Black Mirror - di Charlie Brooker - Stagione 3 / Christmas Special (1 episodio dal titolo White Christmas; Channel 4) - 2014
Siamo in un futuro prossimo. Joe Potter e Matt Trent condividono casa e lavoro in un remoto avamposto chissà dove, in mezzo al bianco accecante della neve tutta intorno. Il giorno di Natale, Joe si sveglia e trova Matt che sta preparando il pranzo di Natale, al suono della radio che manda I Wish It Could Be Christmas Everyday. Matt tenta di coinvolgere Joe in una conversazione quasi normale, chiedendogli perché si è ritrovato a vivere e a lavorare lì, un argomento che non avevano evidentemente mai discusso nei 5 anni in cui si erano ritrovati fianco a fianco. Joe si rivela piuttosto riluttante, mentre Matt rivela il suo "segreto".
Da qui, partono tre sottotrame.
Matt comincia a raccontare di quello che lo ha portato lì, che però in realtà era solo il suo hobby, e non il suo vero lavoro. L'hobby era l'essere un dating coach, per single con problemi relazionali; tramite lo Z-Eye, un apparecchio che si può impiantare nell'occhio, e che permette di accedere ad Internet, Matt, tra gli altri, ha guidato Harry a concludere un appuntamento con la misteriosa e riservata Jennifer, una storia che si è conclusa molto male. La particolarità di questi incontri guidati era che Matt e il suo cliente non erano "soli", ma un gruppo di persone era online, tutti potevano vedere cosa accadeva attraverso lo Z-Eye del cliente, ed il cliente stesso era consapevole di ciò.
Alla fine di questa prima storia, Matt racconta di essere stato bloccato da sua moglie. Il blocco si può ottenere sempre attraverso lo Z-Eye, e rende la persona bloccata invisibile e inaudibile all'altro. Il bloccato vede l'altra persona come una sagoma indistinguibile fatta di pixel.
Ma il lavoro di Matt era un altro. E lo racconta iniziando dalla storia di Greta, una donna ricca ed esigente, che era in un ospedale in attesa di una piccola operazione. L'operazione in questione è l'estrazione dalla sua testa di un piccolo dispositivo chiamato cookie. Il cookie non è altro che una sorta di altra coscienza dell'individuo che se lo è fatto impiantare; il cookie di Greta, posto in un apposito dispositivo, è contattato da Matt (questo il suo vero ex lavoro), che le comunica la verità. Lei non è la vera Greta, ma solo una sua copia digitale, programmata per apprendere tutte le esigenze, a pensare come lei, in modo da essere poi usata per comandare in maniera domotica la sua elegante casa, senza che la vera Greta abbia bisogno di azionare pulsanti, schioccare le dita, e neppure pensare di volere qualcosa. Il compito di Matt non termina ovviamente alla spiegazione: la copie digitali sono ancora convinte di essere umane, per cui inizialmente si ribellano; Matt, tramite torture psicologiche avanzatissime, deve piegare le loro resistenze, e renderle adeguate e docili per il compito.
Joe, disgustato dal vero lavoro di Matt, rompe finalmente il suo silenzio, e rivela il motivo per cui si trova lì.
Fidanzato felicemente con la bella Beth, l'unica preoccupazione di Joe era il fatto che il di lei padre non lo vedeva di buon occhio. Non era però l'unico problema. Una sera, a cena con una coppia di amici (colleghi di Beth, che stavano insieme proprio perché introdotti l'un l'altra da Beth), Joe alticcio si accorge che Beth non è proprio di buon umore. A casa, scopre che è incinta. Ma, mentre lui è al settimo cielo, lei gli rivela di voler abortire. Lui, ancora mezzo ubriaco, la accusa di crudeltà, e lei sconvolta, lo blocca. E, non contenta, lo lascia, andando via di casa, e lasciando il blocco attivo. Joe non accetta la cosa, continua a cercarla, e un giorno intravede la sua sagoma, rendendosi conto che è ancora incinta. Non ha quindi abortito. La cosa lo sconvolge ancora di più, la affronta, la supplica, ma lei lo fa arrestare e gli impone un ordine restrittivo. Lui comincia a sorvegliare la casa del padre ogni Natale, vede crescere il figlio, e ad un certo punto si accorge che è una bambina: il blocco è ereditario, e anche lei è una sagoma di pixel, per Joe.
Un giorno, guardando le notizie alla tv, Joe viene a conoscenza che Beth è morta in un incidente ferroviario. La sua morte ha rimosso il blocco: può vedere finalmente sua figlia. Ma quando la vede...
Beh, non importa che vi confessi che mi sono divertito quasi quanto durante la visione, a riassumervi la trama di White Christmas. Purtroppo, Charlie Brooker non è riuscito ad andare oltre ad un solo episodio da 75 minuti circa, ma la densità di questo episodio è tale da renderlo un regalo più che gradito.
So che ormai sembro un crociato, ma se questo non è grande cinema, meglio del cinema, non so cos'altro fare per sostenere la mia teoria.
Charlie Brooker è un genio, e questo White Christmas è quanto di meglio si possa vedere nella fiction, quantomeno di un certo tipo di fantascienza. E vorrei davvero che fosse possibile vedere più storie scritte da Brooker.
Per questo speciale natalizio, dall'ottima realizzazione visiva e dall'incedere apparentemente rilassato, ma al contrario dal ritmo molto sostenuto, e come al solito, visionario ma forse non troppo, è stato riunito un ottimo cast.
Jon Hamm (Mad Men) è Matt Trent.
Rafe Spall (Vita di Pi) è Joe Potter.
Oona Chaplin (Game of Thrones, The Hour) è Greta.
Natalia Tena (Game of Thrones, è Osha) è Jennifer.
Janet Montgomery (Salem) è Beth.
Dirige ottimamente Carl Tibbetts, che aveva debuttato con Retreat.
Nessun commento:
Posta un commento