No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121001

Iklimler

Il piacere e l'amore - di Nuri Bilge Ceylan (2007)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: che ghinnie di 'ulo ti cianno lorolìddé

Turchia. Isa e Bahar stanno insieme da diversi anni. Lui è un professore d'università, lei una produttrice di fiction televisive. Sono in vacanza, e fin dalla prima, esasperante inquadratura, Isa che osserva le rovine di un tempio, Bahar che poco lontana si annoia a morte, ma quando lui la cerca con lo sguardo, lei glielo restituisce con un sorriso, si capisce che la loro storia è finita, morta e sepolta. Si sta trascinando verso la fine, lui poco attento a lei, brusco, cervellotico, lei che ha voglia di essere spensierata e di divertirsi un po' di più. Qualche altro sprazzo di vacanza, un po' di mare, un sogno sotto il sole, una cena con una coppia di amici, e i due capiscono che devono lasciarsi: si sa, non è mai facile, ma spesso si deve fare (purtroppo, a volte c'è chi non si decide, e magari si rovina l'esistenza). Lei si butta nel lavoro, lui si butta letteralmente sopra la donna di un caro amico, Serap, con la quale ha un rapporto quasi sadico. Ma per Isa, Serap è il piacere (si intuisce che i loro rapporti sessuali vanno avanti da tempo, quindi anche quando lui stava ancora con Bahar), mentre Bahar è l'amore...

Quarto lungometraggio per uno dei più famosi registi turchi, che qui si mette alla prova pure come attore protagonista (è lui Isa), insieme alla moglie (è lei Bahar) Ebru, anche lei sceneggiatrice e regista (non in questo caso). Iklimler (i climi) viene dopo l'interessante Uzak, e da molti (mi ci metto anch'io) è stato avvicinato alle cose migliori di Antonioni. L'attenzione alla fotografia si esalta, mentre ritroviamo alcuni marchi di fabbrica del regista (la camera fissa, i panorami, il metacinema - anche se in questo caso, forse, si tratta di televisione -), lo stile è ancora quello del realismo e dell'andamento lento, ma dal punto di vista della tecnica visiva si vedono ulteriori passi avanti. La storia, che potrebbe sembrare scontata e prevedibile, è dolorosa, mostrata in tutte le sue noiose e prevedibili sfaccettature, e racconta dell'ineluttabilità della fine dei rapporti, in maniera personale ma difficilmente discutibile. Ceylan (regista) è uno al quale piace mettere alla prova lo spettatore, ma che riesce senza dubbio a dargli qualcosa, quantomeno su cui riflettere. Ceylan attore se la cava discretamente, la moglie Ebru è molto brava.

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