No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20221130

L'arte della sopravvivenza

The Art of Survival - Bush (2022)


E così, i Bush di Gavin Rossdale arrivano al nono album, a trenta anni dalla formazione, e considerando otto anni di iato, dal 2002 al 2010. I tempi sono cambiati, Gavin è invecchiato con grazia (lo scorso ottobre ha compiuto 57 anni), ma in definitiva, i suoi Bush suonano un po' come tanti anni fa: il rock (hard) di un certo tipo, quello che una volta si definiva grunge, che non è esattamente metal, che cerca la melodia a tutti i costi, ne gode, e prova a farne godere gli ascoltatori. Ho trovato questo nuovo album particolarmente convincente, forse perché, (io) finalmente spoglio di qualsiasi vergogna, e "tranquillizzato" da molti amici che la pensano come me, riesco finalmente a godere, come dicevo poco fa, in pieno delle loro atmosfere romantiche in modo quasi decadente, ma innegabilmente belle. Più lo ascolto e più non riesco a trovare una traccia brutta, e vorrei abbracciare Rossdale ad ogni ritornello. In fondo, sono una persona semplice, mi basta poco. 
And so, Gavin Rossdale's Bush arrive at their ninth album, thirty years after their formation, and considering an eight-year hiatus, from 2002 to 2010. Times have changed, Gavin has aged gracefully (last October he turned 57), but ultimately, his Bush sound a bit like many years ago: (hard) rock of a certain type, what was once called grunge, which isn't exactly metal, which seeks melody at all costs, enjoys it, and tries to make the listeners enjoy it also. I found this new album particularly convincing, perhaps because (I) finally stripped of any shame, and "reassured" by many friends who think like me, I can finally enjoy, as I was saying just now, their romantic decadent atmospheres in full, but undeniably beautiful. The more I listen to it the more I can't find a bad track, and I want to hug Rossdale with every chorus. After all, I'm a simple person, I don't need much.

Donna americana

American Woman - Di Jake Scott (2018)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Nel 1998, in una cittadina rurale della Pennsylvania, Deb Callahan è una madre single di 33 anni che vive con la figlia adolescente, Bridget, e il figlio neonato di Bridget, Jesse. Deb ha avuto Bridget quando aveva 16 anni e il padre di Bridget non è "contemplato". Vivono direttamente dall'altra parte della strada rispetto a sua sorella maggiore, Katherine, al marito di Katherine, Terry, e ai loro figli. Deb e Katherine hanno una relazione amorosa ma tempestosa, poiché la riservata Katherine è critica nei confronti dell'incoscienza di Deb e dei suoi affari con gli uomini. È una relazione simile a quella di Deb e sua madre, Peggy. Una notte, Deb fa da babysitter a Jesse in modo che Bridget possa uscire con Tyler, il padre di Jesse, con il quale Bridget ha avuto una relazione saltuaria. La mattina dopo, Deb si rende conto che Bridget non è tornata a casa. Chiama freneticamente e interroga Tyler, che afferma che lui e Bridget hanno litigato e che è andata a casa della sua amica Jenna. Jenna dice a Deb che Bridget se n'è andata quella sera tardi, dicendo che sarebbe tornata a casa a piedi.

Buon film, diretto dal figlio di Sir Ridley Scott, un po' femminista, un po' di denuncia sociale, un po' thriller, con un ottimo cast che se la cava egregiamente. Ma non rimane nella storia.

Good film, directed by Sir Ridley Scott's son, a bit of a feminist, a bit of social denunciation, a bit of a thriller, with an excellent cast that gets along very well. But it does not remain in history.

20221129

Cowboy di Mezzanotte

Midnight Cowboy - Di John Schlesinger (1969)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Joe Buck, un giovane texano che lavora come lavapiatti, lascia il lavoro e si dirige a New York per diventare un prostituto. Inizialmente senza successo, riesce a portare a letto una donna di mezza età, Cass, nel suo elegante appartamento di Park Avenue. L'incontro finisce male quando lui le dà i soldi, dopo che si arrabbia moltissimo al momento in cui le viene richiesto il pagamento, e risulta chiaro che lei stessa sia una prostituta di alta classe. Joe incontra Enrico Salvatore "Ratso" Rizzo, un truffatore zoppo che prende 20 dollari da lui per averlo presentato a un magnaccia. Dopo aver scoperto che il presunto magnaccia è in realtà un fanatico religioso sfrenato, Joe fugge all'inseguimento di Ratso ma non riesce a trovarlo. Joe trascorre le sue giornate vagando per la città e seduto nella sua stanza d'albergo. Ben presto al verde, viene rinchiuso fuori dalla sua stanza d'albergo e le sue cose vengono sequestrate.

Noto in Italia come Un uomo da marciapiede, grande film del grande regista inglese, uno sguardo crudo, ma al tempo stesso poetico, romantico, divertente, amarissimo, ai bassifondi della Grande Mela, imbellito da due protagonisti spettacolari, che chiaramente, svilupparono una alchimia eccezionale durante le riprese. Doloroso ma necessario.

Great film by the great English director, a raw look, but at the same time poetic, romantic, funny, very bitter, at the slums of the Big Apple, embellished by two spectacular protagonists, who clearly developed an exceptional alchemy during the filming. Painful but necessary.

20221128

Le donne di Heimat

Heimat - Fragmente: Die Frauen (2006)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Al centro della trama, che in realtà non è una trama, c'è la figlia di Hermann Simon, Lulu. In un cinema di Monaco, finisce in una specie di archivio magico con scene suggestive della sua storia familiare. Dotata di vari strumenti di perforazione e scavo, che usa in luoghi adatti, ora è alla ricerca del suo "vecchio futuro dall'infanzia". Quasi tutti i "personaggi vacillanti" delle tre serie di film precedenti ora si avvicinano a lei, preferibilmente donne. Lulu pronuncia un commento sull'amore e la morte, ricordando e dimenticando, passato e futuro, traendo così una sorta di quintessenza dalla compagnia della storia di Heimat e chiudendola così definitivamente.

Conclusione del ciclo di Heimat con una virata tutta femminile, purtroppo non esaltante come i primi capitoli (ma certamente sempre di ottimo spessore): evidentemente, dopo il lavoro di una vita, il regista anelava una qualche conclusione.

Conclusion of the Heimat cycle with an all-female turn, unfortunately not as exciting as the first chapters (but certainly always of excellent depth): evidently, after the work of a lifetime, the director was yearning for some conclusion.

20221127

Struttura che ospita animali notturni

Nocturama - Di Bertrand Bonello (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


La prima ora del film segue un gruppo di giovani rivoluzionari mentre orchestrano un piano elaborato che prevede il piazzamento di bombe in tutta la città di Parigi. Viene rivelato tramite flashback che le bombe sono fatte di una sostanza chiamata semtex, che è stata fornita ai giovani terroristi (tutti adolescenti o studenti universitari) da Greg, l'unico adulto indipendente del gruppo. Il loro piano prevede il piazzamento di bombe in auto, grattacieli ed edifici governativi, l'assassinio del capo della HSBC France e l'incendio della statua di Giovanna d'Arco. Sarah, il suo ragazzo David e Yacine si infiltrano ciascuno in un grattacielo per piazzare una bomba, aiutati da Fred, un complice che lavora come guardia di sicurezza negli edifici presi di mira. Mentre esplora il piano assegnato al piazzamento della bomba, Fred si imbatte e spara uccidendo un impiegato innocente che stava partecipando a una chiamata di emergenza. Questo avverte un'altra guardia di sicurezza, che uccide Fred nonostante i suoi appelli alla resa. David lo sente da un corridoio vicino e corre, gettando via la sua bomba senza averla piazzata.

