No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091022

la vita a Buenos Aires


Buenos Aires Vice Versa - di Alejandro Agresti 1996


Giudizio sintetico: da vedere


Buenos Aires, 1996, 12 anni dopo il ritorno della democrazia. Via dura, e ferite ancora aperte. Daniela è la figlia di due desaparecidos, e cerca di sopravvivere; sta insieme a Mario, benestante. La loro relazione è costantemente sul filo del rasoio. Damián invece è stato adottato da una famiglia modesta e non sta male, lavora alla reception di un motel a ore e sta insieme a una ragazza con la quale discute, di tanto in tanto. Intorno a loro, una città e tante, tantissime storie, che a volte si intrecciano. E soprattutto, la difficoltà di avere rapporti umani sereni.


Bel film corale, con un ritmo adeguato, da un regista che abbiamo apprezzato con opere girate dopo: L'ultimo cinema del mondo, Valentin, Tutto il bene del mondo. Già si nota una discreta leggerezza, gusto poetico senza però essere mieloso. Tra l'altro, in questo film ci sono diverse scene piuttosto dure, anche se alla fine drammaticità, intreccio e qualche risata si bilanciano molto bene. Le storie sono portate avanti pian piano, ogni tanto si incrociano, e lo spettatore viene preso per mano. Si guarda con gusto.

Realizzazione un po' grezza ma con un certo stile, la fotografia non è perfetta ma le inquadrature sono ben studiate e sopperiscono più che bene; gli attori sono diretti bene, e la parte del leone la fa una brava Vera Fogwill nei panni di Daniela.

Film gustoso, duro e delicato al tempo stesso, dedicato ai ragazzi orfani dei desaparecidos che, come dice il regista nelle note di apertura, più o meno, meritano di vivere in una situazione migliore di quella dei genitori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Damiano:
ormai anche i film sudamericani...