No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060309

I love you Nina


A Camp – A Camp

Dite la verità: questo inverno rigido vi intristisce, e anche se fate buon viso a cattivo gioco, dentro siete cupi, siete un po’ invecchiati e non avete voglia di rimettere nel cassettino del cd gli Alice in Chains perché avete paura di darvi da soli il colpo di grazia? Inoltre, tutti questi dischi nuovi, questa miriade di nuove band, queste collezioni natalizie piene di porcate, queste bieche operazioni commerciali, questi artisti una volta duri e puri che si svendono per poche decine di migliaia di copie non vi soddisfano più? Avete soltanto voglia di tenerezza? Bene, fate come me, ripescate questo vecchio “side project” dell’amata (magari anche odiata da qualcuno, chissà) Nina dei Cardigans, che a suo tempo (2001), furba come una volpe, mise Mark Linkous degli Sparklehorse alla produzione, per questo divertissement tra un disco e l’altro, e lasciatevi ammaliare definitivamente dalla nordica bionda (ma che ogni tanto si fa mora). Aiutata dal suddetto produttore, dall’amico musicista Niclas Frisk e dal marito Nathan Larson (Shudder to Think), in questo disco tocca vette ineguagliabili di dolcezza, sensualità (come fa notare giustamente Tim DiGravina nella sua recensione di questo disco su allmusic.com, ascoltate quando Nina sul singolo I Can Buy You canta/sussurra “oh yeah, oh yeah”) e stile pop-rock.
Fin dall’apertura, affidata a Frequent Flyer, sinuosa e malinconica quanto basta, si capisce che ci si può solo innamorare in compagnia di questo disco, oppure ci si può fare del male, se si usa a ridosso di una rottura o di una forte delusione sentimentale. Segue il suddetto singolo I Can Buy You, ma è quasi superfluo citarvi e commentarvi tutte le tracce, forse è meglio che le scopriate, o le riscopriate, da soli. Non crediate però di annoiarvi, o di trovarvi di fronte ad un disco “moscio”: ascoltatevi Hard As A Stone o The Same Old Song, o addirittura in The Oddness Of The Lord, dove viene fuori il suo amore per i Black Sabbath, e poi ne riparliamo.
Giusto per la cronaca, sono presenti le cover di Walking the Cow di Daniel Johnston, Rock ‘N’ Roll Ghost di Paul Westerberg, The Bluest Eyes in Texas degli Outlaws, e una personalissima rivisitazione del classico natalizio Silent Night. Un tocco di country quindi, dentro questo piccolo, tenero, delicato dischetto intimista, dove Nina canta intorno all’amore, evidentemente la cosa che sa fare meglio. Cantare l’amore. Se poi sappia anche farlo bene, a me non è dato sapere. Purtroppo.

2 commenti:

garaz ha detto...

trovato su emule ma è oramai quasi una settimana che sto in attesa....

jumbolo ha detto...

se hai slsk te lo passo io altrimenti te lo mando