No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080331

itchy & scratchy


Nato a Milano nel 1949, è stato dirigente sindacale della Fiom-Cgil dal 1969 al 1972; dal 1973 al 1979 è stato responsabile del Coordinamento servizi legali della Camera del lavoro di Milano. Nell’VIII legislatura (1979-1983) è stato membro della commissione Lavoro della Camera dei deputati, eletto nelle liste del Partito comunista italiano. Ricercatore dal 1983 all’Università statale di Milano, dal 1986 al 1991 è stato professore straordinario di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari; dal 1991 è professore ordinario della stessa materia all’Università Statale di Milano. Nel 1985 ha assunto l’incarico di coordinatore della redazione della Rivista italiana di diritto del lavoro di cui è direttore responsabile dal 2002. Dal 1997 è editorialista del Corriere della sera.


Questa la scheda di Pietro Ichino. Voglio scrivere questo post per dire pubblicamente che non ho intenzione di fare del male al Prof. Ichino e che condanno chi gli vuol fare del male, solo che penso che le sue parole spesso facciano male a loro volta. A proposito della discussione che si è accesa qui.

Non posso negare che, leggendo il suo curriculum mi è venuto da pensare "però, quando si è giovani e si ha fame si è comunisti....poi si inizia a mangiare....un po' come Ferrara"; mi è venuto da pensare anche "boia, asciugati dé, hai lavorato in miniera...". Prendiamola così.

Poi ho fatto due conti....2008 meno 1969....fa 39....ma non potrebbe andare in pensione?!!?!?

Comunque si scherza, qualche cosa giusta la dice, sui contratti a tempo indeterminato. Che sono meglio di quelli a tempo determinato.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

chi non segue tutto attentamente fatica a capire a cosa ti riferisci ale.
io ad esempio.

in più mi interessa sta cosa dei contrattia tempo indeterminato, perchè invece io non sono convinto che siano migliori.
cioè non sono convinto che aiutino ne le persone ne le imprese ne lo stato.

jumbolo ha detto...

hai ragione, metto un link
massi, sulle tue convinzioni puoi scrivere al corriere, magari ti fanno scrivere degli editoriali, tanto la linea è quella

Anonimo ha detto...

tanto ormai gli editoriali gli scrivono cani e porci.
posso farlo pure io.
comunque quando leggerò ti saprò dire se condivido la loro linea di pensiero oppure no. ma non credo così tanto. ricordati che resto comunque un precario.

lafolle ha detto...

massi il tuo è un lavoro precario
ATIPICO

e come sai meno per meno uguale più.
il tuo forse è un esempio di come dovrebbe essere un lavoro precario.

Anonimo ha detto...

vedi ale
come infatti è successo nell'altro post, se ne potrebbe parlare all'infinito.

il mio è un precariato atipico e l'ho "scelto" io. ma ho anche fatto lavori da precario puro.
capisco chi desidera una contratto sicuro, a tempo indeterminato. e nell'italia di oggi è sicuramente la soluzione più vantaggiosa per chi lavora e desidera stabilità.

tutto sommato però, come dimostra alitalia oggi, nessun contratto è mai "sicuro" e la stabilità è un concetto relativo.

e se a fallire domani fosse la solvay? ora, non dico te che hai un cervello niente male e sai farlo girare, ma un tuo collega più pigro, con contratto a tempo indeterminato che si trovasse da un giorno all'altro senza lavoro, quali possibilità concrete avrebbe e come affronterebbe la competizione per un nuovo ambitissimo contratto a tempo indeterminato?

io credo che a lungo andare contratti a tempo indeterminato e molti (troppi) impieghi statali, portino in qualche modo a diventare più "pigri".

è un discorso generalista e si sa che la realtà è fatta di sfumature.
ma così come i monopoli "ammazzano" la concorrenza e il mercato, e rischiano di portare ad un impoverimento del servizio (vedi fs o telefonie varie),
lavori troppo "sicuri" (ti prego di prendere con le pinze le mie parole e non fraintendermi) possono portare ad un impoverimento dei lavoratori (e non parlo di soldi).

non desidero certo buttare i lavoratori nelle fauci dei "padroni" lasciando agli imprenditori tutti i diritti e ai dipendenti solo l'incertezza.
ma un disegno di legge volto a proteggere veramente il precariato e la mobilità, con elevati salari minimi garantiti, incentivi per chi lavora a scadenza o a progetto, e rigide regole per chi assume (sulla sicurezza ad esempio), ma allo stesso tempo un po meno peso fiscale (assumere un dipendente costa veramente tanto, troppo per alcune imprese). potrebbe portare ad una maggiore movimentazione del mercato del lavoro, con meno giovani in attesa per anni di un contratto a tempo indeterminato e meno persone dipendenti dal proprio posto fisso che magari non gli piace ma non cambiano perchè "sai cosa lasci ma non sai cosa trovi".

che poi è come cerco di portare avanti la mia professione. che giustamente tu dici è precariato ATIPICO.
ma perchè non pensare veramente di cambiare le cose in questa direzione?
è necessaria una forte determinazione politica per imporre rigide regole agli imprenditori, ma anche da parte dei lavoratori dipendenti servirebbe un minimo di disponibilità a cambiare lo stato delle cose.
mentre l'impressione (forse errata) è che solo che si parla di contratti e precariato, tutti saltano in piedi minacciando sfaceli. e certo azioni violente da parte degli estremisti non aiutano (ma si sa i coglioni ci sono anche nelle migliori famiglie). forse un certo distacco da parte di chi estremista non lo è aiuterebbe. alla fine si da l'impressione che assumersi la responsabilità della propria vita professionale faccia paura a molti.

ecco. puoi spedire al corriere.
o a chi cazzo vuoi tu.

Anonimo ha detto...

Comune di roma: 33.000 dipendenti.
giorni di assenza ogni dipendente: 64 (32 di ferie-32 boh)...chissà se è nei lavori usuranti il dipendente pubblico?! speriamo di si...

jumbolo ha detto...

massi, è livio che ha detto che sei un atipico. cmq approfondisco più avanti, c'è un fondo di verità in quel che dici ma non sono d'accordo fino in fondo.

anonimo: difatti il sindaco di roma era berlusconi se non sbaglio, vero?

Anonimo ha detto...

si ale me ne sono accorto dopo.

aspetto interessato.

comunque il 13 aprile è un giorno importante.
è il mio compleanno.

Anonimo ha detto...

Lo sapevo che lo avresti detto, ti leggo come un libro aperto, ho portato Roma come esempio...perchè sapevo le stime, comunque si può andare anche nel privato nazionale...tipo fiat...

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie