"Gli operai non sono morti ma sono stati uccisi sul lavoro grazie alle leggi fatte da questi signori, da gente che oggi si è costituita parte civile. Ichino invece non ha subito nulla".
Secondo te, Ale, quanti a sinistra sinistra condividono o, comunque, giustificano in qualche modo tale affermazione dei nuovi brigatisti?
Rob su un argomento così delicato non posso parlare per altre persone. Ti posso dire che io, purtroppo e sottolineo purtroppo, condivido queste affermazioni, pur condannando azioni violente come quelle portate avanti da alcuni di questi personaggi. Non è la prima volta che critico Ichino, così come ho sempre criticato Biagi. Di certo non li aspetto sotto casa per sparargli. Non ritengo di dovermi vergognare se sono in disaccordo con l'operato di giuslavoristi e qualcuno gli spara. Carcere duro per i violenti così come per i bancarottieri che si arricchiscono sulle spalle di quelli che derubano come per chi fa profitti sulla pelle dei lavoratori.
Ale, ma come fai a condividere certe affermazioni? Il rapporto causa effetto tra le idee di Biagi o Ichino e la morte degli operai come e da chi viene dimostrato? Che c'entrano i giuslavoristi con gli estintori vuoti alla Thyssen o con i lavoratori morti in serie nella cisterna a Molfetta? Leggo sempre gli articoli di Ichino sul Corriere: sono più o meno condivisibili ma certo mai banali e sempre interessanti. Non non ho mai letto nulla che andasse contro la sicurezza dsul lavoro. Le parole sono peggio delle pietre, a volte. Quelle pronunciate durante il processo, a mio avviso, sono veramente assurde, senza fondamento, da condannare senza se e senza ma, prima che qualcuno le prenda sul serio.
le idee di biagi e ichino, al momento più quelle di biagi, non sono solo idee, sono diventate leggi che governano l'attuale mondo del lavoro. hanno creato l'insicurezza creando il precariato. facendo si che le persone possano essere intimidite solo per il fatto di avere sulla testa la spada di damocle del mancato rinnovo del contratto. ichino invece se la prende spesso con i sindacati, altre volte con i dipendenti pubblici, fregandosene del fatto che i sindacati sono stati fondamentali per creare un minimo di coesione e solidarietà fra le fasce più basse e che anche tra i dipendenti pubblici ci sono le persone perbene e che lavorano sodo. ecco come faccio. e, permettimi, siccome usare "condividere" è capzioso, in questo caso, la penso così da molto prima che qualche coglione le urli da dentro una gabbia in un aula di giustizia.
"Gli operai non sono morti ma sono stati uccisi sul lavoro grazie alle leggi fatte da questi signori". E' questa l'affermazione delirante dei brigatisti di cui si parla nell'articolo. Morti sul lavoro, non discorsi. Io poi ti ho fatto esempi precisi: dove sta il nesso con la critica ai sindacati o ai pubblici dipendenti di Ichino? Se gli estintori sono vuoti, se mancano le maschere antigas, se non si rispettano le mille leggi sulla sicurezza già esistenti, che c'azzecca un giuslavorista? Quanto poi a Biagi (ormai capo espiatorio di tutti i problemi italiani legati al lavoro), credi che muoiano e si infortunino solo i lavoratori precari? Ale, ti trovo cinico quasi come l'avvocato difensore dei brigatisti...
Se uno su cento di dipendenti pubblici lavora non è che non ci si può permettere di criticare i 99vagabondi. Non si può criticare i sindacati di oggi perchè nel passato sono stati veramente i rappresentanti degli operai? E
Prendo atto. Anche se credo che un tema così serio come la sicurezza sul lavoro meriterebbe qualcosa di più che trincerarsi dietro le proprie posizioni. Tanto più se, partendo dalle stesse posizioni, qualcuno progetta attentati o omicidi. Sarebbe bene rifletterci sopra.
