No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080802

esperimenti


Continuo, come già detto, gli esperimenti televisivi. Per non fossilizzarmi su un'unica serie, terminato Six Feet Under (già detto, inarrivabile) e viste le prime due serie di The Wire, ho dato ascolto a degli amici e ai rumors della rete e no. My Name Is Earl, segnalato sul suo blog da Filo, ma anche a voce da un altro amico che in questo momento mi sfugge (ma sono sicuro che leggerà questo post e me lo rinfaccerà dal vivo), con uno degli attori americani che mi sta in assoluto più simpatico, Jason Lee, è una serie leggera, comica e divertente, vagamente scorretta, con puntate da 20 minuti. Earl è un mezzo ladruncolo buono a nulla, specializzato insieme al fratello un po' tardo nel poltrire sul divano; dopo un incidente decide che deve cambiare vita e stila una lista di persone alle quali ha recato sofferenze o danni, e dalle quali vuole farsi perdonare. In Italia la prima serie è andata su Italia 1, negli USA siamo alla 3 (sulla NBC). Va benissimo per svagarsi e per sentirsi un po' più buoni. Buona la musica, un po' datata (ma se i Jane's Addiction sono datati evviva la vecchiaia) e non troppo in evidenza.


Di un altro tenore Weeds, segnalato a suo tempo dall'amico Garaz sul suo blog. Episodi da 30 minuti, protagonista la sempre bella e brava Mary-Louise Parker, che interpreta una giovane vedova con due figli a carico che per mantenere il suo tenore di vita si inventa spacciatrice di marijuana ad Agrestic, un quartiere residenziale high-class californiano. Qui, almeno nelle intenzioni, si fa un po' più sul serio, sviscerando le colossali ipocrisie statunitensi. La musica ha una parte importante, un occhio ben aperto alle novità, sfiziosa la sigla d'apertura, come potete leggere sulla scheda Wikipedia, che in Italia è diventata sigla di un programma radiofonico di Radio 24, Melog di Gianluca Nicoletti; si tratta di Little Boxes di Malvina Reynolds, che è presente per tutta la prima serie, mentre invece nella 2 e nella 3 viene, per ogni episodio, reintepretata da musicisti interessanti e differenti (Elvis Costello, Joan Baez, Michael Franti, Donovan, Death Cab For Cutie, Ozomatli, Regina Spektor, Angelique Kidjo tanto per citarne alcuni). Al momento negli USA sta andando in onda la serie 4 (e in rete si trovano gli episodi sottotitolati in italiano praticamente dopo poche ore, a tale proposito Dio benedica tale frabrujita per il suo lavoro immane), mentre in Italia la prima serie andò su Rai2 ad orari impossibili, e su Sky Show, dopo di che il nulla (evidentemente il tema è scottante...). Per il momento pare buona (ho visto 2 puntate della prima serie), vi terrò aggiornati.

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