No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121204

Borja

Borgia - di Tom Fontana - Stagione 1 (12 episodi; Canal Plus) - 2011

Siamo in Italia, nel 1492 (esatto, proprio quando quel tale che cercava l'India si convinse di esserci arrivato, e poi una pantomima di regime convinse l'opinione pubblica che avesse "scoperto" l'America). La penisola è divisa in dieci (dico 10) Stati, tra cui lo Stato Pontificio; tale divisione è di sicuro una delle ragioni per cui la penisola stessa viene vista come preda, sia dalla Francia, sia dall'Impero Ottomano. Non è mica finita qui. Tanto per fare un esempio, a Roma, sede dello Stato Pontificio, sotto il papa Innocenzo VIII, ci sono divisioni tra tre (ma non solo) grandi famiglie: Orsini, Colonna e Borgia (ci sarebbero pure gli Sforza e i Medici, ma diciamo che i primi influenzano e reggono Milano, e i secondi fanno lo stesso a Firenze; ogni famiglia è però rappresentata in Vaticano almeno da un cardinale. Ci sarebbero anche i Della Rovere, ma dovremmo stare qui tutto il giorno). I Borgia sono "rappresentati" in Vaticano dal cardinale Rodrigo, e in realtà vengono dalla Spagna (si chiamerebbero Borja); per questo, infatti, non sono visti troppo bene. Ma Rodrigo ha grandi progetti. Forse per questo, ha già messo al mondo ben quattro figli (in realtà ce n'era un quinto, il primogenito, Pedro Luìs; la notizia della sua morte arriva durante il primo episodio. C'è da allargare questa parentesi: correttamente, Pedro Luìs viene indicato come figlio di Rodrigo ma non di Vannozza, ma probabilmente prima dei quattro figli avuti con Vannozza, Rodrigo ne aveva avuti altri tre, tra i quali Pedro Luìs), che inizialmente pensano di essere suoi nipoti, con Giovanna Cattanei, detta Vannozza: Cesare, Giovanni, Lucrezia e Goffredo. Rodrigo vuole un (altro, visto che lui stesso era nipote di Callisto III, un Borja) papa Borgia, e un Borgia sul trono di Spagna. Vuole riunire l'Italia, possibilmente sotto il papato (Borgia), vuole che i figli che "avanzano" si sposino come pedine di uno scacchiere che lui dovrà muovere. Chissà se ci riuscirà.

Come forse qualcuno avrà saputo, nel 2011 è scoppiato l'interesse sulla famiglia Borgia. Ben due serie televisive sul clan spagnolo che voleva conquistare il mondo. Bene, ci sono arrivato con un discreto ritardo, e probabilmente non mi sarei mai messo alla ricerca e alla visione delle due serie se non fosse che una delle due, quella di cui vi parlo oggi, è stata voluta da Tom Fontana, leggi il creatore di Oz. Dell'altra ne parleremo a breve. Dunque, uno dei problemi di questa serie è che, non si sa perché, la produzione è interamente europea, anche se Tom Fontana è statunitense, e il protagonista principale, almeno per la prima stagione (ancora non si sa quando andrà in onda la seconda, ma le riprese sono già cominciate da tempo e il budget stanziato è stato imponente, pare 30 milioni di euro). Ebbene si, nonostante discreti registi (Oliver Hirschbiegel, La caduta, per i primi quattro episodi), qualche attore di rilievo, grande dispendio di comparse, location, animali, la serie appare decisamente "ingessata" come nel 95% dei casi quando si confronta qualche produzione video europea ad una statunitense. Sia chiaro, non è tutto da buttare, anzi. Non mi sono annoiato, perché comunque già di per sé la storia di quel periodo, e in particolar modo di questa famiglia sicuramente degna di nota, è fiction. Certo, le inesattezze storiche, seppure gli esperti sostengano che siano molte meno rispetto all'altra serie, fioccano anche qui, ma bisogna pure ricordare che stiamo parlando di oltre 500 anni fa, per cui non c'è veramente niente di certo.
Piena di sesso e violenza, come è giusto che sia, forse esagerando con la sodomia (mi par di capire una sorta di fissa di Fontana), l'attenzione di questa prima stagione è quasi tutta su Rodrigo (ottima la descrizione del conclave, episodi 3 e 4), interpretato davvero ottimamente da John Doman, un caratterista anziano (ha 67 anni) ma ancora in buona forma anche fisica, che abbiamo apprezzato in The Wire e in Oz. E' secondo me di tutto rilievo la prestazione di Isolda Dychauk, eccezionale attrice nata in Russia e poi naturalizzata tedesca, diciannovenne, quindi dal grande avvenire, che interpreta Lucrezia Borgia, e che di recente abbiamo visto nel Faust di Sokurov nei panni di Margarete. Da sottolineare la presenza di Udo Kier nei panni quasi muti di papa Innocenzo VIII. Abbastanza imbarazzante il resto del cast, e i pochi attori italiani, che tra parentesi, nel doppiaggio italiano, che già di suo peggiora il tutto, risultano ancora peggiori (la voce di Marta Gastini - Io & Marilyn di Pieraccioni -, che interpreta la parte rilevante di Giulia Farnese, è veramente insopportabile).
Nonostante tutto, non mi perderò la seconda stagione, anche solo per vedere come se la caverà, diventando sempre più importante, l'ingessatissimo Mark Ryder nei panni di Cesare Borgia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Damiano:
Valero???

jumbolo ha detto...

suo cugggino