Bonello mostra, così come con Saint Laurent, che quando ha un budget decente a disposizione è in grado di orchestrare anche film di grande impatto visivo ed emozionale. Con un cast di outsider, per lo più giovani e giovanissimi, imbastisce un film teso, che riesce a ben disegnare l'assurdità del terrorismo moderno.

Bonello shows, as well as with Saint Laurent, that when he has a decent budget at his disposal he is able to orchestrate films of great visual and emotional impact. With a cast of outsiders, mostly young and very young, he creates a tense film that manages to draw the absurdity of modern terrorism well.

20221126

YSL

Saint Laurent - Di Bertrand Bonello (2014)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

La vita di Yves Saint Laurent, principalmente tra il 1967 e il 19761, il periodo "oscuro" del couturier con i suoi tormenti professionali ed emotivi nonché i suoi rapporti con il dandy Jacques de Bascher e quello che è già suo compagno, Pierre Bergé. Il film è incentrato sui suoi metodi di lavoro, sull'incontro con le sue due muse, Loulou de la Falaise e Betty Catroux, sugli eccessi delle sue notti durante le quali il couturier esce molto, ma soprattutto sull'isolamento quotidiano e sulla pressione esercitata su Saint Laurent. Bonello riassume così la linea guida del film: “Non ci interessava mostrare come Yves Saint Laurent fosse diventato un genio. Volevamo mostrare quanto gli costava ogni giorno essere quello che era, ed è per questo che all'inizio del film è già una star".

Sfavillante, con una fotografia che ti inchioda, con un'intepretazione molto bella da parte del protagonista Gaspard Ulliel e del resto del cast, il film ci fa capire il tormento dello stilista, ma risulta un po' slegato. La durata non aiuta.

Sparkling, with a cinematography that nails you, with a very beautiful interpretation by the protagonist Gaspard Ulliel and the rest of the cast, the film makes us understand the torment of the designer, but it is a bit disconnected. Duration doesn't help.

20221125

Della guerra

De la guerre - Di Bertand Bonello (2008)

Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)


Bertrand, un regista, sta conducendo ricerche per il suo ultimo film e chiede a un direttore di pompe funebri se può rimanere nel suo salotto dopo la chiusura dell'attività. Bertrand non riesce a resistere all'entrare in una bara e accidentalmente fa cadere il coperchio, chiudendosi dentro. Quando viene liberato la mattina seguente, è chiaro che è stato profondamente colpito dall'esperienza. Quella notte, pensa di assumere la sua prostituta regolare, ma annulla dopo che un film in TV - eXistenZ di David Cronenberg - attira la sua attenzione. Il giorno successivo, ancora ignorando la sua ragazza, Louise, Bertrand incontra un gruppo di poliziotti per strada ed è momentaneamente confuso quando non riesce a trovare un motivo specifico per cui sono lì. La sera, torna alle pompe funebri, dove uno strano uomo, Charles, irrompe con lui. Dopo aver chiesto a Bertrand di descrivere la sua esperienza nella bara, l'uomo alla fine lo porta in una villa di campagna, sede di un culto chiamato The Kingdom.

Nonostante il cast variegato e potenzialmente interessante, stavolta il regista francese, che si basa sul manuale tattico Della guerra del generale prussiano Carl von Clausewitz, per una riflessione appunto, sulla guerra e sulla pace, sui conflitti in generale, risulta un po' troppo prolisso, e il film si perde in lunghissime scene che provano a far riflettere, ma lasciano lo spettatore piuttosto confuso.

Despite the varied and potentially interesting cast, this time the French director, who is based on the tactical manual Vom Kriege ("On War") by the Prussian general Carl von Clausewitz, for a reflection on war and peace, on conflicts in general, is a bit too verbose, and the film is lost in very long scenes that try to make people think, but leave the viewer rather confused.

20221124

Τειρεσίας (Teiresías)

Tiresia - Di Bertrand Bonello (2003)

Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nella mitologia greca, Tiresia è sia maschio che femmina. In questo film, Tiresia è una donna trans brasiliana che vive con suo fratello alla periferia di Parigi. Terranova è un sognatore e un esteta. La sua ossessione per Tiresia lo porterà a rapirla. Ma senza la sua regolare assunzione di ormoni, Tiresia riprende gradualmente la morfologia di un uomo. Deluso, Terranova toglie la vista a Tiresia e la abbandona in campagna, dove Anna la raccolgierà e la aiuterà.

Stavolta Bonello, per parlare dell'argomento transessuale, insieme allo sceneggiatore Luca Fazzi, prende spunto dalla omonima leggenda della mitologia greca, e sviluppa una sorta di tragedia greca, con risvolti perfino sovrannaturali. Intrigante e molto teatrale.

This time Bonello, to talk about the transsexual topic, together with the screenwriter Luca Fazzi, takes inspiration from the homonymous legend of Greek mythology, and develops a sort of Greek tragedy, with even supernatural implications. Intriguing and very theatrical.

20221123

Il pornografo

Le Pornographe - Di Bertrand Bonello (2001)

Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Jacques Laurent è un ex regista di film pornografici, un tempo attivo negli anni '70. A causa di difficoltà finanziarie, esce dalla pensione e riprende la sua carriera nel porno, solo per scoprire che l'industria è cambiata.

Uno dei primissimi film del regista francese, sempre alla ricerca di temi particolarmente scomodi, condotto dalla "maschera" di Jean-Pierre Léaud e coadiuvato da un cast variegato ma all'altezza, che parte dal cinema porno per compiere un'amara riflessione sul capitalismo.

One of the very first films by the French director, always in search of particularly uncomfortable themes, conducted by the "mask" of Jean-Pierre Léaud and assisted by a varied but capable cast, which starts from porn cinema to make a bitter reflection on capitalism .

20221122

Tutto cade giù

All Fall Down - Di John Frankenheimer (1962)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Berry-Berry Willart è un giovane e affascinante vagabondo edonista che non ha problemi a vivere grazie alle donne di tutte le età che seduce. Quando le donne si affezionano troppo a lui, il suo fascino diventa sadico e spesso lo fa finire in prigione per percosse. Berry-Berry è sempre in viaggio lontano da casa, raramente visto dal padre ubriaco Ralph, dalla madre adorante ma maniaca del controllo e manipolatrice, Annabel, o dal fratello sedicenne Clinton. La storia segue Clinton, che idolatra Berry-Berry, nonostante debba salvarlo dalla prigione in Florida, e in seguito accompagna Ralph alla Western Union per trasferire i soldi della cauzione quando Berry-Berry viene arrestato una seconda volta per aver picchiato una donna. Le osservazioni di Ralph indicano che questa non è la prima volta che ha trasferito i soldi della cauzione per Berry-Berry.

Tratto dal libro di James Leo Herlihy All Fall Down (ma in italiano il film fu intitolato E il vento disperse la nebbia), altro ottimo film del regista statunitense. Sceneggiatura di William Inge, che denota la provenienza teatrale, cast spettacolare, il film è un susseguirsi di dialoghi ficcanti, e un continuo alternarsi di situazioni drammatiche e divertenti. Film amarissimo di grande fattura anche tecnica.

Taken from the book of the same name by James Leo Herlihy, another excellent film by the American director. Screenplay by William Inge, which denotes the theatrical provenance, spectacular cast, the film is a succession of insightful dialogues, and a continuous alternation of dramatic and funny situations. Extremely bitter film with great technical workmanship.

