Per la serie esticazzi alla romana*, sappiate che scrivo questo post di sabato, ma sarà pubblicato dopo che ho depositato l'assegno in banca. Quindi, non venite a tentare di estorcermelo. Cosa? Il bunch of money del titolo.
Ebbene si. Anche il 2015 è iniziato col botto: ho messo in vendita l'appartamento che fino a un mese fa stavo affittando, e poco dopo l'agenzia immobiliare ha trovato dei compratori. Scrivo nel giorno in cui abbiamo firmato il cosiddetto compromesso; i compratori mi hanno dato un assegno che definirei importante (l'equivalente del costo di un'autovettura nuova del segmento C). Il resto, oltre il doppio di quello di oggi, a contratto di vendita ultimato davanti al notaio, nel giro di un paio di mesi.
E' una sensazione particolare. Non ricordo di aver mai avuto in tasca tanti soldi, se non per pagare qualcosa, ma probabilmente erano cifre più piccole. Nonostante stia accadendo una cosa della quale forse vi parlerò in futuro, una cosa che potrebbe far sembrare questa decisione errata, almeno in questo momento, sono decisamente convinto di aver preso la giusta decisione: comprato 18 anni fa con le lire, l'ho rivenduto praticamente al doppio, quindi posso ritenermi soddisfatto, soprattutto perché non è che siamo in un momento particolarmente florido o propenso alle grandi vendite.
I motivi sono vari, e potete facilmente intuirli da soli; in definitiva, lo acquistai per abitarci, ma in realtà vi ho abitato per 3 anni, dopo di che la situazione cambiò, e da circa 15 anni abito da solo nella grande casa di famiglia, casa che alcuni di voi lettori conoscono.
Insomma, questo per dirvi che il buon momento continua. Non ultimo, un fatterello che fino a qualche anno fa mi sarebbe stato indifferente, è accaduto qualche giorno fa, e mi ha lasciato uno strascico tutto sommato molto positivo, senza apparentemente spostare di una virgola gli equilibri mondiali.
Un collega, che occupa una posizione più alta della mia, di base al quartier generale belga della società per cui lavoro, sta per cambiare posizione; ci è stata data la comunicazione, e ci è stato detto che verrà aperto, come va di moda adesso, un job posting, per il quale ognuno, teoricamente, può fare la sua application. Il posto è libero, ognuno può candidarsi, se pensa di esserne in grado. Scherzando, ho domandato al mio capo se secondo lei potevo candidarmi. Lei mi ha guardato come se avessi detto una stronzata colossale, e quasi infastidita dalla mia ingenuità (e secondo me esagerando), mi ha risposto "scherzi? tu ne vali due". Quasi sorpreso, ho buttato lì la cosa ad altri colleghi, e la risposta di tutti è stata che in definitiva dovevo provarci. Continuo a pensare che esagerino, e che la cosa non sia alla mia portata, ma non posso negare di starci pensando, almeno un po'.
La cosa che mi lascia del tutto tranquillo è che non la vedo come una questione di "ora o mai più". Secondo me treni del genere passano continuamente. L'importante è lavorare con diligenza; e poi, in fondo, anche solo il fatto che il mio capo e alcuni colleghi siano convinti che io potrei essere in grado di occupare quel posto, per me è una grandissima soddisfazione.
2 commenti:
Ecco, bravo, così tra poco rischieremo di averti tra i piedi a Gent un weekend sì e l'altro anche...
Andrea.
non siete gli unici amici che ho in Belgio :)
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