Cauterize - Tremonti (2015)
Mark Tremonti, qualcuno ancora non lo sa, non ha nessuna parentela con l'omonimo imitatore di Corrado Guzzanti (o era il contrario?), ma è un chitarrista eccellente: votato per tre volte Guitarist of the Year da Guitar World, nel 2011 è stato inserito al quarto posto della classifica stilata da Total Guitar come quarto miglior chitarrista heavy metal di tutti i tempi. Fondatore dei Creed, poi degli AlterBridge, da qualche anno inarrestabile come songwriter, ha messo in piedi un'altra band a suo nome. Praticamente, negli ultimi 18 anni ha pubblicato 10 dischi (4 con i Creed, 4 con gli Alterbridge, 2 come Tremonti), e negli ultimissimi anni il ritmo pare decisamente aumentato. Cresciuto in una famiglia cattolica romana, famiglia di chiare origini italiane, preferisce liriche da bravo ragazzo con continui riferimenti (anche pacchiani, spesso) alla religione, al "bene superiore", all'amore eterno e all'amicizia come valore fondante della vita, orgoglioso americano con probabili tendenze repubblicane (ammetto che questo me lo sono immaginato vedendo la bandierina a stelle e strisce su alcune sue chitarre), il tutto non gli impedisce di citare Metallica, Testament, Pantera, Celtic Frost, Slayer, Mercyful Fate, Van Halen e Ministry tra le sue influenze musicali, e di prediligere un suono durissimo, abbinato alla ricerca di melodie "pulite", e di preferire sezioni ritmiche che pestino duro. Questo nuovo disco, a quanto dice lui, è stato registrato insieme ad altro materiale, che uscirà nel 2016 sotto il titolo di Dust.
Il disco non è male, come sempre. A noi, tamarri nell'anima, piace: lo sferragliare duro e "stoppato" delle ritmiche, la grancassa (spesso doppia) e il rullante che scandiscono forte il tempo, spesso speed, gli assoli fighi. SI conferma l'impressione avuta dal precedente All I Was: Tremonti ha messo in piedi questa band per pestare ancor più duro. Certo, non siamo di fronte ad un disco di death metal, intendiamoci. I pezzi sono mediamente ben scritti e piacevoli. Ognuno si può scegliere il proprio preferito (il mio è Sympathy, perché in fondo sono un tenerone), e via discorrendo.
La domanda, con la quale esco ogni volta dall'ascolto di un disco come questo, soprattutto conoscendo la carriera e la prolificità di Tremonti, è: ma perché non soffermarsi un po' di più, e scrivere un capolavoro? La risposta, forse, è tutta nelle mie vecchissime riflessioni su Yngwie Malmsteen: un chitarrista incredibilmente dotato, che però scriveva delle canzoni di merda. Ecco, qui siamo invece di fronte ad un chitarrista un poco meno dotato, che però scrive delle canzoni decenti. Non capolavori, ma decenti, e che ogni tanto azzecca anche qualche bel pezzo. Quindi, che fare? Ovvio, si punta alla quantità, più che alla qualità. Non fa una grinza.
Dimenticavo: nella formazione di questo disco, oltre ai soliti Eric Friedman alla chitarra ritmica e backing vocals, e a Garrett Whitlock alla batteria, c'è nientemeno che Wolfgang Van Halen al basso, data la defezione di Brian Marshall (avvenuta subito dopo l'uscita del disco precedente).
Mark Tremonti, co-founder and lead guitarist of Creed and Alter Bridge, as you probably know, started a new band, called Tremonti, some years ago. He is hyperactive as a musician and songwriter, so here we are in front of the second record of the band Tremonti; it seems that this record was recorded with another one, that will see the light in 2016, and it will call "Dust". Anyway, this "Cauterize" shows that Mark started a new band in order to play more loud, looking at thrash and speed metal, but without forget the melodic research that he loves. The album is enough good, and anybody can find here some favourite songs. The question is if it's not the case to wait a little longer, and searching for a masterpiece. But, maybe, Tremonti is a very good guitarist, but not a hell of a songwriter.
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