20221121

Il ricordo

The Souvenir - Di Joanna Hogg (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Julie, una studentessa di cinema, intende girare un film su un ragazzo, sua madre e la loro vita nella città di Sunderland. Vive in un appartamento di Knightsbridge con un altro studente e la sua ragazza. Incontra Anthony, un uomo benestante che lavora al Ministero degli Esteri, che va a vivere con lei dopo che il suo coinquilino si è trasferito. Lascia una cartolina con l'immagine della ragazza in un dipinto intitolato "Il ricordo". Successivamente la porta nella galleria dove è appeso il dipinto. Julie dice che la ragazza sembra triste, mentre Anthony dice che sembra determinata. Anthony deve recarsi a Parigi ma torna con della lingerie, che chiede a Julie di indossare. Mentre sono a letto, lei nota dei segni di aghi sul suo braccio ma non sa cosa siano, e continua a chiedere soldi a Julie regolarmente. Julie inizia a pagare i conti del ristorante ed è costretta a prendere in prestito denaro dai suoi genitori.

Film esteticamente molto bello, con chiare aspirazioni artistiche, ma che a mio modesto giudizio manca un po' il bersaglio per mancanza di chiarezza di intenti: ci sono molti sottotesti, perfino troppi. Ottimo cast, bellissima fotografia, il film ha già avuto un seguito, del quale parleremo.

Aesthetically very beautiful film, with clear artistic aspirations, but which in my humble opinion misses a bit due to lack of clarity of purpose: there are many subtexts, even too many. Great cast, beautiful photography, the film has already had a sequel, which we'll talk about.

20221120

L'ornitologo di Alcatraz

Birdman of Alcatraz - Di John Frankenheimer (1962)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Robert Stroud viene imprigionato da giovane per aver commesso un omicidio in Alaska. Viene mostrato come un detenuto ribelle, in lotta contro un rigido sistema carcerario: mentre viene trasportato in treno con altri detenuti, sfonda il finestrino per far respirare i detenuti soffocati. Entra in conflitto con Harvey Shoemaker, direttore della prigione di Leavenworth. Mentre era in prigione, Stroud viene a sapere che sua madre ha cercato di fargli visita, ma gli è stato negato e le è stato detto di tornare nel corso della settimana. Indignato, attacca una guardia, pugnalandolo a morte. Stroud viene condannato a morte, ma sua madre conduce una campagna di successo per far commutare la sua condanna in ergastolo. La sentenza gli impone di scontare in isolamento per il resto della sua vita. Mentre è nel cortile degli esercizi durante un forte temporale, Stroud trova un nido abbattuto che tiene in braccio un passero orfano. Si prende cura dell'uccello e lancia una tendenza. Lui e altri detenuti acquisiscono e si prendono cura di uccelli, come i canarini, forniti da fonti esterne.

Grande film (tradotto come L'uomo di Alcatraz in Italia) da un grande regista, ancor più grande se si pensa che non doveva essere lui, inizialmente, a dirigerlo. Basato sul reale personaggio di Robert Stroud, e sul libro Birdman of Alcatraz di Thomas E. Gaddis, adattato dallo sceneggiatore Guy Trosper, romanza largamente il personaggio per fare del film una profonda e dolorosa riflessione su delitto, pena, redenzione, funzione del carcere. Grande pure il cast, con un gigantesco Burt Lancaster come protagonista.

Great film by a great director, even bigger if you think that he wasn't supposed to be directing it initially. Based on the real character of Robert Stroud, and on the book Birdman of Alcatraz by Thomas E. Gaddis, adapted by the screenwriter Guy Trosper, the main character is largely fictionalized to make the film a profound and painful reflection on crime, punishment, redemption, the function of prison. The cast is also great, with a giant Burt Lancaster as the protagonist.

20221119

Amarsi

Gris Klein - Birds in Row (2022)


Il terzo album per la band francese, della quale vi ho parlato in occasione del loro secondo album, e pure quando li ho visti aprire per i Cult Leader, ci consegna una band in grande forma, che tra l'altro ha deciso di "rivelarsi", rendendo pubbliche le identità di almeno due componenti (gli unici due considerati ufficiali, del resto); una band che non inventa niente, certo, e che può senza dubbio essere catalogata ed accostata, per far capire in quale zona rock siamo (post hardcore punk) a La Dispute e Touché Amoré, ma che, come quelle citate e come altre band che hanno una componente emo, riescono, almeno nei miei confronti, a toccarmi sempre, appunto, a livello emozionale. Un disco che suona onesto, che a livello lirico si interroga su come sia possibile amare e relazionarsi con gli altri in un mondo che sembra cadere a pezzi, duro ed al tempo stesso, delicato, sofferto, giusto.
The third album for the French band, which I told you about on the occasion of their second album, and even when I saw them open for Cult Leader, gives us a band in great shape, which among other things has decided to "reveal itself ", making public the identities of at least two components (the only two considered official, after all); a band that does not invent anything, of course, and that can undoubtedly be cataloged and approached, to make it clear which rock area we are in (post hardcore punk) at La Dispute and Touché Amoré, but which, like those mentioned and like other bands that they have an emo component, they manage, at least towards me, to always touch me on an emotional level. A record that sounds honest, which on a lyrical level questions how it is possible to love and relate to others in a world that seems to be falling apart, hard and at the same time, delicate, suffered, right.

Il guanto d'oro

Der Goldene Handschuh - Di Fatih Akin (2019)

Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)



Nel 1970, il guardiano notturno alcolizzato Fritz Honka uccide Gertraud Bräuer, una prostituta, nel suo squallido appartamento di Amburgo. Fa a pezzi il corpo, liberandosi di alcune parti gettandole in una valigia, mentre il resto viene tenuto in un armadietto improvvisato nel suo muro. La polizia trova la valigia ma non riesce a identificare il colpevole. Nel 1974, Fritz osserva la studentessa Petra Schulz uscire con il suo compagno di classe, Willi. Fritz è ipnotizzato e inizia a fantasticare spesso su Petra. Trascorre quasi tutto il suo tempo libero al pub The Golden Glove, spesso adescando le prostitute che lo rifiutano con disgusto. Una notte Fritz porta a casa Gerda Voss, una vagabonda, a cui è permesso passare la notte in casa sua a condizione di fare sesso con lui. Il giorno successivo, tuttavia, le permette di rimanere in cambio di sesso e lavori domestici, oltre a un contratto firmato per essere presentato alla sua attraente figlia, Rosi.

Ispirato all'omonimo, rispetto al titolo originale (tradotto come Il mostro di St. Pauli in Italia), romanzo di Heinz Strunk, a sua volta ispirato alle insane gesta del vero mostro di St. Pauli Fritz Honka, rappresenta una sorta di debutto nei biopic per il regista tedesco, dove riesce a dar sfogo a tutta la sua vena horror/splatter, e al contempo, provare a raccontare uno sgradevola fatto di cronaca tedesco. Non male, con ottime prove del cast, in particolare quella del giovane Jonas Dassler nei panni del protagonista.

Inspired by the homonymous novel by Heinz Strunk, in turn inspired by the insane deeds of the real St. Pauli monster Fritz Honka, represents a sort of debut in a biopic for the German director, where he manages to give vent to all his horror/splatter vein, and at the same time, try to tell an unpleasant fact of German news. Not bad, with excellent cast performances, in particular that of the young Jonas Dassler in the role of the protagonist.

