No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110620

anche la pioggia


También la lluvia - di Iciar Bollain (2010) non c'è ancora una data di distribuzione italiana

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: era da fa vedé prima de' referendumme

Anno 2000. Una troupe spagnola, capitanata dal produttore Costa, e artisticamente agli ordini del giovane ma ambizioso regista messicano Sebastiàn, arriva in Bolivia e si installa a Cochabamba. Il film, sul quale Costa e Sebastiàn lavorano da anni, è una sorta di mea culpa spagnolo sulla colonizzazione del Sud America, la denuncia di un Cristoforo Colombo accecato dall'oro e feroce schiavista, e la riabilitazione di due figure ecclesiastiche, il vescovo Bartolomé de Las Casas e frate Antonio de Montesinos, che per prime denunciarono la disumanità del trattamento che i Conquistadores riservavano ai nativi.
Durante il primo casting, Costa di rende subito conto che, tra tutte le centinaia di persone in fila per fare i figuranti e le parti principali degli indios, c'è una testa calda, un leader capace di complicare la vita della troupe: è Daniel, un cittadino di Cochabamba con una impressionante faccia india. Non fa in tempo a dirlo al regista, che già Sebastiàn lo ha scelto per impersonare Hatuey, il leader indio che ha una parte piuttosto importante nella storia.
Quello che la troupe ancora non sa, è che è in corso, proprio a Cochabamba, uno scontro durissimo, che verrà poi chiamato Guerra del Agua, che contrappone i cittadini, in maggioranza poverissimi, ad una multinazionale statunitense che, con il consenso del governo boliviano, sta per diventare padrona dell'acqua, e che Daniel è uno dei capi della protesta popolare.

Breve introduzione alla regista: Iciar Bollain è una regista spagnola, anche attrice, con una predilezione per le storie socialmente e politicamente rilevanti, ed un occhio di riguardo verso le donne. In Italia è conosciuta poco, e solo grazie a Ti do i miei occhi. E' legata sentimentalmente, ed ha con lui tre figli, a Paul Laverty, lo storico sceneggiatore di Ken Loach, e questo También la lluvia è il primo film di Iciar sceneggiato dal compagno (Parola che in questo caso assume il doppio significato), è stato scelto per rappresentare la Spagna agli Oscar.
Il film, diciamolo, è bello. Mentre lo guardavo, mi è venuta in mente la definizione di metacinema militante: è un film sul cinema, ed è didascalica ma interessante la parte che "spiega" come in realtà viene fatto il cinema, ed è doppiamente, forse tre volte militante. Parlare degli incidenti di Cochabamba vuol dire sollevare ancora una volta il problema dell'acqua, in generale, mentre l'espediente del film sui Conquistadores girato in Bolivia, cioè uno dei paesi più poveri dell'America Latina, seppure da una troupe a larga maggioranza di sinistra, ma naturalmente radical-chic, è il vero nocciolo del film, perché permette alla storia di mettere davanti alla povertà vera, alla lotta per la sopravvivenza, le convinzioni di persone che si definiscono di sinistra, ma che in realtà non hanno mai conosciuto la povertà. E poi, come sempre accade nei film della Bollain, ci sono i dilemmi etici, che sono tutti sulle spalle del vero protagonista del film, Costa il produttore.
Direi che così può già bastare: non è un capolavoro perché spesso le scelte che portano ai temi di cui sopra sono prevedibili e semplicistiche, ma ce ne fosse di film così.
Il budget è importante, lo sfondo impressionante, alcune scene intense e pure visivamente da non dimenticare, la sceneggiatura ad orologeria, la macchina da presa si muove in maniera elegante e, all'occorrenza, in maniera frenetica.
Il cast è diretto in maniera ottima, e le prove sono buone. Luis Tosar, onnipresente nelle produzioni spagnole, visto ultimamente in Cella 211, è Costa. Gael Garcia Bernal, ormai famosissimo, è Sebastian. Juan Carlos Aduviri, una scoperta assoluta, è un impressionante Daniel. Karra Elejalde, un altro grande attore spagnolo, visto ultimamente in Biutiful, è Antòn, l'attore che interpreta Cristoforo Colombo.
Insomma, quando (Speriamo) uscirà in Italia, andatelo a vedere; probabilmente, il prossimo inverno.

Nessun commento: