No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20050921

Piero Ciampi, poeta

Le canzoni di Piero Ciampi mi svestono, mi fanno entrare in una dimensione distaccata da tutto.
E' di Livorno e con Ale, ne parlo ogni tanto.
Pubblico qui un pò della sua vita.

Piero Ciampi, nacque al numero 12 di via Pelletier nel quartiere Pontino di Livorno. Un quartiere popolare abitato da sempre da portuali e piccoli commercianti. E commerciante (di pelli) era anche il padre di Piero, che nacque dal secondo matrimonio. Durante la guerra, a seguito dei furiosi bombardamenti che fecero migliaia di vittime tra i livornesi, la famiglia Ciampi sfollò nelle campagne pisane per tornare a Livorno solo diversi anni dopo la fine del conflitto quando la zona fu definitivamente bonificata.

Piero Ciampi, terminate le scuole superiori si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell'Università di Pisa ma la abbandonò dopo aver sostenuto circa metà degli esami. Tornato a Livorno mise su, con i fratelli Roberto e Paolo, un trio in cui lui era il cantante. Per vivere però lavorava in una ditta di oli lubrificanti del porto fino a quando non parte militare.

Il periodo del CAR lo svolse a Pesaro dove passava le serate in libera uscita suonando nei locali della zona insieme a tre commilitoni tra cui Gianfranco Reverberi. Già durante questo periodo si ricordano le sue grandi bevute, il suo carattere che lo porta a cercare la rissa. Ma era anche un uomo e poeta affascinante che poteva suscitare solo sentimenti estremi: odio o amore. E di lui si innamora anche la figlia del comandante a cui Ciampi scrive lettere ogni giorno: secondo Reverberi, "neanche Cyrano de Bergerac avrebbe saputo fare di meglio".

Tornato a Livorno suona il contrabbasso (strumento imparato a suonare da autodidatta) in piccoli complessini della zona. Ma l'inquietudine e l'insoddisfazione crescevano e così nel 1957, senza una lira in tasca, passò da Genova, dove incontrò Reverberi, per poi andare a Parigi. Qui si arrangiava cantando per poche lire le sue poesie, magari scritte poche ore prima in una birreria. Spesso non aveva neppure i soldi per mangiare ma si fece conoscere in alcuni ambienti parigini dove lo chiamavano "l'italianò"; qui conobbe Louis-Ferdinand Céline e divenne estimatore di un allora praticamente sconosciuto Georges Brassens.

Nel 1959 tornò a Livorno dove passava le giornate ubriacandosi e progettando il futuro. Reverberi, che nel frattempo era entrato nell'ambiente musicale, lo raggiunse e lo convinse a trasferirsi a Milano dove lavorava, insieme con Franco Crepax, alla Ricordi. Nel 1961 Ciampi pubblica, per la Bluebell di Antonio Casetta, il suo primo disco. Il nome che compare in copertina è quello di Piero Litaliano (riprendendo quindi, senza l'apostrofo e senza l'accento, il suo nomignolo parigino).

Crepax passa alla CGD e Ciampi lo segue. Per questa etichetta inciderà altri singoli e, nel 1963 il suo primo album: Piero Litaliano (ristampato in cd nel 1990 con lo stesso titolo ma con il vero nome del cantante). L'album però non ha successo né di pubblico né di critica (se si eccettua il giudizio di Natalia Aspesi che scrisse "nei suoi versi ci si trova qualcosa di abbastanza poetico per riuscire incomprensibile all'amatore abituale di canzonette").

Non fu un periodo felice per il cantautore. Tornò dapprima a Livorno e poi fu a Roma con Gaetano Pulvirenti che gli affidò la direzione artistica di una neonata piccola etichetta discografica, la Ariel. In questo periodo Ciampi si dedica a composizioni più orecchiabili e firma canzoni per altri interpreti; tra queste "Ho bisogno di vederti" che, cantata da Gigliola Cinquetti, arrivò quarta al festival di Sanremo del 1965. La incise poi anche lui, ma senza successo; così come non ebbe successo la Ariel che chiuse poco dopo. Altro insuccesso è "Lucia Rango Show", un album - per cui scrive anche alcune canzoni - da lui prodotto per la voce di una sconosciuta Luisa Rango.