20221118

Il dolore rimane

Pain Remains - Lorna Shore (2022)


Come potrete "ricostruire" facendo una piccola ricerca e controllando le recensioni dei dischi precedenti della band del New Jersey, mi sono avvicinato ai Lorna Shore solo un paio di anni fa, con il terzo album Immortal, ma mi sono incuriosito con l'EP ...And I Return to Nothingness, dove Will Ramos veniva confermato ed inglobato in forma ufficiale nella formazione, dopo essere subentrato come rimpiazzo live. Con questo Pain Remains, i Lorna Shore si candidano ad entrare nel novero delle mie band preferite del momento, facendomi vincere perfino l'innata ritrosia verso il symphonic metal. Il talento di Ramos è immenso, e chi riesce ad apprezzare il cantato di questo genere non può negarlo. La band, nonostante molti cambi di formazione nel giro di 13 anni, è sorprendentemente coesa e tecnicamente superba, e suona come un macigno in discesa, travolgendo l'ascoltatore e lasciandolo senza fiato. Un disco grandioso. 
As you can "reconstruct" by doing a little research and checking the reviews of the previous records of the New Jersey band, I approached Lorna Shore only a couple of years ago, with the third album Immortal, but I got curious with the EP ...And I Return to Nothingness, where Will Ramos was officially confirmed and incorporated into the line-up, after taking over as a live replacement. With this Pain Remains, Lorna Shore are candidates to join the ranks of my favorite bands of the moment, making me even win the innate reluctance towards symphonic metal. Ramos' talent is immense, and those who can appreciate singing of this genre cannot deny it. The band, despite many line-up changes over the span of 13 years, is surprisingly cohesive and technically superb, and sounds like a boulder downhill, overwhelming the listener and taking his breath away. A great record.

Dal nulla

Aus dem Nichts - Di Fatih Akin (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Diversi anni dopo aver trascorso quattro anni in prigione per spaccio di droga, durante i quali ha studiato economia aziendale e si è sposato, il curdo-tedesco Nuri Şekerci vive felicemente con la moglie tedesca, Katja, e il loro figlio di sei anni, Rocco. Un giorno, Katja accompagna Rocco nell'ufficio di Nuri, una piccola agenzia di viaggi di Amburgo, per passare il pomeriggio con un'amica. Uscendo, avverte una giovane donna bionda che lascia la sua nuova bicicletta davanti al negozio che le verrà rubata se non la chiude a chiave. Quando Katja ritorna quella notte, trova la strada bloccata dopo che una bomba è esplosa, uccidendo Nuri e Rocco. Sconvolta, Katja racconta alla polizia della donna con la bicicletta e arriva a credere che l'attacco sia opera di neonazisti.

Tradotto in inglese con In the Fade (e con Oltre la notte in Italia) e non letteralmente, perché ispirato all'omonimo pezzo dei Queens of the Stone Age, visto anche che il leader, Josh Homme, ha scritto la colonna sonora, questo film di Akin non è male, ed è sorretto da una splendida Diane Kruger. Elaborato, pacato, perfino riflessivo, ci conferma una svolta nell'approccio del regista: ancora crudo, reale, ma probabilmente più pacificato. Interessante, con dei difetti.

Translated into English with In the Fade and not literally from German (Out of nowhere), because it was inspired by the homonymous track by Queens of the Stone Age, also given that the leader, Josh Homme, wrote the soundtrack, this Akin's film not bad, and is held up by a gorgeous Diane Kruger. Elaborate, calm, even thoughtful, it confirms a turning point in the director's approach: still raw, real, but probably more pacified. Interesting, with flaws.

20221117

Fiore scuro

Darkbloom - We Came as Romans (2022)


Sesto album per questa band proveniente da Troy, Michigan, una band che propone un metalcore ben costruito ed impreziosito da grandi ed ariosi passaggi melodici, elementi di industrial metal, elettronica dance, hip hop perfino, alternanze classiche tra cantato pulito e death, e grandi chitarre quasi djent. Tutto, come detto, ben fatto, ma senza grossa personalità e nessun elemento di sorpresa.
Sixth album for this band from Troy, Michigan, a band that offers a well-built metalcore and embellished with large and airy melodic passages, elements of industrial metal, electronic dance, even hip hop, classic alternations between clean and death singing, and great almost djent guitars. Everything, as mentioned, well done, but without big personality and no element of surprise.

Pulcino

Tschick - Di Fatih Akin (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Maik Klingenberg, 14 anni, proviene da una casa di famiglia benestante ma disfunzionale a Marzahn, una parte della Berlino orientale. A scuola è un outsider, motivo per cui all'inizio delle vacanze estive non viene invitato alla festa di compleanno della reginetta di bellezza Tatjana Cosic per la quale ha segretamente una cotta. Sebbene per la maggior parte dei suoi compagni sia considerato noioso, una delle poche volte in cui si distingue in classe è il momento in cui legge un saggio in classe durante l'ora di tedesco; il saggio parla di sua madre alcolizzata con apertura sorprendente ma amorevole. L'insegnante è inorridito, i suoi compagni di classe ridono di lui e da quel momento in poi lo chiamano psicopatico. Anche il nuovo compagno di classe Andrej Tschichatschow (Tschick in breve), un rimpatriato dalla Russia poco comunicativo, che a volte si presenta apertamente ubriaco a lezione, è un outsider ed anche lui è escluso dalla festa di compleanno di Tatjana.


Tratto dal romanzo omonimo Tschick, un libro che in Germania ha avuto un grande successo, scritto da Wolfgang Herrndorf (morto suicida a 48 anni), un film leggero, divertente e spensierato da parte di un regista che è riuscito a darci, con i suoi film, un ventaglio molto ampio di emozioni. Mi ha ricordato il suo Im Juli, che però veniva da una sua idea, e mi ha fatto divertire con delicatezza e perfino un po' di nostalgia.

Based on the novel of the same name Tschick, a book that was a great success in Germany, written by Wolfgang Herrndorf (who committed suicide at 48), a light, fun and carefree film by a director who managed to give us, with his film, a very wide range of emotions. He reminded me of his Im Juli, which however came from an idea of him, and he made me amused with delicacy and even a little nostalgia.

20221116

Ngi

Mata - M.I.A. (2022)


Sesto album per Mathangi "Maya" Arulpragasam, conosciuta con il nome d'arte M.I.A., artista che riesce sempre a generare polveroni, pensatrice radicale ma anche confusa, musicalmente più avanti perfino di Rosalía. Per fare i fighi, potete tranquillamente dire che il disco contiene elementi di Moombahton e di Bhangra, il disco contiene 13 tracce (ma dura appena 33 minuti), e momenti davvero irresistibili. Certo, non dovete essere troppo tradizionalisti, ma se leggete qui, immagino che conoscerete un minimo chi è M.I.A., e che sappiate cosa aspettarvi: world music ballabilissima e ipnotica, con velleità commerciali ma senza rinunciare alla sperimentazione: non sorprendetevi se, ascoltando K.T.P. (Keep the Peace) vi troverete a domandarvi "dov'è che l'ho già sentita questa?" (è Maps degli Yeah Yeah Yeahs).
Sixth album for Mathangi "Maya" Arulpragasam, known by the stage name M.I.A., an artist who always manages to generate fuss, a radical but also confused thinker, musically ahead even of Rosalía. To be cool, you can safely say that the record contains elements of Moombahton and Bhangra, the record contains 13 tracks (but only lasts 33 minutes), and truly irresistible moments. Of course, you don't have to be too traditional, but if you read here, I guess you will know at least who M.I.A. is, and that you know what to expect: very danceable and hypnotic world music, with commercial ambitions but without giving up experimentation: do not be surprised if, listening to K.T.P. (Keep the Peace) you will find yourself wondering "where did I hear this before?" (it's Maps by Yeah Yeah Yeahs).

