai soldi che guadagna, Destiny inizia una conversazione. Ramona accetta di prendere Destiny sotto la sua ala, e le due formano una squadra formidabile. Destiny finalmente diventa benestante, ed è felice di avere una profonda amicizia con Ramona. Un anno dopo, la crisi finanziaria del 2007-2008 colpisce soprattutto i frequentatori del locale, ed entrambe le donne si ritrovano senza lavoro e perdono i contatti. Durante questo periodo, Destiny diventa un genitore single in difficoltà che ha difficoltà a trovare un lavoro.
Tratto da un articolo del 2015 apparso sul New York di Jessica Pressler, Hustlers racconta una storia vera conseguente alla grande crisi economica 2007/2008, una storia quantomeno curiosa. Cast per lo più femminile, composto da bellezze mozzafiato e capitanato da una Jennifer Lopez (Ramona) in grandissima forma anche recitativa, con comparsata di Usher nei panni di se stesso, con Cardi B e Lizzo nei panni di due spogliarelliste, e con una colonna sonora tutta da ballare, il film intrattiene ma nulla di più.
Based on an article from 2015 by Jessica Pressler, appeared on the New York magazine, Hustlers tells a true story following the great economic crisis 2007/2008, a very curious story. Cast mostly female, composed of breathtaking beauties and led by a Jennifer Lopez (Ramona) in great form also from the acting point of view, with Usher's cameo as himself, with Cardi B and Lizzo as two strippers, and with a soundtrack all to dance, the film entertains but nothing more.
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Nel 2014, Elizabeth, una giornalista, sta lavorando a una storia che coinvolge l'ex spogliarellista Dorothy, con base a New York, conosciuta come Destiny, e l'ex amica e mentore di Destiny, Ramona Vega.
Sette anni prima Destiny stava lavorando a Moves, uno strip club, per sostenere economicamente sua nonna, ma a malapena ci riesce. Incantato dalle esibizioni di Ramona e dai soldi che guadagna, Destiny inizia una conversazione. Ramona accetta di prendere Destiny sotto la sua ala, e le due formano una squadra formidabile. Destiny finalmente diventa benestante, ed è felice di avere una profonda amicizia con Ramona. Un anno dopo, la crisi finanziaria del 2007-2008 colpisce soprattutto i frequentatori del locale, ed entrambe le donne si ritrovano senza lavoro e perdono i contatti. Durante questo periodo, Destiny diventa un genitore single in difficoltà che ha difficoltà a trovare un lavoro.
Tratto da un articolo del 2015 apparso sul New York di Jessica Pressler, Hustlers racconta una storia vera conseguente alla grande crisi economica 2007/2008, una storia quantomeno curiosa. Cast per lo più femminile, composto da bellezze mozzafiato e capitanato da una Jennifer Lopez (Ramona) in grandissima forma anche recitativa, con comparsata di Usher nei panni di se stesso, con Cardi B e Lizzo nei panni di due spogliarelliste, e con una colonna sonora tutta da ballare, il film intrattiene ma nulla di più.
Based on an article from 2015 by Jessica Pressler, appeared on the New York magazine, Hustlers tells a true story following the great economic crisis 2007/2008, a very curious story. Cast mostly female, composed of breathtaking beauties and led by a Jennifer Lopez (Ramona) in great form also from the acting point of view, with Usher's cameo as himself, with Cardi B and Lizzo as two strippers, and with a soundtrack all to dance, the film entertains but nothing more.
20200507
Noi
Us - Di Jordan Peele (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel 1986, una ragazza di nome Adelaide va in vacanza con i suoi genitori a Santa Cruz. Sulla spiaggia, si allontana ed entra in un luna park, dove incontra un doppelgänger di se stessa nella sala degli specchi.
Al giorno d'oggi, la ormai adulta Adelaide è ossessionata dai ricordi dell'incontro. Parte per le vacanze con suo marito, Gabe Wilson, e i loro figli, Zora e Jason. È preoccupata per il viaggio (si recheranno vicino a quella stessa spiaggia), ma Gabe, desideroso di impressionare i loro ricchi amici Josh e Kitty Tyler, forza la mano in maniera gentile e riesce, per un po', a spazzare via i suoi dubbi. Sulla spiaggia, Jason vede un uomo in piedi con le braccia tese, gocciolante sangue da una mano.
