Domenica 15 febbraio
Lunedì 16 febbraio
I primi due giorni e mezzo passano, almeno per me, con una sensazione mista tra ozio e bighellonaggio, oltre naturalmente a continuare a non stare bene per via del mal d'altura. Una notte addirittura provo a dormire sulla panchina nel patio, citata nel post precedente, a causa del fatto che la notte continuo a soffrire di questa specie di stati d'ansia, e al non riuscire a stare sdraiato. La domenica è il giorno clou del carnevale cusqueño, e la passiamo camminando e cercando di non farci riempire di schiuma dai tantissimi giovani che passano la giornata piovosa così. Dria comincia a pensare a cosa fare dopo il prossimo venerdì, quindi visitiamo un altro ostello, più economico, ci informiamo sul terminal degli autobus, cerchiamo di provare ristoranti, taverne, caffé. Domenica contrattiamo l'escursione a Machu Picchu. Costa un po', e strappiamo pure uno sconto, ma già lo sapevamo. Non si riesce ad averla per il lunedì, e quindi dovremo aspettare fino al martedì. E poi, come detto, mangiare. Poco, ma di tutto. Don Marcelo e Norton Pub nella Plaza de Armas, Café Perla e Tratoria (non è uno sbaglio) Adriano lì nei paraggi, Pacha Papa e La Granja Heidi nel barrio San Blas, vicini all'hostal, di alta categoria e davvero notevoli (al Pacha Papa facciamo conversazione con due signore di Lima che sono a Cusco per affari), un posto messicano/italiano/peruviano in Recoleta (anche questo molto vicino all'hostal), modesto ma dove mangiamo bene e dove veniamo serviti da una ragazza molto giovane col viso più bello visto in Perù, e il Qorikancha, situato al secondo piano di una casona coloniale, dove si mangia, volendo, sul terrazzo interno, di altissimo livello (ce lo regaliamo il giovedì sera, come commiato).
Cusco, probabilmente, è la città più turistica del Perù. Fermata naturale per chi va a Machu Picchu, affascinante il suo centro storico, abbastanza ingorgata dal traffico come del resto tutti i luoghi dove si assembla un certo numero di abitanti, ci ha accolto e ignorato in una maniera che ho gradito abbastanza. Nei pomeriggi piovosi e, come detto, oziosi, mi sono spesso rifugiato in albergo, tentando di rimettermi in pari con film e telefilm, mentre Dria girovagava per punti internet tentando di scaricare foto e, naturalmente, comunicare con la famiglia. In un modo o in un altro siamo arrivati al giorno fatidico.
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