Qualche settimana fa mi si è rotta la lavatrice. Non sapevo che fosse rotta, ci ho fatto dare un'occhiata a mio padre, che mi ha dato la diagnosi: riparazione 200 euro, lavatrice nuova 300. Abbiamo deciso di prenderne una nuova. Sono stato un paio di giorni senza lavatrice, proprio alla vigilia del mio viaggetto in Croazia e Bosnia-Erzegovina, e avevo un po' di roba da lavare, quindi ho deciso di prendere la roba, e andare alla lavanderia automatica a 100 metri da casa mia. Non l'avevo mai fatto, e come tutte le cose che fai per la prima volta, anche se semplicissime, ero un po' intimidito. Quindi ho chiesto a mia sorella se poteva accompagnarmi, so che lei ogni tanto porta i panni da lavare alle lavanderie automatiche. Non poteva, quindi sono andato da solo, una domenica pomeriggio. Non c'era niente di complicato, ho fatto 2 lavatrici e un'asciugatrice, portando a casa i panni lavati, profumati, e alcuni pronti da indossare.
Messaggiando con mia sorella le ho detto che era tutto a posto, lei mi ha risposto che, come avevo constatato, non occorre una laurea per portare i panni alla lavanderia automatica.
E' vero, ho risposto, ma come tutte le cose che devi fare da solo la prima volta, fa un po' paura. Così come andare al cinema, o in viaggio.
Prima di partire per ogni viaggio da solo, mi prende una sensazione strana, come di non voler partire, per paura dell'ignoto, e per paura di avere nostalgia, anche se sono ad un'ora di aereo da casa, in posti sicuri o per niente spaventosi. Ultimamente c'è pure la nostalgia di mio nipote, che a volte non vedo per settimane, ma so che è lì, a pochi chilometri di distanza.
E' uno dei misteri dell'animo umano. Da una parte, la paura dell'ignoto, il timore di lasciare la routine quotidiana che ti culla come nell'ovatta. Dall'altra, la pressante curiosità di conoscere quello che non conosci.
Semplice, e bellissimo.
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