陽光普照 (Il sole splende)

A Sun - Di Chung Mong-hong (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nel 2013 a Taipei, l'adolescente problematico Chen Jian-ho e il suo amico, Radish, si avvicinano a un giovane di nome Oden in un ristorante; all'insaputa di Ho, Radish taglia la mano di Oden con un machete. Ho viene condannato alla detenzione minorile e Radish riceve una condanna più dura. Il padre di Ho, Wen, lo rinnega; sua moglie Qin, invece, fa visita al figlio in prigione. Wen si concentra sul timido fratello maggiore di Ho, Hao, che sta frequentando una scuola di medicina. Wen è assillato per soldi per il suo lavoro di istruttore di guida dal padre di Oden; si rifiuta di pagare, non rivendicando alcuna responsabilità legale perché suo figlio non ha ferito Oden. La quindicenne Wang Ming-yu e la sua tutrice, zia Yin, incontrano Qin; è incinta del figlio di Ho. Sebbene Qin la sostenga per tutta la gravidanza, Ho non ne è informata. Hao glielo dice, e Ho si infuria per averlo tenuto all'oscuro per tutto il tempo. Quando Hao si suicida saltando dal balcone dell'appartamento, Guo Xiao-zhen, l'interesse romantico di Hao, dice a Qin che Hao si sentiva sopraffatto dalla costante attenzione e controllo su di lui e non aveva nessun posto dove stare da solo. Ho e Yu si sposano; Wen continua a ignorarlo quando viene rilasciato un anno e mezzo dopo, e Ho lavora in un autolavaggio per mantenere la sua famiglia. Wen, tormentato dalle visioni del figlio morto, esce una notte per comprare le sigarette. Vede Ho in un minimarket in cui suo figlio aveva fatto il turno di notte; parlano brevemente di Hao e sembrano riconciliarsi.

Un'altra scelta cinematografica indovinata da Netflix, direttamente da Taiwan. Un film robusto, lungo, ma denso. Un film che affronta con una delicatezza unica temi importanti, usando dosi ben bilanciate di commedia e dramma, luce naturale per la fotografia, e un cast ben assortito che, ottimamente diretto, regala prove davvero splendide.

Another cinematic choice guessed by Netflix, directly from Taiwan. A robust, long, but dense film. A film that deals with important themes with a unique delicacy, using well-balanced doses of comedy and drama, natural light for photography, and a well-assorted cast that, excellently directed, offers truly splendid proofs.

20221115

Прятки (Nascondino)

Hide & Seek - Di Simor Glasenko - Stagione 1 (8 episodi; ICTV) - 2019


Ucraina. In un appartamento dall'aspetto normale, padre e figlia giocano a nascondino. Dopo un po', la bambina non si trova da nessuna parte. Più tardi, viene pubblicato un video che mostra la ragazza con in mano un cartello con una misteriosa serie di numeri. Ma cosa significano? È la prima di numerosi bambini che scompaiono senza lasciare traccia in una piccola città industriale. I giovani detective Varta Naumova e Maksim Shumov affrontano il complesso caso e i loro stessi demoni. Varta è una persona distante ed estremamente protettiva nei confronti del suo spazio personale, mentre Maksim si presenta come un ragazzo socievole e alla mano. Entrambi hanno subito traumi nelle loro vite e questo caso li tocca a un livello più profondo. Diventano personalmente incaricati di trovare i bambini e catturare il rapitore mentre affrontano i rispettivi passati.

Ne lessi non ricordo dove, e dato che eravamo in lockdown, mi sono visto anche questa serie thriller proveniente nientemeno che dall'Ucraina (pre-guerra), che ha il suo fascino, quantomeno quello "esotico" che hanno le serie che ci fanno vedere scenari diversi dai soliti. Trama (anche troppo) intrecciata, atmosfera grigia e al limite del sovrannaturale, magnetica Yuliya Abdel Fattakh nei panni della protagonista.

I don't remember where, and since we were in lockdown, I also saw this thriller series coming from none other than Ukraine (pre-war), which has its own charm, at least the "exotic" one that the series have, at least the ones that let us see scenarios different from the usual ones. Plot (even too much) intertwined, gray atmosphere and at the limit of the supernatural, magnetic Yuliya Abdel Fattakh in the role of the protagonist.

20221114

Maria Maddalena

Mary Magdalene - Di Garth Davis (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nell'anno 30 dC, quando la Giudea era sotto il controllo dell'Impero Romano, una donna di nome Maria della cittadina di Magdala inizia a seguire Gesù di Nazareth. La sua famiglia e il padre cercano di interferire con la sua partenza da casa, ma lei li respinge, e continua a seguire il suo cuore. Accetta il battesimo da Gesù e accetta il suo incarico per lei e per gli altri apostoli di battezzare nel nome del Padre. Sembra essere pienamente una cosa sola con gli altri apostoli nell'affermare l'autorità dello spirito di Gesù che opera attraverso di lei a favore dei seguaci di Gesù.

Mi sono avvicinato con diffidenza a questo film, ma il risultato mi ha sorpreso positivamente. Un bel cast variegato e, a parte alcuni protagonisti, mediterraneo o medio-orientale quantomeno di origine, ma soprattutto, uno sguardo molto femminile, quasi femminista, alla storia di Gesù, dei suoi apostoli, e di Maria Maddalena. Non male.

I approached this film with distrust, but the result surprised me positively. A beautiful variegated cast and, apart from some protagonists, Mediterranean or Middle Eastern at least of origin, but above all, a very feminine, almost feminist look at the story of Jesus, of his apostles, and of Mary Magdalene. Not bad.

20221113

Raffreddalo

Cool It Down - Yeah Yeah Yeahs (2022)


Rileggendo velocemente i miei giudizi sui loro dischi precedenti, mi fa piacere avere "indovinato" il fatto che il precedente Mosquito, del 2013, denotava un po' di stanchezza. Si sono presi una pausa lunga nove anni, ovviamente hanno fatto altre cose, sperimentato, riflettuto. Karen O (voce, piano), Nick Zinner (chitarra, tastiere) e Brian Chase (batteria) tornano insieme, e riprendono da dove avevano interrotto: Cool It Down, otto tracce per poco più di 32 minuti, è un bel disco di pop moderno, intriso di radici garage rock e punk, ma carico di elettronica "calda", di liriche empatiche e di suoni che sono tutto fuorché freddi. La capacità compositiva è intatta, anche se qua e là si riconoscono quelli che si potrebbero definire autoplagi, ma la maestria è intatta.
Quickly rereading my judgments on their previous records, I'm glad to have "guessed" that the previous Mosquito (2013) denoted a bit of fatigue. They took a nine-year break, obviously they did other things, experimented, reflected. Karen O (vocals, piano), Nick Zinner (guitar, keyboards) and Brian Chase (drums) get back together, and pick up where they left off: Cool It Down, eight tracks for just over 32 minutes, is a nice modern pop record, steeped in garage rock and punk roots, but loaded with "hot" electronics, empathic lyrics and sounds that are anything but cold. The compositional ability is intact, even if here and there we recognize what could be defined as self-plagiarism, but the mastery is intact.

