No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080227

Il toblerone. Qualcuno sa perchè.


Offlaga Disco Pax, 21/2/2008, Firenze, Auditorium Flog


Ormai sono così snob che non mi interesso più dei gruppi spalla. C'è da dire che ultimamente al Flog non ne indovinano uno. Ad ogni modo, anche quelli di stasera li vedo ma non li sento. Non so chi siano e non li giudico. Rimedierò un'altra volta.

Mi fa piacere rivedere i reggiani O.D.P. all'opera col nuovo disco Bachelite in tour. E secondo me è interessante che ci siano discussioni aperte su chi è a favore e chi è contro, a chi piacciono e chi non li sopporta. E' un segno di esistenza del fenomeno, anche se gli ODP continuano ad essere poco esposti, probabilmente per scelta, rispetto a molte altre band italiane che si spacciano per alternative ed invece sono il massimo del mainstream (ogni riferimento ai Baustelle è puramente voluto). C'è solo da accettare il fatto che questa band non canta, e nemmeno recita. Max racconta, e racconta con quel suo accento fortissimo e inconfondibile, come il marchio D.O.P. del parmigiano-reggiano. E che ci sia l'ironia alla base di tutto, quell'ironia che gli permette di parlare di comunismo senza cadere nella retorica e nella dietrologia.

Del resto, questa non è una band, bensì un collettivo neo-sensibilista (e ce lo spiegano verso metà concerto quando eseguono, appunto, Sensibile, parlando di Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, facendoci capire da che parte stanno, e citando i Disciplinatha), con i componenti che invece di suonare o declamare si accreditano come mutuo quinquennale, pensiero debole e ideologia a bassa intensità.

E insomma, dopo la lettura da dizionario, sempre da parte di Max, della definizione di bachelite, si parte con Ventrale. Mi metto nei panni di chi non conosce i testi (vero Giulia?) ed ammetto che non è facile, e si perde parecchio. L'acustica pessima non aiuta, ma fortunatamente è ondivaga, ed alcuni pezzi si distinguono. Qualche sbavatura tra la ritmica di chitarra e le basi campionate verso l'inizio del concerto e qualche fischio di troppo. Se non erro, Enver è il primo estratto dal vecchio Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione). La prima parte del concerto è incentrata sul nuovo disco. Alla fine, saranno eseguiti tutti i pezzi. Per quanto riguarda il primo disco, soprattutto nella seconda parte, ci saranno Kappler, Tono Metallico Standard (con Max che mima il labiale della band alla quale appartiene il "commesso" antipatico), Tatranky (col consueto lancio di wafer) e Robespierre.

Come di consueto, nessuna variazione di rilievo nelle versioni live, ma qualche leggero tentativo di riarrangiare alcuni pezzi del primo disco, la conferma dei pezzi più toccanti e intensi del nuovo (Venti minuti e Cioccolato I.A.C.P.), e la rivalutazione di altri che su disco forse lasciano meno colpiti ma che dal vivo "arrivano" (Fermo! e Onomastica).

A me divertono gli ODP. Non so a voi. E sono l'unica band che scandisce per ben due volte l'acronimo che dà il nome all'auditorium, come se fosse un funzionario di partito: Fondazione Lavoratori Officine Galileo.

Suonano per un'ora e quarantacinque minuti, alla fine. E il partito resta non pervenuto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

mi preoccupa che Luca Valtorta nel venerdì ne sia entusiasta, perchè di solito non ne azzecca una.
vit

jumbolo ha detto...

ho letto
non è così vero
mi ricordo qualche rece sulla quale sono stato d'accordo
ma
siccome ha scritto dopo la mia
magari
eh?

:))

Anonimo ha detto...

commesso? le virgolette sono appropriate...
pensavo che il ciccio avesse evitato di dire il nome della band solo quando li vidi ma perchè dietro al palco c'era il protagosita della vicenda.
rivoglio i massimo volume.
mimì è diventato papà.
Mau