Secondo film del regista afroamericano, che si sta specializzando in un genere horror che potremmo definire sovrannaturale e sofisticato, segnato inoltre da una presenza importante di attori ed attrici afroamericani, dopo il suo acclamato debutto Get Out. Il film si lascia vedere e si apprezza per la buona fattura e le recitazioni, seppure rimanga qualche dubbio sull'effettiva validità del genere.
Second film by the African American director, who is specializing in a horror genre that we could define supernatural and sophisticated, also marked by an important presence of African American actors and actresses, after his acclaimed Get Out debut. The film lets itself be seen and appreciated for the good workmanship and the recitations, although some doubts remain on the effective validity of the genre.
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel 1986, una ragazza di nome Adelaide va in vacanza con i suoi genitori a Santa Cruz. Sulla spiaggia, si allontana ed entra in un luna park, dove incontra un doppelgänger di se stessa nella sala degli specchi.
Al giorno d'oggi, la ormai adulta Adelaide è ossessionata dai ricordi dell'incontro. Parte per le vacanze con suo marito, Gabe Wilson, e i loro figli, Zora e Jason. È preoccupata per il viaggio (si recheranno vicino a quella stessa spiaggia), ma Gabe, desideroso di impressionare i loro ricchi amici Josh e Kitty Tyler, forza la mano in maniera gentile e riesce, per un po', a spazzare via i suoi dubbi. Sulla spiaggia, Jason vede un uomo in piedi con le braccia tese, gocciolante sangue da una mano.
Secondo film del regista afroamericano, che si sta specializzando in un genere horror che potremmo definire sovrannaturale e sofisticato, segnato inoltre da una presenza importante di attori ed attrici afroamericani, dopo il suo acclamato debutto Get Out. Il film si lascia vedere e si apprezza per la buona fattura e le recitazioni, seppure rimanga qualche dubbio sull'effettiva validità del genere.
Second film by the African American director, who is specializing in a horror genre that we could define supernatural and sophisticated, also marked by an important presence of African American actors and actresses, after his acclaimed Get Out debut. The film lets itself be seen and appreciated for the good workmanship and the recitations, although some doubts remain on the effective validity of the genre.
20200506
Muslim in America
Ramy - Di Ramy Youssef, Ari Katcher e Ryan Welch - Stagione 1 (10 episodi; Hulu) - 2019
Ramy è alle prese con incontri e relazioni da giovane musulmano in America. Esce per un appuntamento con una donna musulmana-americana, e Ramy si sorprende scoprendola estremamente aggressiva e viziosa.
Ecco un'altra ottima serie tv di quelle leggere (come formato e come approccio, nel senso che gli episodi sono brevi e si ride abbastanza), ma non troppo, ed improntate su un personaggio unico, attorno al quale ruota il "suo" mondo personale. Stavolta però, essendo il personaggio realmente un musulmano nato negli US da genitori immigrati da un paese arabo, che racconta una parodia di sé stesso, la cosa si fa molto interessante. Cast formato in gran parte da stand-up comedian, più da una manciata di grandissimi attori arabi di esperienza internazionale, quali la sempre splendida Hiam Abbass e Amr Waked, nei panni dei genitori di Ramy. A breve la seconda stagione.
Here is another excellent TV series of the light ones (in terms of format and approach, in the sense that the episodes are short and you laugh enough), but not too much, and based on a unique character, around which revolves "his" personal world. This time, however, being the character a real Muslim born in the US to immigrant parents from an Arab country, who tells a parody of himself, it becomes very interesting. Cast largely made up of stand-up comedians, plus a handful of great Arab actors of international experience, such as the always splendid Hiam Abbass and Amr Waked, in the role of Ramy's parents. Soon the second season.
Ramy è alle prese con incontri e relazioni da giovane musulmano in America. Esce per un appuntamento con una donna musulmana-americana, e Ramy si sorprende scoprendola estremamente aggressiva e viziosa.
