No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20170226

Bruxelles (B) - Febbraio 2017 (1)

Come annunciatovi qui, domenica 12 febbraio parto per Charleroi con l'unico volo al momento, quello delle 9,15 con arrivo alle 11,05. Stavolta è sul volo anche l'amico M., che lavora per una società che fornisce servizi alla mia, lavoriamo sempre a stretto contatto e ci conosciamo da tempo. L'attesa è mitigata quindi dalla compagnia, poi si vola. All'arrivo abbiamo un taxi, c'è questa compagnia tutta italiana che abbiamo scoperto da qualche tempo tramite una collega sindacalista, che fa dei prezzi imbattibili con servizi personalizzati. Ci facciamo portare in centro, nell'albergo dove passerò le notti di questa settimana, il Marivaux, lasciamo lì i bagagli (la camera non è pronta, siamo poco dopo mezzogiorno), e a piedi, cerchiamo un posto dove pranzare. La giornata è fredda ma non piove, il centro di Bruxelles è più che vivibile. Mi viene in mente un ristorante di un hotel lì vicino, dove mi avevano portato pochi mesi fa, The Dominican, il luogo è quasi deserto ma è molto stiloso, il cibo è normale e la scelta è internazionale. Si parla di lavoro ma anche no, a volte è difficile separarli, è una grande parte della nostra vita, per cui è inevitabile. Dopo esserci ricaricati, usciamo e ci dirigiamo verso la Grand Place, freddo ventoso e tanta gente che si fa i selfie (e fa foto agli altri) a ripetizione. La sveglia mattutina pesa sulle gambe, soprattutto le mie, e l'amico se ne accorge, mi grazia dopo una lunga passeggiata senza meta tornando verso il Marivaux. Ma è ancora presto, e quindi allunghiamo fino a Place Rogier, e ci sediamo al Brussels Grill lì vicino. Un paio di birre e l'osservazione della fauna locale ci assorbe e ci fa passare un altro paio d'ore in allegria. Verso le 17 ci lasciamo, aspetto il suo taxi, poi prendo possesso della camera, niente di particolarmente esaltante, ma almeno l'hotel è a tema cinematografico. Mi riposo un paio d'ore, poi vinco la forza di gravità e scendo, senza troppe idee (ce ne saranno tante che gireranno nella mia testa questa settimana) torno al Brussels Grill e mi mangio un'insalata. Mentre ceno, vedo arrivare JL, il francese capo della Academy per la quale sono qua, non mi nota. A fine cena mi alzo, lo vado a salutare e mi scuso per il disturbo, ci auguriamo la buona notte. Rientro, fumo una cicca, e mi deposito nel letto.
Vorrei pensare, ma non ho elementi sufficienti a disposizione. Posso immaginare dove ci porterà questa settimana, ma non ne sono sicurissimo. Adesso, l'importante è cercare di far lavorare la testa con attenzione e attenzione, carpire il massimo, far passare la settimana apprendendo il più possibile. Sono curioso di vedere e conoscere le altre persone che parteciperanno, i formatori li conosco, tre degli "alunni" li conosco, uno è un ragazzo italiano che ha partecipato al corso Advanced insieme a me lo scorso dicembre, l'altro è il mio capo europeo di Supply Chain, instancabile lavoratore con notevoli conoscenze tecniche che a volte mi mette un po' di soggezione, un altro è un ragazzo francese già conosciuto sommariamente, ma gli altri no. Sarà importante anche la coesione del gruppo, credo. Bisognerà capire come avranno intenzione di "utilizzarci" in futuro. Come mi disse un altro dei miei capi quando gli comunicai questa mia intenzione, "stai attento con la tua agenda... hai molti impegni da portare avanti".
Vabbè. Vedremo.

Una veduta del mio punto di riferimento periferico, il Ponte Buda sul canale Brussels-Scheldt, visto dalla finestra di un ufficio dell'Headquarter. Ma qua siamo già a lunedì 13 febbraio...

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