No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121112

la prima donna

Eva - di Kike Maíllo (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Spagna 2041, la robotica ha fatto progressi: c'è chi ha perfino robot da compagnia, con le vaghe sembianze di un gatto. Alex Garel, per esempio, ne ha uno. Si possono scegliere, come opzione da far modificare al robot stesso, vari gradi di empatia col padrone. Alex non è un tipo qualunque, bensì il miglior programmatore di robot conosciuto sul pianeta. Torna a casa richiamato e allettato dall'amica ed ex collega Julia, per creare una nuova linea di robot bambini, con intelligenza e simpatia avanzatissime. La sua città natale, avvolta costantemente nella neve immacolata, conserva ferite amare ed elettrizzanti novità. La casa dei genitori, intatta e solo un po' impolverata, viene rimessa a posto dal robot Max, fornitogli gratuitamente dall'Università per la quale lavora. Poi c'è Lana, il vecchio e forse mai sopito amore di gioventù: come sia finita tra di loro solo la storia ce lo rivelerà. Lana è sempre bella e desiderabile, ma adesso è sposata con David. Quest'ultimo non è solo un vecchio amico: è il fratello minore, e sempre considerato meno intelligente (ma più affidabile), di Alex. Mentre è alla ricerca di un modello da usare per il nuovo robot bambino, Alex si imbatte in una bambina bella, simpatica, vispa ed intelligente. Eva. Il suo stupore è massimo quando scopre che Eva non è altro che sua nipote, la figlia di Lana e David.

Debutto sul lungometraggio per il catalano Maíllo, grande appassionato di robotica, Eva è un film più che dignitoso, che lascia intravedere personalità e buone cose. Fantascienza con i piedi ben piantati nel presente, immersa in uno scenario rassicurante (fino ad un certo punto), con buoni effetti speciali e con un cast interessante. Sceneggiatura non scintillante ma neppure da buttare, bella fotografia, il film si lascia vedere senza zoppicare troppo e lascia un buon sapore ma di che riflettere. L'ottimo Daniel Bruhl (che avevamo visto in da protagonista in Goodbye Lenin! e in Salvador, e in parti minori in grandi produzioni statunitensi quali The Bourne Ultimatum e Inglorious Basterds) è Alex; Marta Etura (la compagna del grande Luis Tosar, con lui anche in Cella 211) è Lana; Alberto Ammann (anche lui in Cella 211) è David; Lluís Homar (il grande Mateo Blanco/Harry Caine de Gli abbracci spezzati) è il divertente Max. Ma la sorpresa del film è la giovanissima, bellissima e spaventosamente brava Claudia Vega, che recita nei panni di Eva: spettacolare, vale il prezzo del biglietto.

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