Passano due settimane, e siamo già alla seconda visita (lunedì 23 gennaio), stavolta al piccolo deposito calabrese nei pressi del porto di Gioia Tauro. Le premesse non sono delle migliori, il tempo prevede rovesci copiosi da quelle parti, già dal fine settimana precedente, e infatti, in quelle tre ore antecedenti alla partenza, io e il mio collega F. controlliamo meteo e siti degli aeroporti. Dato che sembra tutto a posto, verso le 9 ci muoviamo verso Pisa, e aspettiamo con calma l'imbarco, che avviene quasi in orario. Si parte con una bella giornata, e si arriva dopo poco più di un'ora in mezzo ad un grigiore unico, cosa che non è normale solitamente. Piove, a Lamezia Terme, mangiamo qualcosa al volo, e attraversiamo la strada per prendere l'auto a noleggio. Mentre mi fumo una sigaretta prima di ciò, noto sulla mappa il paese di un caro amico (Davoli).
Eccoci all'auto a noleggio: una decappotabile. Viene da ridere a tutti, ufficio AVIS compreso.
La brutta scoperta, sarà che la capote ogni 5 minuti, fa una goccia, che mi cade sull'avambraccio. L'auto ha un motore quasi spaventoso. Cambio automatico. Guido con prudenza visto il tempo. Quando arriviamo (dopo circa un'ora) all'imbocco del porto di Gioia Tauro, chiamiamo i nostri referenti, che ci rimandano alla sera per cena, direttamente, sono circa le 15,30, piove molto, non è cosa andare a visitare il deposito, e poi abbiamo tempo domattina. Ci salutiamo e ci mettiamo alla ricerca del luogo dove ho prenotato la notte: un camping tra San Ferdinando e Nicotera (il Mimosa). Il luogo è un classico camping, con alcune strutture in muratura, dove si trovano alcune camere, con riscaldamento. E' lì che siamo destinati, niente di lussuoso o particolarmente professionale, ma mi era sembrata la soluzione più utile per una notte, e per essere vicini al punto di interesse al mattino seguente. Purtroppo, essendo "costretti" a passare lì circa 3 ore, il fatto che su ben 4 reti diverse wireless, non ne funzioni nemmeno una, ci mette un po' in difficoltà, perché lavorare con il telefono non è il massimo. Ma, così è. Il tempo continua imperterrito a scaricare pioggia, quindi non è neppure il caso di fare un giro. La pioggia si allenta un po' verso sera, e per le 20 abbiamo l'appuntamento vicino a Polistena, con due dei nostri tre contatti. Partiamo verso le 19,15, e il GPS ci fa fare una strada buia e piena di buche, ma arriviamo a Polistena, richiamiamo G., che dopo nemmeno 5 minuti ci raggiunge, insieme a B., dato che F. aveva un impegno. Ci guidano verso il loro paesino, San Giorgio Morgeto, dove ha avuto origine la famiglia dell'attuale Presidente della Repubblica Argentina, Mauricio Macri.
Il luogo dove ceniamo si chiama Castello degli Dei, di un amico dei due, simpaticissimo, ma soprattutto, dove passiamo una bella serata mangiando veramente benissimo. Ci salutiamo verso le 23 passate, e con calma, torniamo al camping, dove dormiamo il sonno dei giusti.
Martedì 24 gennaio ci alziamo, e verso le 8 siamo fuori dalle camere, aspettando il proprietario, al quale avevamo espresso la volontà di avere la colazione. Lui fa lo gnorri, e ci fa lo sconto che ci aveva proposto in alternativa il giorno precedente, e noi non battiamo ciglio, e ce ne andiamo. Facciamo un giro in San Ferdinando, un paese che ha il solo "merito" di essere il più vicino all'imboccatura del porto di Gioia, cercando un bar, dove facciamo colazione, poi usciamo e ci fermiamo proprio dove dice la foto sotto, davanti all'entrata del porto. Chiamiamo i colleghi, che mandano il fax con le nostre generalità alla GdF in ingresso, dopo di che, ci richiamano e ci dicono di entrare. Entriamo.
Arriviamo presso gli uffici, ci accolgono tutti, compreso F., assente ieri sera, e altri colleghi. Facciamo un giro dei loro magazzini, dove ci sono molte altre cose, non il nostro prodotto, dopo di che facciamo un giro al piccolo magazzino che, invece, contiene il "nostro" prodotto, che si trova all'esterno rispetto al perimetro del porto, torniamo indietro, salutiamo, sono le 11, perfetto orario, e torniamo verso l'aeroporto di Lamezia. Continua a piovere, un po' meno di ieri, molti corsi d'acqua sono esondati. Arriviamo all'aeroporto verso le 12, lasciamo l'auto, entriamo nell'aeroporto, pranziamo, passiamo i controlli, e ci mettiamo a sedere presso il gate dal quale verrà imbarcato il nostro volo. In orario ci imbarchiamo, facciamo conoscenza di alcuni personaggi che prendono quel volo abitualmente, il volo di ritorno è tranquillo, dormicchio, si arriva in orario, scarico il collega a casa, e io rientro a lavoro. Anche questa è fatta.
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