USA contro Billie Holiday

The United States vs. Billie Holiday - Di Lee Daniels (2021)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Nel 1957, Billie Holiday incontra un giornalista radiofonico, Reginald Lord Devine, per un'intervista. Le chiede com'è essere una "donna di colore" e dei guai in cui continua a infilarsi a causa della sua canzone di successo Strange Fruit. Billie dice che si tratta di diritti umani, qualcosa che il governo spesso dimentica. Il film torna al 1947, quando il marito di Billie Monroe e il suo manager Joe Glaser cercano di convincere Billie a tagliare Strange Fruit dalla sua scaletta, dicendo che le persone ai vertici del governo non vogliono sentirla cantare. Lester Young, il sassofonista di Billie, la supporta nel suonarla. L'agente dell'FBI Harry J. Anslinger dice ad altri agenti che Billie è una minaccia, la sua canzone promuove le idee sbagliate e che non ha smesso di cantarla. Incapaci di arrestarla per aver cantato, decidono di inseguirla con l'accusa di droga. Dopo l'ennesimo spettacolo di Billie, l'agente Jimmy Fletcher, travestito da soldato, la vede fare uso di droghe. L'FBI arresta Billie e il suo amante Joe Guy per uso e possesso di droga. Il giudice condanna Billie a un anno di carcere. Successivamente viene rivelato che Anslinger ha pagato Guy.

Una bella storia, sulla quale però molti storici musicali hanno avuto parecchio da obiettare, illuminata dalla straordinaria interpretazione di Andra Day nei panni della protagonista, ma scritta e diretta in modo un po' troppo convenzionale, e per questo non rimarrà nella nostra memoria troppo a lungo. Una nomination agli Oscar, ovviamente per Andra Day.

A beautiful story, on which, however, many musical historians have had a lot to object, illuminated by the extraordinary interpretation of Andra Day in the role of the protagonist, but written and directed in a slightly too conventional way, and for this reason it will not remain in our memory too long. long. An Oscar nomination, obviously for Andra Day.

20221112

Holocene

Bon Iver + Carm, 5 novembre 2022, Mediolanum Forum, Assago MI


Altro concerto rimandato per la pandemia, stavolta non sono solo e l'occasione diventa più una gita che un atto di devozione verso Justin Vernon ed i suoi pards. Arriviamo all'hotel NH Milano Congress Center, non il più vicino al Forum ma per così dire, uno dei più tattici (parcheggio gratuito, e vicinissimo alla passerella che scavalca l'ultimo tratto della Milano-Genova, e porta dritto al Forum) pochi minuti prima dell'orario indicato come inizio del concerto della band di apertura, perché ci siamo attardati a visitare una coppia di amici "di strada". Check in rapido, si appoggiano le borse e ci incamminiamo verso il forum, per una volta quasi zero fila (prendo appunti per la prossima volta), e siamo dentro in cerca del nostro settore. Lo sperimentalismo di CARM, progetto solista di CJ Camerieri, già collaboratore degli stessi headliner, non ci invoglia, e passiamo i tre quarti d'ora a loro dedicati a rifocillarci e a gustarci la passerella di un pubblico adulto, variegato, trendy-povero-chic, coppie di tutti i gusti pronte a "piangere o dormire", come mi risponde uno sconosciuto pronto allo scherzo col quale, poco più tardi, scambierò una battuta perché ci costringe ad alzarci essendo nella stessa fila.

Sarò molto breve, del resto è la mia tendenza ultimamente. Mi piacciono i Bon Iver, fin da poco dopo i loro inizi, me li segnalò un conoscente. Ho ascoltato tutti i suoi dischi, apprezzandoli, seppure, a mio giudizio, le perle di Bon Iver del 2011 sono inarrivabili. Infatti, la scaletta di quasi due ore composta da ventuno tracce, con arrangiamenti profondamente differenti dagli originali, non mi acchiappa molto, e a dirvela tutta, soffro insieme a Matthew McCaughan alla batteria, mai veramente libero di esprimersi al meglio, mai chiamato a suonare uno straccio di 4/4. Grande atmosfera, palco spettacolare e soprattutto luci davvero splendide, pubblico visibilmente soddisfatto (un Forum quasi pieno) così come la band, Justin Vernon voce e chitarra (che ringrazia più volte), S. Carey batteria tastiere e voce, Andrew Fitzpatrick chitarra tastiere voce, Mike Lewis voce, basso e sassofono, Jenn Wasner chitarra e voce, oltre al già citato Matthew McCaughan, mentre io mi emoziono solo poco prima e durante i bis, con Holocene e Perth, e per il resto mi annoio un po'. Però c'ero.

I'll be very brief, after all it's my trend lately. I like Bon Iver, since shortly after their beginnings, an acquaintance pointed them out to me. I have listened to all their records, appreciating them, even if, in my opinion, the pearls of Bon Iver of 2011 are unattainable. In fact, the almost two-hour set of twenty-one tracks, with arrangements that are profoundly different from the originals, does not catch me very much, and to tell you all, I suffer together with Matthew McCaughan on drums, never really free to express himself at best, never called to play one simple 4/4. Great atmosphere, spectacular stage and above all really beautiful lights, visibly satisfied audience (an almost full Forum) as well as the band, Justin Vernon vocals and guitar (who thanks the audience several times), S. Carey drums keyboards and vocals, Andrew Fitzpatrick guitar keyboards vocals, Mike Lewis vocals, bass and saxophone, Jenn Wasner guitar and vocals, in addition to the aforementioned Matthew McCaughan, while I get excited just before and during the encores, with Holocene and Perth, and for the rest I get bored a bit. But I was there.

Giuda e il messia nero

Judas and the Black Messiah - Di Shaka King (2021)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nel 1968, il piccolo criminale di 19 anni William O'Neal viene arrestato a Chicago dopo aver tentato di rubare un'auto fingendosi un ufficiale federale. Viene avvicinato dall'agente speciale dell'FBI Roy Mitchell, che si offre di far ritirare le accuse di O'Neal se accetta di lavorare sotto copertura per l'FBI. O'Neal viene incaricato di infiltrarsi nella sezione dell'Illinois del Black Panther Party (BPP) e nel suo leader, Fred Hampton. O'Neal inizia a crescere vicino a Hampton, che lavora per formare alleanze con bande rivali e bande di milizie mentre estende la portata e l'influenza della comunità attraverso il programma Free Breakfast for Children (Colazione gratuita per bambini) del BPP. Le persuasive capacità oratorie di Hampton alla fine aiutano a formare la multirazziale Rainbow Coalition insieme alla Young Lords e alla Young Patriots Organization. Hampton si innamora anche di Deborah Johnson, un altro membro del BPP. O'Neal inizia a trasmettere informazioni a Mitchell, che in cambio lo risarcisce con del denaro.

Il giovane regista con all'attivo solo un lungometraggio misconosciuto risalente al 2013, si assume una grossa responsabilità, scegliendo di raccontare uno spaccato di storia statunitense recente, legata al razzismo istituzionale, ma si dimostra ampiamente all'altezza. Il cast è vasto (talmente vasto, pensate, che i due protagonisti sono stati entrambi candidati all'Oscar, ma nella categoria miglior attore non protagonista), ben scelto e tutto all'altezza nonché ben diretto, ma, visto che molti critici hanno avvicinato la storia ed il film a The Trial of the Chicago 7 dell'anno precedente (anche perché la produzione è Netflix per entrambi), personalmente questo film mi ha esaltato meno. Probabilmente è un'impressione totalmente soggettiva, perché Judah and the Black Messiah è stato candidato a 6 Oscar e ne ha vinti 2.

