No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081227

ecovillaggio 3

la seconda parte ieri


I CONSIGLI DEL KIBBUTZNIK

Inevitabile a questo punto rispolverare la domanda che da sempre accompagna tutte le utopie o presunte tali, se cioè quello di Torri Superiore sia da considerare un esempio unico o possa invece costituire uno dei tanti atomi su cui articolare la società del futuro. La risposta sta nei numeri (sono una cinquantina gli ecovillaggi attualmente censiti in Italia, compresi quelli di ispirazione mistica e/o esoterica: davvero pochini), nelle indicazioni suggerite dalle altre esperienze ("un nucleo umano di venti adulti", sostiene per esempio Massimo, "funziona, oltre quel numero si creano già dei sottogruppi e diventa tutto più difficile da gestire"), ma forse, a voler essere ottimisti, anche nelle parole di chi viene qui a fare il volontario o il turista e torna a casa diverso da come era arrivato. "Nel mio futuro il sogno è quello di formare una comunità ispirata ai principi della sostenibilità ambientale", racconta Luca, intanto che un ospite scrive nel libro delle visite di voler creare anche lui un ecovillaggio, e una coppia promette, nel suo piccolo, di approfondire i temi legati alla decrescita, che comunque è già qualcosa. C'è persino la pagina di un kibbutznik israeliano che suggerisce, con disegni esplicativi, in che modo migliorare i sistemi di coltura e consiglia di coinvolgere altra gente nel progetto.
Perché il problema, gira e rigira, è proprio quello: dare continuità all'idea al di là delle persone, del momento e, paradossalmente, al di là del progetto stesso. Nel giro di un paio d'anni, se tutto va bene, il recupero di Torri Superiore sarà definitivamente completato, e allora sarà il momento di porsi una nuova meta, di attaccare una nuova salita, di ricominciare a guardare verso un nuovo orizzonte. Verticale, come sempre.

LA RETE

Esistono varie reti di ecovillaggi: la più importante a livello mondiale si chiama GEN, Global Ecovillage Network, mentre in Italia c'è la RIVE, Rete Italiana Villaggi Ecologici, ospitata nel sito www.sostenibile.org
Non esistono certificazioni ufficiali e tutto funziona con il sistema dell'autoverifica. Ogni singolo gruppo valuta in coscienza i progressi ottenuti in campo ambientale, sociale ed economico. Sì, anche economico, perché chi sceglie di andare a vivere negli ecovillaggi non ha fatto nessuna scelta di povertà, ma cerca, a modo suo, una qualche forma di ricchezza, per quanto sostenibile. Oggi sono sparuti esempi di virtù, domani potrebbero diventare una reale necessità per tutti.

fine

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