Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
In una versione retrofuturistica degli anni '50, un conduttore televisivo presenta un documentario sulla creazione e la produzione di Asteroid City, un'opera teatrale del famoso drammaturgo Conrad Earp. Gli eventi dell'opera sono rappresentati in widescreen e a colori stilizzati, mentre lo speciale televisivo è visto in bianco e nero in formato Academy. Nell'opera, si tiene una convention di astronomia per giovani nella fittizia città desertica di Asteroid City. Il fotoreporter di guerra Augie Steenbeck arriva presto alla convention Junior Stargazer con Woodrow, il suo figlio adolescente intellettuale, e le sue tre figlie più piccole. Quando la loro macchina si rompe, Augie telefona al suocero, Stanley, chiedendogli aiuto. Stanley, che non sopporta il genero, lo convince a raccontare ai bambini della recente morte della madre, che Augie aveva nascosto. (Wikipedia)
Dando un'occhiata a tutta la sua carriera, ad Anderson va riconosciuto il pregio di avere una cifra stilistica riconoscibile; purtroppo, a mio modesto giudizio, con le sue storie surreali non è mai riuscito a convincermi fino in fondo. Anche questa sua opera recente, risulta ai miei occhi fin troppo leziosa. Con un cast di numerose stelle, e un'estetica abbagliante, il film risulta faticoso da seguire, seppure abbia pure un sacco di stratificazioni interessanti.
Looking at his entire career, Anderson deserves to be recognized for having a recognizable stylistic figure; unfortunately, in my humble opinion, with his surreal stories he has never managed to convince me completely. Even this recent work of his, in my eyes, seems too affected. With a cast of numerous stars, and a dazzling aesthetic, the film is difficult to follow, even if it also has a lot of interesting stratifications.