Rob, vedo che la vuoi tirare per le lunghe, e sinceramente non comprendo. Te dici che io mi trincero. Te invece cosa fai? La stessa cosa. Te dici che sarebbe bene rifletterci sopra, con una punta di superiorità. Io l'ho detto qualche mese fa. Ma si sa, io mi prendo troppo sul serio. Che devo dirti di più, non so. La mia esperienza lavorativa mi porta ad essere completamente in disaccordo con queste persone, la mia anima mi fa rifiutare la violenza. Non vedo che cosa dovrei maturare da un'ulteriore riflessione. La riflessione, secondo me, la deve fare chi scrive su un quotidiano di larghissima diffusione e dà dei fannulloni a praticamente tutti i lavoratori pubblici e a tutti i sindacalisti, così come l'avrebbe dovuta fare chi ha liberalizzato in maniera selvaggia il mondo del lavoro mettendoci tutti in mano alla manpower o alla adecco (ci siamo tutti, perchè la pensione, a noi più "anziani" ce la dovrebbero pagare loro). Secondo te e Enrico no. Pazienza. Secondo me le persone muoiono sul lavoro soprattutto perchè si tutelano poco, pochissimo i dipendenti, si attaccano i sindacati, si spinge verso la possibilità di licenziare senza giusta causa. Non sto a spiegare perchè, ci arrivereste da soli se ci voleste arrivare. Secondo voi non è così. Cosa dobbiamo aggiungere? Le parole sono peggio delle pietre, dici. E le leggi? E gli articoli sul Corriere?
Ale, metti tutto in un grande calderone e, per di più, ti incazzi. Dici che voglio tirarla per le lunghe e non comprendi mentre invece ti ho fatto una semplice domanda su un tema drammatico a cui rispondi con argomenti diversi. Ho fatto solo due esempi concreti (ce ne sarebbero molti altri) di incidenti gravissimi in cui la flessibilità del lavoro o le discussioni sui sindacati e il pubblico impiego non c'entrano niente: tu la metti comunque su questioni di principio. Ti faccio notare che stai giustificando degli assassini o potenziali tali: la violenza può essere anche verbale, non solo fisica. Tu non avverti minimamente la gravità di queste affermazioni: anzi quasi le rivendichi. A me fa impressione. Posso scriverlo? La riflessione necessaria e costruttiva sulla sicurezza dei luoghi di lavoro a cui alludevo è culturale, come ha spiegato perfettamente il nostro buon Frank (uomo di sinistra e di fabbrica come te) qualche settimana fa. Copio e incollo le sue parole, migliori delle mie, perchè voglio che si capisca bene cosa intendo, e poi non ti disturberò più, stai tranquillo.
"Per evitare di farsi male, non basta che esistano procedure, leggi, corsi di formazione etc... tutto questo resta inchiostro su pezzi di foglio se non c'è, in chi poi deve lavorare, la CONVINZIONE che i comportamenti richiesti siano utili a non farsi del male. Il fatto che nelle grandi aziende ci sia un tasso di infortuni mediamente più basso che nelle piccole e medie, deriva solo da questo: spessissimo (nel mio lavoro incontro queste situazioni quasi quotidianamente) il primo a non essere convinto è il datore di lavoro. Lui sa che deve avere a disposizione due elmetti, qualche paio di guanti, imbracature, fogli e procedure, ma tutto questo pensa che gli serva solo per metterle sotto il naso ai vari ispettori (VVFF, ARPAT , ASL...) e non prendersi una multa. Quasi sempre nelle piccole e medie aziende il datore si rivolge ad un consulente della sicurezza esterno (perchè non ha know-how e risorse per averne uno interno) cui chiede di avere "chiavi in mano" il pacchetto di documenti per farsi bellino con le autorità; li mette precisino precisino in un bell'armadio e lì restano. Scrivere due cazzate su un foglio è facile, comprare due elmetti basta avecci i quaìni,; la fatica più grande è far entrare nella chiorba di chi lavora che quanto si fa serve a salvare la pelle, e questo è difficile, è un'operazione culturale, non tecnica, richiede tempo, pazienza, a volte durezza e non si può mettere mai la parola "fine" a questo processo. La mano su un lanciafiamme acceso non ce la mette mai nessuno, perchè in base a precedenti esperienze (da bimbo, quando hai provato almeno una volta ad afferrare la fiamma di un fiammifero) E' CONVINTO che il fuoco brucia e fa male. Sul lavoro, non si può convincere la gente con l'esperienza, spesso la seocnda volta non ti si ripropone perchè hai già lasciato la pelle (il piede, la spalla...) durante la prima esperienza. CONVINCERSI senza farsi del male è difficile...