Ecco un'altra ottima serie tv di quelle leggere (come formato e come approccio, nel senso che gli episodi sono brevi e si ride abbastanza), ma non troppo, ed improntate su un personaggio unico, attorno al quale ruota il "suo" mondo personale. Stavolta però, essendo il personaggio realmente un musulmano nato negli US da genitori immigrati da un paese arabo, che racconta una parodia di sé stesso, la cosa si fa molto interessante. Cast formato in gran parte da stand-up comedian, più da una manciata di grandissimi attori arabi di esperienza internazionale, quali la sempre splendida Hiam Abbass e Amr Waked, nei panni dei genitori di Ramy. A breve la seconda stagione.
Here is another excellent TV series of the light ones (in terms of format and approach, in the sense that the episodes are short and you laugh enough), but not too much, and based on a unique character, around which revolves "his" personal world. This time, however, being the character a real Muslim born in the US to immigrant parents from an Arab country, who tells a parody of himself, it becomes very interesting. Cast largely made up of stand-up comedians, plus a handful of great Arab actors of international experience, such as the always splendid Hiam Abbass and Amr Waked, in the role of Ramy's parents. Soon the second season.
20200505
버닝
Burning - Di Lee Chang-dong (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Un aspirante giovane romanziere, Lee Jong-su, svolge strani lavori a Paju (Sud Corea). Un giorno si imbatte in Shin Hae-mi, una vicina d'infanzia e compagna di classe, che sta lavorando come hostess per promozioni pubblicitarie. Jong-su inizialmente non la ricorda, ma Shin Hae-mi gli dice che ha subito un intervento di chirurgia plastica. Jong-su poi ricorda e le regala un orologio rosa che ha vinto alla promozione alla quale la ragazza sta lavorando. Più tardi, lei gli racconta del suo imminente viaggio in Africa, e gli chiede di dar da mangiare al suo gatto, Boiler, mentre lei sarà via. Prima della partenza di Hae-mi, Jong-su scopre che il padre, un allevatore di bestiame, si è indebitato, e Jong-su deve tornare alla fattoria. Jong-su passa però dall'appartamento di Hae-mi, dove riceve istruzioni sull'alimentazione del gatto, e finiscono per fare sesso.
Basato su due racconti brevi dallo stesso titolo, Barn Burning, di Haruki Murakami e di William Faulkner, Burning è il sesto lungometraggio di un altro regista sud coreano molto interessante. Melodrammatico, visionario, surreale in alcuni tratti ma con elementi di modernità importanti, il film racconta, dalle parole dello stesso regista, la difficoltà dei giovani di oggi nel relazionarsi con il mondo. I protagonisti sono due giovani attori sud coreani e Steven Yeun (sud coreano cresciuto negli US, famoso per essere stato a lungo nel cast di The Walking Dead), che se la cavano egregiamente.
Based on two short stories with the same title, Barn Burning, by Haruki Murakami and William Faulkner, Burning is the sixth feature film by another very interesting South Korean director. Melodramatic, visionary, surreal in some traits but with important modern elements, the film tells, from the words of the director himself, the difficulty of today's young people in relating to the world. The protagonists are two young South Korean actors and Steven Yeun (South Korean raised in the US, famous for having been in the cast of The Walking Dead for a long time), everyone in a very good performance.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Un aspirante giovane romanziere, Lee Jong-su, svolge strani lavori a Paju (Sud Corea). Un giorno si imbatte in Shin Hae-mi, una vicina d'infanzia e compagna di classe, che sta lavorando come hostess per promozioni pubblicitarie. Jong-su inizialmente non la ricorda, ma Shin Hae-mi gli dice che ha subito un intervento di chirurgia plastica. Jong-su poi ricorda e le regala un orologio rosa che ha vinto alla promozione alla quale la ragazza sta lavorando. Più tardi, lei gli racconta del suo imminente viaggio in Africa, e gli chiede di dar da mangiare al suo gatto, Boiler, mentre lei sarà via. Prima della partenza di Hae-mi, Jong-su scopre che il padre, un allevatore di bestiame, si è indebitato, e Jong-su deve tornare alla fattoria. Jong-su passa però dall'appartamento di Hae-mi, dove riceve istruzioni sull'alimentazione del gatto, e finiscono per fare sesso.