The young director with only one not so well known feature film dating back to 2013, takes on a great responsibility, choosing to tell a cross-section of recent US history, linked to institutional racism, but proves to be largely up to it. The cast is vast (so vast, you think, that the two protagonists have both been nominated for an Oscar, but in the category of Best Supporting Actor), well chosen and all up to it as well as well directed, but, given that many critics have approached the story and the film at The Trial of the Chicago 7 of the previous year (also because the production is Netflix for both), personally this film has excited me less. It's probably a totally subjective impression, because Judah and the Black Messiah was nominated for 6 Oscars and won 2.

20221111

Tempo vivo

Weather Alive - Beth Orton (2022)


Il talento spesso è come il vino, invecchia bene. Beth Orton oggi ha quasi 52 anni, e qualcuno che pensa di non conoscerla invece l'ha sicuramente sentita su Alive Alone, nel debutto del 1995 dei Chemical Brothers (band con la quale collaborerà ancora). Se ai suoi esordi era maggiormente influenzata dall'elettronica, tanto da essere annoverata come una pioniera della folktronica, oggi è "semplicemente" una cantautrice raffinatissima, dalla spiccata personalità, che riesce a scrivere canzoni molto belle e a cantarli con una voce che definire emozionante è perfino riduttivo. Non mi ha sorpreso, ma nel caso non abbiate mai approfondito, fatelo.
Talent is often like wine, it ages well. Beth Orton is now almost 52 years old, and someone who thinks to don't know her has certainly heard her on Alive Alone, in the 1995 debut of the Chemical Brothers (a band she will collaborate with again). If in her beginnings she was more influenced by electronics, so much so that she was counted as a pioneer of folktronica, today she is "simply" a very refined singer-songwriter, with a strong personality, who manages to write very beautiful songs and sing them with a voice that is to define exciting is an understatement. She didn't surprise me, but in case you've never delved into it, do it.

Bloccato (Trapped)

Ófærð - Di Baltasar Kormákur - Stagioni 1, 2 e 3 (10/10/8 episodi; RÚV) - 2016/2021


Andri Ólafsson, il capo della polizia di Siglufjörður, una remota cittadina islandese, mentre a livello personale si ritrova nel mezzo di una separazione, a livello lavorativo deve risolvere l'omicidio di un ex cittadino il cui cadavere, orrendamente mutilato, viene recuperato casualmente da alcuni pescatori del luogo, causando pure uno stallo ai danni di una nave da crociera danese. E' la serie televisiva più costosa mai realizzata in Islanda.

Ideato dal regista, sceneggiatore e attore Baltasar Kormákur, islandese ma ormai conosciuto un po' dappertutto, ambientato inizialmente in un suggestivo e piccolissimo villaggio islandese, con un protagonista in egual modo affascinante e tenero quale Ólafur Darri Ólafsson, già in molti film dell'ideatore della serie ma anche in produzioni internazionali, Trapped è diventata pian piano un successo internazionale, ed è stata acquistata da molte TV non islandesi, finché la terza stagione è finita su Netflix; attenzione, chi vedrà su Netflix, appunto, la terza stagione, vedrà sei episodi (editati), mentre nella versione originale islandese gli episodi erano otto.

Conceived by the director, screenwriter and actor Baltasar Kormákur, Icelandic but now known a little everywhere, initially set in a charming and very small Icelandic village, with an equally charming and tender protagonist such as Ólafur Darri Ólafsson, already in many films of the creator of the series but also in international productions, Trapped gradually became an international success, and was bought by many non-Icelandic TVs, until the third season ended on Netflix; attention, those who see the third season on Netflix will see six episodes (edited), while in the original Icelandic version there were eight episodes.

20221110

Photophobic

Crippled Black Phoenix + Møl + Impure Wilhelmina, 2 settembre 2022, Alchemica, Bologna


Ci sono un po' di cose da dire, a proposito di questo concerto, e cercherò di essere breve. Primo: tre band straniere (dovevano esserci anche gli italiani Messa, poi rimossi), tutte molto diverse tra di loro ma tutte rivolte ad un pubblico rock/metal, ad un prezzo ridicolo (+ tessera, ma anche qui, sappiamo essere una scappatoia italiana al contenimento dei prezzi). Risultato, pubblico davvero scarso (il cambio di location dal Link all'Alchemica doveva dirmi qualcosa prima, ma fino al momento del concerto non conoscevo l'Alchemica): conclusione, non possiamo lamentarci quando scorriamo i social e vediamo che la maggior parte delle band non mainstream, nei loro tour, ignorano l'Italia. Secondo (riflessione recente, dopo aver assistito, sempre a Bologna ma in altra location, a Touché Amoré + Coheed and Cambria + Thrice): personalmente trovo interessanti questi concerti con "cartelloni" diversificati. Non conoscevo per niente due delle tre band di stasera, e la cosa mi è servita. 

Locale piccolo, quasi intimo, l'Alchemica di Bologna, dentro al quale, in orario, aprono gli svizzeri Impure Wilhelmina, per un breve concerto dove fanno sentire un post-hardcore in bilico tra altri generi, di buona fattura ma senza grandissima personalità. Il palco di dimensioni ridotte non permette acrobazie, ma la band non pare troppo abituata a "darsi" al pubblico.
Qualche presente in più per i danesi Møl, la band per cui sono qui. Estrosi fin dalle scelte di abbigliamento, non appena attaccano con la loro scaletta, si capisce che hanno una marcia in più. Il loro blackgaze post-black metal è potente come uno schiacciasassi, l'errore della tizia al mixer, che, nell'ottica dell'ottimizzazione si occupa anche delle (scarse) luci, che rilascia una quantità eccessiva di ghiaccio secco, facendo calare la nebbia nel piccolo locale, aumenta l'atmosfera, e il fatto che il cantante Kim Song Sternkopf passi praticamente tutto il concerto tra gli scarsi spettatori anziché sul palco mette la firma sotto una prestazione memorabile, che conferma la mia impressione: si meritano un seguito più ampio.
Chiudono la serata gli inglesi Crippled Black Phoenix, band attiva dal 2004 formata da otto elementi, unico membro superstite degli inizi il chitarrista Justin Greaves, autori di un post-rock progressivo, a tratti psichedelico e sperimentale. Il pubblico rimane sotto le 50 presenze, eppure, anche loro si esibiscono come se sotto il palco ce ne fossero migliaia. Interazione con il pubblico, puntualizzando le loro visioni politiche, fino alla conclusione quando Greaves scende dal palco e lascia la chitarra ad una persona del pubblico, due cantanti con problemi di voce che comunque regalano una prova dignitosa, grandi professionisti. Non è il mio genere, ma tanto di cappello.

Small, almost intimate, the Alchemica in Bologna, inside which, on time, the Swiss Impure Wilhelmina open for a short concert where they make you feel a post-hardcore poised between other genres, of good workmanship but without great personality. The small stage does not allow acrobatics, but the band does not seem too accustomed to "give themselves" to the public.
A few more people for the Danes Møl, the band I'm here for. Whimsical right from the clothing choices, as soon as they attack with their lineup, you understand that they have an edge. Their post-black metal blackgaze is as powerful as a steamroller, the error of the girl at the mixer, who, in the context of optimization, also takes care of the (poor) lights, she release an excessive amount of dry ice, causing the fog in the small venue increases the atmosphere, and the fact that singer Kim Song Sternkopf spends practically the entire concert among the few spectators rather than on stage puts the signature underneath a memorable performance, which confirms my impression: they deserve a bigger following.
Closing the evening the British Crippled Black Phoenix, a band active since 2004 made up of eight elements, the only surviving member of the beginnings the guitarist Justin Greaves, authors of a progressive post-rock, at times psychedelic and experimental. The audience remains under 50 in attendance, yet, they too perform as if there were thousands of them under the stage. Interaction with the audience, pointing out their political visions, until the conclusion when Greaves goes off the stage and leaves the guitar to a person from the audience, two singers with voice problems who still give a dignified performance, great professionals. Not my thing, but hats off.

