No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090422

estaciones de paso


Il ragazzo che apriva la fila - di Almudena Grandes


Raccolta di racconti medio-brevi per la bravissima scrittrice spagnola. Un monologo interiore di un adolescente tifoso dell'Atletico Madrid, al quale è morto il fratello maggiore di leucemia da poco, mentre sta assistendo alla tele ad un 5 a 0 a sfavore, inveendo contro Dio (Dimostrazione dell'esistenza di Dio), la storia di un'altra adolescente nipote di un famoso sarto di toreri costretta ad assistere alla rovina dell'attività alla morte del nonno (Tabacco e nero), un momento nella vita di Carlos, un ricercatore medico che è costretto a ricordare alcuni momenti fondamentali della sua infanzia (Il ragazzo che apriva la fila), l'allegoria del passaggio dall'infanzia alla maturità di Maite, con i tentativi per riuscire a cucinare il piatto preferito dal padre ormai ridotto a una larva da un gravissimo incidente, mentre Maite subisce i primi turbamenti del desiderio (Ricetta estiva), l'iniziazione sessuale di un giovanissimo violinista, bruttino e sovrappeso, da parte di una prostituta colombiana, che lui vede "come musica" (Mozart, e Brahms, e Corelli).


Come a volte accade per i film, la traduzione italiana è fuorviante. In originale il titolo della raccolta di racconti è Estaciones de paso, qualcosa come tappe di passaggio; in effetti, come recita il risvolto di copertina, "C'è nell'esistenza di ognuno un momento di passaggio, delicatissimo e al tempo stesso determinante, in cui si verificano le esperienze affettive più importanti, quelle che non si potranno mai dimenticare, quelle che, pur nella sofferenza, portano alle soglie della vita adulta". Ed è questa l'essenza e il filo conduttore che lega i cinque racconti, molto belli, alcuni dei quali meravigliosi e totalmente coinvolgenti. Ritroviamo quindi un'Almudena Grandes in forma smagliante, in particolare in Tabacco e nero e in Ricetta estiva, spettacolare "traduttrice" di una società che cresce e che cambia.
Davvero un bel libro.

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