No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20061008

eat pussy


Clerks II – di Kevin Smith 2006

Sono passati oltre 10 anni, Dante e Randal sono cresciuti? Per niente. Dante è il bravo ragazzo di sempre, è fidanzato con la bella e filiforme Emma, che lo ama alla follia (e nessuno capisce perché) con la quale sta progettando di sposarsi, andare in Florida a vivere, dove lui lavorerà nell’autolavaggio del padre di lei; Randal è lo stesso cazzone di prima.
Non solo: nel prologo, scopriamo che, sempre grazie alla testa malata di Randal, il mitico Quick Stop dove lavoravano, è andato a fuoco, quindi adesso sono costretti a lavorare in un Mooby’s, un fast food non molto frequentato, diretto dall’affascinante Becky, che flirta continuamente con Dante (e, ancora una volta, nessuno capisce perché).
Randal è leggermente alterato dai progetti di Dante e si sfoga sottomettendo e sfottendo in continuazione il giovane Elias, commesso anche lui al Mooby’s, Jay e Silent Bob (ribattezzato per l’occasione in italiano Bob lingua secca), dopo essersi fatti un po’ di gattabuia ritornano a passare le giornate appoggiati al muro, questa volta del Mooby’s (dove, come per magia, dopo la predizione di Randal appare una bellissima scritta spray EAT PUSSY).
Tutto come prima, se non fosse che, all’improvviso (ma non troppo), Becky scopre di essere incinta.

Avete visto Clerks, del 1994, il lungometraggio di debutto di Kevin Smith? No? Beh allora prima di tutto vergognatevi, in seconda battuta provvedete; in caso contrario non andate a vedere questo film, che sa prima di tutto di operazione nostalgia, in seconda battuta puzza tantissimo di salvataggio della reputazione di Smith, che dopo Jersey Girl ci aveva profondamente deluso, dopo un percorso tutto sommato interessante e libero (Mallrats, In cerca di Amy, Dogma). Però, dato che noi non ci lasciamo influenzare dai passi falsi, lo amiamo per quello che ci ha dato anche solo con Clerks (che continuiamo, a 12 anni di distanza, a consigliare in giro), e amiamo alla follia i personaggi di Dante e Randal sentendoli amici, un po’ come ci succede con i personaggi di un libro che ci ha entusiasmato e che stentiamo a terminare per paura di sentirci soli, ci sentiamo di consigliare anche questa specie di sequel, nonostante alla fine non sia un film entusiasmante e pirotecnico come il predecessore. Perché alcuni momenti sono spettacolari (su tutti, Jay che cita Il silenzio degli innocenti e la digressione-scontro Randall contro Elias, spalleggiato da un avventore – Kevin Weisman, il Marshall di Alias – dove Randall sostiene che l’unica trilogia esistente è quella di Guerre Stellari, contro la trilogia dell’anello sostenuta da Elias), perché si ride molto, perché si affrontano allegramente le perversioni sessuali di ognuno (non voglio rovinarvi la sorpresa, anzi le sorprese), e perché, diciamocela tutta, ognuno di noi, in fondo, vorrebbe essere Randal e avere Rosario Dawson come capo. E non ce ne frega un cazzo del lieto fine.

Curiosità: Emma è interpretata da Jennifer Schwalbach, che nella realtà è la moglie del regista/attore Kevin Smith; camei degli amici Ben Affleck e del simpaticissimo Jason Lee, qui nei panni di un ex compagno di scuola antipaticissimo che ha fatto i soldi con i computer.

Buona visione. E ricordate: leccate la figa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non è il primo certo...ma a me è piaciuto e non poco!!!E,stranamente,sono daccordo con te Ale!!!