Basato su due racconti brevi dallo stesso titolo, Barn Burning, di Haruki Murakami e di William Faulkner, Burning è il sesto lungometraggio di un altro regista sud coreano molto interessante. Melodrammatico, visionario, surreale in alcuni tratti ma con elementi di modernità importanti, il film racconta, dalle parole dello stesso regista, la difficoltà dei giovani di oggi nel relazionarsi con il mondo. I protagonisti sono due giovani attori sud coreani e Steven Yeun (sud coreano cresciuto negli US, famoso per essere stato a lungo nel cast di The Walking Dead), che se la cavano egregiamente.
Based on two short stories with the same title, Barn Burning, by Haruki Murakami and William Faulkner, Burning is the sixth feature film by another very interesting South Korean director. Melodramatic, visionary, surreal in some traits but with important modern elements, the film tells, from the words of the director himself, the difficulty of today's young people in relating to the world. The protagonists are two young South Korean actors and Steven Yeun (South Korean raised in the US, famous for having been in the cast of The Walking Dead for a long time), everyone in a very good performance.
20200504
Stagione di caccia
Temporada de caza - Di Natalia Garagiola (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Un adolescente con un comportamento aggressivo e violento è costretto, dopo la morte di sua madre, a trascorrere alcuni mesi con suo padre biologico nelle foreste della Patagonia. Suo padre, che non vede da 10 anni, è un cacciatore e ha un'altra famiglia. A San Martín de los Andes, il luogo dove risiede suo padre, deve confrontarsi con la propria capacità di amare e di uccidere.
Film di debutto per la regista argentina dopo molti cortometraggi, debutto onesto che lascia intravedere l'idea di un cinema non certo innovativo o visionario, ma concreto e umano. Buono il cast, composto da nomi non troppo noti.
Debut film for the female Argentine director after many short films, an honest debut that reveals the idea of a cinema that is certainly not innovative or visionary, but concrete and human. Good cast, made up of not too well-known names.
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Un adolescente con un comportamento aggressivo e violento è costretto, dopo la morte di sua madre, a trascorrere alcuni mesi con suo padre biologico nelle foreste della Patagonia. Suo padre, che non vede da 10 anni, è un cacciatore e ha un'altra famiglia. A San Martín de los Andes, il luogo dove risiede suo padre, deve confrontarsi con la propria capacità di amare e di uccidere.
Film di debutto per la regista argentina dopo molti cortometraggi, debutto onesto che lascia intravedere l'idea di un cinema non certo innovativo o visionario, ma concreto e umano. Buono il cast, composto da nomi non troppo noti.
Debut film for the female Argentine director after many short films, an honest debut that reveals the idea of a cinema that is certainly not innovative or visionary, but concrete and human. Good cast, made up of not too well-known names.
20200503
Giulietta
Julieta - Di Pedro Almodóvar (2016)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Julieta vive a Madrid e sta per trasferirsi in Portogallo con il suo fidanzato Lorenzo. Per mezzo di un incontro casuale per strada con Beatriz, l'amica d'infanzia di sua figlia Antía, scopre che Antía, dalla quale è stata separata a lungo, vive in Svizzera e ha tre figli. Sopraffatta dal suo desiderio di ristabilire i contatti con Antía, abbandona i piani per lasciare la Spagna e invece affitta un appartamento nel palazzo di Madrid dove ha cresciuto Antía, sapendo che quell'indirizzo è l'unico mezzo di Antía per contattarla.
Ispirato da alcuni racconti di Alice Munro (e originariamente pensato come debutto in inglese, ambientato in Canada per rispetto della Munro e recitato da Meryl Streep nella parte della protagonista), questo ennesimo film del regista spagnolo denota, a mio modestissimo giudizio, che la sua parabola discendente è ormai consolidata. Forse è cambiato il mio modo di "ricevere" i suoi film, ma il tutto mi è parso forzatamente ridicolo. Peccato, perché l'impegno del cast è palpabile.
