Sveglia, colazione, e via verso lo stabilimento, vicinissimo al centro. La cittadina è piccolissima, quindi le distanze sono tutte relative. Il tempo è altalenante, ma meglio di quanto ci si aspettava. Tutto intorno, verde. Un fiume lambisce la fabbrica, e taglia in due il paese. All'ingresso alcune formalità, e siamo dentro. Ci attende L., già collega di M., ci attende. Lo scopo di questa nostra visita mi è chiaro poco a poco, ed è il contrario di quanto avevo capito inizialmente: siamo qui per imparare, non per insegnare. Il sistema informatico di questa società che quella per cui lavoro ha inglobato qualche anno fa con l'acquisizione di un gruppo francese medio-grande, è la versione avanzata di quello che usiamo noi, e L. ha sviluppato un sistema di schedulazione della produzione davvero interessante e quasi impeccabile, grazie anche all'affidabilità della produzione (materie prime soprattutto per cosmetica, se ho capito bene), usando al massimo il sistema informatico, e dando il via ad una collaborazione molto stretta con la produzione.
Ce lo mostra, insieme ad un'altra collega che interverrà il mercoledì, fin nei dettagli, M. e D. prendono nota, io vengo interpellato e chiamato ad immaginare come possiamo trasporlo nel nostro tipo di schedulazione della programmazione. Si interrompe per il pranzo, che si svolge fuori dallo stabilimento, in due luoghi distinti nei due giorni che si susseguono. Si lavora fino al pomeriggio, non tardi. La prima sera si cena in albergo, il paese non offre granché, ma come detto l'albergo non è affatto male anche a livello culinario.
Martedì, dopo il lavoro si fa un salto in un centro commerciale appena fuori del centro (ma già praticamente in campagna), per comprare soprattutto un rasoio per me: mi sono dimenticato il mio. C'è poi il tempo per una passeggiata, volendo, ma mi riposo, tra l'altro il tempo vira e piove un poco. Il pranzo del mercoledì si svolge in una creperié, ed è allegro, il pomeriggio finisce prima del martedì, si saluta e si riparte per Parigi.
Lo stabilimento è ovviamente piccolo, ma scopro che l'edificio direzionale di fronte a quello dove abbiamo lavorato, è protetto dalle Belle Arti francesi, perché in stile Le Corbusier.
Dunque, rotta per Parigi, il tempo migliora, il traffico, finché non ci si avvicina alla capitale, clemente. Chiacchiere in libertà, sono anche un po' stanco. Ci si ferma ad un autogrill prima di entrare nel perimetro di Parigi, M. e D. si scambiano alla guida, si compra dell'acqua. Lasciamo M. vicino a dove abita, noi proseguiamo per Gare du Nord, seguendo le istruzioni del GPS, e ce la facciamo tutta in coda. Ci perdiamo per un attimo, ma troviamo anche un distributore di carburante, riforniamo, poi ritroviamo la fiducia e la strada, e consegniamo l'auto. Poi prendiamo la RER e in pochi minuti siamo a Saint-Lazare. Vicina a Pigalle, al nostro albergo e alla sede di Parigi della nostra società.
Si, lo so, è venuta storta. Comunque, un'altro scorcio del piccolo stabilimento |
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