No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20131011

Macedonia - Settembre 2013 (5)

Insomma, per come la penso oggi, son passati poco più di due giorni e quel che ho visto mi ha già soddisfatto. In teoria, il meglio deve ancora venire: terminato il soggiorno sul lago di Mavrovo, mi dirigerò verso Ohrid e il suo lago. Tanto per darvi qualche altra informazione non richiesta, già la domenica sera all'hotel Radika il pienone era finito, i turisti del weekend se n'erano già andati, e il silenzio, anche al ristorante, regnava sovrano. Quando sono uscito a fumare una sigaretta dopo cena, davanti alla reception, un silenzio assordante e un bel cielo stellato.
Un'altra informazione: proprio oggi, sul mio canale preferito (Al Jazeera International), un servizio sulla "falsa" integrazione dopo gli scontri etnici di alcuni anni fa, metteva in risalto il fatto che anche a Tetovo, i bambini frequentino scuole separate, a seconda dell'etnia (macedone o albanese). Questo per completare le riflessioni di due "episodi" fa.
Quindi, lunedì mattina faccio un'abbondante colazione nella sala deserta, check out e si parte. Mi dirigo verso Mavrovo Anovi, dalla parte opposta del lago, e poi da lì, per mezzo della strada che attraversa il Parco Nazionale Mavrovo e si dirige verso Debar. Una strada di mezza montagna, che quindi si dipana in mezzo a gole imponenti. 
Dopo il primo rifornimento (di gasolio) della settimana ("pieno" si dice celosna, per vostra informazione), mi è di strada il Monastero di Sveti (santo) Jovan Bigorski. Ben conservato, o sarebbe meglio dire ben restaurato, è una buona scusa per fare una sosta.
Questo all'ingresso.
Questa una visione d'insieme.
Qui un bell'affresco subito fuori dalla chiesa.
Qui, invece, una foto non all'altezza, per una curiosità: dall'esterno del monastero, la vista della cittadina di fronte, con la sua moschea.

Panorama di montagna che cambia vicino proprio a Debar, perché si comincia a costeggiare la vallata che racchiude il lago (artificiale anche questo, pensate che c'è perfino un'isola) omonimo, "costruito" sbarrando il fiume Drin Nero. Proseguo costeggiando il lago, che torna fiume, e che dopo un po' ritorna lago (Globochica), sempre più in piano, fino a Struga, che si affaccia sul lago di Ohrid, da dove nasce il fiume citato prima. Qua, l'intenzione era di costeggiare il lago andando verso l'Albania, ma confesso che dopo un po', mi perdo nei pressi di Radozda, e decido di cambiare i piani, tornando indietro, passare Struga, e dirigermi a Ohrid. Velocità di crociera, arrivo nella città che prende il nome dal lago (o viceversa), e comincio a cercare di avvicinarmi all'albergo che ho prenotato, che presumo sia nella zona pedonale. Dopo qualche tentativo di capire la struttura urbana, aiutato da una mappa presa da google e stampata prima di partire, ci sono vicino. Arrivo in riva al lago, parcheggio a pagamento. Mi immergo nella città vecchia, e comincio a cercare, e dopo qualche errore, arrivo alla Villa Mal Sveti Kliment (San Clemente), dove il personale è intento a fare le camere, e mi accoglie una giovane simpatica che parla un ottimo inglese.
La camera non è quella del Radika, ma è davvero bella, e il terrazzino con vista sul lago è tanta roba. Mi installo velocemente, esco e mangio qualcosa al ristorante immediatamente alla fine della discesa, e parto alla scoperta di Ohrid. Mi fermo qui e vi lascio le foto della camera.

1 commento:

mazza ha detto...

nababbo :D