mi pare che però tu non voglia capire quello che dico io. a parte che hai visto che mi sono incazzato e questo fa di te uno che la vede lunga, e anche attraverso le pareti. ribadisci che sto giustificando degli assassini. non capisco minimamente in quale maniera li starei giustificando. anzi, mi verrebbe da dire "ma che cazzo dici" ma poi te scrivi che m'incazzo, mentre invece sono qui che cerco di lavorare e non riesco a capire se lo fai apposta di non capire quello che dico oppure se, come penso, siamo su due posizioni opposte e non serve a niente continuare. è necessario fare un discorso generale. gli estintori vuoti sono colpa del "gestore" (va bene se li chiamo cosi?) perchè questo tipo di controllo non va delegato per non appesantire i lavoratori. dandole sempre vinte a loro si fa il loro gioco. è abbastanza semplice così?
dimmi cosa non ti torna, magari la prossima volta però ti rispondo tra un po'. poi, passiamo alle parole che riporti di franco. cosa cazzo vogliono dire alla fine? qual è il problema? un problema di comprensione? quindi? 4 morti al giorno sono un caso? con i mezzi che ci sono oggigiorno sono dovute tutte alla disattenzione del lavoratore e magari al fatto che pensi di essere ganzo e se ne frega della sicurezza? ma, dico, state scherzando? se io dico che questa gente muore perchè stiamo estremizzando la competizione e si caricano di una mansionario che prima facevano in 2,3 una persona sola giustifico i brigatisti? ma state scherzando per davvero? boh
"estremizzando la competizione e si carica di un mansionario che prima veniva svolto da 2, 3 persone una sola persona, giustifico i brigatisti? ecc ecc ecc"
Non ho capito se si può commentare come si vuole e quindi aspettarsi una discussione aperta oppure dobbiamo pensarla tutti come chi posta gli articoli, io penso che chi ha criticato i lavoratori pubblici non abbia detto che la verità...te pensala come vuoi, i fatti di tutti i giorni me lo confermano non gli ideali politici. Biagi avrà delle colpe come i 99 dipendenti, mettiamoci al tavolino a risovere il problema, parlà s'è parlato abbastanza... E
On line si appare incazzati nei toni con i quali si risponde: la webcam non serve. Rileggi a casa con calma: evidentemente hai troppo da fare e non voglio distrarti. Ogni tanto, però, rileggi anche quello che scrivi te. Hai ripetuto più volte che condividi le affermazioni dei brigatisti. Quindi anche per te Biagi è un assassino. Questa per me è un'idea sbagliata che ha portato e porterà solo violenza. Punto e a capo.
Enrico: puoi postare quello che vuoi. Però non pensare che siamo tutti dei duri: quando una cosa l'hai detta una volta, si capisce. Basta che scrivi in italiano. Non sei d'accordo: ok. Sei d'accordo: ok. Grazie dell'intervento. Poi, se ritieni di dover ribattere tutte le volte perchè io dico la mia e te devi ribadire che non la pensi come me, fai pure. Che io sappia non c'è un numero massimo di commenti.
Rob: che tu ci creda o no rileggo spesso quello che scrivo, ne è la prova il fatto che quando sbaglio anche l'ortografia scrivo un altro commento. Secondo me te stai semplificando capziosamente il mio ragionamento. Inoltre, che l'idea mia sia sbagliata è una tua convinzione. Se io sono convinto che una legge porta delle morti, non posso essere accusato di complicità con degli assassini. Il tuo ragionamento è lo stesso che porta in tribunale Marilyn Manson perchè qualcuno si è suicidato ascoltando un suo disco. Sarebbe interessante verificare l'andamento delle morti sul lavoro rispetto alla legge Biagi. Non ho verificato e non ho i mezzi, ma se si verificasse che sono aumentate allora si che si potrebbe pensare che quella è un'idea sbagliata e che ha portato morte. Non sono convinto che sia il male assoluto, perchè alla base c'è altro. Ma schierarsi ancor di più a tappetino dalla parte delle imprese serve solo a incancrenire la subalternità del lavoratore che diventa succube e alla totale mercè di chi sta al comando. E accanirsi sui sindacati anche. All'indomani delle morti sul lavoro tutti dicono che si deve fare una riflessione, ma nessuno la fa veramente. Nessuno che dice chiaramente che nelle imprese l'unico passatempo dei piani alti sia studiare come tagliare il personale. E come si taglia il personale adesso che è ormai praticamente tutto automatizzato? Accorpando le mansioni. Mi fermo perchè l'ho già detto prima e mi sa che non è quello che vi interessa sentire.
17 commenti:
"Gli operai non sono morti ma sono stati uccisi sul lavoro grazie alle leggi fatte da questi signori, da gente che oggi si è costituita parte civile. Ichino invece non ha subito nulla".
Secondo te, Ale, quanti a sinistra sinistra condividono o, comunque, giustificano in qualche modo tale affermazione dei nuovi brigatisti?
