Il selfie a Stonehenge è d'obbligo. Ma attenzione, non ho chiesto a Cipo la liberatoria, quindi la foto potrebbe essere rimossa a breve! |
Potreste non averlo notato, ma in questa foto c'è un corvo che si sta posando proprio sopra l'incastro della pietra più alta. |
E' atterrato. Si nota poco. |
Ci soffermiamo il tempo necessario; il freddo diluisce un po' quella sensazione che provo quando mi trovo in luoghi dove si respira l'incedere ineluttabile del tempo. Ripenso a quanti danni le credenze religiose abbiano fatto al pensiero dell'uomo, e al tempo stesso quanto abbiano stimolato la forza, l'intuizione, il coraggio per costruire cose molto più grandi di lui. In ogni luogo del mondo conosciuto. E', forse, la nostra paura ancestrale, il nostro malcelato timore che ci sia qualcuno o qualcosa più grande, infinitamente più grande e più potente, al quale dobbiamo rispetto e riverenza, per il quale dimostrare di avere, appunto, forza sufficiente, e verso il quale erigere monumenti. Che animale affascinante e complicato, l'essere umano. Saliamo su uno dei minibus per il ritorno, si viene fatti scendere giusto all'ingresso del negozio di souvenir, dove compro una t-shirt per il nipote, che Natale si avvicina e l'atlante geografico che gli avevo preparato è stato "scoperto" tramite una soffiata di mio padre, per cui gliel'ho dovuto consegnare, non sia mai che diventi ignorante in geografia per 20 giorni senza un atlante come si deve. In vendita, c'è di tutto, dai poster a giochi da tavolo ispirati al sito, dai vini ai sali da bagno, ai chewingum fatti a forma di sasso. Visita qui e visita là, si è fatta una certa, e Salisbury non è propriamente accanto. L'importante è che per le 18 dobbiamo essere di ritorno a Southampton, che MP non sta bene e dobbiamo andare a prendere Riccardino al doposcuola. Via verso Salisbury e il pranzo, quindi.
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