No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20241122

The Mosquito

La Zanzara - Di Giuseppe Cruciani e David Parenzo


Parliamo di una delle trasmissioni radiofoniche (ovviamente ripresa come podcast, "soluzione" decisamente più agile, visto che vengono tagliati gli inserti pubblicitari, i giornali radio, le informazioni del traffico) più chiacchierate d'Italia: La zanzara. Nata nel 2006, è cambiata pelle rispetto agli esordi, divenendo sicuramente fonte di continue polemiche, ma pure sollevando discussioni su argomenti evitati da molti, magari con un approccio poco ortodosso, ma efficace. Titillando le parti più oscure del pubblico, è divenuta un ricettario di persone sicuramente poco lucide, assicurando divertimento garantito anche a persone più capaci di intendere e di volere. Recentemente me ne sono allontanato, in seguito soprattutto alle posizioni dei due conduttori sul conflitto israelo-palestinese (posizioni veramente inaffrontabili, almeno da parte mia), e anche alla pesantezza del format (due ore e mezzo al giorno sono difficili da trovare, almeno per me), che, a mio modesto parere, sta divenendo un po' ripetitivo e quindi, prevedibile. Innegabilmente, però, ha segnato un periodo.

Let's talk about one of the most talked about radio shows (obviously taken up as a podcast, a much more agile "solution", given that the advertising inserts, radio news, traffic information are cut) in Italy: La zanzara. Born in 2006, it has changed skin since its debut, certainly becoming a source of continuous controversy, but also raising discussions on topics avoided by many, perhaps with an unorthodox, but effective approach. Titillating the darkest parts of the public, it has become a cookbook of people who are certainly not very lucid, ensuring guaranteed entertainment even to people who are more capable of understanding and wanting. Recently I have distanced myself from it, especially following the positions of the two hosts on the Israeli-Palestinian conflict (truly unaffordable positions, at least on my part), and also the heaviness of the format (two and a half hours a day are difficult to find, at least for me), which, in my humble opinion, is becoming a bit repetitive and therefore, predictable. Undeniably, however, it marked a period.

2 commenti:

monty ha detto...

Ho iniziato ad ascoltarla più di una decina d'anni fa, ma per fortuna ne sono uscito da tempo (almeno 3-4 anni). Oggi non ne reggo nemmeno un minuto. Dietro la patina del disimpegno, la zanzara è invece una trasmissione molto politica, che veicola, certo in maniera accattivante, la filosofia di pensiero della destra più becera, portando consensi a quella parte politica, oggi al governo. Lo fa su tutti i temi, dal covid alle armi alle ospitate di soggetti dichiaratamente fasci, ai diritti lgbt. Il fatto che abbia un co-conduttore che in teoria dovrebbe bilanciare le pulsioni crucianiane e che invece risponde all'identikit parodistico che da sempre la destra fa della sinistra da salotto (quel termine anglosassone non lo uso) , ne amplifica il messaggio reazionario. Per Cruciani la libertà è quella della sopraffazione, in pratica la caricatura che l'Ottavo Nano faceva del PDL ("facciamo un pò come cazzo ci pare") e, purtroppo, la cosa fa presa. Aggiungo che nello scenario politico attuale, se mai lo sia mai stata, ha smesso di essere una trasmissione "alternativa" e veicola al contrario il pensiero massicciamente mainstream. Scusa per la tirata, è da tempo che volevo scriverci un post e invece mi sono sfogato nel tuo spazio. :)

jumbolo ha detto...

Ci mancherebbe, anzi mi fa piacere. Tendo a pensarla come te, con la differenza, forse, che ascoltarla mi dava un certo conforto, nel senso "mi fanno ridere, perché sono proprio dei mostri". Poi i motivi che ho scritto mi hanno convinto ad abbandonare.