Girls - di Lena Dunham - Stagione 4 (10 episodi; HBO) - 2015
Hannah cena un'ultima volta con i suoi genitori ed Adam, prima di preparare i bagagli e partire per l'Iowa, ed il suo corso di scrittura creativa. Shoshanna è finalmente laureata, ma non sopporta la presenza contemporanea dei suoi genitori, che litigano costantemente. Jessa litiga con la figlia di Beedie sulla sua custodia, mentre Marnie prosegue la sua carriera musicale e la sua storia con Desie.
Appena arriva in Iowa, Hannah è inizialmente affascinata dalla facilità della vita fuori da New York. Il fascino scompare non appena si rende conto di essere totalmente ostracizzata dai suoi compagni di corso, dopo che ha letto loro un suo racconto. Presa dallo sconforto, viene raggiunta prontamente da Elijah, che in men che non si dica la trascina ad un party, dove i due si devastano.
Continua, un po' come per The Walking Dead, il mistero di Girls. A rischio di ripetere per la quarta volta i miei dubbi e le mie perplessità, continuo a non capire se la Dunham c'è o ci faccia. Mettere in scena le storie di quattro giovani donne totalmente incapaci di qualsiasi cosa, gestire i loro sentimenti, le loro storie, le loro amicizie, le loro vite, un lavoro, un percorso di studio, incapaci di capire quale sia l'uomo giusto per loro, incapaci di capire chi si vuole solo approfittare di loro, a prima vista sembrerebbe un'operazione suicida. Invece, questa serie continua a riscuotere un discreto successo (è stata rinnovata per una quinta stagione che andrà in onda nel 2016), e pure io continuo a lasciarla per un po' da parte, ma poi finisco sempre per guardarla. Forse ha ragione lei, Lena/Hannah: è questo il ritratto vero delle giovani statunitensi, lontano dal mainstream. Forse. Non sono ancora convinto.
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