Rob
Proprio x questa "tensione" ci vuole dialogo tra le parti.
Sempre, in tutti i campi. Enrico
Rob su un argomento così delicato non posso parlare per altre persone. Ti posso dire che io, purtroppo e sottolineo purtroppo, condivido queste affermazioni, pur condannando azioni violente come quelle portate avanti da alcuni di questi personaggi.
Non è la prima volta che critico Ichino, così come ho sempre criticato Biagi. Di certo non li aspetto sotto casa per sparargli. Non ritengo di dovermi vergognare se sono in disaccordo con l'operato di giuslavoristi e qualcuno gli spara. Carcere duro per i violenti così come per i bancarottieri che si arricchiscono sulle spalle di quelli che derubano come per chi fa profitti sulla pelle dei lavoratori.
Ale, ma come fai a condividere certe affermazioni?
Il rapporto causa effetto tra le idee di Biagi o Ichino e la morte degli operai come e da chi viene dimostrato?
Che c'entrano i giuslavoristi con gli estintori vuoti alla Thyssen o con i lavoratori morti in serie nella cisterna a Molfetta?
Leggo sempre gli articoli di Ichino sul Corriere: sono più o meno condivisibili ma certo mai banali e sempre interessanti. Non non ho mai letto nulla che andasse contro la sicurezza dsul lavoro.
Le parole sono peggio delle pietre, a volte. Quelle pronunciate durante il processo, a mio avviso, sono veramente assurde, senza fondamento, da condannare senza se e senza ma, prima che qualcuno le prenda sul serio.
Rob
le idee di biagi e ichino, al momento più quelle di biagi, non sono solo idee, sono diventate leggi che governano l'attuale mondo del lavoro. hanno creato l'insicurezza creando il precariato. facendo si che le persone possano essere intimidite solo per il fatto di avere sulla testa la spada di damocle del mancato rinnovo del contratto.
ichino invece se la prende spesso con i sindacati, altre volte con i dipendenti pubblici, fregandosene del fatto che i sindacati sono stati fondamentali per creare un minimo di coesione e solidarietà fra le fasce più basse e che anche tra i dipendenti pubblici ci sono le persone perbene e che lavorano sodo.
ecco come faccio. e, permettimi, siccome usare "condividere" è capzioso, in questo caso, la penso così da molto prima che qualche coglione le urli da dentro una gabbia in un aula di giustizia.
"Gli operai non sono morti ma sono stati uccisi sul lavoro grazie alle leggi fatte da questi signori".
E' questa l'affermazione delirante dei brigatisti di cui si parla nell'articolo.
Morti sul lavoro, non discorsi.
Io poi ti ho fatto esempi precisi: dove sta il nesso con la critica ai sindacati o ai pubblici dipendenti di Ichino? Se gli estintori sono vuoti, se mancano le maschere antigas, se non si rispettano le mille leggi sulla sicurezza già esistenti, che c'azzecca un giuslavorista?
Quanto poi a Biagi (ormai capo espiatorio di tutti i problemi italiani legati al lavoro), credi che muoiano e si infortunino solo i lavoratori precari?
Ale, ti trovo cinico quasi come l'avvocato difensore dei brigatisti...
Rob
Se uno su cento di dipendenti pubblici lavora non è che non ci si può permettere di criticare i 99vagabondi.
Non si può criticare i sindacati di oggi perchè nel passato sono stati veramente i rappresentanti degli operai?
E
sto cercando di controbattere, ma mi rendo conto che è totalmente inutile, viste le vostre posizioni. per cui passo.
e rimango sulle mie.
http://abottleofsmoke.blogspot.com/2008/02/il-mondo-secondo-pi.html
Prendo atto.
Anche se credo che un tema così serio come la sicurezza sul lavoro meriterebbe qualcosa di più che trincerarsi dietro le proprie posizioni. Tanto più se, partendo dalle stesse posizioni, qualcuno progetta attentati o omicidi.
Sarebbe bene rifletterci sopra.
Rob
Rob, vedo che la vuoi tirare per le lunghe, e sinceramente non comprendo. Te dici che io mi trincero. Te invece cosa fai? La stessa cosa. Te dici che sarebbe bene rifletterci sopra, con una punta di superiorità. Io l'ho detto qualche mese fa. Ma si sa, io mi prendo troppo sul serio. Che devo dirti di più, non so. La mia esperienza lavorativa mi porta ad essere completamente in disaccordo con queste persone, la mia anima mi fa rifiutare la violenza. Non vedo che cosa dovrei maturare da un'ulteriore riflessione.
