No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150624

Creta, Grecia - Marzo 2015 (1)

Martedì 17 marzo
L'idea di andare a Creta mi girava nella testa da qualche anno. La Grecia mi piace, soprattutto le isole (non che la terraferma la conosca granché) mi attirano molto, ne ho girata qualcuna e non sono mai rimasto deluso. Creta, però, è grande, molto grande, ed è piena di resti archeologici. Quando ho cominciato ad interessarmi a che cosa di fosse da vedere, ho capito che un fine settimana non sarebbe stato sufficiente. Altra cosa: andarci in periodi di alta stagione era da non fare, ho sempre l'idea che girare non sia troppo agevole. Ma in bassa stagione, i voli da Pisa non ci sono, quindi bisognava trovare una soluzione. Dunque, dopo qualche anno che ci penso, trovo la soluzione che mi sembra sia la migliore. Otto giorni, due pernottamenti ad Est, due a Sud, due a Ovest e due a Nord, noleggio auto per poter girare liberamente, mese di marzo. Per volare in marzo, la soluzione più economica è la Aegean, compagnia greca che ha inglobato la vecchia e gloriosa Olympic, e che però parte da Roma Fiumicino, facendo scalo ad Atene. Fa niente, ormai a Fiumicino ci vado quasi più spesso che a Pisa. E dunque, un bel martedì di marzo si parte, io e il mio ego naturalmente, di buona mattina perché il volo è alle 11 quindi quantomeno alle 9 bisogna essere a Fiumicino. La compagnia Aegean si rivela una bella sorpresa, economy comoda, servizio da compagnia di bandiera, hostess gentilissime e nella stragrande maggioranza simpatiche. Il tempo di transito ad Atene è breve (2 ore), ci sta un caffè e una sigaretta, il volo per Creta uno scherzo (55 minuti). Ufficio AVIS, auto, qualche raccomandazione e via, si parte per Sitia, cittadina quasi all'estremità est dell'isola. Sono 130 km, e sarebbero da fare in un paio d'ore, mi piacerebbe arrivare prima che faccia buio, ma la strada non è tutta dritta, e ci metto un po' di più. Per fortuna che, nonostante il navigatore non è proprio preciso per il luogo dell'albergo, lo trovo subito, magicamente. E' il Sitia Beach, il mare è giusto dalla parte opposta della strada, ha un sacco di stanze, almeno quattro piani, una hall molto grande. Faccio il check in, sistemo i bagagli in camera, e chiedo una dritta su dove andare a cena. Basta fare 100 metri a piedi, e sono nella zona pedonale, dove sono tutti i ristoranti, alcuni aperti anche in questa stagione. Tra quelli che mi consigliano, sceglio "Da Giorgio", naturalmente sono l'unico cliente. E, signori, se mai nella vita doveste andare a Sitia, mi raccomando, andate a mangiare Da Giorgio, perché con meno di 20 euro (molto meno) si mangia alla grande. Saluto e torno in albergo, una sigaretta sul terrazzo e un po' di tele. Domani vediamo cosa c'è da vedere.
Mercoledì 18 marzo
Sveglia, colazione in albergo, e parto con qualche nome di luoghi da vedere, che mi sono appuntato prima di partire. Prima di tutto, mi dirigo verso Itanos. Qui la prima foto del viaggio, uno scorcio di litorale poco dopo che sono uscito da Sitia.
Dopo il breve tratto litoraneo, attraverso dei rilievi. Giornata per adesso molto bella, anche se le previsioni non sono così buone, per strada praticamente nessuno. Molte capre, quello si. Panorami mozzafiato. Scollino in direzione di Vai, vedo le indicazioni, ma proseguo verso Itanos. Arrivo, e, diciamo la verità, c'è poco o niente. Giustamente, viene ricordato perché citato da Erodoto, ed è stato uno dei porti più antichi dell'isola. Un porto naturale, una bella insenatura. Qualche foto del luogo, veramente sperduto. Naturalmente, non c'è nessuno.

Riparto e poco dopo imbocco il bivio per Vai, la spiaggia con il palmeto.
Proseguo verso sud, Palekastro, e poi giù verso Zakros. Salgo e scendo, e mentre salgo il cielo si fa scuro e comincia a piovere.
A Zakros, mi dirigo verso il mare, ancora una volta, e Kato Zakros, con il suo palazzo minoico. Questa la baia.
Ed eccoci quindi al primo palazzo minoico dell'isola (nel mio personale giro), quello di Kato Zakros, nascosto a poca distanza dal mare, tenuto così così, e ovviamente sgombro di visitatori.

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