No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100817

verità


Truth Or Dare - Automatic Loveletter (2010)


Proposta tutto sommato leggerina, il debutto di questa band statunitense di Tampa, capitanata dalla 24enne Juliet Simms (della band fa parte anche, alla chitarra, il fratello maggiore Tommy), che potremmo accostare tranquillamente ai Paramore.

Juliet, che ovviamente attendiamo alla prova live, sembrerebbe leggermente più dotata di Hayley, vocalmente (e pure fisicamente, ma questo è un dettaglio, per noi che ovviamente guardiamo solo alla musica; tra l'altro, se guardate attentamente il video di Heart Song, dove Juliet stessa fa bella mostra di sé anche in bikini, noterete che ha i piedi brutti, a meno che non abbia fatto girare la scena dei piedi da una controfigura - con i piedi brutti -).

Siamo quindi dalle parti di un rock che si ispira vagamente al punk-rock, ma che fa suoi tutti i clichés del "movimento" (parola effettivamente un po' grossa) emo, e, anche a livello di look, tutto quello che incanta i teenager globalizzati, e quindi di tutto il mondo (e quindi include anche me, che fondamentalmente sono un teenager di 45 anni). La scelta di marketing tra l'altro, se si dà un'occhiata ai videoclip, punta molto sull'immagine sexy (un sexy prepotente, alla Courtney Love) della front-woman, e certo questo non li rende una band appetibile per degli intellettuali come noi di Fassbinder.

E' però un peccato notare che, se si ascoltano gli EP precedenti, e i molti brani "sciolti" che si trovano in rete, la produzione del disco ha reso la band un po' troppo leccata, meno selvaggia, con un overdose di arrangiamenti. I pezzi, seppur ruffiani e prevedibili, hanno in fondo una loro forza; come spesso capita (capita anche ai Paramore), i pezzi "tesi" sono molto più validi delle ballate (anche se Fade Away e Story Of My Life non sono male), ma la scelta della band ha privilegiato una massiccia presenza di queste ultime, rispetto ad una serie di pezzi più movimentati (come la discreta My Goodbye, l'opener Heart Song, o Butterflies), che pure non mancavano nel repertorio. La mia preferita però è forse Let It Ride, una via di mezzo.

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