La riflessione, secondo me, la deve fare chi scrive su un quotidiano di larghissima diffusione e dà dei fannulloni a praticamente tutti i lavoratori pubblici e a tutti i sindacalisti, così come l'avrebbe dovuta fare chi ha liberalizzato in maniera selvaggia il mondo del lavoro mettendoci tutti in mano alla manpower o alla adecco (ci siamo tutti, perchè la pensione, a noi più "anziani" ce la dovrebbero pagare loro).
Secondo te e Enrico no. Pazienza. Secondo me le persone muoiono sul lavoro soprattutto perchè si tutelano poco, pochissimo i dipendenti, si attaccano i sindacati, si spinge verso la possibilità di licenziare senza giusta causa. Non sto a spiegare perchè, ci arrivereste da soli se ci voleste arrivare. Secondo voi non è così.
Cosa dobbiamo aggiungere? Le parole sono peggio delle pietre, dici. E le leggi? E gli articoli sul Corriere?
Ale, metti tutto in un grande calderone e, per di più, ti incazzi. Dici che voglio tirarla per le lunghe e non comprendi mentre invece ti ho fatto una semplice domanda su un tema drammatico a cui rispondi con argomenti diversi. Ho fatto solo due esempi concreti (ce ne sarebbero molti altri) di incidenti gravissimi in cui la flessibilità del lavoro o le discussioni sui sindacati e il pubblico impiego non c'entrano niente: tu la metti comunque su questioni di principio.
Ti faccio notare che stai giustificando degli assassini o potenziali tali: la violenza può essere anche verbale, non solo fisica. Tu non avverti minimamente la gravità di queste affermazioni: anzi quasi le rivendichi. A me fa impressione. Posso scriverlo?
La riflessione necessaria e costruttiva sulla sicurezza dei luoghi di lavoro a cui alludevo è culturale, come ha spiegato perfettamente il nostro buon Frank (uomo di sinistra e di fabbrica come te) qualche settimana fa. Copio e incollo le sue parole, migliori delle mie, perchè voglio che si capisca bene cosa intendo, e poi non ti disturberò più, stai tranquillo.
"Per evitare di farsi male, non basta che esistano procedure, leggi, corsi di formazione etc... tutto questo resta inchiostro su pezzi di foglio se non c'è, in chi poi deve lavorare, la CONVINZIONE che i comportamenti richiesti siano utili a non farsi del male.
Il fatto che nelle grandi aziende ci sia un tasso di infortuni mediamente più basso che nelle piccole e medie, deriva solo da questo: spessissimo (nel mio lavoro incontro queste situazioni quasi quotidianamente) il primo a non essere convinto è il datore di lavoro. Lui sa che deve avere a disposizione due elmetti, qualche paio di guanti, imbracature, fogli e procedure, ma tutto questo pensa che gli serva solo per metterle sotto il naso ai vari ispettori (VVFF, ARPAT , ASL...) e non prendersi una multa.
Quasi sempre nelle piccole e medie aziende il datore si rivolge ad un consulente della sicurezza esterno (perchè non ha know-how e risorse per averne uno interno) cui chiede di avere "chiavi in mano" il pacchetto di documenti per farsi bellino con le autorità; li mette precisino precisino in un bell'armadio e lì restano.
Scrivere due cazzate su un foglio è facile, comprare due elmetti basta avecci i quaìni,; la fatica più grande è far entrare nella chiorba di chi lavora che quanto si fa serve a salvare la pelle, e questo è difficile, è un'operazione culturale, non tecnica, richiede tempo, pazienza, a volte durezza e non si può mettere mai la parola "fine" a questo processo.
La mano su un lanciafiamme acceso non ce la mette mai nessuno, perchè in base a precedenti esperienze (da bimbo, quando hai provato almeno una volta ad afferrare la fiamma di un fiammifero) E' CONVINTO che il fuoco brucia e fa male.
Sul lavoro, non si può convincere la gente con l'esperienza, spesso la seocnda volta non ti si ripropone perchè hai già lasciato la pelle (il piede, la spalla...) durante la prima esperienza. CONVINCERSI senza farsi del male è difficile...
