No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071016

new bands

Vi presento una band di amici. La recensione del loro demo.

Nowise – In a DaZe 2007

I Nowise sono una band dalla formazione recente, ma con musicisti ormai piuttosto esperti. Si lanciano nel pericoloso e irto cammino del produrre musica originale in Italia, e già per questo andrebbero premiati.

Nonostante la registrazione in presa diretta e senza alcuna sovraincisione, i toscani si fanno apprezzare per lo sforzo compositivo, che al momento non nasconde tutte le proprie influenze, e qualche lieve incertezza nelle parti vocali. La parte musicale, al contrario, si distingue per precisione e addirittura per ricercatezza delle varie linee; risultano convincenti anche gli arrangiamenti, per niente poveri a dispetto delle premesse.

Acrophobia apre con un arpeggio che sfocia in un riff dissonante che a tratti ricorda i Marlene Kuntz (e sia chiaro che faccio nomi solo per dare un'idea agli eventuali interessati), poi si snoda sinuosa e sofferente, fino ad un ritornello orecchiabile, che sa perfino di prog-rock (solo le già citate dissonanze ci riportano al punto di partenza).

The Big Room è più dinamica e punteggiata dai controtempi di rullante; anche qui, come su tutti i pezzi, c'è un grande lavoro di armonici di chitarra, che riempiono il suono e, al tempo stesso, rendono più duro un pezzo dal respiro quasi pop, che qui va inteso in senso positivo. La band suona compatta, tutti "remano" nella stessa direzione.

La Principessa Malata suona un po' Massimo Volume e, perché no, un po' Offlaga Disco Pax. Un testo particolare e parlato, accompagna un tappeto sonoro che tenta di fondere rock rumoristico e ricerca di atmosfere alla David Gilmour. Qualche incertezza sulla parte di batteria.

Metamorfosi conclude il lavoro, che contiene quindi i primi due pezzi cantati in inglese e gli altri due, compreso questo, in italiano; una specie di ballad rumorosa, leggermente indisponente nel crescendo vocale, ma che ha in sé ottime potenzialità in quanto pezzo ruffiano al punto giusto per non essere dimenticato. Si sentono i Muse tra le righe, e il basso la fa da padrone.

Non posso che suggerire al pubblico di supportare i Nowise, e a loro stessi di cercare la loro direzione dopo questo debutto incoraggiante. La strada verso l'originalità e lo stile personale è lunga ma affascinante.

Per contatti e altre notizie, www.myspace.com/thenowise

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