No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080412

trailer


Quando vado al cinema, guardo quasi tutto. Compreso l'arredamento, le poltroncine, gli altri spettatori, le pubblicità e i trailer. Ogni tanto chiudo gli occhi solo durante le pubblicità che ho già visto molte volte oppure se il film è veramente noioso.

Il trailer di Shine A Light, il film di Martin Scorsese sui Rolling Stones ti fa solo venire voglia che esca e di andarlo a vedere in una sala dove l'audio sia altissimo. Penso che me lo godrò come un bambino, mi godrò perfino i tacchi vertiginosi di Christina Aguilera, che è ospite su Live With Me. Poi, ci sono le soprese e i sentimentalismi, che a volte ti guidano in sala. Giorni fa ho visto il trailer di I demoni di San Pietroburgo, e mi è parso il solito mattone italiano d'autore, l'anteprima non è per niente accattivante, per cui non pensavo proprio di andarlo a vedere. Poi, poco fa, sfogliando Il Venerdì di Repubblica, leggo che il regista è Giuliano Montaldo (foto), che poco tempo fa abbiamo visto ne Il caimano e che, ho scoperto leggendo, colpevolmente, è stato il regista di Sacco e Vanzetti. Ora, dovete sapere che Sacco e Vanzetti è un film del 1971, che racconta la storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, che nel 1920 furono accusati ingiustamente di un attentato dinamitardo a Boston (USA), per il quale furono poi uccisi sulla sedia elettrica 7 anni più tardi. I più informati sanno che Joan Baez ed Ennio Morricone composero, per questo film, la colonna sonora, The Ballad Of Sacco And Vanzetti (divisa in tre parti, ovviamente Part 1, Part 2 e Part 3), e soprattutto la bellissima Here's To You, una canzone che da più di 30 anni non ha mai smesso di girare nella mia testa (Here's to you Nicola and Bart, rest forever here in our hearts, the last and final moments is yours, that agony is your triumph!...cazzo mi metto a piangere solo rileggendo il testo); ma questo, direte voi, non è così importante. E invece si. Perchè questo film io l'ho visto al cinema all'aperto Arena Solvay, di Rosignano Solvay, il mio paese, una sera d'estate di oltre 30 anni fa. E mi ci portò mio padre, uomo di destra, seppur moderato. Come faccio, anche solo come omaggio a questo regista, a non andare al cinema se, dopo 18 anni dal suo ultimo lavoro Tempo di uccidere, esce un suo film?

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