Rob
mi pare che però tu non voglia capire quello che dico io. a parte che hai visto che mi sono incazzato e questo fa di te uno che la vede lunga, e anche attraverso le pareti. ribadisci che sto giustificando degli assassini. non capisco minimamente in quale maniera li starei giustificando. anzi, mi verrebbe da dire "ma che cazzo dici" ma poi te scrivi che m'incazzo, mentre invece sono qui che cerco di lavorare e non riesco a capire se lo fai apposta di non capire quello che dico oppure se, come penso, siamo su due posizioni opposte e non serve a niente continuare.
è necessario fare un discorso generale. gli estintori vuoti sono colpa del "gestore" (va bene se li chiamo cosi?) perchè questo tipo di controllo non va delegato per non appesantire i lavoratori. dandole sempre vinte a loro si fa il loro gioco. è abbastanza semplice così?
dimmi cosa non ti torna, magari la prossima volta però ti rispondo tra un po'. poi, passiamo alle parole che riporti di franco. cosa cazzo vogliono dire alla fine? qual è il problema? un problema di comprensione? quindi? 4 morti al giorno sono un caso? con i mezzi che ci sono oggigiorno sono dovute tutte alla disattenzione del lavoratore e magari al fatto che pensi di essere ganzo e se ne frega della sicurezza?
ma, dico, state scherzando?
se io dico che questa gente muore perchè stiamo estremizzando la competizione e si caricano di una mansionario che prima facevano in 2,3 una persona sola giustifico i brigatisti?
ma state scherzando per davvero?
boh
errata corrige ultime 5 righe
"estremizzando la competizione e si carica di un mansionario che prima veniva svolto da 2, 3 persone una sola persona, giustifico i brigatisti?
ecc
ecc
ecc"
Non ho capito se si può commentare come si vuole e quindi aspettarsi una discussione aperta oppure dobbiamo pensarla tutti come chi posta gli articoli, io penso che chi ha criticato i lavoratori pubblici non abbia detto che la verità...te pensala come vuoi, i fatti di tutti i giorni me lo confermano non gli ideali politici.
Biagi avrà delle colpe come i 99 dipendenti, mettiamoci al tavolino a risovere il problema, parlà s'è parlato abbastanza...
E
On line si appare incazzati nei toni con i quali si risponde: la webcam non serve.
Rileggi a casa con calma: evidentemente hai troppo da fare e non voglio distrarti.
Ogni tanto, però, rileggi anche quello che scrivi te. Hai ripetuto più volte che condividi le affermazioni dei brigatisti. Quindi anche per te Biagi è un assassino.
Questa per me è un'idea sbagliata che ha portato e porterà solo violenza.
Punto e a capo.
Ciao
Rob
Enrico: puoi postare quello che vuoi. Però non pensare che siamo tutti dei duri: quando una cosa l'hai detta una volta, si capisce. Basta che scrivi in italiano. Non sei d'accordo: ok. Sei d'accordo: ok. Grazie dell'intervento. Poi, se ritieni di dover ribattere tutte le volte perchè io dico la mia e te devi ribadire che non la pensi come me, fai pure. Che io sappia non c'è un numero massimo di commenti.
Rob: che tu ci creda o no rileggo spesso quello che scrivo, ne è la prova il fatto che quando sbaglio anche l'ortografia scrivo un altro commento. Secondo me te stai semplificando capziosamente il mio ragionamento. Inoltre, che l'idea mia sia sbagliata è una tua convinzione. Se io sono convinto che una legge porta delle morti, non posso essere accusato di complicità con degli assassini. Il tuo ragionamento è lo stesso che porta in tribunale Marilyn Manson perchè qualcuno si è suicidato ascoltando un suo disco. Sarebbe interessante verificare l'andamento delle morti sul lavoro rispetto alla legge Biagi. Non ho verificato e non ho i mezzi, ma se si verificasse che sono aumentate allora si che si potrebbe pensare che quella è un'idea sbagliata e che ha portato morte. Non sono convinto che sia il male assoluto, perchè alla base c'è altro. Ma schierarsi ancor di più a tappetino dalla parte delle imprese serve solo a incancrenire la subalternità del lavoratore che diventa succube e alla totale mercè di chi sta al comando. E accanirsi sui sindacati anche. All'indomani delle morti sul lavoro tutti dicono che si deve fare una riflessione, ma nessuno la fa veramente. Nessuno che dice chiaramente che nelle imprese l'unico passatempo dei piani alti sia studiare come tagliare il personale. E come si taglia il personale adesso che è ormai praticamente tutto automatizzato? Accorpando le mansioni. Mi fermo perchè l'ho già detto prima e mi sa che non è quello che vi interessa sentire.
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