La pelota vasca - La piel contra la piedra - di Julio Medem 2003
Giudizio sintetico: da vedere
Le provincie basche. L'E.T.A. (Euskadi Ta Askatasuna, in lingua basca Paese Basco e Libertà), i suoi morti, quelli degli "altri" e la sua storia. Le posizioni dei vari partiti politici spagnoli. La storia del paese Basco e quella della sua lingua; la sua antropologia, usi e costumi, la religione (che c'entra sempre) e come si sono posti al rispetto gli uomini di Chiesa. Come si è intrecciata la storia delle sette provincie basche con quella dell'Europa, soprattutto col regno di Spagna, le guerre carliste, la posizione basca durante la Guerra Civile spagnola, la dittatura franchista, la Costituzione spagnola, le forze speciali di polizia per combattere l'ETA, i carcerati dell'organizzazione, le possibilità di una soluzione.
Credo che sia davvero un peccato che questo imponente lavoro del regista spagnolo, che qui da noi è conosciuto per i suoi film al tempo stesso romantici e piccanti, non sia sottotitolato in italiano. Ma non dispero, per i più "acculturati" fra di voi, di convincervi a dargli una possibilità. Dunque, il lavoro di cui stiamo parlando è uscito nei cinema spagnoli in una versione da 115 minuti, e, con lo stesso titolo "corto" (La pelota vasca) esiste anche un cortometraggio, dello stesso Medem, che è contenuto nel film a episodi ¡Hay motivo!, uscito in Spagna nel 2004 per contrastare l'operato del governo del Partido Popular (tra i registi che hanno contribuito con cortometraggi troviamo David Trueba, Isabel Coixet, Icíar Bollaín, Juan Diego Botto, Vicente Aranda). Ma la versione "completa" è, come detto, imponente: un libro, il film del quale vi ho già detto, uscito al cinema in Spagna, di circa due ore, una mini-serie tv da 3 episodi di 50 minuti (andata in onda sulla spagnola TV3), un sito web, e una versione DVD formata da 3 dischi: su uno la versione per il cinema, sugli altri due la versione da sette (7!) ore, il making of e un cd-rom con i contenuti del sito web. Sottotitoli in spagnolo, francese e inglese.
Non ci crederete, ma pure la versione da 7 ore è veramente interessante, e, se uno è davvero curioso di capire le radici di questo particolare conflitto, e di sapere tutto quello che è accaduto, il tutto è meravigliosamente esplicativo e accattivante. C'è un filo logico, e tutto scorre alla grande, seppure Medem adotti uno stile del genere: ci sono 70 persone intervistate, politici, musicisti (c'è perfino Fermin Muguruza dei Negu Gorriak, amicone di Manu Chao e della Banda Bassotti), studiosi della lingua, antropologi, storici, giornalisti, scrittori, ex membri dell'ETA, vedove e figli di vittime, persone sotto scorta per minacce, che rispondono a domande che non si sentono, ma il tutto è racchiuso in capitoli che chiariscono da dove viene questo "malcontento" basco, i vari passaggi storici, fino ad arrivare ai giorni nostri, le sensazioni di chi si riconosce in un popolo orgoglioso ma rifiuta la lotta armata, chi cerca di analizzare il fenomeno e le varie fasi. Il tutto come detto è racchiuso in capitoli, il regista usa anche spezzoni di film sull'argomento (tra cui Around The World With Orson Welles del 1955, nella sua parte dedicata ai Paesi Baschi), anche suoi, e singolari ma suggestive riprese di partite di, appunto, pelota basca.
L'uscita ha suscitato polemiche a non finire in Spagna, a partire dal fatto che il Partido Popular si è rifiutato di partecipare con i suoi esponenti, con il pretesto che nel film veniva intervistato Arnaldo Otegi (portavoce di Batasuna, diventata illegale sotto il governo appunto del PP), e che la pellicola non critica abbastanza (secondo il PP) il nazionalismo basco. Non solo: anche carcerati dell'ETA non hanno voluto partecipare (solo un ex carcerato), e tre persone che avevano partecipato alle interviste in qualità di minacciati da parte dell'ETA, dopo aver visionato il montaggio finale, hanno chiesto che le loro fossero ritirate, per cui, per questione di tempo, appaiono solo nella versione per il cinema e sono state ritirate da quella lunga in dvd. Altre proteste in occasione della presentazione del film in alcuni festival spagnoli.
Polemiche a parte, la visione di questa serie di interviste, effettuate su sfondi classicamente baschi, rurali o di mare, molto suggestivi, e intervallati, come detto, da momenti di pelota ma pure da riprese "volanti" molto belle, una delle cose che piacciono un sacco a Medem, è molto, molto interessante. Si capiscono un sacco di cose sulla questione, e se ne imparano altrettante. Direi esaustivo e illuminante.
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