Inspired by some stories by Alice Munro (and originally conceived as the Almodovar's English debut, set in Canada out of respect for Munro and starring Meryl Streep as the protagonist), this umpteenth film by the Spanish director denotes, in my humble opinion, that his descending parabola is now consolidated. Maybe my way of "receiving" his films has changed, but it all seemed to me to be ridiculous. Too bad, because the commitment of the cast is palpable.
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Julieta vive a Madrid e sta per trasferirsi in Portogallo con il suo fidanzato Lorenzo. Per mezzo di un incontro casuale per strada con Beatriz, l'amica d'infanzia di sua figlia Antía, scopre che Antía, dalla quale è stata separata a lungo, vive in Svizzera e ha tre figli. Sopraffatta dal suo desiderio di ristabilire i contatti con Antía, abbandona i piani per lasciare la Spagna e invece affitta un appartamento nel palazzo di Madrid dove ha cresciuto Antía, sapendo che quell'indirizzo è l'unico mezzo di Antía per contattarla.
Ispirato da alcuni racconti di Alice Munro (e originariamente pensato come debutto in inglese, ambientato in Canada per rispetto della Munro e recitato da Meryl Streep nella parte della protagonista), questo ennesimo film del regista spagnolo denota, a mio modestissimo giudizio, che la sua parabola discendente è ormai consolidata. Forse è cambiato il mio modo di "ricevere" i suoi film, ma il tutto mi è parso forzatamente ridicolo. Peccato, perché l'impegno del cast è palpabile.
Inspired by some stories by Alice Munro (and originally conceived as the Almodovar's English debut, set in Canada out of respect for Munro and starring Meryl Streep as the protagonist), this umpteenth film by the Spanish director denotes, in my humble opinion, that his descending parabola is now consolidated. Maybe my way of "receiving" his films has changed, but it all seemed to me to be ridiculous. Too bad, because the commitment of the cast is palpable.
20200502
Cose migliori
Better Things - Di Pamela Adlon e Louis C.K. - Stagioni 1, 2, 3 e 4 (10, 10, 12 e 10 episodi; FX) - 2016/2020
Sam Fox è un'attrice, mediamente famosa per una sit-com ormai semidimenticata, divorziata con un ex marito assente; cresce le sue tre figlie (la maggiore, Max, sempre arrabbiata ma fondamentalmente buona, la mezzana Frankie androgina, intelligente e ribelle, e la minore Duke, dolcissima) da sola, frequenta vari uomini di mezza età ma soprattutto le sue amiche storiche, e si ritrova a dover gestire l'anziana madre sempre più agitata e sul bordo della demenza senile, che vive nella villetta di fronte alla sua.
Serie intima, che consiglio a tutti a dispetto del fatto che ovviamente sia più adatta ad un pubblico femminile, splendidamente condotta da Pamela Adlon e dalle tre giovani attrici che interpretano le figlie (una più brava dell'altra); nonostante l'apparenza spensierata e assolutamente divertente, la serie è un'analisi approfondita delle difficoltà del crescere figli e figlie da soli mentre si lavora, mentre si prova anche ad avere una vita propria, e perfino sentimentale. Ogni episodio è una gemma.
Intimate series, which I recommend to everyone in spite of the fact that obviously it is more suitable for a female audience, beautifully conducted by Pamela Adlon helped from the three young actresses who play her daughters (one better than the other); despite the carefree appearance and absolutely fun, the series is an in-depth analysis of the difficulties of raising sons and daughters alone while working, while also trying to have a life of one's own, even sentimental. Each episode is a gem.
Sam Fox è un'attrice, mediamente famosa per una sit-com ormai semidimenticata, divorziata con un ex marito assente; cresce le sue tre figlie (la maggiore, Max, sempre arrabbiata ma fondamentalmente buona, la mezzana Frankie androgina, intelligente e ribelle, e la minore Duke, dolcissima) da sola, frequenta vari uomini di mezza età ma soprattutto le sue amiche storiche, e si ritrova a dover gestire l'anziana madre sempre più agitata e sul bordo della demenza senile, che vive nella villetta di fronte alla sua.