Se la vita professionale si rivela difficile, non diversa è quella personale e affettiva. Tutti gli anni sessanta sono anni di vagabondaggi: Svezia, Spagna, Inghilterra, Irlanda, forse addirittura Giappone. Scappa senza dire niente a nessuno. Così come scappano le sue donne: Moira, irlandese, che dopo meno di un anno di matrimonio va via con Stefano, il loro figlio nato nel 1963; Gabriella che gli dà una figlia. Anni dopo, nella canzone "Ha tutte le carte in regola", Ciampi canterà: "Ha amato tanto due donne, erano belle, bionde, alte, snelle. Ma per lui non esistono più". Unica compagna fedele e sempre più inseparabile resta la bottiglia.

Ad apprezzarlo e riconoscerne la grandezza di autore ed interprete sono solo alcuni amici dei primi anni milanesi tra cui Gino Paoli che da tempo interpretava sue canzoni e che riuscì a fargli avere un contratto con la RCA e un consistente anticipo in denaro che il cantautore livornese dilapidò senza incidere un solo pezzo.

Continuò ad incidere con il consueto insuccesso mentre un qualche riscontro arrivò come autore. Nel 1973 "Bambino mio" (scritta da Ciampi insieme a Nino Pavone, un cantautore calabrese conosciuto da Ciampi nel 1960) fu cantata Carmen Villani a Canzonissima mentre Nicola Di Bari rifiutò "Io e te, Maria", che comunque incise l'anno dopo. Ed è proprio nel 1974 che la carriera di Ciampi potrebbe avere l'ennesima svolta: Ornella Vanoni contattò Gianni Marchetti perché avrebbe voluto incidere un intero album con le canzoni di Ciampi, ma questi era introvabile e quando ricomparve ormai il progetto era sfumato.

Intanto si trascinava da un club all'altro, spesso senza concludere i concerti e litigando con organizzatori, baristi e ascoltatori. In questi anni tornò spesso a Livorno.

Morì a Roma il 19 gennaio 1980 per un cancro alla gola.

45 giri ed EP
"Conphiteor" - "La grotta dell'amore" (1960)
"L'ultima volta che la vidi" - "Quando il vento si leva" (1961)
"Fino all'ultimo minuto" - "Qualcuno tornerà" (1961)
"Autunno a Milano" - "Hai lasciato a casa il tuo sorriso" (1961)
"Fino all'ultimo minuto" - "Qualcuno tornerà" - "Autunno a Milano" - "Hai lasciato a casa il tuo sorriso" (EP, 1961)
"Confesso" - "Non siamo tutti eroi" (1962)
"Fra cent'anni" - "Confesso" (1962)
"Alè Alè" - "Fra cent'anni" (1962)
"Lungo treno del Sud" - "Non siamo tutti eroi" (1962)
"Un giorno o l'altro ti lascerò" - "E va bene" (1963)
"Ho bisogno di vederti" - "Chieder perdono non è peccato" (1965)
"Tu no" - "Barbara non c'è" (1970)
"L'amore è tutto qui" - "Il vino" (1971)
"Il giocatore" - "40 soldati 40 sorelle" (1972)
"Io e te, Maria" - "Te lo faccio vedere chi sono io" (1973)
"Andare camminare lavorare" - "Cristo tra i chitarristi" (1975)
"Uffa che noia" - "Canta una suora" (1975)
"Te lo faccio vedere io chi sono" - "Adius" (cd, 1995)

33 giri
Piero Litaliano (1963)
Piero Ciampi (1971)
Io e te abbiamo perso la bussola (1973)
Andare camminare lavorare e altri discorsi (1975)
Piero Ciampi dentro e fuori (album doppio, 1976)
Le carte in regola (1981)
L'album di Piero Ciampi (album triplo, cd doppio, 1990)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"...nel porto delle illusioni...mi disse, quel capitano...terra terra forse cerco una chimerra..questa sera, eterna sera" P. Ciampi

Un saluto dai LOUNGERIE, attori cantautori livornesi.

lafolle ha detto...

ricambio il saluto.