No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091113

baenken


La panchina - di Per Fly 2000


Giudizio sintetico: si può vedere


Danimarca: Kaj vive ai margini della società. Disoccupato, o comunque "poco" occupato, con tendenza a perdere anche quei brevi incarichi che gli vengono assegnati, molto alcolizzato, passa più tempo sulle panchine che a casa, dove ovviamente regna il disordine.

Ha un amico, Stig, e qualche "conoscente", sempre e soprattutto di bevute.

Improvvisamente, in un appartamento vicino al suo, in fuga dal marito che la riempie di botte, ecco che arriva Liv, che chiede ospitalità a Kim, appunto un vicino di Kaj. Liv si porta dietro il figlio Jonas, costretto a vedere le violenze del padre e ad essere sballottato in giro dalla madre.

Kaj ha l'impressione che Liv sia la figlia che lui ha abbandonato quasi vent'anni prima; quando, per cortesia di buon vicinato, lui e Stig si occupano per una giornata intera di Jonas, che Liv non sa dove lasciare per andare a lavorare, si risveglia in lui la speranza: quella di riuscire a fare qualcosa se non per cambiare vita, quantomeno per espiare in parte le sue colpe.


Primo lungometraggio del danese Per Fly, e prima parte della trilogia "sulla società danese", come recita la locandina, ma potremmo semplicemente dire "sulla società", visto che la valenza di queste storie è abbastanza universale, che analizza le tre fasce sociali: bassa, media e alta. Gli altri due film sono stati L'eredità e Gli innocenti.

Girato con abbondanza di camera a mano e in vago stile dogma, la mano di Fly è molto intima, nel senso che scava e "marca" da vicino gli attori, soprattutto il protagonista, sceneggiato (come gli altri due) con Kim Leona, il film nonostante abbia una trama tutto sommato semplice e prevedibile, risulta scorrevole e, se non appassionante, piuttosto interessante, soprattutto perchè non tende mai ad impietosire seppure la storia di Kaj si presti molto.

Sicuramente non il film più riuscito, dimostra comunque che il "ragazzo" ha stoffa e cose da dire.

Ben amalgamato e diretto il cast, che risulta molto realistico fin nei personaggi più marginali, dove troviamo Jens Albinus (Kim), che abbiamo visto con Von Trier in Idioti e Dancer In The Dark, vanta soprattutto una prova a dir poco straordinaria di Jesper Christensen nei panni del protagonista Kaj, un attore che solo ultimamente è stato utilizzato anche in produzioni internazionali (Quantum Of Solace, Casino Royale, The Interpreter), e che è l'unico attore ad aver partecipato a tutti e tre i film della trilogia di Fly.

Film interessante, che è arrivato in Italia solo diversi anni dopo la sua realizzazione, e direttamente in dvd.

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