Serie intima, che consiglio a tutti a dispetto del fatto che ovviamente sia più adatta ad un pubblico femminile, splendidamente condotta da Pamela Adlon e dalle tre giovani attrici che interpretano le figlie (una più brava dell'altra); nonostante l'apparenza spensierata e assolutamente divertente, la serie è un'analisi approfondita delle difficoltà del crescere figli e figlie da soli mentre si lavora, mentre si prova anche ad avere una vita propria, e perfino sentimentale. Ogni episodio è una gemma.
Intimate series, which I recommend to everyone in spite of the fact that obviously it is more suitable for a female audience, beautifully conducted by Pamela Adlon helped from the three young actresses who play her daughters (one better than the other); despite the carefree appearance and absolutely fun, the series is an in-depth analysis of the difficulties of raising sons and daughters alone while working, while also trying to have a life of one's own, even sentimental. Each episode is a gem.
20200501
Il re
The King - Di David Michôd (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Circa 1400. Henry, principe di Galles (chiamato "Hal" dai suoi amici più cari), è il figlio maggiore, ribelle, perdigiorno ed emotivamente distante, del re Enrico IV d'Inghilterra. Hal non è interessato alle politiche di guerra di suo padre e alla sua successione, e trascorre le sue giornate bevendo, andando a prostitute e scherzando con il suo compagno John Falstaff ad Eastcheap. Suo padre chiama Hal e lo informa che il fratello minore di Hal, Thomas, erediterà il trono. Thomas viene inviato in guerra per sottomettere la ribellione di Hotspur, ma viene messo in secondo piano dall'arrivo di Hal, che impegna Hotspur in un singolo combattimento. Il combattimento con la spada trascende in una scazzottata con le corazze addosso, e Hal uccide Hotspur con un pugnale. Anche se questo decide la battaglia senza ulteriori conflitti, Thomas si lamenta che Hal abbia rubato tutta la gloria. Poco dopo, Thomas viene ucciso in battaglia dopo aver portato la sua campagna bellica in Galles.
Onesto film storico, diretto dal regista australiano famoso per il suo Animal Kingdom, dal cast importante, dove spicca l'astro nascente Timothée Chalamet (Henry) e la sua compagna Lily-Rose Depp (Caterina di Valois; i due si sono conosciuti su questo set). Buona sia la parte guerresca, sia quella dell'intrigo a corte.
Honest historical film, directed by the Australian director famous for his Animal Kingdom, with an important cast, where the rising star Timothée Chalamet (Henry) and his partner Lily-Rose Depp (Catherine of Valois; the two met on this set) stands out. Good both the war part, and that of the intrigue at court.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Circa 1400. Henry, principe di Galles (chiamato "Hal" dai suoi amici più cari), è il figlio maggiore, ribelle, perdigiorno ed emotivamente distante, del re Enrico IV d'Inghilterra. Hal non è interessato alle politiche di guerra di suo padre e alla sua successione, e trascorre le sue giornate bevendo, andando a prostitute e scherzando con il suo compagno John Falstaff ad Eastcheap. Suo padre chiama Hal e lo informa che il fratello minore di Hal, Thomas, erediterà il trono. Thomas viene inviato in guerra per sottomettere la ribellione di Hotspur, ma viene messo in secondo piano dall'arrivo di Hal, che impegna Hotspur in un singolo combattimento. Il combattimento con la spada trascende in una scazzottata con le corazze addosso, e Hal uccide Hotspur con un pugnale. Anche se questo decide la battaglia senza ulteriori conflitti, Thomas si lamenta che Hal abbia rubato tutta la gloria. Poco dopo, Thomas viene ucciso in battaglia dopo aver portato la sua campagna bellica in Galles.
Onesto film storico, diretto dal regista australiano famoso per il suo Animal Kingdom, dal cast importante, dove spicca l'astro nascente Timothée Chalamet (Henry) e la sua compagna Lily-Rose Depp (Caterina di Valois; i due si sono conosciuti su questo set). Buona sia la parte guerresca, sia quella dell'intrigo a corte.
Honest historical film, directed by the Australian director famous for his Animal Kingdom, with an important cast, where the rising star Timothée Chalamet (Henry) and his partner Lily-Rose Depp (Catherine of Valois; the two met on this set) stands out. Good both the war part, and that of the intrigue at court.
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