No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090419

un milagro en equilibrio


Una donna in bilico - Lucìa Etxebarrìa


Casualmente, dopo aver letto Lo spazio bianco di Valeria Parrella, ho deciso di leggere questo penultimo lavoro della spagnola Etxebarrìa senza sapere che l'argomento principale, o almeno uno dei due, era la maternità. Quindi, solo un caso.


Eva Agullò è una scrittrice e giornalista, ex alcolista, ultima di quattro fratelli (due femmine e un maschio gli altri), divenuta famosa per un libro su commissione intitolato Tossiche e per uno "scandalo" montato ad arte (e a suo discredito) da una rivista scandalistica; decide di scrivere una lettera alla figlia nata da poche settimane, quando sua madre, una madre con la quale non è mai riuscita ad instaurare un rapporto sincero, a confidarle i suoi segreti e i suoi pensieri più reconditi (e viceversa), viene ricoverata in ospedale gravissima. La lettera diventa nello stesso tempo un diario del calvario della madre, uno sguardo sulla vita di Eva prima che arrivasse Amanda (la figlia), una sorta di autoanalisi liberatoria.


Ho apprezzato fin dall'inizio la Etxebarrìa, autrice di alcuni libri davvero intensi e molto "giovanili", capaci al tempo stesso di essere evocativi e perfino poetici, quali Beatrice e i corpi celesti, Amore, Prozac e altre curiosità, Di tutte le cose visibili e invisibili. In questo Una donna in bilico, titolo originale Un milagro en equilibrio, uscito nel 2004 in Spagna, si riscontra a mio giudizio una buona dose di autocompiacimento, unito a psicologia a buon mercato. Scrittura che non risulta scorrevolissima, ma questa in fondo non era una delle peculiarità delle Etxebarrìa, la bellezza dei suoi libri stava nell'intreccio e nella descrizione dei personaggi, ma che qui diventa fondamentale, visto che la struttura spesso diventa ridondante (e a volte superflua e noiosa). Non nego che ci siano alcune parti interessanti, perfino commoventi, analisi di rapporti familiari in cui, in fondo, molti lettori si possono ritrovare, ma sinceramente il libro risulta pesante, e, per il momento (per quelli che ho letto), il peggiore dell'autrice spagnola.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)