פאודה (Fauda)

Fauda - Di Lior Raz e Avi Issacharoff - Stagioni 1, 2 e 3 (12 episodi ciascuna; Yes Oh) - 2015/2020


Diciotto mesi prima dell'inizio della storia, al soldato israeliano Doron e alla sua unità è stato attribuito il merito di aver ucciso il terrorista Taufiq Hammed. In seguito, Doron si ritira dal servizio per coltivare il suo vigneto. Doron riceve la visita di Moreno, il comandante della sua vecchia unità, che lo informa che Taufiq Hammed è ancora vivo e ha intenzione di partecipare al matrimonio di suo fratello Bashir. Doron si unisce alla sua vecchia squadra per andare sotto copertura al matrimonio. Alla fine vengono scoperti e Bashir viene ucciso, pochi istanti prima dell'arrivo di Taufiq. Sebbene Doron riesca a sparare a Taufiq e lo ferisca, Taufiq riesce a scappare.

Per essere totalmente onesti, tutte le critiche "politiche" che leggerete su Fauda (caos, disordine), sono vere, anzi verissime: implacabilmente maschilista, razzista (verso i palestinesi), una prospettiva a senso unico sul conflitto israelo-palestinese e deludente per chi se ne aspetta una palestinese, disinformativo, propaganda (israeliana) pericolosa, un tentativo di presentare Israele come una forza positiva. Detto tutto questo, e vi assicuro che il pensiero mi ha tormentato per tutta la visione, la serie, violenta e con tutti i difetti di cui sopra, è avvincente e, se vi piace il genere, mozzafiato. Cast indimenticabile. Potrebbe esserci perfino una quarta stagione.

To be totally honest, all the "political" criticisms you will read about Fauda (chaos, disorder), are true, indeed very true: relentlessly macho, racist (towards Palestinians), a one-way perspective on the Israeli-Palestinian conflict and disappointing for who expects a Palestinian point of view, uninformative, dangerous (Israeli) propaganda, an attempt to present Israel as a positive force. Having said all this, and I assure you that the thought has haunted me throughout the vision, the series, violent and with all the aforementioned defects, is compelling and, if you like the genre, breathtaking. Unforgettable cast. There may even be a fourth season.

20221109

Portatori di bare

Elder + Pallbearer + Irist, 2 ottobre 2022, Bloom, Mezzago (MI)

Torno al Bloom dopo non so quanti anni, me lo ricordavo vagamente (credo di averci visto i Kyuss, tra l'altro, stranamente per le mie abitudini, in transenna), e mi piace, atmosfera amichevole, una cucina, e, anche perché il meteo lo permette, le band che cenano fuori dal locale mentre gli "early bird" come me attendono l'apertura delle porte.

Aprono, un po' in ritardo sugli orari, gli Irist; la loro bio dice che vengono da Atlanta, Georgia, ma tre di loro vengono dal Sud America (Brasile, Cile, Argentina, lo capite dai nomi): sorprendenti in modo positivo, post metal influenzato dal groove e dallo sludge, con strutture progressive. 
Dopo di loro, la band che credevo suonasse per ultima, e invece no: i Pallbearer da Little Rock, Arkansas. Ve lo dico subito: una prestazione davvero intensa, un doom metal moderno e soprattutto, un suono potentissimo e quasi migliore che su disco. Il pubblico, un centinaio di persone circa, è totalmente coinvolto, trascinato dentro il suono. Mezzago è molto lontana da casa mia, ma ne è valsa la pena.
Chiudono gli Elder, dal Massachusetts. Una frizzante combinazione di stoner e progressive, con un pizzico di doom, che mi fa tornare alla mente nientemeno che i Grand Funk. Anche loro molto bravi tecnicamente, però lo confesso, dopo una prestazione ed un concerto come quello dei Pallbearer, per me può bastare, e me ne vado prima del termine.

The Irist plays first, a little late on schedule; their bio says they are from Atlanta, Georgia, but three of them are from South America (Brazil, Chile, Argentina, you can see it by the names): positively surprising, post metal influenced by groove and sludge, with progressive structures.
After them, the band I thought they've would played last but they didn't: Pallbearer from Little Rock, Arkansas. I'll tell you right away: a really intense performance, a modern doom metal and above all, a very powerful sound and almost better than on record. The audience, about a hundred people, is totally involved, dragged into the sound. Mezzago is a long way from my home, but it was worth it.
Last, the Elder, from Massachusetts. A sparkling combination of stoner and progressive, with a hint of doom, which reminds me of none other than Grand Funk. They are also very good technically, but I confess, after a performance and a concert like that of the Pallbearer, it is enough for me, and I leave before the end.

Il taglio

The Cut - Di Fatih Akin (2014)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nazareth è un fabbro, nella città di Mardin, dove vive con la sua famiglia. Sebbene Nazareth tema i possibili effetti della prima guerra mondiale e stia considerando la possibilità che minoranze non musulmane dell'Impero Ottomano vengano arruolate per combattere nell'esercito, la sua famiglia e i suoi amici cercano di essere ottimisti, sebbene abbiano sentito storie di uomini scomparsi da diversi villaggi. Una notte, i soldati ottomani bussano alla sua porta e lo portano a lavorare per l'esercito alla costruzione di strade, nel mezzo di una zona disabitata. Mentre lavora lì e con il passare del tempo, lui e i suoi amici iniziano a notare diversi gruppi di passanti armeni, agli arresti. Assistono a uno stupro. Ad un certo punto, un ufficiale ottomano arriva al loro accampamento e chiede loro se accettano di convertirsi all'Islam. Alcuni lo fanno e altri no. L'ufficiale e i suoi compagni prendono i convertiti e se ne vanno. Alcuni soldati e detenuti, reclutati esclusivamente per uccidere gli armeni, arrivano il giorno successivo per uccidere gli altri. Il condannato responsabile di tagliare la gola a Nazareth non riesce ad andare fino in fondo e gli infligge solo un piccolo taglio alla gola, che basta a far svenire Nazareth, che sopravvive così al massacro. Tuttavia, pur salvandogli la vita, il taglio lo ha anche reso muto. Questo "taglio" (il titolo originale, modificato in Italia con Il padre) non solo simboleggia il mutismo di Nazareth, ma anche l'essere tagliato fuori dalla sua vita e dalla sua famiglia e il silenzio della società armena sul genocidio dell'epoca.

Intrigante come qualsiasi altro film sopra personaggi apolidi costretti a scappare per il mondo, sorprendentemente "normale" per essere un film di Akin, sorretto meravigliosamente sulle spalle possenti di Tahar Rahim (un attore che ha la sola "colpa" di non essere statunitense, altrimenti avrebbe già vinto almeno un Oscar), questo film sul genocidio armeno per mano turca, scritto e diretto da un regista tedesco ma di chiare origini turche, ha il pregio e il coraggio di mostrare la storia. Indebolito da qualche stereotipo, rimane comunque un buon film storico.

Intriguing like any other film about stateless characters forced to flee the world, surprisingly "normal" for an Akin film, supported wonderfully on the mighty shoulders of Tahar Rahim (an actor who has the only "fault" of not being American, otherwise would have already won at least one Oscar), this film on the Armenian genocide at the hands of Turkey, written and directed by a German director of clear Turkish origins, has the merit and the courage to show history. Weakened by some stereotype, it still remains a good historical film.