No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110611

Bourne 3



The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo - di Paul Greengrass (2007)


Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

Giudizio vernacolare: ora basta però eh!


Jason Bourne vorrebbe pace, ma la CIA e la sua assenza di memoria non gli danno pace. Mentre la CIA lo considera un pericolo ambulante, e lo vuole fare fuori, nella sua memoria qualcosa, pian piano, affiora. Dalla Russia, dove chiede scusa alla figlia di una sua vittima, a Tangeri in Marocco, passando per l'Europa, la situazione si complica a causa di un agente speciale che spiffera una parte del vecchio progetto Treadstone (Quello che, in pratica, aveva trasformato Bourne in una macchina da guerra infallibile), trasformatosi in Blackbriar ad un giornalista inglese, mettendolo così nei guai seri, nonostante Bourne, intuendo la situazione, faccia di tutto per metterlo al sicuro. A questo punto, anche all'interno della stessa CIA avviene qualcosa, che porterà il tutto alle estreme conseguenze...



Come in una spirale di adrenalina, azione e violenza, avendo del tutto eliminato la parte umana e romantica che lo legava a Marie (Che adesso Bourne cerca di vendicare), anche il terzo film della "serie" legata a Jason Bourne diventa schizofrenico e non dà tregua allo spettatore, fino alla resa dei conti finale. Greengrass a tratti esagera con la camera a mano, non risparmia inseguimenti estenuanti e, spesso, non plausibili (Se non in un film di supereroi).

Matt Damon (Jason Bourne) è il solito pesce lesso quando viene inquadrato in faccia, e dentro tutto questo bailamme perfino un grandissimo come David Strathairn (Noah Vosen) si perde un po'. Sempre dignitosa invece Joan Allen (Pam Landy), mentre per la "carne fresca" viene mantenuta nel cast una Julia Stiles (Nicky Parsons) in versione "mi sono fatta la bua, e mi dispiace di averti messo nei casini, JasonBourne" (Sempre corrucciata, o quasi).

Una miriade, davvero una moltitudine, di controfigure e stunt (L'elenco è una roba come 4/5 fogli A4), senza contare il cast tecnico, per un film che si, si può vedere staccando il cervello, ma che alla fine lascia la speranza che non ci siano altri sequel.

L'ho rivisto appositamente spinto da questa curiosità, un po' morbosa: il titolo italiano affianca a quello originale un Il ritorno dello sciacallo, che fa riferimento ad uno dei moltissimi libri di Robert Ludlum. Lo sciacallo è il principale antagonista di Bourne, ed è ispirato a Carlos. Nel film non esiste una figura accreditata come Lo sciacallo, ma c'è, vagamente, una figura che lo insegue fino quasi alla fine. Il suo nome è Paz ed è, curiosamente, interpretato da Edgar Ramìrez, proprio colui che interpreterà Carlos nella miniserie di Assayas sulla vita, appunto, di Carlos aka Ilich Ramìrez Sànchez.

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